Hospital
- Documentario
- USA
- durata 84'
Titolo originale Hospital
Regia di Frederick Wiseman
Tentò la fuga in tram verso le sei del mattino dalla bottiglia di orzata dove galleggia Milano. Non fu difficile seguirlo, il poeta della Baggina…
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La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere.
Sciami di perdenti nati che si ostinano a grattare
Con le stesse aspettative con cui vanno a votare
Gente molto ubbidiente, tutto ciò che gli si dice fa
Non ha ancora imparato che la disciplina è una forma perfetta di libertà
Idioti che hanno paura dei microbi e non tirano mai lo sciacquone
Che non si tocca dove toccano tutti, però poi vanno a puttane
Gente con 5G e un'ignoranza da Medioevo
John Lennon fatto saltare in aria dalle Brigate Rosse a Sarajevo
La situazione è grave, ma non seria.
Decreto ristoro dello stomaco e non della mente. “Tu ci chiudi, tu ci paghi.”
Sì, ciccio mio bello, in base al fatturato dichiarato, però.
Posto il fatto che per quanto mi riguarda Gucci può chiudere definitivamente i battenti anche prima di adesso, il livello è quello di gentaglia (a Milano, Napoli, Torino: metà minorenni e metà minorati, ¾ italiani e ¼ di più fortunati, con fisiologiche “infiltrazioni” mafiose, di ultras, di Feccia Nuova - anche se robertofiore non riuscirebbe a mobilitare manco il proprio cane - e di bimbiminkia che Marx ed Engels prenderebbero a legnate sui denti da latte) che per protestare contro la chiusura anticipata dei negozi (e che non va al cinema o a teatro da vent’anni almeno - vale a dire che i più non l’hanno, mai, fatto - e che non sa nemmeno se per entrare in sala occorra usare prima il piede destro o quello sinistro) che fa? Beh, ovvio: assalta e svaligia quegli stessi negozi rendendoli inagibili.
"Se non posso andare da Gucci alle 18.30 con l'alito vinoso allora non ci andrà più nessuno, qualsiasi ora sia!"
Non me ne frega un cazzo delle vetrine sfasciate e della merce saccheggiata (“Ci hanno arrubbato tutto!”: ma certo, come no, signor commerciante, specialmente per via del fatto ch'è gente che non sa distinguere una borsa cucita a mano dalle piccole manine della manodopera minorile cinese e del sud-est asiatico dalla mensola Ikea sulla quale è esposta), quel che mi fa schifo è la connessione tra quelle mani e quelle capocce vuote.
Se vedo-sento un'altra volta qualcuno, chicchessia, citare il comunicato dell'AGIS tirandolo fuori dal taschino come fosse un rotolo del Mar Morto metto mano alla luger caricata a bestemmioni.
E già qualche merda consapevole e idiota irresponsabile sta paragonando questi tempi con quelli di vent'anni fa al G8 di Genova - o a (Black) Lives Matter -, tirando altrimenti in ballo il “disagio sociale” che sta dietro a questi atti vandalici e reazionari pseudo-estremizzanti (la "schiuma"), quando di disagiato ci sono solo le loro menti (una delle poche volte in cui si gode a vedere roteare e calare i manganelli).
Ci risentiamo nel 2021, quando altro che cinema e teatri (e la lobby dei ristoratori - “L'amaro è gratis, ve lo offriamo noi, però scusateci ma non funziona il POS, va bene se vi scriviamo la ricevuta a penna sul retro del volantino del menù d'asporto?” -, ché se iniziassero a installare i terminali di pagamento elettronico sarebbe già un bel buon passo avanti, ma nel frattempo le terapie intensive gliele paghiamo noi) chiusi, ma a chiudere - e non per la serrata preventiva, ma per la crisi economica tanto ventilata da 8 mesi a questa parte come uno spauracchio impossibile da superare (“La cassa integrazione in deroga! Il blocco dei licenziamenti improrogabile! Il ristoro della pancia e quello della mente!”) e che finalmente verrà - saranno le attività appartenenti a tutte le altre categorie: commercio al dettaglio, industrie (Alzano e Nembro style), tutto… Com’è che lo chiamano? Ah già, lockdown, mi pare: l’auto-resettatasi memoria da pesce rosso del Paese all’opera.
Il mezzo coprifuoco di oggi (i cui risibili effetti si potranno notare solo fra due settimane e più) è un patetico - ma doveroso, dato che la maggioranza delle persone è mezza sordo-cieca e mezza idiota e ancora non ha capito, dopo 8 mesi, con cosa ha a che fare - tentativo di rimandare - stando alle curve d'incremento esponenziale odierne, col rapporto fra l’insieme degli ospedalizzati per CoViD-19 e il sottoinsieme dei ricoverati in terapia intensiva che s’attesta sul 10 a 1 - l'inevitabile (o, meglio, di giungerci con la coscienza all’apparenza - e con un briciolo di sostanza - più pulita possibile), perché se il governo avesse agito altrimenti, fra 2 mesi le stesse persone che adesso gridano querule con le loro cicaleggianti vocine fastidiose alla "dittatura sanitaria" e al "La kulturah non si toccah!1!1!" avrebbero ragliato al "Non hannoh fattoh nienteh!1!1!".
