Figli
- Commedia
- Italia
- durata 97'
Regia di Giuseppe Bonito
Con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi
«"Gli Occhi del Cuore" esisterà finché esisterà un Paese chiamato Italia!»
A fargli italica compagnia due vecchiardi - un severo-ma-giusto, lucido, dolcissimo tabagista, Andrea Camilleri (1925), e un disincantato satiro/satrapo, Luciano De Crescenzo (1928) - che se li tagli a metà raggiungi a fatica il traguardo dei 47 - davvero un morto con ancora tanto da dire - che Mattia Torre (1972) s'è visto parare innanzi quest'oggi.
"Apri tutto!"
Regia di Giuseppe Bonito
Con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi
Regia di Giorgio Tirabassi
Con Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Marco Giallini, Valerio Mastandrea
Titolo originale The Vertical Line
Con Mattia Torre, Valerio Mastandrea, Federico Pacifici, Gianfelice Imparato, Greta Scarano
Tag Drammatico, Maschile, Ospedale, Dark comedy, Italia, Anni duemiladieci
"Eh! Quelli... sono i vasi!"
Alla fine, sono sempre i vasi.
Titolo originale Dov'è Mario?
Con Edoardo Gabbriellini, Mattia Torre, Corrado Guzzanti, Rosanna Gentili, Lucrezia Guidone
Tag Commedia, Maschile, Vita vissuta, Società, Roma, Anni duemiladieci
- “Chi c'è? Chi sei?”
- “Ma ''chi sei?'' te!”
Dal PdV strutturale (e, per altri versi, più profondi, per quanto riguarda la sintassi e la grammatica filmica) il consunto canovaccio duale di “Dov'è Mario?” è l'esatto speculare opposto di “Fascisti su Marte”: se quest'ultimo era nato come una serie di mini-scene(tte) – che funzionavano benissimo così e da sé, ma al contempo pretendevano (l'idea era grandiosa, geniale) un contesto più ampio – per “il Caso Scafroglia”, l'ultima fatica di Corrado Guzzanti invece è una mini-serie che assume le sembianze di un unico film di 2 ore e mezza: sfilacciato, deluso, arrabbiato, sconsolato, sconfitto, consolatorio, irredento, irridente, pessimista, realista, lynchano! Da metabolizzare. Come un veleno a lento rilascio.
“Allora guardi, visto che ci siamo. Posso dirle la gratuità e la banalità di questa trovata del doppelgänger da commedia all'italiana? Lei che è molto più in contatto di me col mio inconscio gli manifesti la mia più sincera delusione!”
Filmografia essenziale (opere di cui è autore - scrittore, attore e anche regista -, sono escluse perciò quelle in cui è “solo” attore: “Boris”, “la Passione”, “A Bigger Splash”) :
1991-2001 : Avanzi, Tunnel, Mai Dire Gol, Pippo Chennedy Show, la Posta del Cuore, l'Ottavo Nano
1998 - “MilleNovecentoNovantaDieci” (regia televisiva di C.DeMarchi e teatrale di M.Piparo)
2002 - “il Caso Scafroglia” - Rai3 (regia Guzzanti-Skofic)
2006 - “Fascisti su Marte” - lungometraggio (regia di Corrado Guzzanti e Igor Skofic)
2009-'10 - “Recital” (spettacolo teatrale)
2011-'12 - “Aniene” - Sky [con la partecipazione speciale e straordinaria di Carlo Amedeo Giovanardi]
2016 - “Dov'è Mario” - mini-serie Sky (regia di Edoardo Gabbriellini)
Scritta a 4 mani col 33,33% periodico che ha creato “Boris”, Mattia Torre, la mini-serie (una 2a stag. è in predicato), diretta dal molto bravo (virzìniano) Edoardo Gabbriellini di “B.B. e il Cormorano”, “Padroni di Casa” e “In Treatment”, si avvale di un ottimo reparto attoriale: Nicola Rignanese, l'impresario Faglia, che già sbancò al Festival di Nepi portandosi a casa un Ratto d'Oro (una faccia che dice tutto, di più, oltre: un ruolo per tutti: l'indimenticabile “spalla”, sparring partner, compagno d'avventure di Antonio Albanese: Manuel, il ratto-figlio di Ivo Perego), Evelina Meghnagi, Dragomira, la rumena-perciò-badante, ma pure poetessa e spalla “comica” (bravissima: cantante classica ed etnica, ebrea spagnola nata a Tripoli), Valerio Aprea (maschera perfetta, ottima caratterizzazione), Rosanna Gentili, la moglie di Bambea (forse il ruolo più difficile perché non eccessivo, ma una tag-line invidiabile: “Io il coma non me lo posso permettere, sarebbe il coma di un'egoista!”), Nello Mascia, lo psico-coso, eccetera eccetera...
