Amo il cinema e amo l'autore teatrale elisabettiano per eccellenza, William Shekspeare, autore che al cinema ha dato tanto, e tanto il cinema ha preso da lui, storie tragiche, commedie, personaggi memorabili e storie fantastiche e straordinarie, moderne e all'avanguardia ancora oggi. Una lista di film che mettono in scena le sue opere letterarie, a volte con esiti positivi e altri meno.
Un promemoria per recuperare titoli forse un po' dimenticati, ma che hanno indiscutibile valore.
Cinema e teatro sono simili eppure diversissimi come linguaggi, e gli attori sono chiamati a prove diverse.
Ieri 15/06/2019 è scomparso il regista e scenografo teatrale Franco Zeffirelli, un altro pezzo di cultura italiana che se ne va.
Approfitto di questa piccola play per ricordarlo con un paio di suoi film, conscia che il maestro fiorentino, cultore dell'arte e della bellezza, meriterebbe una play tutta sua.
Forse una tra le trasposizioni cinematografiche più riuscite degli ultimi anni, di produzione inglese. Una Elena Bonahm Carter per me strepitosa nella parte.
Titolo originale William Shakespeare's Romeo + Juliet
Regia di Baz Luhrmann
Con Leonardo DiCaprio, Claire Danes, John Leguizamo, Pete Postlethwaite, Paul Sorvino
Come non citare la sua opera più abusata e adattata in tutte le salse? La trasposizione più bizzarra e se vogliamo, anche un po' grottesca, ma convincente. Ottima prova di Di Caprio.
Ieri sera ho dato un'occhiata alla Carmen di Bizet, che non ha nulla a che vedere con Shakespeare e col cinema. Era però la Carmen speciale, dall'Arena di Verona, con la regia di Zeffirelli, l'omaggio della RAI al regista scomparso. L'ho guardata con curiosità, pur non appartenendo alla schiera degli ammiratori di questo regista.
Conoscendo bene quest'opera, che ho visto più volte e che amo , devo dire che una Carmen così imbalsamata e così priva didrammatica sensualità, davvero mi mancava. Non ho retto fino alla fine.
Chi se ne vuole accertare di persona, la trova qui: https://www.raiplay.it/video/2018/10/Carmen-Arena-di-Verona-358914c1-97c1-4a00-82b2-c00ce91b6d3e.html
Forse, però, non è il momento per dirlo!
No, non solo a te. Le celebrazioni di questi giorni stridono con la generale considerazione di mediocrità di cui godeva il "Maestro". Persona odiosa e autore di alcune tra le più orrende pellicole della storia, pompose, manierate, calligrafiche, pedanti e pesanti, risibili. Senza aver nulla da dire, peraltro. L'agiografia naturalmente non prescinde dal ruolo di povera vittima della critica di sinistra che l'avrebbe osteggiato (come se invece la stessa non esaltasse, giustamente, gente come Clint Eastwood, Don Siegel, John Milius).
Greg. Non sono "sul pezzo", immagino tu possa parlare di celebrazioni da tiggì e mainstream, e però auspico altresì che chi, come me, dice, da 20 anni e più, peste e corna del regista e dell'uomo Zeffirelli, abbia preferito un disincantato silenzio...
"De mortuis nihil nisi bonum", quindi. Spero che non chiudano il programma di Radio3 "La Barcaccia" i cui conduttori non sono mai stati teneri con il magister florentinus.
Intanto,Salvini chiede l'esilio per Tommaso Montanari.
A quando un monumento equestre per l'ex tifoso della Fiorentina, regista d'alto raglio in tandem col rossocrinito Biscardi?
Nemmeno una parola il Neo-batrace-tritacco ha speso per i commenti di ben altro oltraggio verso il buon Camilleri.
Madonna Benedetta che pesantezza Montanari. Tutte cose giuste (o quasi: Fallaci, al contrario di Zeffirelli, un paio di cose ottimerrime le ha sfornate), ma... "rispondere" a Nardella? Cioè: Nardella? Dico: Nardella? Boh.
