È la commedia italiana Il grande salto il nuovo film con più schermi: non molti invero, solo 250. Le sale italiane sono infatti ancora abbastanza presidiate dai titoli usciti la settimana scorsa. Nell'infornata dei nuovi titoli appaiono anche titoli d'autore provenienti dal festival di Cannes. Si tratta del film di Jim Jarmusch I morti non muoiono (che tra l'altro era il titolo di apertura del festival da poco concluso) e di Climax, dell'argentino Gaspar Noe, che era però a Cannes nel 2018 (quest'anno è stato invece selezionato con il suo nuovo film LuxAeterna che, se tanto ci da tanto, vedremo tra un anno, forse): il primo avrà circa 200 sale, il secondo 25.
Presente anche in discreto numero il film di Van Groeningen Beautiful Boy, in 150 sale. Numeri invece molto bassi per tutti gli altri titoli in lista.
Primo film in lingua inglese per il fiammingo Van Groening, che ha conquistato notorietà e credito con Alabama Monroe, nel 2014 (nominato anche agli Oscar com miglior film straniero). Si tratta di un'opera drammatica che punta l'obiettivo sul rapporto tra un padre e un figlio tossicodipendente, interpretati rispettivamente da Steve Carrel e Thimotée Chamelet, il giovane attore lanciato da Guadagnino in Chiamami col tuo nome.
Il corpo e l'elemento dionisiaco tornano al centro del cinema di Gaspar Noe che arriva nelle nostre sale con il suo penultimo film, passato da Cannes nel 2018, alla Quinzaine, dove ha ricevuto il premio Art Cinema. Ambientato negli anni '90, ha una trama semplice: un gruppo di ballerini di street dance sta preparando una performance in ritiro per tre giorni. La sera finale bevono della sangria dove a loro insaputa qualcuno ha sciolto dell'ecstasy. Da lì in poi tutto si tramuta.
La commedia horror di Jim Jarmusch, scelta per inauguarare il Festival di Cannes da poco conclusosi, arriva nelle sale italiane, forte del "culto" che molti dedicano al regista (per quanto recentemente un po' appannato) e del grande cast all star: da Bill Murray ad Adam driver, da Tilda Swinton a Chloë Sevigny, a Steve Buscemi e Danny Glover.
Loro ce la mettono tutta per essere seri, duri, determinati. Sono usciti dal carcere - dopo 4 anni presi per rapina a mano armata - e vogliono rimettersi in pista con un bel colpo risolutivo. Solo che non va mai come dovrebbe. Ma proprio mai.
Mescola i registri il film di Tirabassi (che esordisce alla regia oltre che vestire i panni del coprotagonista insieme a Ricky Memphis): un film criminale, comico quasi involontariamente. Nel cast tanti altri ospiti noti: da Mastandrea a Giallini a Lillo.
Non si tratta di "residui", nè d'indizi: sono prove schiaccianti quelle che Luca Ragazzi e Gustavo Hofer vanno cercando nel loro documentario, per testimoniare quanto la cultura maschilista sia ancora dominante nella società, nel linguaggio, nel pensiero diffuso. E l'Italia sembra proprio il posto giusto per compiere questa ricerca: il luogo - almeno in Europa - dove gli stereotipi sono ancora vere e proprie catene.
Documentario sull'opera The Floating Piers che Christo ha allestito nel 2016 sul lago d'Iseo: una serie di passerelle galleggianti che collegavano temporaneamente le sponde del lago alle isole di Monte Isola e San Paolo e sulle quali i visitatori potevano camminare.
Un grande progetto che ha avuto un notevole successo, anche mediatico, e che per Christo ha rappresentato il ritorno al lavoro dopo la perdita della sua compagna Jeanne-Claude Denat de Guillebon, con la quale aveva in precedenza condiviso tutti i grandi progetti di land-art che hanno reso famoso il duo creativo.
Con Pepsi, Catherine Wihtol de Wenden, Gabriel James Patiag
È un'odissea quella di Pepsi, transessuale di origine filippina di fede musulmana che viaggia da Mindanao all'Europa - passando anche per la Libia - e finendo nella giungla migratoria di Calais. Un documentario firmato da Enrico Masi che affronta temi complessi: l'identità, il corpo, la transizione, le frontiere.
Con Vera Spinetta, Marco Leonardi, Eleonora Giovanardi, Giorgio Colangeli, Francesco De Vito
Presentato al Festival di Roma nella sezione Alice nelle città, l'opera prima della regista argentina Augustina Macri porta sullo schermo la storia vera di Edoardo Massari e di Soledad Rosas, incontratisi in una casa occupata a Torino, subito protagonisti di una intensa storia d'amore e poi coinvolti nel movimento no Tav. Una storia altamente drammatica conclusasi con l'arresto di lui e il suicidio d'entrambi.
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