Libri a(ni)mati / 36: “If It Bleeds - Se Scorre il Sangue” di Stephen King (2020) – Innaffiando la Grifola Frondosa, o: i Soldi Parlano, la Gente Ascolta.
“Sono dunque io l’uomo che giaceva sopra a quel letto?” - Charles Dickens, A Christmas Carol (Lo Spirito del Natale Futuro).
Quattro racconti lunghi come ai tempi di “Different Seasons” (Stagioni Diverse, 1982), “Four Past MidNight” (Quattro Dopo MezzaNotte, 1990) e “Full Dark, No Stars” (Notte Buia, Niente Stelle, 2010), di cui uno - quello con protagonista la Holly Gibney di “Mr. Mercedes” e “the Outsider” - si può tranquillamente considerare una novella lunga o un romanzo breve.
“Quando una persona anziana muore va in cenere una biblioteca.” - Proverbio africano.
Se si può individuare un filo rosso che collega le quattro storie, ebbene questo, ad una prima analisi, è senz’altro la morte, la perdita, l’assenza. Che strano, eh?
“…mi commuovono le minute sapienze / che in ogni morte scompaiono…” - Jorge Luis Borges, La Noche que en el Sur lo Velaron.
Poi, in vece, sorge una considerazione un poco più approfondita: la sineddoche essere umano - umanità intera.
“I am large, I contain multitudes.” (“Sono [vasto / grande e grosso], contengo moltitudini.”) - Walt Whitman, Leaves of Grass (Song of MySelf, Part 51).
Una nota a parte la merita il racconto migliore, "the Life of Chuck".
“Piccolo” capolavoro, anzi autentico capolavoro, e suvvia!, composto da tre racconti brevi che potrebbero anche reggersi in piedi autonomamente da soli, e non è detto che le idee di partenza non possano essere venute in mente all’autore in tre occasioni distinte, o che siano addirittura stati scritti separatamente per poi essere uniti confluendo assieme sino a formare la breve novella magistrale qual è Chuck, che dalla Fine del - o meglio, di un - Mondo ci trasporta verso la circostanza per la quale vale la pena esserci stati, al mondo, fino a spegnersi gentilmente in un ballo scolastico di fine anno delle scuole medie inferiori, e in un’ultima salita verso 6 gradini e un belvedere…
[Queste righe le ho scritte prima di leggere le Note dell’Autore, nelle quali si spiega la genesi del trittico, e quale parte delle tre è stata scritta per prima, un anno dopo le altre due.]
Stephen King - "If It Bleeds" - 2020 ["Se Scorre il Sangue" - ediz. ital. Sperling & Kupfer, 2020 - traduzione di Luca Briasco - 506 pagg., € 21.90 - brossura, copertina cartonata rigida, sovraccoperta] - * * * ¾ (7½).
PS. In appendice (caudale) un elenco di film sui topastri (lascio aperta la lista solo agli eventuali, ma graditi, contributi in tal senso).
E, qui, un consiglio di lettura: Robert Sullivan - “Rats” - 2004 [ediz. ital. ISBN, 2007 (ancora rintracciabile tra i remainders), trad. di C.Torielli], col documentario che ne ha tratto Morgan Spurlock in... coda.
Non vantarmi mai di avere imparato a leggere così presto è stato un dono che mi hanno fatto i miei genitori, e che mi ha permesso di capire fin da subito che disporre di un talento non ti rende migliore degli altri.
Regia di Gabriel Pascal, Harold French, David Lean
Con Wendy Hiller, Rex Harrison, Robert Morley, Deborah Kerr
- “La gioventù è una cosa meravigliosa”, disse il signor Harrigan. “Che crimine, sprecarla nei bambini.” - “Eh?” - “Lo hanno detto in molti, ma nessuno meglio di Shaw. Fa niente, dai, corri, che Dickens ci aspetta.”
- “Se avessi un cucciolo che non ha ancora imparato a fare i bisogni fuori, gli daresti un premio se fa la cacca in salotto?” - “No, ovviamemte.” Annuì. “Sarebbe come insegnargli l’opposto di ciò che deve imparare. E quando si tratta di commercio, Craig, la maggior parte delle persone sono come cuccioli ai quali va insegnato dove cagare.”
