Espandi menu
cerca
I MIGLIORI FILM DEL DECENNIO (2010-19)
di ilcausticocinefilo ultimo aggiornamento
Playlist
creata il 10 film
Segui Playlist Stai seguendo questa playlist.   Non seguire più

L'autore

ilcausticocinefilo

ilcausticocinefilo

Iscritto dall'11 giugno 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 65
  • Post 32
  • Recensioni 209
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
I MIGLIORI FILM DEL DECENNIO (2010-19)

 

I MIGLIORI FILM DEL DECENNIO (2010-19)

 

La lista orgogliosamente di parte, inevitabilmente parziale, perennemente in aggiornamento…

 

Ebbene. Visto che ad essersi concluso è stato anche un decennio, ho deciso (mi rendo conto, arrogantemente) di lasciarmi influenzare dalla famosa sindrome acuta da classifica spasmodica che colpisce pressoché qualunque cinefilo nonché ovviamente qualunque sito di cinema in vista di tali scadenze, e di produrne una (di lista) di mia personal fatta ruotante intorno, invece che solo all’ultimo anno, come risulta evidente anche ai nove precedenti.

 

Nell’imbarcarsi in una simile impresa risulta, come ho già fatto presente, un’abbondante dose di supponenza da parte del sottoscritto, non v’è dubbio, ma ciononostante il divertimento nel realizzarla è stato considerevole e dunque al diavolo tutto!

 

Per arrivare al punto: come sempre la mente da burocratico mancato che è in me (sia mai!) mi spinge alle seguenti “dichiarazioni preliminari” (credo già comunque sintetizzate nel sottotitolo qui sopra):

 

1. Non avendo io, come dovrebbe risultare chiaro, visto ogni singolo film del passato decennio, non posso far altro che ribadire l’assoluta parzialità (meglio, lacunosità) della presente lista;

2. Vista una non troppo celata predilezione per taluni generi e artisti, può darsi che abbia mancato la visione di un qualche fondamentalissimo film la cui assenza dalla lista potrebbe addirittura provocare l’orticaria a qualche lettore: sarò ben lieto di ricevere eventuali suggerimenti di visione nei commenti ché, come al solito, non mi dispiace affatto allungare la mai doma watchlist (o “lista di film da vedere” che dir si voglia…);

3. Dai precedenti punti risulterà evidente come si tratti, inoltre, di una lista in costante aggiornamento che spero di per l’appunto innovare man mano con le sicure nuove visioni cinefile del futuro prossimo o lontano che sia.

 

Ok, apposto, veniamo ora al dunque:

 

I MIGLIORI FILM DEL DECENNIO

(secondo l’opinione dell’arrogantissimo caustico)

 

AL MOMENTO: 82

 

 

I CAPOLAVORI (in ordine cronologico) [ 10 ]

 

Parasite (2019)

Dolor y gloria (2019)

Un affare di famiglia (2018)

Cafarnao (2018)

I racconti di Parvana (2017)

La tartaruga rossa (2016)

Il figlio di Saul (2015)

La storia della principessa splendente (2013)

Si alza il vento (2013)

The Act of Killing (2012)

 

 

GLI ECCELLENTI (4 STELLE) [ 72 ]

 

Il traditore (2019)

Storia di un matrimonio (2019)

The Irishman (2019)

Article 15 (2019)

The Nightingale (2018)

In guerra (2018)

Gli Incredibili 2 (2018)

La donna elettrica (2018)

1987: When the Day comes (2017)

Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017)

A Taxi Driver (2017)

Paddington 2 (2017)

Okja (2017)

L’insulto (2017)

Detroit (2017)

Cosa dirà la gente (2017)

The Battleship Island (2017)

Train to Busan (2016)

Selvaggi in fuga (2016)

Pink (2016)

The Mermaid (2016)

Io, Daniel Blake (2016)

In questo angolo di mondo (2016)

Contrattempo (2016)

Room (2015)

Il ponte delle spie (2015)

Mad Max: Fury Road (2015)

Land of Mine (2015)

Inside Out (2015)

The Hateful Eight (2015)

La grande scommessa (2015)

Drishyam (2015)

Il caso Spotlight (2015)

71 (2014)

Il sale della terra (2014)

Predestination (2014)

Quando c'era Marnie (2014) - su suggerimento [Genga009]

A Hard Day (2014)

Gone Girl (2014)

A Girl At My Door (2014)

Anime nere (2014)

The Wolf of Wall Street (2013)

Ugly (2013)

Rush (2013)

Prisoners (2013)

Montage (2013)

Hope (2013)

12 anni schiavo (2013)

Zero Dark Thirty (2012)

Il sospetto (2012)

Reality (2012)

Pluto (2012)

Django Unchained (2012)

The Doors Live at the Bowl ‘68 (2012)

