Mentre i cinema di mezzo mondo continuano ad avere le porte chiuse, il Cinema ha dato il via alla sua stagione dei premi e dei festival del 2021. Ha aperto, come al solito, i battenti il Sundance Film Festival per un’edizione tutta online che ha clamorosamente tenuto fuori la stampa estera, di cui non si è quasi letto nulla (nonostante qualche ottimo e interessante esordio alla regia, come quello di Robin Wright con Land) e che ha decretato come miglior film Coda, versione a stelle e strisce e, come da tradizione del festival, drammatica della commedia francese La famiglia Bélier , premiato sia dalla Giuria sia dal pubblico, caso più unico che raro. A Rotterdam, invece, è in corso la prima trance dell’IFFR online che terminerà il 7 febbraio: la seconda parte, in presenza, si svolgerà dal 2 al 6 giugno. La Berlinale, che come Rotterdam ha optato per una doppia sessione, ha scelto la giuria che assegnerà l’Orso d’Oro: tra i giurati, c’è il nostro Gianfranco Rosi. A Hollywood, infine, sono state rese le nomination ai Golden Globes, che hanno riservato più di qualche sorpresa: alcuni titoli erano nell’aria da un bel po’, altre candidature invece stupiscono e consolano, come ad esempio quelle a Jodie Foster per The Mauritanian e le diverse a Music, esordio alla regia della cantautrice Sia. Dove vedremo questi film a oggi non si sa. Parecchi hanno un distributore italiano ma dalle nostre parti si pensa già allo streaming: il film di Sia sarà disponibile dal 22 al 28 febbraio in streaming sul sito MusicilFilm.it (sono già aperte le prenotazioni).
Streaming che questa settimana appare bulimico. Sono ben 21 i titoli nuovi su cui le varie piattaforme puntano. È difficile capire da cosa dipenda quest’organizzazione delle uscite che lascia alcune settimane quasi vuote e carica altre di aspettative che spesso non hanno riscontro nei dati di visualizzazione, con tutta l’attendibilità che questi ultimi hanno. Diversi sono i titoli che saltano la sala e arrivano direttamente a casa nostra direttamente dai festival che li hanno ospitati: da Venezia arriva ad esempio Est – Dittatura last minute mentre da Torino giunge Calibro 9 e da Cannes Tutti pazzi per Yves. Netflix offre invece un altro frutto dell’accordo con Mediaset per la produzione di contenuti originali: L’ultimo paradiso.
Ma procediamo come sempre con ordine presentando le uscite in streaming della prima settimana di febbraio 2021.
Sulla piattaforma l’attesa è alta per Bliss, il ritorno alla regia dopo sette anni di Mike Cahill con un titolo che sembra proseguire le riflessioni fantascientifiche del regista ma in chiave commedia. Dal listino 01 Distribution arriva invece l’action Anna, ultimo lavoro firmato da Luc Besson.
I NUOVI FILM IN STREAMING SULLE ALTRE PIATTAFORME
I titoli di punta delle altre piattaforme di servizi streaming sono due e sono entrambi italiani: Calibro 9 (che già dal titolo si ricollega ai poliziotteschi degli anni Settanta) ed Est – Dittatura last minute con protagonista Lodo Guenzi, il cantante degli Stato Sociale. Dal mercato dell’homevideo arrivano poi pellicole per ogni palato: dalla commedia Spontaneous al sentimentale 2 Hearts, passando per il dramma Fukushima, i thriller Misteri nascosti e Blackmark, la commedia crime L’arte della truffa e gli action Legami pericolosi e Survive the Night. La piattaforma IWonderfull propone, infine, Tutti pazzi per Yves, stralunata commedia passata al Festival di Cannes.
Ispirato a una storia realmente accaduta sul finire degli anni Cinquanta, il film propone una vicenda con rimandi all’attualità, come ha sottolineato in un’intervista Riccardo Scamarcio, il protagonista: “Ho ritrovato due elementi fondamentali in questa storia: la disparità di classe e lo scappare dal posto in cui si vive”. Girato tra la Puglia e il Friuli, è un omaggio alla “nobiltà” del contadino.
Se sul lavoro ottenete un riconoscimento importante, non dimenticate di dire “grazie” ai vostri partner. Il rischio è di finire come i protagonisti della pellicola, alle prese con una lunga notte di discussione prima che ritorni (forse) il sereno. Primo film che si vanta di essere stato girato in piena emergenza CoVid, frase che sentiremo spesso nei mesi venturi.
