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Messe da parte le rapine di Smetto quando voglio, Sydney Sibilia cambia del tutto genere e propone la più assurda delle storia realmente accadute in Italia: quella della fondazione di uno stato a sé: “L'incontro con l'ingegnere Giorgio Rosa, avvenuto anni fa, è stato il punto da cui sono partito per rivedere la vicenda al di là di quello che era stata, l'epopea di una guerra (forse l'unica) che l'Italia aveva vinto per fermare la mente libera di un uomo che non voleva fare altro che piantare una palafitta nell'acqua”.

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Ryan Murphy ama certi temi. Ma ama anche Broadway e Meryl Streep. Dall’unione di questi tre fattori è nato il musical che, forte di un cast multi Oscar, si interroga sull’accettazione e sulla parità dei diritti. Servano anche per andare al ballo di fine anno.

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Pur parlando di un’esperienza tipicamente americana, il documentario fa luce su quanto importante sia per i giovani scoprire se stessi e il mondo che li circonda anche attraverso il Century Cycle di Wilson, una serie di dieci opere teatrali sull’esperienza nera nel XX secolo. Il doc serve da apripista e guida al rilascio della settimana successiva di uno dei titoli più attesi della stagione: Ma Rainey’s Black Bottom.

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Il cinema indiano ama due cose: lo sfarzo di Bollywood e le storie con protagonisti dei bambini. Torbaaz rientra nel secondo caso, proponendo un racconto che vede un uomo, reduce da una dolorosa perdita personale, diventare il fare di un gruppo di piccoli rifugiati grazie al cricket. Protagonista è la super star Sajay Dutt.

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La storia della piccola Mary e dell’incantato giardino da riportare alla luce affascina da generazioni i bambini di tutto il mondo. Diversi sono stati già gli adattamenti cinematografici e televisivi ma questa volta tocca a Marc Munden cimentarsi con il romanzo scegliendo il punto di vista della piccola protagonista per sottolineare l’importanza di Mamma Natura e i benefici che apporta nelle nostre esistenze.

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“Sono la tua donna”, pronuncia Tuesday Weld in una sequenza di Strade violente. Partendo da questa e rifacendosi a un certo cinema degli anni Settanta, imbastisce un racconto inedito sui pensieri e sull’operato della donna di un boss, chiamata a rivendicare la propria volontà d’agire.

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La regista Valentina Pedicini è recentemente scomparsa all’età di 42 anni. Il documentario sui Monaci Guerrieri, dopo aver partecipato in numerosi festival internazionali, arriva adesso in streaming. "Faith è nato con l’intento di essere per lo spettatore un’esperienza visiva ed emotiva nella vita e nella psiche dei Monaci" – dichiarava la regista - "Per ottenere questo risultato “immersivo” è stato fondamentale vivere accanto a loro e accettare alcune rigide leggi che regolano il loro universo”.

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Non tutte le famiglie sono quello che sembrano, soprattutto quando si tratta di famiglie americane che hanno a che fare con bambini che scompaiono tra i boschi. Tradimenti, drammi familiari e atmosfere alla Blumhouse non salvano però un prodotto che appare scritto male e realizzato peggio, parola di RogerEbert.com.

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Non un film vero e proprio ma un documentario di interviste e canzoni in cui i protagonisti della serie fenomeno di casa Disney ripercorrono i loro Natali del passato. Diretto a un pubblico di aficionados, potrebbe far scoprire coloro che, come tradizione insegna, saranno i volti del cinema di domani.

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Le storie che tirano in ballo rapporti di fratellanza e sport, sacrifici e vittorie, sono comuni per lo studio di Topolino. Al centro due fratelli e il football, mito americano per eccellenza. Come nel caso dell’indiano Tarbaaz, tutto parte da una storia realmente accaduta che tira in ballo temi come la famiglia, il senso di appartenenza a una comunità e l’abnegazione. Dirige Reginald Hudlin, regista poco noto ma prolifico produttore che ha nel suo carnet titoli come Django Unchained. Cammeo del nostro Giorgio Tavecchio, campione italiano di football americano che ha militato nella NFL.

Esclusiva DISNEY+.

Presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival, il lungometraggio animato è il capitolo conclusivo della trilogia che i due registi, Tomm Moore e Ross Stewart, hanno dedicato al folklore irlandese. Tecniche di animazione e forza del racconto lo pongono a metà strada tra le illustrazioni dell’era pre-celtica e i prodotti dello Studio Ghibli: in pratica, un classico per tutte le età.

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Boldi e De Sica erano oramai andati insieme in vacanza in ogni parte del mondo. Occorreva trovare una destinazione extraterrestre: quale migliore scelta del Pianeta Rosso? In tempi di distanziamento sociale, il cinepanettone corre ai ripari, saltando le sale ma non il giro annuale. Il genere è definitivamente morto come sostengono i detrattori o è ancora in vita? Ce lo diranno i dati tra qualche giorno.

La storia del gatto Bob aveva commesso il mondo intero qualche anno fa e il cinema nel 2016 non aveva perso l’occasione di farla sua con A spasso con Bob. A distanza di qualche anno arriva il seguito delle avventure del gatto e del suo proprietario, lo scrittore ed ex tossicodipendente James Bowen. Il clima è natalizio ma l’atmosfera un meno gioiosa: Bob, che “interpreta” se stesso, è recentemente venuto a mancare.

In occasione del 30° anniversario dell'uscita cinematografica di Il padrino - parte III, Francis Ford Coppola presenta una nuova Director's Cut completamente restaurata con un nuovo inizio, una nuova fine, scene completamente riorganizzate e alternative, e nuovi spunti musicali. Mario Puzo - Il Padrino, epilogo: La morte di Michael Corleone è un riconoscimento nei confronti del titolo preferito di Mario Puzo nonché le intenzioni originali del Regista in merito a ciò che poi divenne Il padrino - parte III.

Presentato al Festival di Berlino 2020, il documentario segue Bianca, una trans che si prostituisce e cha ha una relazione ventennale con una trans di origini giapponesi. Telefonate e clienti, scandiscono le giornate di Bianca, che da due lunghissimi anni attende il ritorno dell’amata. “Non è rilevante indagare nel suo passato e nemmeno approfondire temi e risvolti psicologici del personaggio. Il film restituisce la protagonista all'interno del suo habitat domestico nella sua delicatezza ed unicità, senza redenzione o sensi di colpa”, ha dichiarato il regista.

Arriva il primo capitolo di una trilogia action già uscita oltreoceano. Il racconto è semplice e parte come una barzelletta: ci sono i migliori militari di Usa, Russia, Gran Bretagna, Cina e Francia, chiamati a salvare il mondo. Chi avrà la meglio? A guidare le fila internazionali è Stephen Lang, star indiscussa di un certo tipo di cinema.

Il portoghese Diego Morgado è noto ai più per aver interpretato Gesù in Son of God. In pochi sanno che da qualche anno si diletta anche nella regia. Solum è il suo secondo film e coniuga atmosfere da thriller e horror per una storia che in fondo è un monito per tutto il genere umano, da sempre disattento ai segnali della Natura.

Chissà quale potrebbe essere l’eredità del figlio del più pericoloso criminale al mondo. Nel dubbio, il padre decide l’omicidio dello stesso figlio dando il via a una caccia del gatto col topo sullo sfondo di un ambiente, ovviamente, ostico, desertico e isolato. E quando la trama lo richiede Luke Goss è sempre pronto a entrare in azione!

Teorie della cospirazione e un omicidio danno la spinta a un investigatore privato a rimettersi in gioco. April Mullen, passata alla regia dopo aver tentato la carriera d’attrice, dirige un thriller nervoso che tocca temi come la paranoia o l’alterazione della realtà. All’insegna del vorrei ma non posso, ha dalla sua un’ottima fotografia e le interpretazioni del granitico Tommy Lee Jones e dell’oramai divo del genere action Aaron Eckhart.

Babbo Natale è pieno di debiti. Ma non è il suo unico problema: un ragazzino ha assoldato un killer per assassinarlo? Il motivo è abbastanza semplice: gli ha portato il regalo sbagliato. Ennesimo Mel Gibson fuori dai gangheri. Guilty pleasure della settimana.