Source Code (2011)

Silenced (2011)

Una separazione (2011)

Miracolo a Le Havre (2011)

Una lettera per Momo (2011)

Killer Joe (2011)

Hugo Cabret (2011)

Carnage (2011)

The Yellow Sea (2010)

L’uomo nell’ombra (2010)

Toy Story 3 (2010)

The Social Network (2010)

Inside Job (2010)

L’illusionista (2010)

Il grinta (2010)

Confessions (2010)

Bedevilled (2010)

Arrietty (2010)

 

 

PER GENERI:

 

Animazione:

Arrietty

L’illusionista

Toy Story 3

Una lettera per Momo

Quando c'era Marnie

Inside Out

Si alza il vento

La storia della principessa splendente

La tartaruga rossa

In questo angolo di mondo

I racconti di Parvana

Gli Incredibili 2

 

Azione/avventura:

The Yellow Sea

Rush

A Hard Day

71

Mad Max: Fury Road

 

Commedia/comico:

Carnage

Miracolo a Le Havre

 

Killer Joe

The Wolf of Wall Street

La grande scommessa

The Mermaid

Selvaggi in fuga

 

Drammatico:

The Social Network

Una separazione

Silenced

Pluto

Reality

Il sospetto

Hope

Anime nere

Il caso Spotlight

Room

Io, Daniel Blake

Pink

Cosa dirà la gente

L’insulto

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Cafarnao

La donna elettrica

In guerra

Un affare di famiglia

Article 15

Dolor y gloria

Storia di un matrimonio

 

Documentario:

Inside Job

The Doors Live at the Bowl ‘68

Il sale della terra

The Act of Killing

 

Fantascienza/Fantasy:

Hugo Cabret

Source Code

Predestination

Okja

Paddington 2

 

Gangster:

The Irishman

 

Horror:

Bedevilled

Train to Busan

The Nightingale

 

Storico/biografico:

Zero Dark Thirty

Il figlio di Saul

Land of Mine

Il ponte delle spie

The Battleship Island

Detroit

A Taxi Driver

1987: When the Day comes

Il traditore

 

Thriller/giallo:

Confessions

L’uomo nell’ombra

Montage

Prisoners

Ugly

Gone Girl

Drishyam

Contrattempo

Parasite

 

Western:

Il grinta

Django Unchained

The Hateful Eight

 

 

 

 

 

 

 

 

Playlist film

Parasite

  • Drammatico
  • Corea del Sud
  • durata 132'

Titolo originale Gisaengchung

Regia di Joon-ho Bong

Con Kang-ho Song, Sun-kyun Lee, Hyae Jin Chang, Yeo-Jeong Cho, Woo-sik Choi, So-dam Park

Parasite

In streaming su MUBI

vedi tutti

Rilevanza: 2. Per te? No

Dolor y gloria

  • Commedia
  • Spagna
  • durata 108'

Titolo originale Dolor y gloria

Regia di Pedro Almodóvar

Con Antonio Banderas, Penélope Cruz, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Julieta Serrano

Dolor y gloria

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Rilevanza: 1. Per te? No

Un affare di famiglia

  • Drammatico
  • Giappone
  • durata 121'

Titolo originale Manbiki Kazoku

Regia di Hirokazu Koreeda

Con Lily Franky, Ando Sakura, Matsuoka Mayu, Kiki Kilin, Jyo Kairi, Sasaki Miyu

Un affare di famiglia

In streaming su MUBI

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Cafarnao - Caos e miracoli

  • Drammatico
  • Libano
  • durata 120'

Titolo originale Capharnaüm

Regia di Nadine Labaki

Con Nadine Labaki, Zain Al Rafeea, Yordanos Shiferaw, Treasure Bankole, Kawthar Al Haddad

Cafarnao - Caos e miracoli

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La tartaruga rossa

  • Animazione
  • Francia
  • durata 80'

Titolo originale La Tortue rouge

Regia di Michael Dudok de Wit

La tartaruga rossa

In streaming su Nexo Plus

vedi tutti

Rilevanza: 1. Per te? No

Il figlio di Saul

  • Drammatico
  • Ungheria
  • durata 107'

Titolo originale Saul fia

Regia di Laszlo Nemes

Con Géza Röhrig, Levente Molnár, Urs Rechn, Björn Freiberg, Sándor Zsótér

Il figlio di Saul

In streaming su Prime Video

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
Ti è stata utile questa playlist? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. Genga009
    di Genga009