E poi...loro tre: Emanuela “Devi finilla de da' i cazzotti!” Fanelli, l'assistente di Faglia: bella, brava, bis! Lucrezia Guidone, Silvia detta Emaciata, mooolto carina. E Virginia “Prostituta: colei che presta la tuta” Raffaele in un cameo spettacolare, scosciatissimo, ficherrimo (Bambea, e fagliela 'sta cornice a giorno a 'sta stampa de “gli Archeologi” di De Chirico!).
Musiche "d'accompagno" by Flipper Music (F.Rondanini ed E.Bossi) che svolgono bene il loro compito, e "apparizioni" ectoplasmatico-iconiche ma non superflue di Gruber, Mentana, Santoro e Travaglio (e pure Floris e Latella, va be'...). Il Terminillo e l'Abruzzo interpretano il Nepal e il Tibet. L'Italia l'Italia.
Se “To Rome with Love” era una cartolina del Paese sotto forma di istantanea realista, “Dov'è Mario?” è un diorama-horror.
Straordinario l'autoriale gesto-significante che Guzzanti scrive e tratteggia mettendo icasticamente in scena l'imitazione di Bambea –-[l'originale è un compendio mostruoso, gestaltico, frankensteiniano di presenze bignaminico-filosofiche - Cacciari (il retroterra culturale) -, governative - Tremonti (l'atteggiamento lombrosiano) - e staccolananiche - Sgarbi (Nave di Teseo contro maurizicostanzisciò)]--- da parte di Muscia: in pratica è Guzzanti che imita Bertinotti SENZA la famosa chiosa finale (“Ma che ha detto?” - “Non c'ho capito un cazzo manco io”) : se Capoccetti è - oltre che un assassino... - uno Zelig di serie Z (ovvero Colorado Cafè, Made in Sud, Eccezionale Veramente...e lo stesso Zelig), il Muscia “dei tempi d'oro” è la critica satirica di una cosa che - fortunatamente - non c'è, mai, stata: un Bagaglino di Rai3, nemmeno nell'infausto periodo 2001-2006...e (alcuni) seguenti.
“La mia è stata una vita breve, pecché ero appena nato. Mo' però...tutti i neonati, quando nascheno, devono piagne. Io invece ho voluto ride.”
L'auto(finta)(ec)citazione consapevole (aka: assoluzione) di Veltroni (naporsocapo) non solo non stona e non disturba troppo (come Muscia prima di lui scambia per satira la “freudiana somiglianza” di Capoccetti con Bambea), ma assume valenze mitopoietiche regressive (e forse riflessive): avete presente Napolitano - a prescindere da tutto, considerate solo quell'episodio, sganciato dal contesto della Presidenza di Re Giorgio - che sfancula il Parlamento, e quelli giù ad applaudire alzandos'in piedi? Ecco. Guzzanti ha dato un palco a Veltroni (il Trump da Letterman e non quello da Fallon) e gli ha detto: “Vai, facce ride, facce pensa'!”. Che dite? Che non gli serviva un palco? Ma così, almeno, l'ha immortalato...
Sangiorgio, nel suo pezzo per FilmTv Rivista, ha forse circoscritto un po' troppo il problema sollevato da Guzzanti, ma quella parte è senz'altro a fuoco: “Quando, sul finale, Veltroni giustifica il lato oscuro di Bambea, in tv, come fosse un esperimento sociologico, una performance geniale, il punto è chiaro: non esiste nulla, se non lo spettacolo”. Ri-Ecco. Ma Veltroni ci è o ci fa? E noi giù a ridere, ma che c'è da ridere?!
Il colpo di genio sul finale, quel “Sulle tracce di Terzani”, spegne ogni speranza, ogni entusiasmo, ogni possibilità di normalità forzatamente ri/de-costruita: non vi sono più nemmeno le rovine, morali, rimane soltanto un'infinita pianura in falsopiano, da sca-v/l-are...
Quando Nanni Moretti farà la pubblicità alla Lavazza saprò che è finita. Per ora mi consolo nell'incubo del reale.
Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo
Con Alessandro Cattelan, Alessandra Mastronardi, Valerio Mastandrea, Corrado Guzzanti
Titolo originale Boris - il film
Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo
Con Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi
Eccoci di nuovo qui, dove non c'eravamo mai lasciati. Al rallentatore...
...userò gli occhi del cuore /
per carpire i tuoi segreti /
per capire cosa pensi /
nei tuoi primi piani intensi...
...8 X 12 !
