È da poco uscito nelle sale Charlie says, uno dei tanti thriller basato sulla cronaca che ha visto in azione i componenti della "Manson' s Family". Assieme a Manson - Il fascino del male (Susanna Lo, 2016), è diretto da una donna (infatti si cala nel punto di vista delle tre assassine) ed è uno dei pochi distribuito anche nelle nostre sale, dopo essere stato presentato in anteprima a Venezia l'anno scorso. Supadany, in quell'occasione, così lo ha recensito:
"Charlie says è basato sull’esperienza diretta della Faith, che lavorò con le ragazze documentando i loro comportamenti e pensieri, e non aggiunge niente di fondamentale a un triste vicenda dal grande eco mediatico, povero com’è di qualità etica ed estetiche. Visivamente è piatto oltre il consentito, concettualmente non riporta in luce tratti fuori dai radar, mentre il contenuto è esattamente quello che ci si aspetta, tutto tranne che illuminante.
Niente di sorprendente, se si considerano i trascorsi di Mary Harron, che già non era riuscita a far risplendere quanto avrebbe dovuto American psycho, quantunque i messaggi siano molteplici e posizionati in bella vista.
Questa volta, soddisfa giusto la curiosità di infilarsi di nascosto alla tavolata di Manson e dei suoi adepti, sottolineandone il carisma da santone, un’indole manipolatrice che soggiogava il pensiero del singolo, tra allucinogeni e sesso spontaneo, con una mentalità estranea alla morale prestabilita e concetti sempre più inconcepibili, come la giustificazione della violenza, portata fino alle estreme – e note - conseguenze."
Rispetto ai tanti film precedenti ispirati da Manson, il risultato dunque non cambia. Nonostante l'impatto sull'opinione pubblica del tragico fatto di cronaca e, a dispetto del numero di film girati, spesso l'argomento sembra essere stato sfruttato in maniera impropria e superficiale, portando ben poca fortuna ai produttori, data la scarsa accoglienza del pubblico riservata ai tanti titoli. Fino a quando entra in scena Quentin Tarantino, in grado di invertire la tendenza cimentandosi con l'argomento.
Quentin Tarantino: un nome, una certezza al botteghino
L'ultima fatica di Quentin Tarantino -C'era una volta a... Hollywood- in Italia occuperà un bel po' di sale a partire dal 19 settembre prossimo, avendo già ottenuto una calorosa accoglienza all'estero, dove proiettato nel mese di agosto. Realizzato con un budget pari a 90.000.000 di dollari, solo dopo poche settimane di programmazione mondiale ha incassato qualcosa come 240.400.000 (quasi il triplo del capitale investito). Vedremo a breve, come sarà accolto in Italia...
Nota: playlist essenziale, numerata per "uscita più recente".
Presentato in anteprima a Roma i primi di agosto, uscirà nelle nostre sale a partire dal 19 settembre. Ovviamente si prevede una buona accoglienza, non fosse altro per lo zoccolo duro di aficionados del regista.
Nel tentativo di anticipare sui tempi l'uscita dell'attesissimo film di Tarantino, un cineasta inglese gira due storie parallele -una immaginaria, l'altra reale- ambientate in momenti differenti ma nello stesso posto (la villetta al 10050 di Cielo Drive). Questa via di mezzo tra cronaca e finzione produce un effetto di totale smarrimento durante la visione.
Versione "alternativa" della tragica strage compiuta da Charles Manson al 10050 di Cielo Drive, da noi arrivato direttamente in home video. Altro probabile film che ha sfruttato il clamore mediatico sollevato da Tarantino e dal suo ultimo film.
Titolo originale Inside the Manson Cult: The Lost Tapes
Regia di Hugh Ballantyne
Con Liev Schreiber, Ryan O'Connell, Shana Eva, Kk Starrs, Melissa Farley, Jason McCrite
Dalla scheda di Film TV:
"Ricostruzioni, materiali provenienti da oltre 100 ore di girato ritrovato nel ranch di Spahn e interviste inedite a ex componenti della setta di Charles Manson, a personaggi chiave coinvolti nella sua storia e a Bobby Beausoleil, ancora in carcere con una condanna all'ergastolo, gettano nuova luce su una delle pagine più sanguinose della storia criminale statunitense."
Un ripetitivo esemplare sui tragici fatti di Cielo Drive che non aggiunge nulla di nuovo. Anzi, ripercorre con ipocrita autocensura la dinamica del massacro in casa Polanski. Indicato comunque per ogni tipo di pubblico proprio a causa delle edulcorata confezione, data da una forte autocensura.
Con Marcelo Games, Marc Pitman, Leslie Orr, Maureen Allisse, Amy Yates, Jim Van Bebber
Film andato incontro a una serie di arresti di lavorazione a causa del tema, fortemente osteggiato. Iniziato sin dal lontano 1988, solo nove anni più tardi (1997) ne viene proiettata una versione al Chicago Underground Film Festival ed al Montreal FanTasia Film Festival. Uscito poi nel 2005 in USA (nel mese di marzo) il film è incorso, nuovamente, in una forma di censura, venendo bandito dalla distribuzione delle grandi catene commerciali di home video. The Manson family è un horror psichedelico che punta alla rappresentazione "analitica" ed esplicita della brutale violenza - culminante in omicidio - commessa dal gruppo di "folli" capeggiati da Manson, e di cui, principale vittima, fu la povera Sharon Tate.
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