Mama
- Drammatico
- Cina
- durata 133'
Titolo originale Ma ma he qi tian de shin jian
Regia di Li Dongmei
Con Shuqiong Chen, Xiaoping Wang, Wendan Ge, Guoli Xiao, Yangxin Gong
Dopo aver conosciuto il programma della Settimana della Critica, la Mostra del Cinema di Venezia si fa ancora più concreta con la ricca line up delle Giornate degli Autori, sezione collaterale giunta oramai alla sua 17ma edizione. A presentare la selezione sono le parole di Gaia Furrer, responsabile artistica.
«È una grande avventura di viaggio quella proposta quest’anno dalla selezione delle Giornate degli Autori. Un viaggio che parte dalla Cina rurale degli anni Novanta (Mama, ieratico e già maturo esordio della cinese Li Dongmei), prosegue per la Palestina e i suoi orribili muri divisivi (200 Meters, co-produzione palestinese italiana per la regia di Ameen Nayfeh con Ali Suliman che si conferma uno dei migliori attori arabi contemporanei) e poi transita in Europa, soffermandosi in particolare nell’Europa dell’Est. Perché una delle grandi novità di questa edizione è l’attenzione data alle cinematografie dell’Europa orientale. Un’attenzione non programmatica o decisa a tavolino ma che si è formata e sviluppata davanti ai nostri occhi e della quale non potevamo non dare testimonianza. Dalla Russia siberiana, un po’ conquistata dal consumismo e un po’ resistente (The Whaler Boy, romanzo di formazione e di avventura dell’esordiente Philipp Yuryev, coprodotto da Marion Hänsel, la grande autrice che vogliamo ricordare) alla Russia di Mosca traumatizzata da segreti politici e drammi morali (Conference, terzo film di Ivan I. Tverdovskiy), all’Ungheria con gli amori ostinati (Preparations to Be Together for an Unknown Period of Time, sofisticato secondo film di Lili Horvát). E poi la Serbia, la Slovenia e la Bosnia Erzegovina unite da un singolo film, il commovente Oasis del regista serbo Ivan Ikić. E poi l’Italia, ovviamente, nello specifico la Puglia, con la tragedia familiare e umana di Spaccapietre dei fratelli De Serio, la Francia e le origini algerine in Honey Cigar (sensuale esordio di Kamir Aïnouz, sorella del noto regista brasiliano Karim Aïnouz). Immancabile, infine, un salto per superare l’oceano Atlantico e ritrovarsi tra il Canada (Saint-Narcisse di Bruce LaBruce, fuori concorso) e gli Stati Uniti, con i suoi radicali conflitti mai come adesso attuali (Residue, il potente esordio di Merawi Gerima). Per poi scendere, infine, a Santiago del Cile teatro di una storia d’amore queer ai tempi della dittatura di Pinochet (Tengo miedo torero di Rodrigo Sepúlveda)».
Titolo originale Ma ma he qi tian de shin jian
Regia di Li Dongmei
Con Shuqiong Chen, Xiaoping Wang, Wendan Ge, Guoli Xiao, Yangxin Gong
Titolo originale 200 Meters
Regia di Ameen Nayfeh
Con Ali Suliman, Anna Unterberger, Motaz Malhees, Lana Zreik, Gassan Abbas
Titolo originale Kitoboy
Regia di Philipp Yuryev
Con Vladimir Onokhov, Kristina Asmus, Vladimir Lyubimtsev, Arieh Worthalter, Nikolay Tatato
Titolo originale Konferentsiya
Regia di Ivan I. Tverdovskiy
Con Natalya Pavlenkova, Natalya Potapova, Filipp Avdeev, Yan Tsapnik, Natalya Tsvetkova
Titolo originale Felkészülés meghatározatlan ideig tartó együttlétre
Regia di Lili Horvát
Con Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi, Zsolt Nagy, Péter Tóth, Andor Lukáts
Titolo originale Oaza
Regia di Ivan Ikic
Con Marusa Majer, Goran Bogdan, Marijana Novakov, Valentino Zenuni, Tijana Markovic
Regia di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio
Con Salvatore Esposito, Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone, Giuseppe Loconsole
Titolo originale Cigare au miel
Regia di Kamir Ainouz
Con Zoé Adjani, Amira Casar, Lyès Salem, Louis Perez
Titolo originale Residue
Regia di Merawi Gerima
Con Dennis Lindsey, Obinna Nwachukwu, Taline Stewart
Titolo originale Tengo Miedo Torero
Regia di Rodrigo Sepúlveda
Con Alfredo Castro, Leonardo Ortizgris, Julieta Zylberberg, Amparo Noguera, Luis Gnecco
Titolo originale Saint-Narcisse
Regia di Bruce LaBruce
Con Andreas Apergis, Cameron Geller, Jillian Harris, Félix-Antoine Duval
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«Tra gli eventi speciali fuori concorso, i due nuovi corti d’autore della serie “Miu Miu Women’s Tales” firmati dalla polacca Małgorzata Szumowska e dalla franco-senegalese Mati Diop, il road movie romantico di Giorgia Farina con Jasmine Trinca, Clive Owen e Irène Jacob (Guida romantica a posti perduti), la conferma del talento bizzarro e surreale del duo Flavia Mastrella e Antonio Rezza con Samp, il punk da balera degli Extraliscio, sorta di Leningrad Cowboys ferraresi-romagnoli nel racconto di Elisabetta Sgarbi (Extraliscio-Punk da balera) e The New Gospel, in cui il celebre drammaturgo e regista svizzero Milo Rau mette in scena il Vangelo come passione di un’intera civiltà».
