Sto pensando di finirla qui
- Thriller
- USA
- durata 134'
Titolo originale I'm Thinking of Ending Things
Regia di Charlie Kaufman
Con Jesse Plemons, Jessie Buckley, Toni Collette, David Thewlis, Jason Ralph, Colby Minifie
“Il tuo istruttore di scuola guida era uno junghiano?”
“Sto pensando di finirla qui” (ma anche: “...di porre fine alle cose”), recita il titolo, allarmante, del romanzo d’esordio di Iain Reid (1980), e “Sto pensando di finirla qui” (ma pure: “...di porre fine alle cose”) è anche la prima frase del libro, inquietante, perché se uno ascolta o legge quella frase, “Sto pensando di finirla qui” (m’altresì: “...di porre fine alle cose”), beh, non può che pensare ad un atto di suicidio, e invece l’innominata protagonista ed io narrante della storia [che - indizio! -, pur avendo già presumibilmente raggiunto il quarto di secolo di vita, non sa cosa significhino le parole “enigmista” - in originale "cruciverbalist", in inglese - e “acufene” - in originale "tinnitus", in latino - (ed ecco che quindi... no, questi si rivelano essere falsi indizi creati da una traduzione qui un po' superficiale), e ha qualche dubbio anche su Carl Gustav Jung* e Thomas Bernhard**], la intende, quella frase, “Sto pensando di finirla qui” (ma inoltre e parimenti: “...di porre fine alle cose”), contestualizzata al rapporto col suo ragazzo, Jake, dato che ha intenzione, sì, di porre fine a qualcosa, ma quel qualcosa è solamente e soltanto la loro relazione sentimentale e fisica.
* “Il significato della mia esistenza è che la vita mi ha posto un problema. O, viceversa, io stesso rappresento un problema che è stato posto al mondo, e devo dare la mia risposta, perché altrimenti mi devo contentare della risposta del mondo.” – Carl Gustav Jung - “Erinnerungen, Träume, Gedanken” (Ricordi, Sogni, Riflessioni) - 1961
** “Esistere, in sostanza, non significa nient’altro che questo: essere disperati […] giacché in verità non esistiamo, ma veniamo esistiti.” – Thomas Bernhard - “il Soccombente” - 1983
Io invece, addentrandomi man mano e via via sempre più nel corpo del volume, ho pensato ad un altro esordio, quello di un altro Iain, Banks, ovvero al magnifico e terribile “the Wasp Factory” (edito in Italia prima da Fanucci, come “la Fabbrica degli Orrori” (e in seguito, con lo stesso titolo, da Guanda e da TEA), e poi da Meridiano Zero come “la Fabbrica delle Vespe”; risultato: con la Fanucci e soprattutto la Nord messe come sono messe oggi, Banks al momento - ed è un momento che dura da lustri... - non ha un editore in Italia... Speriamo in Urania...), ho pensato alla Shirley Jackson degli splendidi e cupi “the Bird’s Nest” e “We Have Always Lived in the Castle” (riediti recentemente da Adelphi come “Lizzie” e “Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello”) ed ho pensato a “Set This House in Order”, il capolavoro di Matt Ruff (edito qui da noi da Fanucci come “la Casa delle Anime”).
Un racconto stirato a romanzo breve, senza essere né Ambrose Bierce (“An Occurrence at Owl Creek Bridge”) né Franz Kafka (“il Castello”), che fa il suo sporco dovere (e - come già evidenziato - trova pure il tempo di citare, e manco a vanvera, C.G.Jung e soprattutto "il Soccombente" di Thomas Bernhard) ed è, al contempo collateralmente ed intrinsecamente, una delle storie più tristi - questi amabili resti [per citare un altro romanzo/film (Alice Sebold & Peter Jackson) a corollario di quelli in questione], quest’adorabile mucchio d’ossa… - che abbia letto da una frazione d’immensità di tempo a questa parte, e spero che Charlie Kaufman, col suo film di imminente uscita per i tipi di Netflix, riesca a darle una specie di "lieto" (o per lo meno non così assolutamente tragico) fine (certo che, alla luce dei due film da regista del nostro, quest'auspicio risulta essere una vana speranza...).
