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MIGLIOR CINE-FUMETTO NERO ITALIANO ANNI'60
di Marco Poggi ultimo aggiornamento
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Marco Poggi

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MIGLIOR CINE-FUMETTO NERO ITALIANO ANNI'60

I quattro film italiani degli anni'60, basati sui fumetti neri più amati all'epoca, dal migliore al peggiore secondo me.

Playlist film

Il marchio di Kriminal

  • Grottesco
  • Italia
  • durata 88'

Regia di Fernando Cerchio

Con Glenn Saxon, Helga Liné, Andrea Bosic, Armando Francioli, Tomás Picó, Evi Rigano

Il marchio di Kriminal

Sembra un'eresia, ma il miglior cine-fumetto di Kriminal tratto da un nero anni'60 è firmato da Fernando Cerchio e non da Umberto Lenzi,. che punta tutto sull'humor nero e su una divertente caccia al tesoro. Certo siamo distanti anni luce  dal vero fumetto di Magnus & Bunker (anche dagli episodi più grotteschi e farciti di humor nero), ma anche da quel fotoromanzo in movimento che era il "KRIMINAL" di Lenzi. Più alla Simon Templar di Roger Moore che alla 007 di Sean Connery, da cui si era ispirato il capitolo precedente, si avvale nuovamente delle performance di un divertente e divertito Glenn Saxson, del sempre tenace poliziotto inglese di Andrea Bosic e persino della tedesca naturalizzata spagnola Helga Liné, che torna in un personaggio differente dai due proposti nel film di Lenzi. Poche scene in costume da scheletro e poche scazzottate, è vero, ma buone ambientazioni libanesi, simpatiche scene in una nave da crocera e un grazioso antefatto in una casa di riposo per vecchiette, spaventate a morte dall'uomo scheletro che si spaccia pure per direttore che, con complice sexy, vuole fare i soldi a loro spese turlupinando agenzie assicurative londinesi ...e dire che Cerchio è il regista di "Totò contro Maciste".

Rilevanza: 1. Per te? No

Kriminal

  • Grottesco
  • Italia, Spagna
  • durata 99'

Regia di Umberto Lenzi

Con Glenn Saxson, Helga Liné, Andrea Bosic, Ivano Staccioli, Esmeralda Ruspoli

Kriminal

Batte sul tempo il Diabolik di Mario Bava, anticipa la Satanik di Piero Vivarelli e si rifà ai fotoromanzi e agli 007 all'italiana che facevano il verso al James Bond di Sean Connery. Umberto Lenzi non solo porta al cinema l'uomo scheletro dei fumetti di Magnus & Bunker, ma lo riscrive da cima a fondo, cercando di renderlo non vietato ai minori. Si partirebbe anche bene con l'evasione di Kriminal dalle carceri londinesi, con l'ispettore Milton in cerca della corona d'Inghilterra rubata dall'alter-ego scheletrico di Glenn Saxson, ma poi si ingarbuglia nella ragnatela di un complicato furto di gioielli, ai danni dei Lloyds, fra sexy gemelle  tedesche, lady inglesi tardone e furbacchiane, ma non troppo,e gelosissimi giocatori di baccarà, dove tutto finisce con una disperata fuga di Krininal il cui epilogo  delude e ti fa dire "ma come finisce così, con un finale a fumetti del piffero?" Glenn Saxson gioca a fare l'ennesimo 007 all'italiana, anche se, di tanto in tanto, si mette addosso il costume da scheletro per far capire che sta interprertando un personaggio a fumetti nero, Andrea Bosic andrebbe bene come ispiettore di Scotland Yard, se solo assieme ai baffetti si fosse fatto crescere la tipica barba alla Patrick Milton e Helga Liné in doppio ruolo, se la cava con la sua avvenenza. Notevole anche Ivano Staccioli, che fa il giocatore di baccarà a Istambul ed il colpo di scena del film che lo riguarda, ma mancano le donnine uccise a sangue freddo, le coltellate qui rimpiazzate da scadenti e anonime scazzottate e la vera cattiveria di Kriminal, che fa il cortese e fa voltare le sue vittime prime d'ammazzarle. E poi, questo Kriminal è pure divorziato, cosa mai vista nei comics di Magnus & Bunker...Eh, si, Lenzi ha voluto fare di testa sua, forse perché intendeva portare al cinema Satanik, la "sorella" di Kriminal sempre di Magnus & Bunker, e si è voluto vendicare a suo modo.

