Visioni d'Europa. Prologo
- Drammatico
- Ungheria
- durata 6'
Titolo originale Visions of Europe. Prologue
Regia di Béla Tarr

Frammenti di un ventennio a bassa intensità.
Articolo di Limes OnLine a firma Lucio Caracciolo dell'8 ottobre 2019 (cliccare sull'immagine per ingrandirla: i problemi si vedranno meglio, ma non si risolveranno).
Days of Decision
Oh, the shadows of doubt are in many a mind,
Lookin' for an answer they're never gonna find,
But they'd better decide 'cause they're runnin' out of time,
For these are the days of decision, yes.
Oh, the games of stalling you cannot afford,
Dark is the danger that's knocking on the door,
And the far-reaching rockets say you can't wait anymore,
For these are the days of decision.
In the face of the people who know they're gonna win,
There's a strength that's greater than the power of the wind,
And you can't stand around when the ice is growing thin,
For these are the days of decision.
I've seen your heads hinding 'neath the blankets of fear,
When the paths they are plain and the choices are clear,
But with each passing day, boys, the cost is more dear
For these are the days of decision.
There's many a cross that burns in the night,
And the fingers of the fire are pointing as they bite,
Oh you can't let the smoke keep on blinding all your sight,
For these are the days of decision.
Now the mobs of anger are roamin' the street,
From the rooftops they are aimin' at the police on the beat,
And in city after city you know they will repeat,
For these are the days of decision.
There's been warnin's of fire, warnin's of flood,
Now there's the warnin' of the bullet and the blood,
From the three bodies buried in the Mississippi mud,
Sayin' these are the days of decision.
There's a change in the wind, and a split in the road,
You can do what's right or you can do what you are told,
And the prize of the victory will belong to the bold,
Yes, these are the days of decision.
Phil Ochs - “I Ain't Marchin' Anymore” - 1965
Morrissey - "California Son" - 2019
Postilla razzista: i genocidi e i massacri ottomano-turchi (per quelli italiani + una parte del Resto del Mondo: QVI), ovvero: "I curdi non ci hanno aiutati durante la Seconda Guerra Mondiale":
- 1843 - Hakkari (massacro)
- 1850 - Aleppo (massacro)
- 1876 - Batak (massacro)
- 1894 - hamidiani/armeni (massacro)
- 1895 - Diyarbakır: armeni, cristiani, assiri (massacro)
- 1909 - Adana: armeni (massacro)
- 1913 - Grecia (genocidio)
- 1914 - Assiria (genocidio)
- 1914 - Armenia (genocidio)
- 1915 - (Monte) Libano (carestia)
Non che i curdi contro gli armeni e gli yazidi si siano e li abbiano risparmiati... Eccetera eccetera...
Jason deCayres Taylor - "la Zattera di Lampe(Me)dusa" e altre opere - Museo Atlántico (Playa Blanca, Lanzarote, Canarie, Spagna).
Titolo originale Visions of Europe. Prologue
Regia di Béla Tarr
Titolo originale Pays barbare
Regia di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi
Titolo originale Le Louvre sous l'Occupation
Regia di Aleksandr Sokurov
Con Louis-Do de Lencquesaing, Benjamin Utzerath, Vincent Nemeth, Johanna Korthals Altes
Regia di Nanni Moretti
Titolo originale Brexit: The Uncivil War
Regia di Toby Haynes
Con Benedict Cumberbatch, Rory Kinnear, John Heffernan, Liz White, Kyle Soller
- "E Tatcher è una merda (quella cosa della Belgrano, quella cosa dei minatori, quella cosa lì, insomma). E Bush Sr. e Jr. (l'Iraq, l'Afghanistan, ancora l'Iraq, e tutti quegli strani staterelli centramericani, mediorientali, africani...) sono una merda. E Blair e Cameron e May e la Monarchia (la Libia, i radical chic, the Queen is Dead...) sono una merda... Non ti va mai bene nient'e nulla, Steve! Ma ci sarà pure qualcuno che ti piace?!"
- "Ok, come non detto. Cambiando argomento: perché indossi sempre camicie di merda, Steve?"
