Ce n'è per tutti questa settimana: dal cinema d'autore premiato a Cannes sino al nuovo Terminator, passando per film italiani che aspirano a migliorare le prestazioni annuali, sin qui modeste, dei titoli girati in casa nostra.
È il caso del film di Alessandro Siani, che sarà proiettato su circa 500 schermi, alla pari con la nuova versione, animata, della famiglia Addams. Ma il film di Carrisi tratto dal suo stesso romanzo, L'uomo del labirinto, è subito dietro, con 450 schermi. E nemmeno il sequel di Shining è poi così lontano: di schermi ne avrà circa 400. Si scende poi a circa 275 per Terminator - Destino oscuro, mentre L'età giovane, il premiato film dei Dardenne, ne avrà soli 65.
Il documentario di Ron Howard ricostruisce la figura pubblica e la vita privata del cantante d'opera Luciano Pavaraotti grazie all'ausilio dell'archivio della famiglia, di filmati inediti e materiale esclusivo, mettendo in luce come il tenore italiano, che ha venduto qualcosa come 100 milioni di dischi in tutto il mondo, contribuì grandemente ad avvicinare la lirica, arte ottocentesca, al pop.
Il film che riprende la saga ideata dal premio Oscar James Cameron e riporta sullo schermo gli attori protagonisti originali, Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger, continuando la narrazione da dove era terminato Terminator 2 - Il giorno del giudizio. In scena arriva un nuovo terribile Terminator, giunto dal futuro, e per combatterlo sarà necessaria un'alleanza tra tre donne guerriere e un vecchio ma efficiente terminator, il glorioso T-800.
Torna la deliziosa famigliola di "mostri" nata negli anni '30, divenuta celebre serie negli '60 e poi portata sul grande schermo negli anni '90 in due film diretti da Barry Sonnenfeld. Questa volta però siamo di fornte a un film d'animazione che attualizza le vicende di Gomez, Morticia, Mercoledì, Pugsley, Fester, Lurch, Mano e Nonna, qui alle prese con un avido presentatore di reality show.
L'esordio felice di Donato Carrisi alla regia due anni fa, quando ha portato sul grande schermo il suo romanzo La ragazza nella nebbia vincendo il David di Donatello per il miglior regista esordiente, lo porta ora a ripetere la mossa. Il romanzo ora, sempre ovviamente suo, è quello del titolo: un thriller che ruota intorno alla vicenda di una ragazzina rapita che quindici anni dopo si ritrova in una stanza senza più alcun ricordo. Le sta accanto, con il compito di ricostruire la sua mente in panne, il dottor Green, interpretato da Dustin Hoffman. Nel ruolo principale troviamo invece Valentina Bellé, mentre il ruolo del detective privato che aveva provato ad aiutare la famiglia 15 anni prima e che ora si sente di avere un debito con la ragazza è Toni Servillo.
Con questo film i fratelli Dardenne hanno vinto a Cannes il Prix de la mise en scène: la storia - come in molti dei loro film - si concentra su un preadolescente, solo che questa volta lo sguardo impegnato e politico dei registi francese si punta su un ragazzo magrebino che vive a Liegi - esaltato dal fanatismo dell'ambiente che lo circonda - progetta di uccidere una sua insegnante.
Il nuovo film di Alessandro Siani è uscito dalla programmazione natalizia - che gli è spettata per ben due volte in virtù degli alti incassi del Principe abusivo - e questa non è (per lui) una bella notizia. Ci prova comunque con un commedia delle sue che mescola napoletanità, buoni sentimenti e un po' di romanticismo, confezionando prodotti che hanno per target le famiglie: questa volta con ancor più riguardo per i bambini.
Immaginare un sequel a un capolavoro come Shining è un'operazione ad alto rischio, ma se ci ha provato mister King in persona, scrivendo nel 2013 un romanzo centrato sulle vicende di un Danny ormai adulto, cosa poteva impedire a Mike Flanagan, regista specializzato in horror, di portarlo sul grande schermo? Si riparte quindi e il Danny adulto - impersonato da Ewan McGregor - non ha cessato di avere la luccicanza: gli tornerà molto utile per aiutare Abe, una bambina con il suo stesso dono, in una battaglia contro nemici assai potenti.
Film della regista slovena Hanna Slak, vincitore di molti premi in vari festival, che è stato candidato dalla Slovenia all'Oscar per il miglior film straniero. L'opera è basata sulla vicenda vera del minatore sloveno di origine bosniaca Mehmedalija Alic (sopravvissuto alla strage di Sebrenica del 1995, dove perirono tutti i suoi parenti maschi, perché era già emigrato in Slovenia) che scoprì i brutali segreti della recente storia slovena penetrando nelle viscere della miniera di Huda Jama.
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