Lista che stazionava tra le 'private' da un po', ed ora ho deciso di farmi coraggio e pubblicarla.
Sparare sui film ritenuti 'brutti' dai più è facile, ma gli altri?
Film importanti, opere firmate da grandi cineasti, qualche volta osannate da pubblico e critica, assurti a presunti capolavori, potenziali o reali vincitori di festival, premi vari, Oscar, Palme, Leoni Veneziani, Orsi Berlinesi, Tapiri d'oro e quant'altro.
Dovrebbero piacere sempre e comunque? A tutti? Non so...
Probabilmente è impossibile che sia così, i gusti del pubblico sono troppo diversi, troppo variabili, e il pubblico è una massa di persone eterogenea, che comprende cinefili colti che hanno visto di tutto, appassionati di vario genere di tutte le età, fruitori di cinema autoriale, o solo commerciale.
Ora, queste grandi opere premiate da pubblico e critica, a me non sono piaciuti, per i motivi più disparati: la storia, il personaggio, l'atmosfera del film in questione, la forzatura di certe situazioni, l'avversione ad un certo tipo di cinema che qualche volta 'prende in giro' il pubblico e ne offende l'intelligenza.
Taluni di questi film hanno suscitato in me vera e profonda irritazione, disgusto, fastidio, tanto da indurmi a scrivere commenti velenosetti in questa play un po' cattivella, anche se resto sempre un amante di cinema.
So che tanti li apprezzano, amano il film e il regista relativo... probabilmente io sono incompatibile con alcuni titoli, in qualche caso col regista stesso (di sicuro Las Von Tries, Latimos con riserva).
Non giudico i gusti di chi guarda, nè la sua competenza o il suo senso critico, ognuno di noi ha la sua sensibilità, sviluppata in un certo modo, proiettata in una direzione, ed è giusto che sia così.
Non ci deve piacere tutto, e non tutto ci piace... e questi titoli proprio li ho detestati.
Qualcuno si soprenderà, dirà che non capisco - forse è vero, ma dobbiamo davvero comprendere tutto? L'unica cosa vera è che il gusto, la sensibilità personale se ne fregano delle etichette e viaggiano per strade tutte loro.
I suggerimenti accostati ai vari film più che un vero e proprio confronto per improbabili similitudini, sono visioni a me più gradite - non sono la verità rivelata, dunque potete ignorarli bellamente.
Provate a citarmi un titolo, amato dai più, un'opera autoriale (sarà superfluo dirlo, ma non valgono i cenepanettoni e similari, in generale tutte le opere minori di serie Z, brutta definizione, ma è per semplificare il concetto) che detestate, che vi ha irritato, offeso, disgustato in senso strettamente negativo. Ne avrete almeno uno, no?
Se dovete fucilarmi, per favore, caricate a salve.
Quattro deficienti si autocostringono non si sa come, a restare dentro una stanza a massacrarsi, quando sarebbe stato naturale e normale fuggire da lì, dopo due nano secondi... l' influenza nefasta del Grande Fratello deve aver ispirato l'autrice francese che ha scritto questa commedia teatrale cattiva portata all'eccesso, trasposta al cinema da Roman Polansky; mai visto nulla di più assurdo e forzato in vita mia.
La classe è un altra cosa... guardatevi Nodo alla gola, che è meglio.
Film irritante, oltre ogni misura e umana decenza, che pretende di essere vero e fare il verso al teatro. Giudica il pubblico e lo accusa, prendendolo in giro. Alla fine non se potevo più, della protagonista stupida, dei segni bianchi, della cattiveria imperante e gratuita. Cosa voleva dimostrare il regista con questo film? Che tutti noi - come gli orribili abitanti di quel paesino dove si guarda e vede tutto - siamo ipocriti, bugiardi, limitati al nostro piccolo e ristretto recinto? Che tutti sappiamo tutto, ma facciamo finta di non sapere cosa accade nel giardino vicino?
Film di una freddezza allucinante. Siamo nel campo del paradosso e i sentimenti non esistono, non esiste neppure l'essere umano, ridotto ad una larva di de stesso, senza memoria, senza coscienza, senza storia.
