The Shield
- Serie TV
- USA
- 7 stagioni 88 episodi
Titolo originale The Shield
Con Brian J. White,, Michael Chiklis, Catherine Dent, Walton Goggins, Michael Jace
Tag Poliziesco, Storia corale, Crimini, Intrighi, Los Angeles, Anni duemila
TRUMP, COSSIGA, THE SHIELD E L’AMERICA OGGI
Sono certo siate tutti al corrente di cosa sta accadendo in questi giorni negli Stati Uniti.
Inevitabile. Tutti i notiziari ne parlano, incalcolabili quantità di nuovo materiale (articoli, video, immagini ecc.) vengono alla luce giorno dopo giorno, ora dopo ora, tanto sui social network che – in seguito – sui maggiori siti d’informazione.
Alcuni di quei video, di quelle immagini, sono “falsi” (o meglio afferiscono ad altri periodi [il che non riduce ovviamente la gravità di certe azioni]), una buona parte no.
Spesso, ai TG e quant’altro, si evita comunque opportunamente di mandare in onda i video o le immagini più scioccanti, si vede al fine di tutelare il benessere psicofisico degli impreparati spettatori (magari in quanto in molti casi ottuagenari, dato che siamo pur sempre in Italia…]). E su Internet non tutto è verificato, non tutto è verificabile, non tutto è “confermato”.
Quel che è certo, però, è che il Presidente (peraltro ottimamente inserito anche negli orizzonti politico-culturali di certi politici nostrani) ha dato alle forze dell’ordine il via libera. Ha letteralmente sguinzagliato polizia, guardia nazionale, anche polizia militare.
Per ora pare esser ritornato sui suoi propositi d’inviare pure l’esercito, ma (chi lo sa) magari, sottolineiamo magari, una volta epurato con vieppiù “discrezione” l'incauto segretario della difesa potrebbe ritornarci sopra (forte, se vogliamo credere ai sondaggi, dell'appoggio del "popolo", specie WASP).
In ogni caso, non v’è n’è gran bisogno: la polizia “ordinaria” si sta già dando un gran daffare da sola.
Il campionario delle violenze di cui giunge notizia è sinceramente inquietante (e per nulla inedito anche agli occhi dello spettatore italiano).
Chiaramente, si prendono a pretesto, per fare quello che si sta facendo, quella manciata di violenti che pure non paiono aver fatto tutto in completa autonomia, sull’onda dello sconcerto, dello sgomento e della rabbia. Sì, il riferimento è ai casi di infiltrazioni di elementi d’estrema destra (questione sulla quale non s’è mancato d’insistere), ma che dire in prospettiva della possibilità dell’infiltrazione di ben altri “agenti provocatori”? Non sarebbe la prima volta. E, dopotutto, come appena ricordato, Trump ha dato il via libera ai poliziotti. Ha dato carta bianca. La “legge e l’ordine” hanno da essere ristabiliti. E magari non sarebbe male riuscire a fabbricarsi per l’appunto qualche buon pretesto (non importa quanto campato per aria) per poter poi “giustificare” l’uso del pugno duro…
A questo proposito, m’è capitata giusto ieri sotto gli occhi (si potrebbe dire, proprio “a fagiolo”) una vecchia intervista del fu-Cossiga, nella quale egli si premurò, in occasione delle proteste studentesche ai tempi del IV Governo Berlusconi, di suggerire all’allora ministro dell’interno Maroni il modo corretto per “sedarle”.
Ora, vi starete forse chiedendo: e adesso che accidenti c’entra Cossiga con quel che sta avvenendo in questi giorni in America? Va da sé, non è “direttamente” collegato, ma i processi che possono sempre innescarsi, nel momento in cui si viene investiti della piena facoltà di reprimere a qualunque costo, hanno pochissime altre volte trovato altrettanto chiara enunciazione (figurarsi poi nelle parole d’un uomo delle istituzioni).
Cossiga difatti ebbe a dire quanto segue:
«Maroni dovrebbe […] lasciarli fare [gli universitari], ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. […] Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. […] Le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Insomma, forti del “consenso popolare”, vero o presunto (nel nostro caso, ancor più forti del plateale consenso del Presidente in carica), ci si può tranquillamente lasciar andare. Utilizzare “agenti provocatori”, suscitare le risposte violente, demonizzare l’intero movimento, anche (o forse a maggior ragione) qualora in larghissima parte pacifico, picchiare, soffocare, accecare, bastonare, colpire con proiettili di gomma…
D’altra parte, è notorio: qualora gli sene offra l’opportunità, l’animo umano non finisce mai di stupire, in negativo.
Ma per tornare più strettamente all’oggetto del post, non si può far altro che ripeterlo: quello a cui si sta assistendo dall’altra parte dell’oceano, in questi giorni, è semplicemente agghiacciante, e non fa ben sperare per il futuro. Anche perché il tutto sta avendo luogo in una democraziaaaa, e non in qualche brutale “regime del Terzo mondo” (magari comunque convenientemente finanziato e supportato dai prodi uomini del “Consensus….”)--
Quel che sta succedendo è, ancora una volta, semplicemente inquietante.
E più se ne vede (di quel che sta appunto accadendo), più se ne ha abbastanza, nonostante la distanza geografica. E più se ne vede, più non si può fare a meno di riflettere. E più se ne vede, e più s’è riportati con la memoria a certe immagini viste nel passato, vere, reali, effettive; o ricostruire, “artefatte”, finte.
Ecco perché vorrei in conclusione parlarvi molto brevemente di The Shield.
Inizio dicendo questo: se non l’avete già vista, affrettatevi a farlo. Mai momento fu più opportuno.
E di cosa parla The Shield, potreste domandarvi...
Beh, di che parla… Parla di Vic Mackey e della sua “allegra” combriccola di sbirri dal grilletto facile. Parla di Vic, di Shane, Curtis, Ronnie, insomma dei membri dello “Strike Team” (che già dal nome…). Tutti corrotti. Tutti marci sino al midollo (vi basterà arrivare alla fine del primo episodio per rendervene conto, garantito).
La serie è ispirata al cosiddetto "scandalo Rampart" (sui cui è basato anche l’omonimo film con Harrelson…). E’ quindi ispirata alla realtà. Eppure, in questi giorni, sembra aver avuto piuttosto un ruolo nell’ispirare la realtà.
Eh, già. Perché vedendo le immagini di gente gettata a terra e lasciata lì a sanguinare; di persone prese a pedate quando sono già a terra sofferenti; di gente tirata sotto dall’auto della polizia; di senzatetto in sedia a rotelle (pare) colpiti alla testa da proiettili di gomma anche se (pare) non stessero neppure protestando; di donne afroamericane uccise nel cuore della notte dopo un’irruzione da una raffica di proiettili sparati da poliziotti in borghese;
e soprattutto di persone soffocate a morte, è difficile non ripensare a Vic e alle sue vicende.
Perché con la legge e con l’ordine non si scherza. Perché con la placida sicurezza del “tornare come prima, al come sempre” tanto cara ai potenti, non si scherza.
Perché con Vic non si scherza.
You don’t fuck with Vic Mackey.
You don’t fuck with tha police.
Titolo originale The Shield
Con Brian J. White,, Michael Chiklis, Catherine Dent, Walton Goggins, Michael Jace
Tag Poliziesco, Storia corale, Crimini, Intrighi, Los Angeles, Anni duemila
Titolo originale Rampart
Regia di Oren Moverman
Con Woody Harrelson, Ben Foster, Robin Wright, Sigourney Weaver, Steve Buscemi, Anne Heche
Regia di Elio Petri
Con Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan, Gianni Santuccio, Orazio Orlando
P.S.:
Qualche giorno fa ho recensito Indagine e devo ammettere che subito non ci ho neppure pensato. Eppure, anche questo film s’adatta perfettamente a descrivere l’oggi. Perché, si sa, su certe questioni “tutto il mondo è paese”
Titolo originale La Haine
Regia di Mathieu Kassovitz
Con Vincent Cassel, Hubert Koundé, Saïd Taghmaoui, Abdel Ahmed Ghili
Titolo originale Les misérables
Regia di Ladj Ly
Con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djebril Zonga, Issa Perica, Al-Hassan Ly
Titolo originale The Choirboys
Regia di Robert Aldrich
Con Charles Durning, Louis Gossett jr., Perry King, Randy Quaid
Regia di Daniele Vicari
Con Elio Germano, Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Monica Birladeanu, Pippo Delbono
Regia di Alessio Cremonini
Con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano
Regia di Marco Bechis
Con Antonella Costa, Carlos Echeverria, Chiara Caselli, Dominique Sanda
Titolo originale Post mortem
Regia di Pablo Larrain
Con Alfredo Castro, Antonia Zegers, Vadell Jaime, Nobuera Amparo, Marcelo Alonso
Titolo originale The Liberation of L.B. Jones
Regia di William Wyler
Con Lee J. Cobb, Lee Majors, Barbara Hershey, Roscoe Lee Brown
Ultimo, sottovalutato, introvabile film sul razzismo di un grande regista.
Titolo originale Do the Right Thing
Regia di Spike Lee
Con Danny Aiello, Spike Lee, John Turturro, Rosie Perez, Ossie Davis, Ruby Dee
Titolo originale Dragged Across Concrete
Regia di S. Craig Zahler
Con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles, Michael Jai White, Thomas Kretschmann
Titolo originale I Am Not Your Negro
Regia di Raoul Peck
Con Samuel L. Jackson
Titolo originale BlacKkKlansman
Regia di Spike Lee
Con John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Laura Harrier, Ryan Eggold
Titolo originale Strange Days
Regia di Kathryn Bigelow
Con Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore
Quello che sta succedendo oggi ma previsto anni prima (perché era già successo).
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