Diretto dalla regista candidata agli Oscar Michèle Ohayon, è un film intimo di un gruppo di donne diverse e vivaci che superano traumi e problemi legati alla percezione negativa del proprio corpo con movimenti sensuali e con l'arte della pole dance.
Non andate alle feste in questo periodo. Gli assembramenti sono vietati. Quale miglior occasione allora di dedicarsi alla visione di un party di Capodanno a base di sesso promiscuo e droga che terminerà in massacro? Cosa porta all’epilogo viene ricostruito passo dopo passo ma il canovaccio è già tremendamente visto: possibile che negli horror si sia sempre così dannatamente stupidi? Produzione polacca, presenta tutti i limiti e i buchi di sceneggiatura del caso.
Passato, interessi personali e professionali, industria petrolifera in Africa e inquinamento segnano l’operato di un alto funzionario. Il cast presenta alcuni dei nomi più interessanti del panorama spagnolo e solida appare la regia di Esteban Crespo, che fa il punto sulle atrocità che si commettono nell’Africa equatoriale in nome dell’oro nero.
Avventura tutta spaziale che, ambientata a fine XXI secolo, offre un universo in cui si naviga tra le costellazioni, si raccolgono detriti spaziali e ci si imbatte in robot antropomorfi da usare come arma di ricatto. Incipit interessante che risente però di molta produzione hollywoodiana e di un paio di anni di realizzazione.
Potremmo definirlo il colpo di fulmine della settimana. Campione di incassi a Taiwan, si basa sulla vera stria del regista, che ha dichiarato: “Il tema fondamentale di Little Big Women è il percorso graduale che ci porta accettare ciò che accade'. Sono sicuro che il pubblico di tutto il mondo si riconoscerà in questi problemi che riguardano la vita e la morte e il risentimento che si prova”.
Con William Wai-Ting Chan, Kun Chen, Chuxiao Qu, Cici Wang, Likun Wang, Shen Yue
Il film è tratto da Onmyōji, il capolavoro fantasy dello scrittore giapponese Baku Yumemakura. La storia segue il protagonista Abe no Seimei, il più celebre maestro di yin e yang del periodo Heian, e i suoi straordinari incontri con demoni e spiriti maligni. Il romanzo originale ha riscosso grande successo sin dalla sua pubblicazione avvenuta nel 1986. Nel corso di oltre trent'anni, Onmyōji è stato oggetto di numerosi adattamenti: dai fumetti ai film e alle serie, dagli spettacoli kabuki ai videogiochi per dispositivi mobili, diventando uno dei titoli asiatici contemporanei più amati.
“Bliss è una storia che parla di amore, avventura e rapporti padre-figlia. Ma si affida anche alla fantascienza per parlare di vita reale all'interno di una simulazione. Gli esseri umani hanno un importante legame con tutto ciò che è irreale. Volevo dunque raccontare una storia sulla fragilità della mente e sulla malleabilità della nostra percezione. Più dettagliatamente, volevo fare un film che trattasse dei diversi modi di vedere il mondo e percepirlo ma desideravo che fosse divertente, eccitante ed elettrizzante, senza perdere mai di vista il lato emotivo”, ha dichiarato il regista del cult Another Earth.
Teso film d'azione al femminile, che segue la scia di titoli come Nikita, Léon e Lucy. A differenza dei titoli sempre diretti da Besson che l'hanno preceduto, Anna si svolge su una scala più epica e globale, collocando la protagonista letteralmente al centro delle tensioni tra le due superpotenze del mondo. Mentre si muove magneticamente tra la vita di strada e quella delle passerelle dell'alta moda, tra il KGB e la Cia, tra due amanti appartenenti a sessi opposti, tra la lealtà verso i suoi mentori e la devozione ai suoi sogni più intimi, Anna persegue un solo obiettivo: il desiderio di essere veramente libera.
Il seguito di Milano Calibro 9 riporta dietro la macchina da presa Toni D’Angelo, regista partenopeo (figlio dell’icona Nino) che nel suo chiaro omaggio ai poliziotteschi degli anni Settanta si ricorda di due icone del genere: Barbara Bouchet e Michele Placido. La parte del protagonista è appannaggio di Marco Bocci, l’indimenticato agente Calcaterra della serie Squadra Antimafia, erede di quel Cattani che proprio Placido interpretava in La piovra.