Chiudere cinema e teatri (le discoteche sono già chiuse da 2 mesi e mezzo - tra le proteste della destra e della vestigia di notocorda anale ch’è la lega -, e infatti gli orfani di quel divertimento si sono rifugiati in piazzetta Loreto in queste ore) è un avvertimento: la situazione è seria e può ben presto divenire grave (e perché e per come, SARS-CoV-2 a parte, è da ricercare sin dall’inizio degli anni '90, quando si è iniziato a smantellare SISTEMATICAMENTE il meraviglioso SSN, ad appena un decennio dalla sua creazione, riportando il tutto alla situazione pre-esistente, ai tempi della mutua, che adesso si chiama privato e nel frattempo si è evoluto e ha più zanne, artigli e veleno). Le sale teatrali e cinematografiche non sono di per loro un problema (si consideri la situazione demente della profilassi sui mezzi pubblici del Consuma Produci Crepa) dal PdV dei contagi (diversa questione è l'indotto), è il concetto di lockdown, coprifuoco, serrata, chiusone e del "Ve ne dovete annà a ripone!" quello fondamentale (e lo dice uno che quando ci sarà di nuovo il lockdown completo e non potrà più andare a scorrazzare in mountain-bike e a caccia fotografica lancerà madonne automatiche al governo, ma il peggio lo riserverà per quei milioni di italiani di cui sopra).
Occorrono misure radicali e sproporzionate, ora, adesso, subito (ed è proprio, paradossalmente, l'indecisione governativa - anche e soprattutto rispetto agli altri governi europei: siamo pur sempre la nazione che ha saputo esportare nel mondo il fascismo, la mafia e Bocelli, no? - a facilitare l'insorgere di questi lacerti, cascami e rigaglie di demenza), perché saranno commisurate e proporzionate a quanto potrà accadere fra 15 giorni, un mese, l'anno prossimo, in attesa dei vaccini e delle cure con plasma e anticorpi (e mettiamoci pure l'immunità di gregge, toh).
Mentre il gas esilarante presidia le strade, il governo “sa” che una metà del pòppolo itagliano comprenderà le intenzioni e che l’altra metà è composta da analfabeti (dis)funzionali.
Voglio vivere in una città dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue, o di detersivo.
Gente che mi fa parteggiare per Conte, Franceschini e Casalino: pensa quanto devono fare schifo. Tanto da far schifo.
Per non tornare a 6 mesi fa, e peggio:
- 26 Gennaio 2020 - Te le Ricordi le Elezioni?
- 04 Marzo 2020 - Altri Virus: Xenia, Lesbo.
- 18 Marzo 2020 - What's Up, Doc?
- 04 Aprile 2020 - Racconti dal Divano.
Titolo originale Hospital
Regia di Frederick Wiseman
Titolo originale Welfare
Regia di Frederick Wiseman
Titolo originale Sicko
Regia di Michael Moore
Titolo originale Contagion
Regia di Steven Soderbergh
Con Matt Damon, Marion Cotillard, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet, Jude Law, Bryan Cranston
Titolo originale A Torinói ló
Regia di Béla Tarr
Con Volker Spengler, Janos Derzsi, Erika Bók, Mihály Kormos, Ricsi
Commento dawkinsiano alla fine del mondo.
Avete uno stagno, una vasca per i pesci interrata, in giardino. Un giorno ci casca dentro un seme di giglio d'acqua, una selvatica semi-"infestante". Entro 30 giorni lo specchio d'acqua sarà completamente ricoperto dalla vegetazione e l'eutrofizzazione completa: niente più luce, e niente più ossigeno, niente più nulla. Ecco, se vi dovessi chiedere in quale giorno dei trenta ci trovassimo quando il laghetto fosse ricoperto per metà... e quindi si potrebbe anche pensare che ci sia ancora tempo per poter porre un rimedio alla faccenda, voi rispondereste...
"Al 15°!", ci scommetto. Io avrei ragione, e voi torto.
Tanto poi al 29° giorno - ch'é la risposta corretta - non esisteranno, più, né risposte giuste né sbagliate.
(Recensione.)
Regia di Daniele Vicari
Con Elio Germano, Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Monica Birladeanu, Pippo Delbono
Regia di Stefano Sollima
Con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Andrea Sartoretti
Regia di Bernardo Bertolucci
Con Adriana Asti, Francesco Barilli, Allen Midgette, Morando Morandini
Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani
Con Giulio Brogi, Lucio Dalla, Ferruccio De Ceresa
Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani
Con Gian Maria Volonté, Lucia Bosé, Giulio Brogi, Piera Degli Esposti, Alessandro Haber
Regia di Leonardo Benvenuti, Luigi Comencini, Piero De Bernardi, Agenore Incrocci, Nanni Loy, Ruggero Maccari, Luigi Magni, Mario Monicelli, Ugo Pirro, Furio Scarpelli, Ettore Scola
Con Marcello Mastroianni, Monica Guerritore, Nino Manfredi, Mario Scaccia, Ugo Tognazzi
Regia di Nanni Moretti
Con Nanni Moretti, Piera Degli Esposti, Laura Morante, Alessandro Haber, Remo Remotti
Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco
Con Mario Monicelli
Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani
Con Jasmine Trinca, Kim Rossi Stuart, Michele Riondino, Paola Cortellesi, Kasia Smutniak
Regia di Franco Maresco
Con Franco Scaldati, Roberto Andò, Letizia Battaglia, Gaspare Cucinella, Mimmo Cuticchio
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