Titolo originale Miu Miu Women's Tales: Nightwalk
Regia di Malgorzata Szumowska
Titolo originale Miu Miu Women's Tales: In my Room
Regia di Mati Diop
Regia di Giorgia Farina
Con Clive Owen, Jasmine Trinca, Irène Jacob, Andrea Carpenzano, Teco Celio
Regia di Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Con Antonio Rezza, Patrizia Puddu, Silvana Cionfoli, Andrea De Santis, Armando Novara
Regia di Elisabetta Sgarbi
Con Ermanno Cavazzoni, Mirco Mariani, Moreno il Biondo, Mauro Ferrara, Jovanotti
Titolo originale Das Neue Evangelium
Regia di Milo Rau
Con Yvan Sagnet, Marcello Fonte, Enrique Irazoqui, Maia Morgenstern
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«A caratterizzare gli appuntamenti off dell’edizione 2020 delle Giornate Degli Autori, saranno le rinnovate “Notti Veneziane” all’Isola degli Autori, che raccoglieranno in un unico spazio l’eredità, il percorso creativo e di ricerca sviluppato parallelamente da Isola Edipo e dalle Giornate. Un nuovo spazio, ideato insieme a Silvia Jop, dedicato all’indagine del rapporto creativo tra linguaggio cinematografico e le altre arti: dal teatro alle arti visive e alla musica. Con una sola eccezione a confermare la regola (To the Moon, ode alla luna poetica e suggestiva dell’irlandese Tadhg O’Sullivan), abbiamo voluto dedicare lo spazio dell’Isola agli autori italiani.
L’arte teatrale è inquadrata dal retroattivo focus 50 - Santarcangelo Festival di Michele Mellara e Alessandro Rossi, carrellata di corpi, opinioni, spettacoli, dalla prima alla più recente edizione del più celebre festival teatrale italiano. In Agalma l’esordiente Doriana Monaco, con la complicità di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni, osserva l’infinita fabbrica del Museo Archeologico di Napoli.
La Musica si celebra in tre Notti veneziane. È meravigliosamente restaurato in 4K e distribuito in Italia dalla Reading Bloom Say amen, somebody (1982) di George T. Nierenberg, viaggio fra i pionieri della musica Gospel. È rievocazione dell’evento musicale del secolo scorso Venice Concert 1989, l’indimenticabile concerto dei Pink Floyd trasmesso in mondovisione Rai il 15 luglio 1989 con la band-mito piazzata su un palco galleggiante nel bacino di San Marco circondato da 200mila spettatori. James di Andrea Della Monica è un ritratto di vita made in Naples del sassofonista blues-jazz James Senese, che al Lido offrirà un essenziale showcase della sua più che 50ennale carriera. Uno speciale tocco musicale illumina anche l’unico film di finzione del programma, Est di Antonio Pisu, che inaugurerà le Notti veneziane riportandoci al fatidico 1989. Protagonisti tre giovani italiani - uno lo interpreta Lodo Guenzi, voce e chitarra di Lo Stato Sociale - che in Romania incontrano cittadini non ancora liberi ma pronti a un futuro diverso. In una di queste “Certe Notti” l’attualità della pandemia fa da sfondo alla voce quasi onnipresente, emotiva e sospesa, di Elisa Fuksas che con il suo iSola (nomen omen) firma un ritratto intimo, coraggioso e fragile. Due, infine, i corti nelle Notti Veneziane – Isola degli Autori realizzati in tempo di pandemia ma capaci di andare oltre a uno sguardo didascalico e retorico nel raccontare una rielaborata relazione tra vicinanza e distanza. Si tratta del corto di animazione Solitaire, dell’attore e regista Edoardo Natoli, in cui, grazie alla leggerezza di un tratto ironico e dolce, esploriamo i confini del corpo, dell’età e dell’architettura, imparando a superarli; e di En ce moment, una piccola e delicata opera della fotografa Serena Vittorini, accompagnata al montaggio da Esmeralda Calabria, capace di raccontare alcuni degli anfratti più intimi di un amore tra due donne, portatore delle contraddizioni degli amori di tutte e tutti noi».
Regia di Antonio Pisu
Con Lodo Guenzi, Jacopo Costantini, Matteo Gatta, Paolo Rossi Pisu, Ana Ciontea, Ioana Flora
Regia di Michele Mellara, Alessandro Rossi
Regia di Doriana Monaco
Regia di Elisa Fuksas
Con Elisa Fuksas, Alessia Correani, Michele Gallucci
Regia di Andrea Della Monica
Con James Senese, Franco Del Prete, John Vignola
Regia di Peter Marcias
Con Paola Cortellesi, Giorgio Napolitano, Piera Degli Esposti, Michela Murgia
Regia di Wayne Isham, Egbert Van Hees
Titolo originale Say Amen, Somebody
Regia di George T. Nierenberg
Con Sam Benford, Banon Buchanan, Delois Barrett Campbell, Frank Campbell, Lee Cochran
Titolo originale To the Moon
Regia di Tadhg O'Sullivan
Regia di Serena Vittorini
Con Ophélie Masson, Serena Vittorini
Regia di Edoardo Natoli
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