Titolo originale Les invasions barbares
Regia di Denys Arcand
Con Rémy Girard, Stéphane Rousseau, Dorothée Berryman, Louise Portal, Dominique Michel
Titolo originale Mar adentro
Regia di Alejandro Amenábar
Con Javier Bardem, Belén Rueda, Lola Dueñas, Mabel Rivera, Celso Bugallo, Clara Segura
Titolo originale Million Dollar Baby
Regia di Clint Eastwood
Con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, Jay Baruchel, Mike Colter, Lucia Rijker
Titolo originale Le scaphandre et le papillon
Regia di Julian Schnabel
Con Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Marie-Josée Croze, Max Von Sydow
Regia di Marco Bellocchio
Con Toni Servillo, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio
Regia di Valeria Golino
Con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni, Iaia Forte
Titolo originale Lettere dal Sahara
Regia di Vittorio De Seta
Con Marco Balliani, Claudia Muzzi, Djbril Kebe
Titolo originale Harragas
Regia di Merzak Allouache
Con Nabil Asli, Seddik Benyagoub, Mohamed Takerret, Lamia Boussekine, Okacha Touita
Titolo originale Terraferma
Regia di Emanuele Crialese
Con Donatella Finocchiaro, Filippo Pucillo, Mimmo Cuticchio, Beppe Fiorello, Tiziana Lodato
Titolo originale La Pirogue
Regia di Moussa Touré
Con Souleymane Seye Ndiaye, Laïty Fall, Malamine Drame, Balla Diarra, Salif Jean Diallo
Titolo originale Atlantic.
Regia di Jan-Willem van Ewijk
Con Thekla Reuten, Mourad Zaoui, Jan-Willem van Ewijk, Mohamed Majd, Aron Michael Thompson
Titolo originale Mediterranea
Regia di Jonas Carpignano
Con Koudous Seihon, Alassane Sy, Francesco Papasergio, Pio Amato, Fallou Fall
Regia di Gianfranco Rosi
Titolo originale Styx
Regia di Wolfgang Fischer
Con Susanne Wolff, Gedion Wekesa Oduor, Alexander Beyer, Inga Birkenfeld
Titolo originale Umut
Regia di Yilmaz Güney, Serif Gören
Con Yilmaz Güney, Gülsen Alniaçik, Tuncel Kurtiz, Kürsat Alniaçik, Osman Alyanak
Titolo originale Sürü
Regia di Yilmaz Güney
Con Tarik Akan, Tuncel Kurtiz, Melike Demirag, Levent Iranir
Titolo originale Yol
Regia di Yilmaz Güney, Serif Gören
Con Tarik Akan, Halil Hergün, Necmettin Cobanoglu, Serif Sezer
Titolo originale Le mur
Regia di Yilmaz Güney
Con Tuncel Kurtiz, Ayce Emel Mesci, Malik Berrichi, Nicolas Hossein
Titolo originale Zamani barayé masti asbha
Regia di Bahman Ghobadi
Con Nezhad Ekhtiar-dini, Amaneh Ektiar-dini, Ayoub Ahmadi
Titolo originale Takhté siah
Regia di Samira Makhmalbaf
Con Saïd Mohamadi, Bahman Ghobadi, Behnaz Jafari
Titolo originale Chasing Ice
Regia di Jeff Orlowski
Con James Balog, Svavar Jonatansson, Adam LeWinter, Jeff Orlowski
Titolo originale Leviathan
Regia di Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel
Titolo originale Atlantique
Regia di Mati Diop
Con Binta Sane, Amadou Am, Ibrahima Traore
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Ovviamente, dei 30 film inseriti se ne vedono solo i primi 20.
Ok, but don't panic!
Comunque, interessante la tua serie di post/playlist.
Per dire, tanto per aggiungerne un'altra: i curdi, beh, si fatica ad ammettere che hanno aiutato nel genoicidio degli armeni, ma tutto ciò fa parte dei corsi e dei ricorsi della storia, che in alcun modo giustificano gli atti del presente, portati avanti nascondendosi dietro ridicoli (e tragici) spauracchi come quello del "terrorismo".
Abbastanza vergognoso anche il comportamento degli USA in questi ultimi giorni, ma dopotutto su quel fronte non c'è da stupirsi.
E l'Europa?
L'Europa ha pagato una gigantesca "tangente" a Erdogan per "fermare" (leggi "segregare") milioni di migranti;
e ha fatto accordi coi trafficanti di esseri umani per bloccarli in libia (dunque, signor felpato, ripeti un po': chi è ad aver rapporti poco chiari e puliti con detti trafficanti? Cosa dici? Le ONG? Beh, io questo non creto...)
Don't panic 'sto cazzo.
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Le virgolette su tangente sono appropriate in quanto, nell'accezione intesa in questo caso, una tangente non è un affare che si compie alla luce del sole.