    Lista meravigliosa!! condivido gran parte dei titoli (non solo di animazione), altri invece inevitabilmente devo ancora guardarli, quindi ne approfitto anche per segnarmi qualche film :)
    sono contento per i 10 dati ai lungometraggi animati. sono alquanto stretto coi voti, dunque con le cinque stelle non ho valutato alcuna opera d'animazione di questi ultimi anni, ma d'altra parte chissenefrega! l'importante è che il genere abbia i giusti riconoscimenti che merita e che capolavori come "la storia della principessa splendente" e "la tartaruga rossa" (insieme a "inside out" per me le tre punte di diamante animate del decennio) siano portati in alto, dove è giusto che stiano. se non fossi in piena sessione esami stilerei anche io una personale classifica di questo tipo, mi divertono un sacco le graduatorie e in generale le liste di ogni tipo.

    andando ai titoli - d'animazione, in quanto mi sento più convinto di aver visto tanto cinema di tale genere rispetto che a quello fotografico - che "suggerisco" (ma anche no, è solo per allungare il brodo):
    - wolf children **** (secondo me immancabile)
    - paranorman **** (mai sottovalutare la laika!!)
    - dragon trainer 1 - 2 **** (un dittico più unico che raro nell'animazione anglofona odierna, il terzo non l'ho voluto - ancora - vedere)
    - colorful **** (miglior film di Hara, pugno allo stomaco bello e buono)
    - the boy and the beast **** (altra perla di Hosoda, che se non avesse partorito Mirai mi avrebbe risparmiato due ore di vita buttate)
    - la mia vita da zucchina **** (tragico, sensibile, agghiacciante...)
    - night is short, walk on girl **** (dopo Mind Game il miglior film di Masaaki Yuasa)
    - quando c'era marnie **** (parere un po' controcorrente, ma l'ho adorato e continuo a preferirlo di gran lunga ad arrietty, film per me enormemente sopravvalutato, rimanendo su Yonebayashi)
    - l'isola dei cani **** (so che non ti piace ma secondo me il livello di maniacalità di Anderson qui ha raggiunto livello da ricovero d'urgenza... spettacolare anche nelle sue banalità)

    del cinema live-action, invece, aggiungerei solo due titoli per me imprescindibili, anche se so bene che entrambi hanno fatto storcere il naso a molti:
    - birdman ****°
    - the tree of life ***** (l'unico 5 stelle degli anni Duemiladieci)

    un saluto ; )

    1. ilcausticocinefilo
      di ilcausticocinefilo

      Prima di tutto, grazie mille.

      I titoli che suggerisci li ho visti ad eccezione di Zucchina, Colorful e Night is short (specialmente quest'ultimo lo sento molto citare di recente, dovrò decidermi a darci un'occhiata...). Comunque, grazie, mi segno di farli risalire di "importanza" nella sterminata watchlist...

      Per quanto riguarda Marnie adesso che me l'hai fatto notare lo inserirò perché anche per me sta sulle 4 stelle piene (e se siamo controcorrente pazienza, capita :))

      L'isola dei cani... non so. Come dici, non l'ho apprezzato un granché ma devo dire che non ho apprezzato al pari degli altri cinefili neppure i precedenti film di Anderson, quindi è un limite mio, lo ammetto.

      Paranorman e Dragon Trainer e The Boy and the Beast per me sono tutti e tre dei 3,5 stelle, bei film, ma non eccelsi.
      Wolf Children invece proprio non l'ho digerito (anche perché devo dire che Hosoda, un po' al pari di Shinkai, non mi hai mai convinto fino in fondo), così come The Tree of Life e Birdman. Ma, dai, pazienza, son gusti :)

      Comunque, e lo dico senza alcuna polemica, sia chiaro: ma tra le punte di diamante del decennio non metteresti anche Si alza il vento?