Poi: "dissenso"? Risparmiamo 'sì nobili parole per chi se le merita. http://temi.repubblica.it/micromega-online/contro-zeffirelli-la-necessita-del-dissenso/
Che dei morti non bisogna dire altro che bene lo dimostra questo ricordo di Enrico Stinchelli - uno dei conduttori della "Barcaccia" che avevo indicato essere stato critico nei confronti di Zeffirelli (nell'ambito della regia e messinscena di famose opere liriche). Invece, ecco il voltafaccia:
Zeffirelli diventa da morto un "maestro del Bello", un po' esagerato, eccessivo, ma sempre "magister", al pari, mettiamo, di un Winckelman.
E la RAI che fa? Detto fatto. due giorni dopo, dall'Arena di Verona, 'in diretta mondiale' ('mondiale', badate) offre al pubblico del 'mondo conosciuto' una "Traviata" che più 'traviata' non poteva essere: regia (di Zeffirelli, ahimè) pomposa, scenografia oscura, drappeggi macabri che neppure per l'Escurial del "Don Carlos" sarebbero stati adatti. Del cast canoro si salvava solo il grande baritono Leo Nucci (75 anni di glorie), e amalgava tutto in sintesi tale da rendere meno evidenti i difetti di soprano e tenore l'ottima direzione del maestro (un vero maestro) Daniel Oren.
La presentazione dell'opera (un battage da stadio) era affidata a un’esperta del nulla come (non mi sovviene il nome e chi se ne frega) una veterana di "Ballando sotto le stalle".
Il pubblico, incorreggibile e ignorante, batteva le mani ad ogni finale di 'aria' e, questo la dice lunga, ragli, borbotti, e 'suon di man con elle', segnatamente, al balletto delle "zingarelle" che parea loro una simil/canzonetta.
Apoteosi annunciata.
Quindi, il giorno dopo, non un solo critico ha ritenuto di 'criticare' (appunto!) il gioiello del maestro dell'uberkitsch.
Poi ci sono quelli con/di cui mai bisogna parlare, né da vivi, né da morti (sì - eddai che ti s'allunga la vita -, Nardella).
Capisco il discorso, Lorenzo, e lo condivido in larga parte.
Dico solo che trovo naturale ignorare l'ostentazione querula e oscena del battimani ignorante (e... funeralesco) senza per forza doverle contrapporre un bel didattico (nell'accezione nobile del termine) "Eh no, guardate che non è così", in specie se la si mette in evidenza - come facciamo - da sempre, l'insipienza artistica e morale del ma(i)estro, e che si può aspettare che la terra si compatti un po', pesante.
Poi, eh-eh, RAI è anche quella cosa che mette in mano la performance divina dei Jefferson Airplane a quel pupazzo scartato dai Muppet ch'è Rita Pavone (mi dicono viva ancora, perciò se ne può parlar male).
Un caro saluto dalla tana del White Rabbit (anche se di 'sti tempi sembra che di one pill + one pill non ce ne sia gran bisogno: lisergicume sparso per il paese a piene mani, plaudenti).
In ritardo, volevo ringraziare tutti per i contributi a questa lista che resta dedicata al connubio tra cinema e l'autore inglese del '600, ma non vuole essere una celebrazione né un dileggio del regista Zeffirelli.
Non sono un'ammiratrice sperticata del regista, ma per me non tutta la sua filmografia è da buttare, e almeno i titoli che ho citato in questa lista sono da apprezzare.
In effetti i film che sono stati aggiunti sono parecchi (se non sbaglio si passa da 12 a 40) e questo è un successo della presente playlist "dedicata al connubio tra Cinema e Shakespare".
Circa i commenti, mi sembra non siano pochi coloro che hanno voluto accontentare la coutente @perunavolta. Anche se forse non era proprio la volta giusta...
Un saluto e un grazie a te Nadia, in attesa di leggere le tue opinioni sugli altri film di Zeffirelli che ti son piaciuti.
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