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La rilettura firmata da Laurence Olivier del classico shakespeariano vinse nel 1948 il Gran Premio Internazionale di Venezia per il miglior film, il Premio internazionale per la migliore attrice a Jean Simmons e il Premio internazionale per la migliore fotografia a Desmond Dickinson. L’anno seguente entrò poi nella storia degli Oscar aggiudicandosi quattro statuette, fra cui quelle per il miglior film e la miglior attrice protagonista

Agnès Varda ci ha lasciati lo scorso anno e già ci manca. Per apprezzarne la sua opera impossibile non partire dal suo titolo forse più famoso, che nel 1985 vinse il Leone d'Oro. 

Ormai un vero cult, Natural Born Killers garantì a Oliver Stone il premio speciale della Giuria nel 1994. Il film - con Woody Harrelson e Juliette Lewis - è su un soggetto di Tarantino che racconta la medesima storia già narrata nel primo film di Terrence Malick, La rabbia giovane, e nella celebre canzone di Springsteen, Badlands.

Il Leone d’Oro del 1994 fu a sorpresa l'opera d’esordio del regista macedone Milčo Mančevski. Un film in tre episodi in sequenza temporale circolare, tre storie - un amore impossibile, un profondo dilemma personale, un ritorno a casa - che raccontano gli effetti della guerra sugli innocenti.

Non il miglior film di Loach a detta di molti (soprattutto per la parte ambientata in Nicaragua, eccssivamente "cartolinesca"), ma comunque un capitolo importante della cinematografia di un grande regista inglese, coerente sino in fondo con la sua battaglia civile, sociale e politica. Fu scelto per il concorso del 1996. 

Premiato per la regia, il film del Kusturica dei tempi d'oro, che quando arrivò a Venezia in concorso con questo era "reduce" dal successo di Underground, premiato con la Palma d'oro a Cannes 

Leone d'Oro per il miglior film nel 2002 fu il film di Peter Mullan: un atto d'accusa drammatico e tremendo contro le istituzioni religiose nell'Irlanda degli anni '60.  

Interpretato da Sean Penn (Coppa Volpi come miglior interprete maschile alla Mostra 2003), Benicio Del Toro e Naomi Watts divise la critica ma conquistò il pubblico, che attendeva molto il secondo lavoro del regista messicano dopo l'esordio fulminante con Amores Perros. 

Premio Speciale della Giuria e Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Cate Blanchett, il più dylaniano dei film dedicati a Dylan. Eccellente.

Leone d'oro e premio per la miglior fotografia nel 2007 è stato questo film di Ang Lee, il poliedrico regista taiwanese che ha firmato, tra gli altri, I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi. 

Il film vincitore di sei premi Oscar, celebratissimo (e non per nulla), passo in concorso a Venezia nel settembre del 2008, iniziando la sua marcia trionfale. 

Nel concorso di quest'anno Susanna Nicchiarelli è tra i registi italiani presenti in concorso: una carriera ormai solida la sua, iniziata proprio con il successo che ebbe Cosmonauta, che alla 66a edizione della Mostra del cinema vinse il premio Controcampo Italiano.

Il cupissimo e apocalittico romanzo di Cormac McCarthy (l'autore di Non è un paese per vecchi) trova qui una eccellente e fedele trasposizione nel film di Hillcoat, con Viggo Mortensen nel ruolo di un padre in viaggio con il figlio in una terra dove l'uomo è lupo per l'uomo.