Gli animali sono meglio degli uomini, ma questo lo sapevamo già.
Volevo capire se sono incompatibile con questo regista, e recentemente ho visto ''Il sacrificio del cervo sacro''... la mia impressione non è stata molto diversa, questa è una poetica che non riesco a condividere e apprezzare.
Non ho ancora visto ''La favorita'' (per intero) e un altro tentativo voglio farlo, prima di stabilire se davvero questo regista e il suo nichilismo non fanno per me.
Come alternativa, guardatevi un film qualsiasi sulla Shoa.
Qui, più che il film in sè, è ciò che il film vuole rappresentare, impietosamente e realisticamente. In questo, il film fa centro. Scorsese è un grande regista, che ho molto apprezzato in altre pellicole, ma qui non mi ha convinta. Se il suo scopo non è esaltare questo lupo, (ma l'animale vero e proprio è molto più nobile di questo tizio) involontariamente, con l'intenzione di mostrarlo per quello che è, finisce per farlo, non concedendo a questo personaggio il giusto contraltare che lo contrasti; Di Caprio è un attore di talento che qui, si esibisce in una prova al limite dell'istrionico, ma il suo personaggio è quanto di più odioso io riesca ad immaginare, e Scorsese lo esalta. Mi fa piacere che Leo non abbia vinto l'Oscar per un personaggio così meschino, fatto di nulla, nè luci, nè ombre, tutto quel che è, è tutto quel che vedi, eppure qualcuno si è lasciato ingannare da un siffato individuo. Il film, come il protagonista abbaglia, ed è facile lasciarsi abbagliare se al pubblico non viene data la possibilità di un confronto. Così accade anche nella realtà, magari il messaggio è proprio questo. Il problema è che un personaggio del genere, espressione di decadenza e degenerazione morale e culturale, da qualcuno è assurto a modello da imitare. Il nostro lupo, capace di venderci una penna, lo abbiamo avuto anche noi, i risultati li abbiamo sotto gli occhi.
Film che ho trovato davvero noioso e pesante, qualche brivido solo verso la fine. Il romanzo di DeLillo non l'ho letto, dunque non faccio confronti, nè esprimo giudizi. Pattinson non mi piace, ma sicuramente era perfetto per questa parte. Altro personaggio odioso, un altro lupo, solo più apatico, freddo, amorale e vuoto di qualsiasi sentimento.
Il mondo in una Limousine bianca, (se non ho sbagliato marca) e da lì guardare l'esterno senza vederlo veramente, nella più totale e spaventosa indifferenza.
Mostri dell'era moderna che ci hanno portato verso il baratro. Noi siamo impotenti, o consenzienti?
In sostanza, la stessa forma di Carnege... devo aver qualche problema claustrofobico con gli spazi stretti e limitati su grande schermo, che siano le quattro pareti di una stanza, o una lunga automobile di lusso... eccezione alla regola Nodo alla gola.
In alternativa, guardatevi ''The Lincoln Lowyer''.
Beh, questo film di Woody Allen non è stato apprezzato nè dalla critica, nè dal pubblico, quindi non è controcorrente, rispetto a questa lista che accoglie film amati dai più. Una rappresentazione dell'italiano e di Roma, forse troppo vicina alla realtà che ci ha dato fastidio. Un' Italia che comunque, non mi piace, dove non mi ritrovo, neppure se rappresentata da un genio come Allen.
Ma qualcuno doveva mostrarci, che non siamo altro che una cartolina patinata.
Alternativa: una commedia qualsiasi di Woody Allen, oppure, se volete restare nella capitale, una vecchia commedia italiana come ''Fantasmi a Roma''.
Tim Burton è un regista che mi piace a fasi altalenanti. Alcune cose mi piacciono davvero tanto, altre decisamente meno. Questo musical dal gusto dark l' ho trovato davvero insopportabile; la storia raccontata non è malvagia, ma lo avrei apprezzato di più se fosse rimasto dentro binari più consueti del thriller, così l'amalgama non è perfetta. L' impressione che ho avuto è che musical e noir non si sposino affatto bene.
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