  2. Genga009
    di Genga009

    Vado per punti

    - Hosoda è un regista che umanamente non mi piace. in una mia vecchia recensione de "La ragazza che saltava nel tempo" ho espresso - credo - bene e in modo anche piuttosto sentito le motivazioni di questo mio parziale astio. Dal punto di vista cinematografico, invece, lo stesso Hosoda è, secondo il mio parere, uno dei pochi registi giapponesi che nell'ultimo decennio ha portato in alto l'animazione del paese del sol levante, plasmando una poetica di radice miyazakiana definita, di opera in opera, in maniera sempre maggiormente personale. A me tutti i registi d'animazione aventi un/uno taglio/sguardo pedagogico piacciono molto (Docter, Bluth, Miyazaki ecc) e Hosoda, da Wolf Children in poi, sta, nel bene e nel male, circoscrivendo la sua cifra stilistica e concettuale ad una tipologia di dramma famigliare per me originale, genuino, forse melenso ma non per accondiscendenza. Le note dolenti dei suoi film - proprio tutti! - le ho sempre verificate in musiche povere d'impatto e di carattere, elementi che invece ho ritrovato soprattutto nel film che reputo il suo miglior lavoro fino ad ora, ovvero proprio Wolf Children: se ci pensi, in quanti film d'animazione recenti hai visto inscenare una morte di un padre tanto impressionante, urtante? poi ognuno ha la propria sensibilità, e - per esempio - una critica che condivido con quelle lette in questi anni è che, di fatto, la parte centrale del film sembra davvero ai limiti del plagio de "Il mio vicino Totoro" (non a livello di atmosfere/scenografie ma a livello di scrittura della trama, tolti i mostri fantastici di miyazakiana creazione e concezione). ad alcuni la forte marcatura emotiva di alcune scene ha fatto storcere il naso, tuttavia trovo che invece tali scene, come ad esempio quelle finali, siano di una potenza espressiva straordinaria visto che il film non parla dell'amore tra due amanti, bensì dell'amore materno; un amore che doveva e deve essere raffigurato con potenza d'immagine e un elevato livello di trasporto emotivo perché rappresentante del sentimento più forte in assoluto dell'essere umano. quello di Wolf Children è un racconto su una madre vedova che deve crescere due bambini giudicati diversi dagli altri, niente di più e niente di meno. se Hosoda avvesse inserito due bambini gemelli siamesi oppure con deficit somatico o neurologico al posto di due licantropi la sostanza del film non sarebbe cambiata di una virgola :) quindi anche se mi sta sul cazzo chapeaux!!

    - al contrario Shinkai è un cancro vivente, un regista che gode di un comparto tecnico tanto meticoloso quanto finto e distaccato, che in svariati film d'animazione ancora si accomoda scrivendo storie di dubbia qualità sull'amore giovanile. lo considero lo snyder dell'animazione, non a caso ho scritto "cancro". coi suoi prodotti scarni di contenuto è stato spinto sul gradino più alto del podio mediatico dell'animazione giapponese. è stato definito "l'erede di miyazaki", "la nuova stella dell'animazione orientale" quando invece di buono ha soltanto il manager e lo squadrone di pubblicitari che lo segue. è colpa di gente come lui se Mamoru Oshii dopo The Sky Crawlers ha detto che non avrebbe più avuto a che fare col mondo dell'animazione perché ormai marcio fino al midollo. Shinkai rappresenta quel marcio, quindi fino a quando non produrrà qualcosa di un minimo coraggioso lo considererò il peggiore dei registi contemporanei d'animazione giapponese.

    - sono un grande estimatore sia di inarritu che - e soprattutto - di terrence malick, quindi sì, credo sia una questione di gusti.

    - Si Alza Il Vento è uno dei film di cui ho scritto di più qui sul sito, tra recensione e commenti sparsi sotto le recensioni altrui. Lo considero un ottimo lavoro del maestro, un testamento umano e artistico meticoloso ma non una delle sue opere più riuscite. le ragione - espresse qui in maniera incompleta e frettolosa - sono le seguenti: il film ha un ritmo che non mi ha mai, in decine di visioni dal 2014 ad oggi, pienamente coinvolto e convinto; la storia d'amore tra jiro e naoko l'ho trovata forzata in alcuni -pochissimi su quelli totali - punti poiché l'alternarsi delle sequenze oniriche del protagonista (alcune delle migliori), quelle di jiro progettista al lavoro e quelle più spensierate con naoko ne fa scadere il romanticismo che invece avrebbe meritato (soprattutto per arrivare allo struggente e meraviglioso finale); le musiche di hisaishi sono poco incisive, mentre è il comparto sonoro (dunque più tecnico) a fare da padrone per quanto riguarda l'audio dell'opera.
    in definitiva, Si Alza Il Vento ha - secondo me - dei deficit a livello espressivo/emotivo dettati dalla scrupolosa auto-analisi del regista, specchio del film che inevitabilmente ne annebbia parzialmente sia le potenzialità concettuali sia le caratterizzazioni di alcuni personaggi, anche principali. proprio naoko, infatti, "soffre" della stessa mala-caratterizzazione che descrive il protagonista di arietty, scritto da miyazaki senior e anche lui reso piatto e penoso dalla sua malattia incurabile.

    1. Genga009
      di Genga009

      piccola rettifica su Si Alza Il Vento: dire "decine di visioni" è troppo, una decina di volte l'ho visto sicuramente. Inoltre, tutti gli elementi criticati sono tali per cui il film non lo considero un capolavoro ma "solamente" un'opera magnifica, da 4 stelle. co tengo a precisarlo perché rileggendo ho usato dei toni forse un po' duri (scrivere prima di Shinkai mi ha fatto salire il nervoso, povero Hayao ahah)

    2. ilcausticocinefilo
      di ilcausticocinefilo

      Beh, che dire: non mi aspettavo una rispota così circostanziata e approfondita, ma ben venga anzi mi fa piacere.

