Dottoressa, insegnante, infermiera, assistente sociale: solo alcune delle professioni ricoperte -in ruolo cinematografico- da una delle più ammirate attrici del cinema erotico/comico italiano. Omaggiamo qui Nadia Cassini, ricordando parte di un momento produttivo in cui il cinema italiano sapeva sfruttare situazioni, personaggi e generi grazie all'inventiva di sceneggiatori, registi e attori apprezzati dal nutrito pubblico (anche se un po' meno dai recensori del tempo). Si tratta di pellicole d'evasione, leggere, girate a basso budget e in set spesso improvvisati. Titoli che, con il passare degli anni e l'interessamento di una critica "moderna" che ha saputo mutare le valutazioni con occhio più disincantato e sincero (pionieri i redattori di Amarcord e Nocturno Cinema), continuano a furoreggiare nei palinsesti televisivi soprattutto estivi.
Nadia Cassini: brevi cenni biografici
Nata a Woodstock, il 2 gennaio del 1949, registrata all‘anagrafe come Gianna Müller, secondo alcune biografie è stata concepita da padre tedesco e madre italiana (attori di vaudeville) durante un tournée. Prima di debuttare come attrice, lavora come cantante di night, ballerina, indossatrice e fotomodella. Nel 1968 si sposa con il conte Igor Cassini, attivo giornalista statunitese con lo pseudonimo di Cholly Knickerbocker e fratello dello stilista Oleg. A Roma con il marito (quest’ultimo impegnato con il fratello nel mondo della moda) vien notata (e scritturata) per alcuni film, nei quali debutta a cavallo degli anni ‘70. Nel 1971 abbandona il coniuge per trasferirsi a Londra, dove rimane sino al 1975: per fare rientro in Italia e proseguire la carriera cinematografica. Il primo ruolo significativo l’attende ne L'insegnante balla con tutta la classe (1979) e non è un caso che lo stesso accentri la sua attenzione (più incisivamente che nei successivi) sul fondoschienadell’attrice: che già era noto per essere stato definito uno dei più belli nel panorama femminile mondiale. Creò scandalo, infatti, la sua presenza televisiva, al fianco di Lando Buzzanca, nella quale presenziò con il sedere “coperto” da un sottilissimo perizoma.
L'esordio sul set, nei ricordi del regista Piero Vivarelli
"Nadia Cassini aveva fatto, prima del Dio serpente, solo una piccola parte in un film, non mi ricordo più se di Risi, I mariti mi pare si chiamasse (in realtà si tratta de Il divorzio, diretto da Romolo Guerrieri, n.d.r.). L'avevo vista e mi era piaciuta molto, allora proposi a Bini di prendere lei. Non mi ricordo nemmeno se le feci un provino, mi sembra di no. Lei è venuta a fare questo film ed è stata molto divertente. Solo che Nadia - che in realtà si chiama Gianna Müller, perché di origine tedesco-americana e credo abbia anche dei parenti italiani - (...) quando fece il film aveva diciotto anni e le piaceva molto ballare, perché lei nasce ballerina (...): "Mi fai fare una scena di ballo con questi bambini?"; "Nadia scusa, ma te lo sei letto il copione?". Poi, un giorno, eravamo verso la fine delle riprese a Cartagena, le dissi: "Cara contessa, adesso è arrivato il momento di levarsi le mutande...."; "Ma come? Le mutande?!"; "Nadia, è la centesima volta che te le togli e ancora non ti sei accorta che hai fatto tutto il film nuda?".
(FONTE: Nocturno Dossier n. 35 - Al tropico del sesso / Parola di Piero Vivarelli / pag. 26-27)
Nella seguente playlist è raccolta la filmografia essenziale, non esaustiva, di Nadia Cassini.
Nota: i testi a commento dei singoli titoli, sono stati pubblicati in precedenza su Il davinotti.
Primo ruolo consistente per la giovanissima (all'epoca 21enne) Nadia Cassini, dopo una particina ne Il divorzio (diretto l'anno prima da Romolo Guerrieri). Peccato che la storia sia noiosa e poco sensuale, pur se ambientata in un contesto esotico di certo spessore. Il fisico della Cassini non viene ripreso a dovere, poiché l'obiettivo della M.d.P. sembra soffermarsi - al più - sullo scarso seno dell'attrice, evitando invece di scrutarne lati ben più consistenti. La possessione è solo una scusa ed il registro del film è lievemente drammatico.
