In questa lista vado a presentare alcuni film di specchiato e riconosciuto valore, che però non mi hanno sbalordito, come avrebbero potuto. Non li giudico negativamente, ma nemmeno mi è riuscito di scorgere il seme di grandezza che invece è risultato verità palmare ai più: sono film sufficienti, al più discreti. Giudizio personale, è sempre sottinteso. Naturalmente la lista comprende solo nomi altisonanti, veri pezzi da novanta. Non ho preso nemmeno in considerazione lavori ordinari ed osannati dalle masse come A Beautiful Mind o Fight Club, in quanto non rientrano nello spirito di questa raccolta.
E' un grande noir, ma non svetta sopra i suoi contemporanei, tanto da assurgere a paradigma di un'epoca. Del regista ho apprezzato molto di più Il romanzo di Mildred.
Giocattolone di formidabile intrattenimento, ma anche un vuoto esercizio di virtù registica. Non lascia in eredità alcuna sensazione all'infuori del divertimento.
Viaggio cupo, ma incredibilmente prolisso, nella fitta giungla cambogiana. Intensa la resa dei conti fra l'ormai lardosissimo Marlon Brando e Martin Sheen, ma arriva dopo due ore abbondanti di noia assoluta.
Un Jack Nicholson amorfo, una storia molto incasinata e poco interessante. Anche qui le atmosfere si fanno preferire a tutto il resto, ma bastano per configurare un capolavoro?
Ho guardato grandi film sul pugliato: Rocco e i suoi fratelli, Million Dollar Baby, l'intera saga di Rocky, L'uomo di bronzo, Stasera ho vinto anch'io. E li metto tutti sopra Toro scatenato, di cui ricordo con estremo piacere solo i titoli di testa.
Con Renée Falconetti, Eugène Sylvain, Antonin Artaud, Michel Simon
Un'ora e mezza di primissimi piani sul volto sofferente della protagonista è stata una sofferenza più per me che per lei. Non ho avuto verso di lei quel trasporto emotivo che il regista intendeva imprimere. Sulla tragedia di Giovanna d'Arco ho gradito di più la versione di Robert Bresson del 1962, più asciutta e tagliente.
Titolo originale Nosferatu, eine Symphonie des Grauens
Regia di Friedrich W. Murnau
Con Max Schreck, Gustav von Vangenheim, Greta Schroeder
A differenza di altri film della lista, qui è il contorno che mi ha lasciato perplesso, più che la polpa. Le ambientazioni sono piuttosto raffazzonate, se raffrontate con altri grandi film di quell'epoca. Di conseguenza anche la storia non incute il terrore che potrebbe, date le grandi interpretazioni degli attori.
Caposaldo della commedia sofisticata, ma si ride a denti fin troppo stretti. Non certo il miglior lavoro di Cukor, né la migliore interpretazione di Cary Grant, messo sotto in tutti i sensi da Katharine Hepburn.
Con Michel Simon, Jean Dasté, Dita Parlo, Gilles Margaritis, Louis Lefèbvre
In streaming su Rai Play
La più grande storia d'amore di tutto il cinema, secondo molti. A parere di chi scrive, non è nemmeno il miglior film del regista, che di film ne ha girati due.
Con Joan Crawford, Sterling Hayden, Mercedes McCambridge, Scott Brady, Ward Bond, Ben Cooper
Ho trovato Joan Crawford troppo prigioniera del suo personaggio mascolino, ai limiti della caricatura. E di conseguenza tutto il film mi è parso artefatto e finto.
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