      Parto da Si alza il vento.
      Allora, premetto che reputandolo io un capolavoro assoluto è possibile (diciamo pure altamente probabile) che tenda a sorvolare su alcuni difettucci a mio giudizio minori che ogni opera, anche la migliore, inevitabilmente presenta.
      Detto questo, per me il rapporto tra Jiro e Naoko, è quanto di più struggente e reale abbia mai visto in un film d'animazione e le sequenze oniriche sono d'accordo rappresentino un apice del film.
      Inoltre, la sento spesso la critica circa la mala caratterizzazione della moglie ma bisogna considerare che il film è basato su una storia vera (ambientata un secolo fa) e che, soprattutto, non viene mai trattata in modo patetico e, vista la sua malattia e soprattutto il fulcro del film che sta altrove, non poteva che finire leggermente relegata in secondo piano, insomma per farla breve non si tratta di un film maschilista accondiscendente (non che tu l'abbia detto, chiariamoci, ma è il proseguio del discorso sul suo cattivo approfondimento che ho letto in alcune recensioni online...)
      Si alza il vento è davvero una perfetta summa del pensiero miyazakiano (nonostante non rappresenti più il suo ultimo film, a seguito di uno dei tanti ripensamenti a cui il maestro ci ha ormai abituati), un'opera molto diversa dalle precedenti eppure profondamente coerente, un salto ulteriore, un capolavoro umanista, pacifista e sognatore (mi ha fatto molto piacere vedere il massimo delle stellette affibbiate a questo film come alla Principessa splendente dal Mereghetti, che invece sul Morandini non un film d'animazione si è mai guadagnato il massimo: uno scandalo)
      Quindi sì dai a causa di Shinkai mi sa che hai un po' esagerato :)

      Al che devo dire che invece concordo in pieno sul Makoto "sempre il solito prodotto" Shinkai. Fa sempre lo stesso film, ancora e ancora: sfiancante. Un classico esempio di "sotto la superficie, niente". Anche solo accostarlo a Miyazaki è un affronto per non dire un'offesa.

      Su Hosoda, invece, beh, sono andato a leggere la rece di cui parlavi: interessante, non ero al corrente di tutti quei retroscena.
      In ogni caso, a me non ha mai convinto da un punto di vista squisitamente cinematografico: i suoi sono filmetti di intrattenimento, spesse volte, nulla più, di certo non opere d'arte.
      Ovviamente Wolf Children fa eccezione, ma non una bella eccezione a parer mio. Perché l'ho trovato eccessivamente protratto, melenso, poco autentico, lacrimevole, alla perenne ricerca di una reale profondità emotiva e concettuale che ovviamente mai raggiunge, senza contare poi il ricorrente difetto che ho sempre avuto modo di riscontrare nelle opere di Hosoda: ovvero, il character design spartano e che mal si amalgama col resto del quadro, dunque gli sfondi che rivelano una costante ascendenza "ghibliana" (veramente ai limiti del plagio, anche a livello di narrazione comunque, come giustamente sottolinei).
      Insomma, non sono proprio riuscito ad apprezzarlo, così come non ho mai particolarmente apprezzato La ragazza che saltava nel tempo o Summer Wars.

      In sintesi, Hosoda, Shinkai... vuoi mettere in confronto a Takahata, Miyazaki, Kon? Appunto, non sta neanche in piedi come confronto, infatti non so cosa vedano i critici, certe volte, devo proprio dirlo. Devo proprio dirlo.

      Bella, comunque, mi sta piacendo davvero questa discussione! :)

  3. Genga009
    di Genga009

    - Si Alza Il Vento.
    comprendo molto bene il senso di compimento della poetica miyazakiana che trasmette l'opera. è sicuramente così. il fatto è che comprendendo così tante sfaccettature (la biografia, l'autobiografia, il racconto storico, quello poetico, quello analitico-onirico-specchio dell'hayao uomo più che del miyazaki regista, quello melò) è inevitabile che nel film alcune di esse risultino messe alle volte in secondo piano. non lo considero un capolavoro per i motivi che ho espresso e che, se dovessi condensare, riassumerei così: "l'ultima opera di Hayao Miyazaki è tanto intima da sovrastare il racconto che narra e i personaggi (Jiro a parte, ovviamente) che ne tessono la narrazione", non scordandomi dunque di una trama tratta dalla biografia del vero Jiro Horikoshi (e quindi di Naoko compresa). il grande regista, anche per via del suo ego smisurato - basta vedere come si pone nelle interviste e come si muove nei documentari che sono stati realizzati su di lui - , incentra il film su sensazioni personali, filtrate dalla storia che mette in scena. tali circostanze e scelte autoriali definiscono Si Alza Il Vento il lungometraggio più complesso del regista non dal punto di vista concettuale bensì sul lato introspettivo, segreto, strettamente confidenziale. perciò parlo di deficit a livello emotivo: non si può capire del tutto il regista dal film, non si può capire del tutto il film se non si ha propria l'ottica del regista.