Qualche banalità***, qualche… bignamicità e qualche ingenuità - perdonabili in un’opera prima che tende tanto alla semplificazione quanto all’accumulo -, epperò si arriva alla fine - pur con un senso di déjà-vu, sì, ma - sazi e satolli. E l’amaro - come da etichetta - è amarissimo.
***Ad esempio: “Un ricordo è diverso ogni volta che viene ricordato e raccontato. Non è un dato assoluto. I racconti basati su eventi realmente accaduti molto spesso hanno a che fare più con la finzione che con la realtà. Vale sia per le cose inventate sia per quelle vere. Si tratta di storie, in entrambi i casi, che vengono ricordate e raccontate. Le storie sono il modo in cui impariamo le cose. Sono il modo in cui ci conosciamo a vicenda. Ma la realtà… quella succede una volta sola.”
Vale a dire, in pratica: l’atto di ricordare è un’azione di sovrascrittura.
E ancora: “I gesti, le azioni: possono sviare o mascherare la verità. Le azioni sono, per definizione, agite, sono inscenate. Sono astrazioni. Le azioni sono costruzioni. Allegorie. Metafore elaborate. Non capiamo le cose, o assegnamo loro significati, soltanto grazie all’esperienza. Le accettiamo, rifiutiamo e comprendiamo anche grazie agli esempi.”
Assimilare, creare. Innestare, ibridare. Comprendere, per (non) poter (non) sopravvivere.
E Charlie Kaufman ne ha tratto una sceneggiatura (Spike Jonze: “Being John Malkovich” e “Adaptation.”; Michel Gondry: “Human Nature” e “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”; George Clooney: “Confessions of a Dangerous Mind”) ed un film da lui stesso diretto (“Synecdoche, New York” e “Anomalisa”) in arrivo, come detto, sul flusso Netflix ai primi di settembre, del quale per ora ci accontentiamo di assistere all’infinito scrollarsi di dosso l’acqua dal pelo che il cane (redivivo - se così si può dire... - per il cinema, ma trapassato da tempo nel romanzo) effettua in loop reiterato ed insistito nel bellissimo ed inquietante trailer con Jesse Plemons in surplace/understatement, David Thewlis e Toni Collette completamente svitati e Jessie - ché sì, con Kaufman la vita collide/collima sempre col cinema (avete appena letto un piccolo spoiler, ma non l’avete capito, né compreso, nemmeno adesso che ve l’ho spiegato) - Buckley (“Beast”, “Taboo”, “Chernobyl” e la prossima, anch’essa imminente, 4a stag. di “Fargo”) carinissima.
Per dirla alla Kubrick, parafrasandolo, la vita (in origine era il cinema) è la...
"Un pensiero può essere più reale, più vero, di un'azione. Puoi dire qualunque cosa, fare qualunque cosa, ma non puoi fingere un pensiero." -- Iain Reid
"Niente è più raro in un uomo di un'azione che sia tutta sua." -- Ralph Waldo Emerson
"La maggior parte della gente è altra gente. Le loro idee sono opinioni altrui, la loro vita un'imitazione, le loro passioni una citazione." -- Oscar Wilde
...fotografia di una fotografia della realtà.
Inventare una storia, inverare un personaggio tra(d)endolo da un ricordo ch'è il rimpianto di un futuro mancato, e poi rivoltarlo contro sé stessi, dando corpo al pensiero, e facendolo agire, in un gesto di catartica e violenta espiazione.
Colophon.
Iain Reid - "I'm Thinking of Ending Things" - 2016 ("Sto Pensando di Finirla Qui", Rizzoli, 2019 - traduzione di Giulia De Biase - brossura incollata, copertina flessibile, sovraccoperta - 256 pagg., 18.00 €).