Con Carlo Giuffrè, Isabella Biagini, Maurizio Bonuglia, Mariolina Cannuli, Renzo Montagnani
Sorta di proto-esemplare della commedia sexy all'italiana, che esploderà verso la metà degli anni '70, siglata però da un nome che sarebbe diventato garanzia del genere: Mariano Laurenti. Pur essendo poco incisivo per via di nudità appena esposte (siamo nel 1971) e per una comicità a volte blanda, rappresenta a suo modo un "unicum" per via di un cast di certo interesse (e fors'anche preveggente: c'è pure Banfi) e per il motivo musicale (composto da Pregadio, quello della Corrida) che dà l'avvio alla serie di semplici, ma divertenti, episodi.
Con Antonio Sabato, Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli, Nadia Cassini, Elio Pandolfi
Incredibile seguito apocrifo, generato dal successo del capostipite, di ben altro spessore, diretto da Pasquale Festa Campanile (Quando le donne avevano la coda) e che anticipa, di poco, il vero seguito (Quando le donne persero la coda). Resta inspiegabile la pochezza che traspare dalla pellicola, non solo per la notevole composizione del cast artistico (malamente sfruttato), quando per la regia di un autore (Bruno Corbucci) che è garanzia di buoni risultati. L'anno dopo, infatti, siglerà il Boccaccio: con esiti di opposto risultato.
Con Carmen Villani, Nadia Cassini, Roberto Cenci, Gianfranco D'Angelo, Huberta Shaw
I contenuti del film sono, a dispetto delle attese, ben lontani da quelli che l'immaginifico titolo può evocare. Cosa che si ripete -costantemente- nella filmografia della Villani (Lettomania, 1976; La signora ha fatto il pieno, 1977; Es pecado... pero me gusta, 1978). La trama è oscurata da una serie di episodi che vorrebbero essere stuzzicanti ma che sono -prevalentemente- costituiti da dialoghi prolissi ed inconcludenti. C'è anche Nadia Cassini, in una delle sue peggiori interpretazioni... La soubrette è diretta -come spesso- dal marito.
Con Ursula Andress, Barbara Bouchet, Enrico Montesano, Johnny Dorelli, Gianrico Tedeschi
Divertente ed elegante commedia, vagamente erotica (la Cassini sprizza sensualità da ogni poro) coerentemente diretta dal bravo Sergio Martino. Si lascia guardare per la struttura ad episodi e per la buona riuscita delle interpretazioni (bravi Alberto Lionello ed Aldo Maccione). Il versante "estetico" è ben rappresentato da vari tipi di bellezza femminile: Ursula Andress, Barbara Bouchet e la già menzionata Cassini (il miglior "didietro" -a mandolino- dell'epoca). Raimondo Vianello firma (in parte) la sceneggiatura!
Sbilanciata commedia, frammentata in tre segmenti: il primo con un Pozzetto nei panni di cameriere e costretto a cospirare contro la moglie del suo principale; il secondo con un Paolo Villaggio scrittore (impotente) di fantascienza e vittima di una singolare "abduction"; il terzo sulle vicissitudini d'un giovane Bersagliere imbranato e poco eroico. A parte l'episodio con Villaggio (simil-Fantozzi, inevitabilmente) e la presenza giunonica d'una Cassini in gran spolvero, del film resta poca cosa.
Con Marjoe Gortner, Caroline Munro, Christopher Plummer, David Hasselhoff, Robert Tessier
In streaming su Cultpix
Una pellicola che ha il pregio di presentare Nadia Cassini in un ruolo atipico. Cozzi ha il merito di battere una strada poco frequentata dal cinema italiano, per via di un genere al quale i produttori hanno sempre poco creduto. Da un lato il risultato finale, per via di un budget contenuto, esprime una pellicola confezionata in maniera poco internazionale (siamo negli anni di Guerre stellari), dall'altro è da apprezzare l'esperimento (poi ritentato con Contamination) del regista di affrontare la fantascienza.