  4. Genga009
    di Genga009

    - Mamoru Hosoda (allargo il cerchio)
    i suoi "filmetti" sono sicuramente d'intrattenimento, tuttavia hanno il pregio di seguire un filo logico autoriale coerente, mai troppo scontato e mai fine a se stesso. anche la ragazza che saltava nel tempo e summer wars, che comunque trovo migliori di quel mezzo disastro di mirai, hanno in loro un grado minimo di profondità se si allarga l'obbiettivo dal titolo alla filmografia del regista. il cammino autoriale di Hosoda è definito, anche in queste opere comunque leggere, mai ripetitivo. Wolf children raggiunge un grado di impatto secondo me assai notevole e non posso che dar credito ad un film che, secondo me, non pretende di far piangere bensì emoziona, provocando sempre qualche cosa di astratto nello spettatore. The boy and the beast trovo che sia uno dei pochi(ssimi) racconti fantasy di formazione perfettamente riusciti nel proprio intento: definire la crescita in un individuo lasciato a se stesso. l'ho apprezzato e difeso innumerevoli volte dalle tante tante critiche che ha subito nel 2015 e, sempre secondo me, molte persone dovrebbero rivederlo con occhi protratti verso lo spirito di avventura interiore di melvilliana memoria che l'opera hosodiana propone e che inscena magnificamente in un quadro dalla grafica spettacolare.
    parlando di grafica: come avrai letto nella recensione su La ragazza che saltava nel tempo, hosoda - in quel film - ha un problema oggettivo sulle animazioni dei suoi personaggi. negli anni e, soprattutto, da quando ha fondato lo studio chizu, tali oscenità tecniche non appaiono più così evidenti, anche se comunque vi è sempre un forte contrasto tra fondali e primi piani d'immagine in tutti i suoi lavori. francamente, da summer wars in poi, non mi dà fastidio; vedo il character design stilizzato (bene) di hosoda ormai solo come una cifra stilistica, un marchio di fabbrica. capisco che possa stridere se dietro a dei personaggi non perfettamente definiti si stagliano paesaggi maestosi e addirittura cgi implementata nella grafica tradizionale in maniera - per me - coraggiosa (come accade in the boy and the beast, con tanto di piano sequenza), tuttavia, abituatomi e amando alla follia un genio come Masaaki Yuasa, vedo in ogni caso il tratto di Hosoda gradevole e affatto stonato (tranne, come ho già scritto, che nei suoi primi lavori).

    1. Genga009
      di Genga009

      anche a me sta piacendo molto questa discussione!! è stimolante e un vero piacere confrontarmi con un altro grande appassionato (e conoscitore) dell'animazione :D

    2. ilcausticocinefilo
      di ilcausticocinefilo

      Comprendo il tuo punto di vista circa l’ultima fatica (per ora, in attesa delle Olimpiadi) di Miyazaki, tuttavia a me personalmente ha molto colpito e non vi ho visto grossi deficit a livello emozionale (in ogni caso, ritorno a dire, che potrei essere considerato un tantino, giusto un tantino di parte su questi argomenti :)).
      Certo, è vero, vi è comunque un certo qual grado di se vogliamo megalomania, e si tratta senza dubbio di un’opera fortemente personale, ciononostante (un po’ come nel caso, pur tra tutti i dovuti distinguo, di Dolor y gloria che ho visto di recente) tale componente quasi autobiografica non sconfina mai nel narcisismo e, a mio avviso, non inficia mai il puro piacere della visione di un’opera di una forza, emotiva ma anche concettuale, ineguagliata all’interno dello studio se non dal coevo La storia della principessa splendente del grande, grandissimo, compianto Takahata.

      Ora, invece, su Hosoda tenderei anche a concordare sul fatto che certi difetti nell’animazione si vadano via via attenuando, essendo sicuramente più evidenti nei suoi primi lavori, e che dunque anche la questione del character design da me sollevata vada a sensibilità: cioè, anche in questo è migliorato nel corso degli anni, ma ai miei occhi non abbastanza da non farmene notare nonostante tutto lo stridore.
      Su Mirai, comunque, non posso esprimermi dato che non l’ho ancora visto, ma devo dire che non me lo presenti esattamente sotto un’ottima luce (eufemismo…).
      Invece, per quanto riguarda The Boy and the Beast, mi trovo in totale accordo: anch’io, che prima di vederlo mi aspettavo, devo ammetterlo, di molto peggio nel corso della visione ho dovuto ricredermi e lo considero un bel film, anche ingiustamente attaccato, che sì, andrebbe visto, come dici, con occhi un po’ meno offuscati e magari cercando di coglierne nonché apprezzarne lo spirito di fondo, un racconto di formazione dal sapore fantastico eppure ben inscritto in una lunga tradizione di storie dello stesso segno dal sicuro impatto. Un bel film davvero, certamente un po’ meno “scioccherello” degli altri (tra tutti, quello che apprezzo di meno rimane La ragazza che saltava nel tempo, e non solo per i difetti da te accennati, ma anche per i ben evidenti difetti a livello di sceneggiatura [sarà perché, quando si parla di viaggi/paradossi/giochetti temporali tendo sempre a diventare un po’ pignolo di fronte ad incongruenze od infrazioni della logica narrativa]).

