È una prova importante quella che affronta il cinema questo fine settimana: una prova vera, che non si può fallire. La rappresenta il numero di sale in cui esce Tenet: un numero importante, 700. Ieri, primo giorno di programmazione, il botteghino ha dato un segnale: 400 mila euro gli incassi per il film di Nolan. Ovviamente è sempre una cifra irrisoria rispetto al potenziale che questo numero di sale e questo titolo, in un altro anno qualsiasi del passato, avrebbero generato. Ma è già qualcosa, rispetto ai dati impubblicabili dalla riapertura ufficiale delle sale (era il 15 giugno), che in realtà non è stata tale, visto che le percentuali delle sale che hanno riaperto davvero erano minime e che sono mancati titoli che potessero attrarre pubblico in maniera consistente.
Il cattivo tempo annunciato al Nord e i rientri dalle vacanze potrebbero aiutare, il bel tempo al sud no. E sicuramente non aiuta la crescita del numero dei contagi. Il weekend ci dirà quanto gli italiani - in astinenza da cinema da lunghi mesi - si sentano sicuri nel riprendere l'esperienza della sala, ovviamente con tutte le dovute cautele del caso.
Il film di Nolan, simbolo della riscossa del cinema, dopo un vero tormentone estivo che lo ha visto annunciato e poi spostato un tot di volte, arriva ora davvero nelle sale. Da vedere, in sicurezza, anche solo per mandare un messaggio positivo e apotropaico.
La favolosa storia di una orchestra giovanile composta da musicisti israeliani e palestinesi (sulla scia di molte realtà simili che effettivamente si sono realizzate). Film dell'isrealiano Dror Zahavi.
Con Ivana Lotito, Ludovica Nasti, Fabrizio Rongione, Imma Piro
In streaming su Rai Play
Marcello Sannino, sin qui soprattutto documentarista, esordisce in un lungometraggio ambientato a Napoli e nelle sue periferie e che racconta la storia di Carmela, una giovane donna del popolo, che tira acampare come può e che si trova a dover lottare per non vedersi sottrarre la figlia dai servizi sociali. Nel cast Icana Lotito, la giovane Ludovica Nasti e Fabrizio Rongione, tra gli altri.
È dell'anno scorso il film che segna l'esordio alla regia di Judith Davis e che racconta di Angéle, che aveva 8 anni quando nell'ex Berlino Est aprì il primo McDonald's e che appartiene a una generazione che è rimasta tagliata fuori da ogni lotta politica, in pieno riflusso dalle ideologie. Angéle tuttavia aspira al fermento, agli ideali, alla rivoluzione...
La storia di Nedjma, una studentessa di diciotto anni appassionata di moda che vive nell'Algeria degli anni Novanta. Evitando che i tragici eventi della Guerra civile algerina influiscano sulla sua esistenza, le impediscano di condurre una vita normale e non le consentano di uscire la sera con l'amica Wassila, Nedjama rifiuta i nuovi divieti imposti dai radicali, divenuti sempre più conservatori, e decide di lottare per la sua libertà e indipendenza con l'organizzazione di una sfilata di moda. Regia dell'algerina Mounia Meddour Gens
A sorpresa, dopo ben undici anni, arriva nelle sale il film di Lanthimos che ha in qualche modo dato il via alla new wave greca, portando al successo internazionale il regista greco e aprendo un vero filone.
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