Segnaliamo con piacere questo interessante evento cinematografico che si tiene annualmente a Parma, presso una suggestiva location. La 20a edizione de "I giardini della paura" è iniziata giovedì 11 luglio, con la presenza di un ospite d'eccezione: Dario Argento, che per l'occasione è tornato sul luogo del delitto (al Teatro Regio è stato girato, nel 1987, Opera).
Il giorno seguente (venerdì 12) era presente anche Aldo Lado che ha introdotto il suo L'ultimo treno della notte, mentre Argento ha riproposto i suoi celebri Incubi (realizzati per Rai2 e destinati al programma di Enzo Tortora: Giallo, 1987).
La rassegna prosegue sino al 24 agosto 2019, con appuntamento settimanale (il mercoledì) e ingresso gratuito, mentre sponsorizza la programmazione "tematica" di proiezioni che si terranno anche in altre sale (e differenti giorni) della settimana.
Se abitate nei paraggi di Parma, è un'occasione assolutamente da non mancare.
Con Cristina Marsillach, Urbano Barberini, Daria Nicolodi, Ian Charleson, Barbara Cupisti
Diciamolo subito, a scanso di equivoci: è un bel film. È realizzato con grande accuratezza (si trattava di una co-produzione RAI di quasi 10 miliardi dell'epoca), l'incipit - con piano-sequenza sulla "prima diva" isterica per la presenza dei volatili - rasenta la perfezione e le riprese, anche quelle più apparentemente sghembe e fuori fuoco, sono frutto di una maniacale messa in scena voluta da Argento. La soggettiva dei corvi, per la quale venne eretta una maestosa gru all'interno del Teatro Regio di Parma, è un pezzo raro di grandissimo cinema italiano.
Con Flavio Bucci, Macha Meril, Enrico Maria Salerno, Franco Fabrizi, Gianfranco De Grassi
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Chiaramente derivato dal film diretto da Craven (L'ultima casa a sinistra) ma potenziato dalla presenza di attori di grande spessore (sui quali svéttano Salerno e Bucci) e da una regia raffinata, quando non colta (le continue riprese circolari, metafora della ragione che si allontana). L'Ultimo Treno della Notte viaggia sui binari della disperazione e della follia, diretto verso mète oscure; attraversa gallerie buie, nelle quali il lume della logica cede il posto all'istinto, quando il ludico atto di tre menti malate sconfina nel delitto.
Pascal Laugier ha avuto tempo, budget e -soprattutto- libertà creativa. Arriva così a realizzare il suo quarto film (dopo Saint Ange, Martyrs e I bambini di Cold Rock). Le premesse ci sono tutte: una sinistra casa arredata con bambole di tutti i tipi, due sorelle adolescenti in (creativo) contrasto tra di loro e la protagonista -fervente amante dell'universo letterario di H.P. Lovecraft- con la vocazione per la scrittura (horror ovviamente).
In proiezione il 16 luglio al cinema Edison (arena estiva)
L'ambientazione solare, la presenza di uomini di chiesa (e quindi atti a dispensare speranza e vita), il fascino imperscrutabile della pittura: sta tutto nella dialettale (e provinciale) messa in scena, sorretta da un convincente (e mai più così bravo) Gianni Cavina, il pregnante senso di claustrofobia che è generato da contrasti così palesi quanto inimmaginabili (uomo/donna, bene/male, anima/corpo, luce/tenebra). Raccontato, come da narratore anacronistico, per essere attentamente seguito possibilmente nelle notti invernali, presso il camino.
In proiezione il 18 luglio al Cinema D’Azeglio (arena estiva)
Un tema banale, riproposto con grinta e con alto senso dello spettacolo. Sorvolando sul pur presente senso civico (in favore delle donne), di Revenge sorprende un senso del ritmo, della tensione e della regia che raramente capita di vedere. Capolavoro, e non tanto per dire.
Interessante connubio tra horror, paranormale e puro "divertissement", garantito dall'ottima sceneggiatura e dall'eccellente doppiaggio (Brad Dourif, oltre ad un ruolo centrale, rappresenta il lato vocale del perfido Chucky). La storia si sviluppa molto linearmente, diramando tensione (ed ironia) sino a raggiungere, sulle battute finali (e grazie agli ottimi effetti speciali), vette di rara efficacia. Tom Holland mantiene lo stesso registro de L'ammazzavampiri , calibrando dosi di horror e commedia nella razione ottimale, ed il film intriga.
Thriller brasiliano en plen air, con al centro dell'azione quattro motociclisti assassini muniti di machete. Notevole l'ambientazione naturale e, in genere, la messa in atto del thriller, che ingrana lentamente per poi rendersi inarrestabile.
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