      Detto tutto ciò, credo che converrai con me quando dico (anzi, ribadisco) che Hosoda non è (e, molto probabilmente, non sarà mai) anche solo minimamente accostabile a pesi massimi del calibro di Miyazaki, Takahata, Kon, Oshii, Otomo e il resto dell’allegra combriccola, nevvero?

    3. Genga009
      di Genga009

      anche io ho pensato a Dolor Y Gloria mentre scrivevo. l'ho visto qualche settimana fa e lo trovo un film meraviglioso anche se un po' sottotono rispetto ai capolavori di Almodovar. concordo con te per ciò che riguarda the boy and the beast e per quanto concerne invece la ragazza che saltava nel tempo: tirando le somme non è un brutto film, ma porca miseria ha un fandom che lo fa odiare a morte. è un lungometraggio che ha problemi sia tecnici sia di scrittura, sicuramente dettati anche dalla ancora poca esperienza come regista di hosoda, che nel 2006 arrivava da due filmetti spin-off uno dei digimon e uno di one piece; è il primo lavoro in assoluto che lo vede in prima linea a dirigere un film per sua scelta e non su commissione, quindi qualche strafalcione a livello di scrittura dei personaggi e della struttura narrativa glielo perdono. dopo tutto adattare un genio visionario come tsutsui (scrittore) ha messo in difficoltà anche un genio come satoshi kon, che oggettivamente ha avuto non pochi problemi a gestire la sua ultima opera cinematografica da metà film fino alla fine (perlopiù per via degli strettissimi tempi di produzione). in ogni caso lungi da me far pensare che consideri mamoru hosoda al pari dei nomi che citi. ci mancherebbe altro... i registi che meritano l'appellativo da te espresso "pesi massimi" sono per me:

      01. Hayao Miyazaki (Principessa Mononoke, La Città Incantata), Mamoru Oshii (Ghost In the Shell, Patlabor 2: Il Film), Isao Takahata (La Tomba delle Lucciole, La Storia della Principessa Splendente)
      02. Katsuhiro Otomo (Akira, Cannon Fodder)
      03. Satoshi Kon (Tokyo Godfathers, Millennium Actress), Yoshiaki Kawajiri (Vampire Hunter D: Bloodlust, Ninja Scroll), Koji Morimoto (Magnetic Rose, Franken's Gear)

      e mi fermerei qui, poi:

      04. Shigeyuki "Rintaro" Hayashi (Metropolis, Galaxy Express 999: Capolinea Andromeda), Masaaki Yuasa (Mind Game, Night Is Short Walk On Girl)
      05. Hiroyuki Okiura (Jin Roh, Una Lettera per Momo), Hiroyuki Kitakubo (Black Magic M-66, Blood: The Last Vampire), Mamoru Hosoda (Wolf Children, The Boy And The Beast), Eiichi Yamamoto (Belladonna of Sadness, Cleopatra), Shin'ichiro Watanabe (Cowboy Bebop: Il Film, A Detective Story)
      06. Keiichi Hara (Colorful, Un'Estate con Coo), Hiroyuki Yamaga (Le Ali di Honneamise), Yoshifumi Kondo (I Sospiri del Mio Cuore), Ikko Ono (The Flying Luna Clipper), Toshio Hirata (Rail of the Star), Hiromasa Yonebayashi (Quando c'era Marnie, Arrietty)

      mi vengono in mente questi nomi ma sicuramente mi perdo qualcuno :/

    4. ilcausticocinefilo
      di ilcausticocinefilo

      Ti starai forse perdendo qualcuno ma accidenti ne hai citati una marea :)
      E, tra tutti, di tre (Morimoto, Ono e Hirata) non avevo neppure mai sentito parlare, quindi grazie.

      Per il resto, è indubbiamente vero che anche Kon, con Paprika, sia incorso in qualche problemino. Ciononostante, pure questo suo ultimo film (immancabilmente saccheggiato da Hollywood, e in particolare da un certo Christopher Nolan) rimane più d'una spanna sopra La ragazza che saltava nel tempo di Hosoda. Entrambi tratti dallo stesso scrittore (al quale, dunque, senza dubbio va parte del merito) ma imparagonabili come qualità, almeno secondo la mia opinione (ma credo sia anche la tua, a giudicare da cosa scrivi).
      Sinceramente, si potrebbe star qui a parlarne ancora per una settimana.