Antonio Pisu, figlio di Raffaele Pisu, porta sullo schermo la vera storia di Maurizio Paganelli, Andrea Riceputi ed Enrico Boschi, testimoni diretti nel 1989 di cosa sia stato il regime sovietico e quel tipo di comunismo che a tutto somigliava tranne che a un’utopia. Presentato alle Giornate degli Autori 2020.
Un’esplosiva storia d’amore, si legge nella locandina. Ed è letteralmente così, visto che l’amore tra i due giovani protagonisti ha come sfondo un liceo in cui gli studenti esplodono per davvero. Protagonista è il giovane attore Charlie Plummer che, dopo un buon inizio, sembra stia per prendere una strada pericolosamente al ribasso.
Già dal titolo è possibili capire di cosa parli il dramma giapponese. L’anno è il 2011 e le immagini sono ancora sotto gli occhi di tutti noi. Dopo Chernobyl, si è trattato del più grande disastro nucleare della storia, ripercorsa per sottolineare il coraggio di 50 dipendenti della centrale. Ken Watanabe guida il cast di attori da noi poco noti.
Cadaveri, simbolismo, rituali arcaici e un fitto mistero segnano il thriller datato 2016 e legato ai vecchi miti di un’isola scozzese e al parto, momento della vita di una donna da sempre oggetto di fascinazione e paura. Dirige Peter A. Dowling, noto più come sceneggiatore.
Ancora una volta la Guerra fredda. Ancora una volta l’assassinio di JFK. Ancora una volta l’incubo di un terzo conflitto mondiale. Ancora una volta un americano e un russo chiamati a salvare il mondo. Per appassionati del genere che amano gli intrighi e le storie in cui è impossibile capire di chi fidarsi o distinguere il vero dal falso.
Un ultimo e audace colpo porta un ladro, giovane e affascinante, e un’attrice dai mille scheletri nell’armadio a fare coppia. Del resto, chi non vorrebbe un ladro come Theo James? E chi direbbe no a un’attrice come Emily Ratajkowski? Guilty pleasure della settimana
Fratellanza ariana e mafia russa segnano il thriller di produzione canadese, diretto dal quasi debuttante Brent Cote. La prova degli attori fa superare i diversi cliché della storia e il messaggio di fondo, sottolineato continuamente, rendono la pellicola interessante da vedere anche per il modo in cui dipinge la malavita.
Avete mai fatto caso a quanti film Bruce Willis interpreta in un anno? Al pari di Nicolas Cage, non è mai senza lavoro. Peccato però che i titoli si somiglino tutti per contenuti e sequenze, rendendoli difficili da distinguere o ricordare. Ottimo per una serata tutta action senza pretese di una delle nostre digitaline, da Rai 4 a Cielo.
La storia del film è piuttosto curiosa ma vera. Una delle due coppie è data dai coniugi Bacardi (sì, quelli del rum!) e si ripercorrono gli atti di gentilezza di Christopher Gregory. Tanti buoni sentimenti potrebbero essere da un lato un toccasana ma dall’altro un’ulteriore spinta alla depressione, visto i tempi che viviamo.
Con William Lebghil, Doria Tillier, Philippe Katerine, Alka Balbir, Ugo Savary
In streaming su iWonder Full Amazon channel
La tecnologia cambia, si evolve e ci modifica. Questa commedia francese esaspera la situazione e ci vede innamorati di un frigorifero di ultimissima generazione. Ha dichiarato il regista: “Il soggetto del film non è però l'intelligenza artificiale: è semmai il culto della performance, il miglioramento continuo di noi stessi. Questa è anche la ragione per cui Yves arriva in casa della nonna di Jérem, dove c'è tanto da ottimizzare e migliorare. Le macchine dotate di intelligenza artificiale sono l'apoteosi del culto del progresso: abbiamo paura che ci sostituiscano e allora ci affrettiamo a ridere di esse. Un po' come accade con i rapper che, spesso ossessionati dai loro attributi maschili, testimoniano una forte preoccupazione per la castrazione. I due fenomeni non a caso sono quasi simultanei: sono indice della paura di perdere il controllo della situazione. Le nuove tecnologie artificiali con i loro algoritmi sembrano create apposta per creare dipendenza: a questa regola non sfugge nemmeno Yves, che per Jérem diviene una sorta di buon genio che esaudisce desideri. Non importa come, per la macchina conta solo il risultato raggiunto”.
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