Con Duilio Del Prete, Renzo Montagnani, Cochi Ponzoni, Nadia Cassini
In streaming su Rai Play
Allucinata ed allucinante parodia con un finale (nel supermercato) che si riallaccia a Zombi di Romero: l'idea di fondo non è malvagia e la comicità, grazie ai caratteristi, a volte centra il bersaglio. Ma il gioco dura poco ovvero per tutto il primo tempo; poi la sceneggiatura (co-scritta da Gianviti, collaboratore abituale di Fulci) sembra sfaldarsi in una serie di gag poco riuscite, volgari ed anche noiose. Rossati si conferma regista singolare: lo strip della Cassini (lo zombi più bello della storia cinematografica) infonde "anima & corpo" al film.
Con Nadia Cassini, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Nieves Navarro, Paolo Giusti, Karin Schubert
Il prof. Amedeo Larussa (Banfi) è inconsapevolmente in possesso di due preziosissimi quadri firmati Caravaggio. Nella sua clinica psichiatrica si intromette, come infermiera, la bella Grazia (Nadia Cassini), in realtà ballerina di night spronata da Johnny (l'amante) per eseguire il classico furto di preziosi. Titolo fuorviante (giacché nel film di militari non v'è ombra) ma ricco di gag per via delle manie degli internati (Napoleone e Gedeone in primis).
Con Nadia Cassini, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Renzo Montagnani
Giuliano Carnimeo è stato uno di quei classici registi in grado di passare, con altalenanza (ma competenza), da un genere all'altro, lasciando comunque una traccia del suo passaggio. Se, ad esempio, Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? sembra essere citato da De Palma in Vestito per uccidere (il delitto in ascensore), questa parodia erotica (molto accentuata sulle natiche della Cassini, impegnata nella "raccolta del melone") rimane un must della commedia pecoreccia, memore di un Banfi vestito alla Tony Manero.
Con Nadia Cassini, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Malisa Longo
Che Tarantini non sia il Fellini della commedia è decisamente risaputo. Ed è anche risaputo che spesso i suoi film generano, più che ilarità, indisposizione. Ma questa versione "esilarante" della dottoressa invischiata in questioni militari (in senso lato) non è affatto da disprezzare. Perché oltre a proporre (in angolazioni maliziose e viste ravvicinate) la "parte" migliore della Cassini, sa anche mettere assieme una serie di gag (pur se improvvisate) efficaci e inaspettate. Si ride insomma, e non è poca cosa.
Nando Cicero prende a prestito un tema "sociale" ma alla sua maniera: con prevalenza di scene atte a stimolare il "cattivo gusto" e rifuggendo ogni (seppur minima) intenzione seria. Così l'assistente sociale (Nadia Cassini) viene esposta in una felice allegoria del termine "buona": sia cioè d'animo che (come natura vuole) di corpo. Pur lontano dagli estremismi a-sessuali della serie "militaresca" e ancor più distante dal grottesco di W la foca (dell'anno seguente), Cicero si avvale di un ottimo cast, sfruttato però approssimativamente.
Con Nadia Cassini, Yorgo Voyagis, Renzo Montagnani, Bombolo, Enzo Cannavale
Una delle peggiori commedie (pur sempre sexy) realizzata nel periodo conclusivo del(i) genere(i) all'italiana. Il contenuto della pellicola è, a suo modo, fedele al titolo: la Cassini, in effetti, si "scopre tutta". Ma ormai questa non è più una novità e le scene sotto la doccia sono più che stampate nella memoria dello spettatore. Cannavale è noiosetto e Bombolo viene mal diretto. L'intreccio della schedina milionaria smarrita sembra avere suggerito parte della trama di Ho vinto la lotteria di Capodanno.
Con Nadia Cassini, Carmen Russo, Olivia Link, Gianfranco D'Angelo
Sceneggiato dallo stesso regista, in collaborazione con il prolifico Tito Carpi, Giovani, belle... probabilmente ricche rappresenta uno degli ultimi esempi di commedia sexy, ormai arrancante verso l'oblìo del cinema di genere, che attende al varco "la macchina produttiva" italiana. Fa tenerezza, a suo modo, per la presenza di icone del filone (l'attore/doppiatore Gammino, Montanaro, Barra, Diogene, D'Angelo, Terzo, Ciardo) affiancate a bellezze inossidabili (Nadia Cassini), carnose -ed androgine- soubrette (Carmen Russo) ed inattese pornostar (Olivia Link).
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