L'ultima casa a sinistra
- Horror
- USA
- durata 84'
Titolo originale The Last House on the Left
Regia di Wes Craven
Con Sandra Cassel, Lucy Grantham, David Hess, Fred J. Lincoln
In streaming su Plex
THE LAST HOUSE ON THE LEFT
Esordio ufficiale di Craven alla Regia di un Lungometraggio, "The Last House on the Left" è diventato un signor Cult col tempo, tanto da ottenere anche lui il discutibile "onore" di un remake nel nuovo millennio.
Molte persone hanno sottolineato come la resa tecnica delle immagini (dalla fotografia la montaggio), della messa in scena e in generale della costruzione del Film sia acerba, simile a quella del successivo "The Hills Have Eyes", rispetto a Capolavori successivi del Regista come "Nightmare". Ad essere onesti, non si può evitare di notare la patina grezza, quasi rozza della Pellicola, così come non si può definire il montaggio "pulito" rispetto ai canoni del Cinema "ufficiale": stacchi repentini da una scena all'altra, inquadrature "stonate" (come il cadavere di Mari sul divano inserito nel dialogo tra la Madre della ragazza e Fred), apparenti buchi narrativi... Tutti elementi che rendono "The Last House on the Left" visibilmente più acerbo rispetto alle evoluzioni stilistiche di Craven.
Ma questi ed altri "difetti tecnici", più che sembrarmi frutto di estrema ingenuità e/o di fretta produttiva da B-Movie d'exploitation (anche se forse, se non probabilmente, questi elementi possono essere effettivi), mi danno l'idea di uno spirito sperimentale in linea con quei movimenti di decostruzione linquistica dei canoni cinematografici (soprattutto hollywoodiani) all'epoca molto attivi. La "sgradevolezza" e la "sgrammaticatura" infatti mi paiono voler unire consapevolmente i limiti produttivi ad un desiderio di Ricerca stilistica: Craven rende così palpabile lo shock delle brutali violenze ed umiliazioni subite dalle due ragazze e, allos tesso tempo, mette anche il dito nella "piaga" sociale, ovvero l'ipocrisia borghese, da un lato ostentatrice di una arrogante pretesa di superiorità civile ma sotto la superficie caratterizzata da istinti di violenza animalesca (in quanto umana). I siparietti comici della polizia certamente stonano con la morbosità della vicenda, ma sono in linea con le spinte sperimentali del Film e con la sfiducia di Craven nelle istituzioni (sbirresche).
La Colonna Sonora di Hess, tra pezzi drammatici ("Wait for the Rain" e variazioni, ma anche "Now You're All Alone", usata da Tarantino in "The Hateful Eight") e brani comici, crea un ottimo contrappunto con le Immagini, mentre il Cast, soprattutto nel gruppo di "cattivi", è straordinario già dal look (e in questo Hess spicca ancora).
Dunque, un Cult che merita il suo status, e che se magari non raggiunge la vetta del "Capolavoro" ci si avvicina, a parer mio.
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