E il fatto che Ital(i)a, la segretaria di edizione, alla 'risposta' della cagna maledetta, "92!" (ne sarebbe felice Greenaway), non riesca a non far notare che... "Ma.. ha sbagliato...! Fa 96!", è forse il momento che più riesce a rendere la limitatezza, l'inadeguatezza, l'auto-incomprensione del Paese nei confronti di se stesso.
Non sarà una bella immagine, ma è comunque dei Vostri culi che si sta parlando.
Il modo migliore, l'unico, di raccontarla. Che poi, la stiamo vivendo, cazzo, che volete di più?! Sopravviverle, per raccontarsela.
Rimango sempre abbastanza F4 (basito) di fronte alle incomprensioni cui va incontro il film, sia da parte di che la serie l'ha (o almeno dice d'averla) seguita, sia da parte di chi si è affacciato sul 'mondo-boccia' di Boris per la prima volta.
Un altro esempio di Oggetto...Sostantivo...Nome Proprio che si dissolve in rallenty? Hm...
"Ti faccio una fotografia ( dell'Italia ) René...che ti faccio venire il magone. Il ma-go-ne."
"Parafrasando quel libro che non ho letto, si potrebbe dire che qui ogni cosa è illumina-" -nte. Smarmellando (diegeticamente: music for airports...): "Non è che per caso c'hai uno schema luci...?".
Fra un La Casta diretto da... Renzo Martinelli, il buon Luchetti ("Arriva la Bufera" è un piccolo, a suo modo, capolavoro), Mimmo Calopresti (a proposito, ha chiamato?), Roberto Faenza (l'occhio della madre - il fantasma del cane in "i giorni dell'abbandono"), Tornatore-Giordana-Brizzi, forse è 'meglio' Natale con la Casta.
"Tu hai fatto Gomorra?" ("No, siete stai Voi, a fare Gomorra", direbbe Pablo Picasso).
"Eeeh... no, Gomorra l'ha fatto la Fandango. Io...ho fatto la foto!" (Matteo Garrone con l'attestato di partecipazione e frequentazione datogli da Nanni Moretti a Cannes).
La Casta cade in un momento un po' particolare per la Cagna Maledetta, la sua candidatura a Strasburgo.
Hai voluto Boris? E te pii pure Natale co' 'a Casta...So' pacchetti...'o fanno, 'o fanno...!
"Renè, questo...
http://www.youtube.com/watch?v=ZlU_aEEm47k
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=irBFJel7kvg
...è il n. 5 de Medusa, quasi il 4!": se Giacobbo e Marzullo sono ai vertici evolutivi Rai... il fatto che Ferretti possa tentennare tendendo a credere alla cosa... è plausibile...
Scena un po' forzata: René Ferretti sul set di Natale nello Spazio (serve per dare... spazio al personaggio della Fija de Mazinga, Eugenia Costantini: ch'è la figlia - reale - di Laura Morante (che ha partecipato alla 3a e per ora ultima stagione della superfuoriserie televisiva sky), a cui è ispirato il nuovo personaggio di Marilita Loy - Rosanna Gentili, assieme con Valeria Golino e Margherita Buy.
Alla premierd finale m'è sembrato d'intravvedere il personaggio - ruolo reale dell'assistente regista (cui quello di Caterina Guzzanti è ispirato - s'ispira (per lo meno come ruolo) e che ha un proprio piccolo spazio maggiore nell'ep. della 1a stagione: "Come Lars von Trier"). Maccheneso.
Ho fatto ronconi. Ho fatto sorrentino. E mo'... ho fatto i sórdi.
Gnocchi coi mirtilli...? La ristorazione!!
Irricevibile. F4.
Titolo originale Boris
Con Luca Manzi, Carlo Mazzotta, Luca Amorosino, Ninni Bruschetta, Paolo Calabresi
Tag Commedia, Storia corale, Spettacolo, Storie di vita, Italia, Anni duemila
Con Massimo Ciarrapico, Luca Vendruscolo & C., l'Italia, spiegata bene.
Regia di Luca Vendruscolo
Con Alessandro Tiberi, Massimo De Lorenzo, Luca Amorosino, Andrea Sartoretti, Mattia Torre
PICCOLE ANIME
BUTTAFUORI (Valerio Mastandrea e Marco Giallini)
"456", ovvero: "Cinico TV" (Ciprì e Maresco) a colori (sbiaditi, slavati, seppiati, umbratili), dalla Sicilia alla Lucania, un Sud avito, "ideale", mitopoietico e onnicomprensivo dell'italico sprofondo, ma potrebbe essere il Polesine e la Lomellina, l'Insubria e l'Agro Pontino:
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