La notte dei morti viventi
- Horror
- USA
- durata 93'
Titolo originale The Night of the Living Dead
Regia di George A. Romero
Con Duane Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman, Judith Riley
In streaming su Plex
vedi tuttiNIGHT OF THE LIVING DEAD
Dopo essersi "fatto le ossa" realizzando con una piccola crew di amici diversi spot pubblicitari, George A. Romero decide di gettarsi nella produzione di un lungometraggio indipendente, puntando sul Genere Horror. Fonda così la casa di produzione Image Ten e, insieme a John Russo, scrive la sceneggiatura di questo progetto che, dopo diversi cambiamenti, giunge infine all'idea dei morti viventi antropofagi, ancora però non identificati esplicitamente come zombie ma come ghoul, ispirandosi al Romanzo ormai classico di Matheson "I Am Legend" e alla sua prima trasposizione, "The Last Man on Earth". La scarsità economica influenza notevolmente la produzione, tra location prese "dal vicinato" ed effetti speciali caserecci, impostando la lavorazione in modo quasi "comunitaristico", con i ruoli tecnici quasi "condivisi" all'interno della troupe. Completate le riprese, il film incontra delle difficoltà nel trovare una distribuzione (qualcuno chiese pure di rigirare il finale per ottenere un happy ending), ma alla fine, dopo aver cambiando il titolo da "Night of the Flesh Eaters" a "Night of the Living Dead", ottiene una distribuzione. Il resto è, come si suol dire storia, dall'iniziale astio critico verso la violenza al Culto immortale ispiratore di un intero sottogenere e di alcuni remake (tra cui uno, diretto da Savini, scritto da Romero in persona), dall'inesistenza di diritti d'autore dovuto a leggerezze burocratiche alla criticatissima edizione colorizzata e ampliata di Russo (autore, tra l'altro, anche dello script di "Return of the Living Dead").
"Night of the Living Dead" è uno di quei Capolavori che ha segnato la Storia del Cinema, non soltanto Horror. Romero non è ancora politicamente esplicito e "consapevole" come nelle sue Opere seguenti, ma già qui gli zombie riflettono (inconsciamente?) il periodo socio-politico dell'epoca, rappresentando allegoricamente l'umanità come una massa di creature antropofaghe. Fin da subito, inoltre, più che i non morti impegnati nell'assedio della casa in cui si è rifugiato il manipolo di protagonisti, sono i vivi a costituire il maggior pericolo per la sopravvivenza di essi stessi. In particolare il contrasto, sempre più violento, tra Ben (controversa per l'epoca la scelta di un attore nero in un ruolo di questo tipo, anche se come è noto Duane Jones perché diede la migliore audizione) e Mr. Cooper nasce dall'ostinazione di entrambi i personaggi verso la propria soluzione (restare nella casa per Ben, barricarsi in cantina per Cooper): se l'ascolto reciproco e la cooperazione avrebbe potuto portare ad una soluzione positiva dell'assedio, l'atteggiamento autoritario, quando non esplicitamente dispotico, dei due autoproclamati leader porta all'escalation di violenza che, assieme alla "retata" dei redneck, chiuderà tragicamente la vicenda. Importante il tema della dissoluzione dei legami famigliari dopo la mutazione in zombie, con la figlia divora il padre e uccide brutalmente la madre e il fratello che trascina la sorella nelle grinfie dei morti antropofagi.
Stilisticamente, Romero adotta già un'estetica "documentaristicheggiante", con un ampio uso della macchina a spalla anche per inquadrature "fisse", e fin dall'inizio il Montaggio (curato dal Regista stesso) riveste un ruolo fondamentale nella costruzione sia della tensione sia del discorso.
Un Pilastro nella Storia del Cinema che merita un attento studio da ogni aspirante cineasta.
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