Rilevanza: 1. Per te? No

Satanik

  • Drammatico
  • Italia, Spagna
  • durata 85'

Regia di Piero Vivarelli

Con Magda Konopka, Julio Peña, Umi Raho, Luigi Montini

Satanik

La Satanik, portata sullo schermo da Magda Konopka e Piero Vivarelli, l'ho sempre trovato un film a metà. Si parte dalla trasformazione vista nel primo numero della serie a fumetti, dove una brutta scienziata diventa una donna bellissima scoprendo il siero della bellezza e giovinezza, per poi evolvere in un'avventura cinematografica bizzarra  che ha poco a che vedere con le avventure a fumetti di Magnus & Bunker. Dove il duo spaziava nel magico, nell'horror e nel fantastico, Vivarelli preferisce rimanere nel poliziesco sexy  e un pò raffazzonato. Buoni i primi 50 minuti girati in Spagna, ma il resto, la parte girata a Ginevra, spogliarello della Konopka a parte, è dimenticabile.  Notevole e stravagante la fotografia di un Pupi Avati agli esordi, in parte la Konopka e pure Umberto Raho, nel ruolo del suo primo amante. La Konopka ha fatto meglio  "SEGRETISSIMO" di Fernando Cerchio,  il regista dell'ottimo "IL MARCHIO DI KRIMINAL", dove anticipa di un anno la sua "rossa del diavolo",  trasformandola in una spia che la sa lunga su come fare fessi i James Bond.

Rilevanza: 1. Per te? No

Diabolik

  • Azione
  • Italia
  • durata 105'

Regia di Mario Bava

Con John Phillip Law, Marisa Mell, Michel Piccoli, Adolfo Celi

Diabolik

In streaming su Amazon Prime Video

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Per quanro sia psichedelico, colorato e pop, e per quanto il cast sia ricco di nomi celebri, ho sempre considerato il film di Bava su Diaboik meno interessante dei due Kriminal e di Satanik,. Per me, l'incontro fra Diabolik e il Batman camp di Adam West è deludente, quanto il fatto che la Eva Kant di Marisa Mell è solo una donna di facili costumi, anzi una Satanik fuori dal suo fumetto, che se se non sbacciucchia il suo John Philip Law in tuta da subacqueo lo narcotizza per ore, solo per non farlo annoiare. Due film e mezzo (il prologo è una pellicola a parte) cuciti assieme, presi da soggetti fumettistici delle sorelle Giussani che, però, non ci fanno capire chi sono veramente Diaboik e Eva Kant. Quanto all'ispettore Ginko di Michel Piccoli, non solo somiglia poco all'originale, ma non è nemmeno quella figura romantica che s'invaghisce di una duchessa e si fa amico Gustavo Dorian. E' un Diabolik con troppo senso dell'umorismo,,uno che va a mignotte perché fra di esse c'è Eva in abiti scollati, uno che scoppia a ridere manco fosse il nipponico Fantaman. Inoltre, c'è Terry -Thomas...che ci fa Terry Thomas, un comico inglese, in un film su Diabolik e in una parte, quella del ministro degli interni, che sarebbe calzata a pennello in un film su Kriminal??? Insomma, trovo la psichedelia di Bava invadente, che paggiora ciò che si è visto nei più film più poveri di Kriminal e Satanik, che almeno hanno un unico soggetto e non tre/quattro cuciti male. Stendo un velo pietoso sul boss mafioso di Adolfo Cali, perché quando viene doppiato da altri, il compianto attore siciliano rende la metà. Ennio Morricone è sempre un ottimo compositore, ma i pezzi di Diabloik li consiglio a chi ha problemi di sonno.

Rilevanza: 1. Per te? No
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