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Un attore, non più giovanissimo, non riesce a scrollarsi di dosso il suo passato da grande star. I giorni di gloria sono però lontani e nell’immaginario collettivo la sua immagine è legata a qualcosa di irripetibile. La commedia potrebbe adattarsi a qualsiasi attore italiano, che tende a ripetersi all’infinito, ma è in realtà ispirata alla vera storia dell’attore Cha In-pyo: nonostante gli innumerevoli film e le partecipazioni a diversi progetti televisivi, il suo nome è legato a una serie del 1994 (All My Love For You), che lo ha quasi intrappolato agli occhi del pubblico.

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Nel 2018 The Rope Curse si è rivelato un buon successo. La trama ruotava intorno a un rituale che si svolge nell’area costiera di Taiwan per liberare lo spirito di un suicida e a una maledizione in grado di attraversare tempo e luoghi. The Rope Curse 2 ne è il seguito ma personaggi e cast artistico sono differenti. L’unica certezza è il regista Shin-Han Liao che per impressionare il pubblico parte subito con il suicidio collettivo di sei persone nella stessa stanza.

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Altro seguito della settimana (il primo Full Out è del 2015), il film mischia sport, coreografie e breakdance per una storia tutta al femminile formante ma non di certo indispensabile per via di un canovaccio trito e ritrito. Nel cast spunta il nome di Nadia Comaneci, ex ginnasta rumena considerata tra le più grandi atlete del XX secolo.

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Se non siete ancora stanchi dei seguiti di questa prima settimana di gennaio, eccovi addirittura un terzo capitolo. Dietro all’innocuo titolo della commedia norvegese che unisce umorismo e automobilismo si cela infatti la saga Borning: i primi due capitoli (Borning – Corsa senza regole e Borning 2 – Corsa tra i ghiacci) per chi volesse recuperarli, sono disponibili su NowTv e SkyCinema.

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Netflix attende l’arrivo della serie Lupin interpretata da Omar Sy. Nell’attesa va a ripescare una commedia del 2018 che vede l’attore francese alle prese con un ruolo di poliziotto costretto a collaborare con un collega americano ma di origine ispanica. A sorvegliare sul pot-pourri è la regia di Rachid Bouchareb, l’autore di London River e Uomini senza legge.

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“La Stanza è un thriller psicologico con sfumature horror che si muove su rapporti ed equilibri famigliari delicati che vanno a svelare e rivelare, minuto dopo minuto, novità e colpi di scena”, garantisce il regista Stefano Lodovichi, che si è fatto le ossa con titoli come In fondo al bosco e, soprattutto, Aquadro.

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La Dynit, casa di distribuzione che porta in Italia gli anime giapponesi, ha reso disponibile sulla piattaforma l’adattamento di un romanzo di Osamu Soda, basato sul mistero e sulla satira sociale. Da una scuola scompare una classe di studenti durante una calda estate. Si tratta di un atto di ribellione vero e proprio che genera isteria collettiva negli adulti.

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Reso disponibile da Amazon Prime Video a fine dicembre, il titolo approda finalmente su tutte le altre piattaforme. Il ladro giapponese continua a essere un mito in patria e le sue avventure sono in grado di calamitare le attenzioni di un pubblico sempre vasto e variegato. Protagonista assoluta della storia è la sexy Fujiko, intenzionata a mettere le mani sulla cassetta di sicurezza di una banca.

Nella settimana in cui approda su Netflix con una serie incentrata sulle parolacce, Nicolas Cage è protagonista dell’ennesimo thriller action alimentare di quest’ultima fase della sua carriera. Al suo fianco ha Laurence Fishburne, Cole Hauser e Clifton Collins jr.: grazie a loro, la storia risulta credibile e, sebbene sia piena di luoghi comuni sulla lotta tra federali e narcotrafficanti, non annoia mai.

Ambientato nel 2010 a Milano, è uno spaccato della generazione cresciuta negli anni ’90, nostalgica di quel periodo oggi diventato mitico. Un pastiche vintage di una quotidianità familiare, in una quasi metropoli occidentale, popolata di quasi adulti, che quasi vivono e cercano di risolvere uno strano fastidio che li accompagna in ogni momento. Un rumore di fondo che non li molla e che cercano di esorcizzare con strane ossessioni che sono solo il sintomo di un’ansia più grande e generalizzata, come quella di Siri per il barista che a suo dire la odia e la perseguita.

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“A colpirmi nel soggetto erano tanti fattori, innanzitutto il poter indagare su un tema universale come il “dopo la vita”, interrogativi che mi pongo per motivi familiari fin dall’infanzia; farlo con un impianto da serie di genere, con personaggi e situazioni avvincenti in uno scenario dalle regole ferree, in un mondo tutto da inventare visivamente, rendevano questo progetto particolarmente affascinante ed invitante”, ha dichiarato il regista.

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Pensate a cosa accadrebbe se il mondo di Peter il Coniglio e quello di Willy Wonka si incontrassero. Non si tratta di fantascienza dal momento che gli autori di entrambi gli universi, Beatrix Potter e Roald Dahl, si sono realmente conosciuti, sebbene lei fosse già una scontrosa signora di una certa età e lui un bambino. Sky Cinema ripercorre il loro incontro con atmosfere magiche e personaggi sui generis.

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