      Akira è un capolavoro totale, assoluto, totalizzante; Ghost in the Shell (anche The Sky Crawlers) non ne parliamo; per quanto riguarda Takahata non si può che conferirgli i più grandi encomi (e ci mancherebbe!); Vampire Hunter è un grande film tetro/romantico visivamente stupendo in puro stile Kawajiri; Metropolis a mio parere un mezzo capolavoro (animazioni, fondali, fisionomie [ispirate, ovviamente, a Tezuka) tutti fenomenali, una storia per nulla banale, il già citato “dio dei manga” alle origini di tutto, che volere di più?) talvolta non tenuto nella giusta considerazione; e poi via discorrendo, anche se mi piacerebbe soffermarmi almeno su Le ali di Honneamise.
      Ne abbiamo già parlato, credo, sotto una tua playlist, ma mi piace sempre ribadirlo: perché si tratta di uno dei più impressionanti traguardi dell'animazione che rimane però scandalosamente pressoché sconosciuto al grande pubblico.
      Un vero peccato, che non rende per nulla giustizia ad un grande film pacifista e toccante, visivamente clamoroso (quasi al pari di Akira), che presenta una delle migliori scene della storia del cinema d'animazione mondiale (ovviamente quella del razzo che illumina a giorno il teatro dei combattimenti: pochi attimi cristallizzati, immobili, toccanti e proprio per questo indimenticabili).
      Ecco, vedi, ho finito per soffermarci più di "un attimo" :)

  5. Genga009
    di Genga009

    Koji Morimoto è uno dei co-fondatori del rinomato Studio 4°. è una delle personalità più importanti della storia del cinema d'animazione orientale, mentre come regista si è ritagliato un personale posto tra i migliori per aver diretto quello che, secondo me, è il miglior cortometraggio della storia degli anime: Magnetic Rose (prima parte di Memories; sceneggiatura di Kon).

    - - -

    Ikko Ono non è nemmeno un regista e lo conoscono in pochi. lavorava negli anni Ottanta come illustratore in un magazine e alla fine di quel decennio ha realizzato uno dei film d'animazione più originali di sempre: The Flying Luna Clipper, lavoro prodotto con una visionaria tecnica mista tra live-action e computer grafica modello MSX2 (quella utilizzata nei videogiochi cabinati di quegli anni come ad esempio Metal Slug). è un film per veri nerd dai gusti retro ahah e credo sia uno dei pochi se non addirittura l'unico esempio di cinema d'animazione sperimentale (totale avanguardia per quel tempo).

    https://www.msx.org/news/media/en/the-fliying-luna-clipper-movie

    - - -

    Hiroshi Hirata invece ha diretto un piccolo capolavoro dal nome Rail of the Star, dopo La Tomba delle Lucciole il miglior film d'animazione giapponese sulla seconda guerra mondiale. il film focalizza la trama su una famiglia giapponese trasferitasi prima del conflitto in Corea (quando non era divisa e faceva parte dell'impero giapponese) e che successivamente la perdita della guerra dell'asse Roma-Berlino-Tokyo deve fuggire e cercare di ritornare in patria prima che i russi dividano il Paese in due (la famiglia si trova nella parte settentrionale).

    - - -

    Paprika > La ragazza che saltava nel tempo, e su questo non ci piove. mi è anche dispiaciuto ritenere il film zoppicante dal punto di vista della sceneggiatura, ma non potevo graziare il film perché è di kon. in ogni caso le 4 stelle per me sono obbligatorie.

    concordo con tutte le considerazioni sui vari film e devo darti una "buona" notizia, sempre che tu non la sappia già :

    https://letterboxd.com/film/uru-in-blue/
    https://www.imdb.com/title/tt2789530/
    https://www.themoviedb.org/movie/381344-aoki-uru

    credo sia ufficialmente - e da un bel po' a dire la verità - in fase di produzione il sequel di Le Ali di Honneamise, sempre con Yamaga alla regia. ci fidiamo? boooh

    1. ilcausticocinefilo
      di ilcausticocinefilo

      Bah, ci fidiamo?
      Pare che sia "in lavorazione" da tipo trent'anni. Soprattutto, visto il fallimento commerciale all'epoca... c'è da crederci?
      Ma noi non disperiamo, tempo due anni e vedremo! Se davvero va in morto, non mancherò di vederlo (nonché, sicuramente, di stramaledire la distribuzione italiana che di sicuro si farà attendere, per usare un eufemismo...)

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati