Ridere di questi tempi? Chi può lo faccia. E’ salutare anche per chi gli sta intorno. D’altronde, se quei pochi vituperati passeggeri del Titanic, prendendo coscienza della situazione, avessero smesso di ballare, la nave sarebbe affondata ugualmente. Pertanto, mi prendo la briga di elencare alcuni film che, anche se visti molte o moltissime volte, continuano a farmi ridere come la prima volta. Alcuni sono capolavori, altri li trovo semplicemente comicissimi e sono frutto di una scelta personale, quindi contestabile o condivisibile da chiunque. Infine, ho volutamente escluso titoli di commedie anche esilaranti, ma la cui vena malinconica o il cui contesto drammatico mi sembrano inficiare l’intento di leggerezza di questa playlist. Basti pensare a pellicole come “Il sorpasso” di Dino Risi, “Compagni di scuola” di Carlo Verdone o “La vita è bella” di Roberto Benigni. Bando alle chiacchiere: ecco un pugno di titoli che mi sono subito venuti i mente.
Con James Cagney, Horst Buchholz, Pamela Tiffin, Liselotte Pulver
Un capolavoro di comicità e satira politica. Per me resta la migliore e più arguta commedia sulla guerra fredda. Le raffiche di battute sono talmente rapide da richiedere comunque più di una visione per coglierle tutte. Ritmo indiavolato, James Cagney e Horst Buccholz inarrestabili. Una perla nella filmografia di un regista che non sbagliava un colpo.
I film con la coppia Jack Lemmon/Walter Matthau sono tutti esilaranti e imperdibili, ma questo continua a farmi ridere fino alle lacrime pur avendolo visto forse più di dieci volte. Nel 1968, ho avuto la fortuna di vederlo rappresentato in teatro ad Atlanta, in Georgia, anche se con altri attori. Impossibile dimenticare il piatto di linguine (non di spaghetti!) scagliato in mezzo al pubblico. Una gag tutta americana, certo.
Come è noto, Carlo Verdone esordì con un capolavoro di comicità. I suoi tre personaggi fanno a gara a chi suscita più risate e finiscono alla pari. Personalmente, ho un debole per Leo e la sua impacciata avventura con Marisol. Non meno esilarante l’accoppiata dell’hippy Ruggero con il padre interpretato da Mario Brega, grande esempio di ironia e derisione di due generazioni a confronto.
Ancora Carlo Verdone nel suo primo vero film a trama. Forse il più denso di citazioni ripetute centinaia di volte con amici e parenti, come ricordato dalla nostra Marlucche nella sua splendida recensione a cinque stelle. Andatela a rileggere!
Geniale l’idea di partenza, supportata per l’intera durata del film da dialoghi che fanno sempre centro. Splendidi tutti gli attori, gli stessi che per oltre un anno portarono la commedia in teatro, attirando meritatamente più di un milione di spettatori. Purtroppo il remake italiano di Francesca Archibugi non regge il confronto.
Con Kad Merad, Dany Boon, Zoé Félix, Lorenzo Ausilia-Foret, Anne Marivin
Altro titolo rivisitato in Italia da Luca Miniero nel 2012, ma con esito deludente. L’originale resta invece la miglior prova di Dany Boon sia come regista che come attore. Lanciò il grande Kad Merad nell’olimpo della commedia francese. Le trovate sono innumerevoli, il ritmo frenetico. Un film di grande arguzia, che si erge al livello delle migliori e imbattibili commedie all’italiana.
Il primo e, secondo me, unico grande film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Come concluse a suo tempo la scheda della rivista FilmTv, “Si ride di brutto. Che bello!”. Il trio è peraltro coadiuvato da Marina Massironi e Carlo Croccolo, una più divertente dell’altro. Anche qui, piovono le citazioni ripetute per anni.
Con Paul Williams, William Finley, Jessica Harper, Gerrit Graham, George Memmoli
Esilarante e folle opera rock di Brian De Palma che alla sua uscita spiazzò e fece morire dal ridere la mia generazione. E’ la più stravagante rivisitazione del mito di Faust che abbia mai visto, con personaggi e situazioni completamente e deliziosamente assurdi, da Swan a Winslow Leach, passando per l’indimenticabile Beef, antesignano del genere punk, e i Juicy Fruits, grandiosi interpreti di un ineccepibile quanto sorpassato yé-yé. Per me resta il più grande film di Brian De Palma, insieme a “Scarface”. Qui qualcuno potrà anche storcere il naso…
Opera rock ad altissimo tasso di comicità e diventata leggenda. La fantasia è senza limiti, i dialoghi surreali e i personaggi uno più divertente dell’altro. A sorprendere però è il fatto che i brani musicali non sono meno comici delle parti parlate. Visto e rivisto, cantato e ricantato non so quante volte. Oltre alla comicità, ebbe il merito di far conoscere al grande pubblico la divina Susan Sarandon.
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