Per il resto, invece, quello è stata: una tangente senz'alcun segno tipografico di sorta a incorniciarne, sviarne e sminuirne il significato.
Esatto, ho usato le virgolette proprio perché si suppone che una tangente, in quanto tale, dovrebbe essere passata sottobanco, mentre invece in questo caso è stato fatto tutto sfacciatamente in piena luce, senza alcuna ammissione di sorta, s'intende. Ma tant'è. Una tangente erogata solo sulla base di meschini calcoli politici del momento.
Uno dei tanti emblemi dell'incapacità di visione a lungo termine della politica (e della finanza che la dirige e comanda).
In ogni caso, davvero, "Don't panic", al massimo interverranno i vogon a porre fine repentinamente alle nostre disgrazie ("Largo all'autostrada intergalattica!")
Voci di corridoio cinguettano che, risolti i problemi coi server, ci si dedicherà finalmente ad affrontare quelli sulle playlist.
Altre voci, da altre fonti, invece, ritengono più probabile un imminente ritorno al potere di Mustafa Kemal, per gli amici Atatürk.
Chissà, tutto può succedere, ma dobbiamo tener conto del fatto che le improbabilità sono infinite (e generatrici di propulsione perpetua) e dunque molto più forti delle probabilità, pertanto la guida ci dice che ad essere molto più probabile-improbabile sia la seconda cosa che hai detto. Ma spero di sbagliarmi...
Atatürk : Erdogan = Reagan & Bush Sr. = Bush Jr. & Trump
Una catena piuttosto inquietante, alla quale continuando così temo proprio bisognerà anche aggiungere Eisenhower/Kennedy/Johnson/Nixon -- Saddam Hussein (napalm e fosforo, armi chimiche... https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/17/siria-i-curdi-chiedono-corridoi-umanitari-per-i-civili-e-accusano-la-turchia-ha-usato-fosforo-e-napalm-ankara-smentisce-mai-fatto/5519503/
Più che una pura scala discendente (incontrovertibile, eh, pur con alcune parentesi), intendevo: "Atatürk sta ad Erdogan come Reagan & Bush Sr. stanno a Bush Jr. & Trump".
Poi qualcuno dovrà spiegarmi quanto sia davvero meglio morire lentamente (dissanguati o in seguito per setticemia) con una scheggia di 20 cm nelle viscere o sepolto sotto un cumulo di macerie prodotte da tritolo piuttosto che disciolto e arso in (o intossicato/avvelenato e necrotizzato da) una nuvola di Mivtza Oferet Yetzukah.
Ma infatti tutto il discorso sa tanto di dissociazione cognitiva collettiva.
Ci si scaglia contro le armi chimiche o contro gli ordini a grappolo (che comunque vengo ancora usati da certi gentil signori...) mentre non si ritiene affatto preoccupante la proliferazione di qualsiasi altro genere di armi. Anzi, addirittura, nel caso degli ordigni atomici, con la scusa della "deterrenza" si continua ad aumentare (e rinnovare) gli arsenali con totale sprezzo del pericolo.
Per di più ci si accorge dei grassi affari che fanno le aziende produttrici solo quando ci si ritrova a parlare di certi “vergognosissimi” casi come quello dello Yemen o quello per l’appunto della Siria, mentre in qualunque altro contesto (e specialmente quando ad essere coinvolti siano i “buoni”, i paesi dalla parte del bene, quelli che, per capirsi, usano simpatici termini come “piombo fuso”) procede tutto naturalmente “business as usual”.
Più nello specifico di ciò che dicevi, ma infatti non si capisce, arrivati al dunque, perché dovrebbe essere “meglio” morire dissanguati o soffocati che non asfissiati dai gas chimici o bruciati vivi all’istante dal napalm...
Si dovrebbe semplicemente piantarla di scannarsi a vicenda senza alcun senso, in qualunque caso e con qualunque metodo, e piantarla di ricercare pervicacemente la mutua distruzione.
Ma certo, la mia riflessione nasceva proprio dal contenuto dell'articolo del FQ da te postato.
Tipo: «Armi "chimiche"*? Mai usate! Noi ammazziamo civilmente!»
*Come se TNT & C. fossero prodotti da un processo magico da elfi e fatine dei boschi.
Sì, sì, certo qualcosa del tipo anche "Tutti sanno che la Turchia non ha armi chimiche, quindi oh, apposto, facciamo parte dei paesi civili, o no?"
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