La rivoluzione del cinema indipendente. Tarantino smantella, indebolisce ed iconizza, frantuma le modalità produttive e (ricontestualizzandolo continuamente) eleva il cinema di serie B all'eccellenza. E la felicità di un cinefilo cronico nel poter finalmente fare ciò che ama di più, il cinema.
Il film che nel 1975 sradicò le coscienze sociali. Un'ode cinematografica che capovolge prospettive e ruoli, sintetizzando l'anticonvenzionalismo e la filosofia morale del regista Milos Foreman. Tra esistenzialismo e allegoria socio-politica dei poteri soffocanti, Qualcuno volò sul nido del cuculo influenzò molto cinema futuro. Inoltre Jack Nicholson fornisce una delle performance più intense della storia del cinema.
Forse il primo western realmente moderno, un'opera che scardina i preconcetti classici e decreta la fine del mito della frontiera. Tra pessimismo e violenza più estrema, Il mucchio selvaggio inscena le componenti attrattive della brutalità, decostruendole e utilizzandole per elevare il senso ultimo del proprio discorso, la fine.
Meraviglioso dramma sulla corruzione dello sguardo. Cos'è il moderno? Ridley Scott tenta di rispondere sublimando i dogmi di un genere (e criticando il capitalismo), avvalorando l'innalzarsi compenetrante del suo tempo ed assorbendolo cinematograficamente.
Esperienza magnetica che traghetta lo spettatore verso ininterrotti shock e condizionamenti. Eraserhead ri-esamina il cinema delle origini, tra espressionismo, surrealismo e metafisica, scompone la consequenzialità della narrazione ed ottenebra piani diegetici ed axtra-diegetici. Ne risulta un viaggio avvolgente e disturbante all'interno delle paure e delle allucinazioni della mente del regista, David Lynch.
La rivoluzione dello sci-fi, testo fondamentale che pone in relazione l'uomo e l'universo. Odissea nello spazio è un'esperienza multisensoriale che vuole comunicare più che all'intelletto, ad una subcoscienza, facendo leva sulla propria evasività, complessità e forza criptica. La sequenza finale del film, costruita lavorando eslusivamente sul frame, è la sua espressione somma, il complesso interrogativo sull'interpretazione di una coscienza cosmica, posto da meccanismi squisitamente universali.
Metropolis, Imprescindibile pietra miliare del cinema, definisce il concetto stesso di espressionismo, intrappolando corpi e ambienti in strutture geometriche scrupolosissime, sistematizzando e snaturando le forme per evidenziare l'inflessibilità del vissuto. E la coercizione esistenziale che si tramuta conseguentemente in non-vita, che ci parla di noi, delle nostre ambizioni e dei nostri istinti, del progresso incontrollato, del caos, di speranza, di modernità e progresso. Il tutto setacciato dallo sguardo di chi aveva appena attraversato la tempesta della prima guerra mondiale.
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