* * * ½
Titolo originale I'm Thinking of Ending Things
Regia di Charlie Kaufman
Con Jesse Plemons, Jessie Buckley, Toni Collette, David Thewlis, Jason Ralph, Colby Minifie
Titolo originale Being John Malkovich
Regia di Spike Jonze
Con Cameron Diaz, John Cusack, John Malkovich, Catherine Keener
Titolo originale Human Nature
Regia di Michel Gondry
Con Patricia Arquette, Rhys Ifans, Tim Robbins, Stanley DeSantis
Titolo originale Adaptation.
Regia di Spike Jonze
Con Nicolas Cage, Tilda Swinton, Meryl Streep, Chris Cooper
Titolo originale Confessions of a Dangerous Mind
Regia di George Clooney
Con Sam Rockwell, George Clooney, Drew Barrymore, Julia Roberts, Rutger Hauer
Titolo originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Regia di Michel Gondry
Con Jim Carrey, Kate Winslet, Elijah Wood, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson
Titolo originale Synecdoche, New York
Regia di Charlie Kaufman
Con Philip Seymour Hoffman, Michelle Williams, Emily Watson, Catherine Keener
Titolo originale Anomalisa
Regia di Duke Johnson, Charlie Kaufman
Titolo originale Lizzie
Regia di Hugo Haas
Con Eleanor Parker, Richard Boone, Joan Blondell
Titolo originale Lost Highway
Regia di David Lynch
Con Bill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty, Robert Blake, Robert Loggia
Titolo originale Mulholland Drive
Regia di David Lynch
Con Naomi Watts, Justin Theroux, Ann Miller, Melissa George, Laura Harring, Dan Hedaya
Titolo originale Identity
Regia di James Mangold
Con John Cusack, Ray Liotta, Amanda Peet, John Hawkes, Alfred Molina
Titolo originale The Lovely Bones
Regia di Peter Jackson
Con Saoirse Ronan, Stanley Tucci, Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Rose McIver, Susan Sarandon
Titolo originale Source Code
Regia di Duncan Jones
Con Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Russell Peters
Titolo originale D'après une histoire vraie
Regia di Roman Polanski
Con Eva Green, Emmanuelle Seigner, Vincent Perez, Josée Dayan, Camille Chamoux
Titolo originale Split
Regia di M. Night Shyamalan
Con James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Betty Buckley, Haley Lu Richardson, Brad William Henke
Titolo originale Nancy
Regia di Christina Choe
Con Andrea Riseborough, Steve Buscemi, J. Smith-Cameron, Ann Dowd, John Leguizamo
Titolo originale Glass
Regia di M. Night Shyamalan
Con James McAvoy, Bruce Willis, Samuel L. Jackson, Sarah Paulson, Anya Taylor-Joy
Titolo originale Devs
Con Alex Garland, Sonoya Mizuno, Nick Offerman, Jin Ha, Alison Pill
Tag Fantascienza, Storia corale, Informatica, Intrighi, USA, Futuro
Titolo originale Horse Girl
Regia di Jeff Baena
Con Alison Brie, Debby Ryan, John Reynolds, Molly Shannon, John Ortiz, Jay Duplass
Titolo originale Psycho
Regia di Alfred Hitchcock
Con Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin, Martin Balsam
Titolo originale Såsom i en spegel
Regia di Ingmar Bergman
Con Harriet Andersson, Max von Sydow, Gunnar Björnstrand
Titolo originale Two for the Road
Regia di Stanley Donen
Con Audrey Hepburn, Albert Finney, Eleanor Bron, William Daniels, Gabrielle Middleton
Titolo originale Images
Regia di Robert Altman
Con Susannah York, René Auberjonois, Marcel Bozzuffi, Hugh Millais, Cathryn Harrison
Titolo originale 10 Things We Should Do Before We Break Up
Regia di Galt Niederhoffer
Con Christina Ricci, Hamish Linklater, Lindsey Broad, Mia Sinclair Jenness, Brady Jenness
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