Titolo originale Lo and Behold, Reveries of the Connected World
Regia di Werner Herzog
In streaming su iWonder Full Amazon channel
...ripensai a quanto mi aveva detto: che Internet era come una conduttura che perdeva e sputava fuori informazioni invece che acqua. […] Benché l’iPhone fosse per lui una novità al punto che non sapeva quasi come accenderlo, il signor Harrigan aveva già intuito la necessità di aggiustare la conduttura, se si voleva che gli affari – almeno, per come li concepiva lui – proseguissero come sempre. Non ne sono certo, ma credo che avesse previsto i paywall un paio d’anni prima che il termine venisse coniato. Certamente non conoscevo il fenomeno che sarebbe stato definito “jailbreaking” , proprio come ignoravo il modo di aggirare le cosiddette restrizioni operative. I paywall erano arrivati, ma a quel punto la gente si era già abituata a ottenere le cose gratis, e aveva reagito male alla richiesta di sborsare quattrini. Trovandosi di fronte a un paywall per accedere al New York Times, ci si spostava sul sito dela CNN o dell’Huffington Post, anche se la qualità degli articoli non era altrettanto elevata (a meno che, ovviamente, non si fosse attratti dai box pieni di foto di celebrità con scollature vertiginose).
Ora che siamo in pieno Ventunesimo secolo, credo che i cellulari siano il nostro modo per sposare il mondo intero. In tal caso, probabilmente sarebbe un cattivo matrimonio.
Con Donatas Banionis, Natalia Bondarciuk, Jüri Järvet, Anatolij Solonicyn
“Il cervello umano è per sua natura finito - non è altro che una massa di tessuto spugnoso racchiusa in una gabbia di ossa -, ma la mente che vi dimora è infinita. Le sue possibilità sono illimitate, e la sua forza immaginativa va ben oltre ogni nostra capacità di comprensione. Per come la vedo io, quando un uomo o una donna muoiono va in rovina un mondo intero, il mondo che quella persona conosceva, e nel quale credeva. Pensaci, Brian: ci sono miliardi di esseri umani sulla Terra, e ognuno di loro ha un mondo intero dentro. Il pianeta come è stato concepito dalla sua mente.”
Torna Holly Gibney (in una storia ch'è - dal PdV dell'antagonista e della sua natura - corollario a quella narrata in "the Outsider"), ed è sempre e comunque un piacere.
Con Bruce Davison, Elsa Lanchester, Ernest Borgnine, Sandra Locke, Michael Dante
In streaming su Plex
IV.
“Rat” (Ratto) - * * * ½
Ennesima versione del patto faustiano mashuppata con "the Monkey's Paw" di William Wymark Jacobs e "Button, Button" di Richard Matheson (sempre in Zona, anche "Gwendy's Button Box"), ma è il Re, e perciò il racconto fila alla grande e desta interesse pur esplorando territori già ampiamente percorsi su tracciati ben delineati.
Si avviò verso la baita […] quando sentì qualcosa avanzare a passo pesante verso di lui. A emergere dalla macchia di pini tra la radura dove si trovava la baita e il ruscello non fu un fantasma o uno zombie, ma un cucciolo d’alce che trottava barcollando sulle sue quattro zampe incredibilmente lunghe. Arrivò fino al capanno degli attrezzi accanto alla casa, poi lo vide e si bloccò. Si fissarono a lungo: Drew pensava che l’alce - cucciolo o adulto che fosse - era tra le creature più brutte e improbabili che Dio avesse creato, e il cucciolo pensava va’ a sapere che cosa.
Con Joan Bennett, Milton Berle, Otto Preminger, Carl Esmond
Refusi. Pag. 195: “...il primo emette un suolo così stridulo…”. Pag. 312: “Al momento, somigliano A Paesi dai confini instabili.” Pag. 470: “...e ogni tanto pensava e Lucy e ai ragazzi…”.
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