(Antologia a cura di) Gardner Dozois (nato il 23 Luglio 1947 e deceduto il 24 Maggio 2018, quando un'infezione sistemica fulminante s'è portata via il 15 volte vincitore del Premio Hugo come curatore e due volte vincitore del Premio Nebula come autore) - “The Year's Best Science Fiction : Thirty-Fourth Annual Collection” - 2017 (i migliori racconti del 2016).
Edizione italiana: Mondadori - 2018 (3 voll.) - trad. di AnnaRita Guarnieri. Vol. 3 - “Mondi Senza Fine - parte 3” - MilleMondi n. 82 - Dicembre 2018 [ YBSF n. 34 (p. 3 di 3) - 280 pagg., € 7.90 ]
1. (29) “Dispatches from the Cradle: the Hermit - Forty-Eight Hours in the Sea of Massachusetts” [****¼] di Ken Liu.
S-T e Genere: Terra (e Sistema Solare). Metà del XXVII secolo (2650 d.C.). Umani.
Film: WaterWorld, Fata Morgana, el Abrazo del la Serpiente, A.I. - Artificial Intelligence, Silent Running.
“Salvare” il pianeta Terra comporterebbe la distruzione delle nuove barriere coralline formatesi tra i grattacieli sommersi. (In indiretto dialogo col racconto successivo di Charlie Jane Anders.)
2. (30) “CheckerBoard Planet” [****½] di Eleaonor Arnason.
S-T e Genere: Sistema extra-solare. Futuro Remoto. Umani, I.A., Alieni.
Film: 2001: a Space Odyssey, 2010: the Year We Make Contact, il Pianeta Selvaggio, Solaris, Annihilation.
Primo Contatto e Unioni Sindacali InterStellari/Planetarie. A parte forse un paio di racconti brevi, non leggevo qualcosa di Arnason da un bel (brutto, tanto, troppo) po' [mi riferisco a “Sigma Draconis” (“A Woman of the Iron People”), del '91, e a “Medusa” (“Ring os Swords”), del '93, entrambi usciti nella collana Urania Argento a metà anni '90]. E ora ricordo (bene) perché l'avevo amata, e perché - se non le trame precise senz'altro - l'atmosfera e lo stile mi sono (ben) rimasti impressi indelebilmente fino ad oggi d'allora.
3. (31) “Mika Model” [****] di Paolo Bacigalupi.
S-T e Genere: San Francisco, CA. Futuro Prossimo. Umani e I.A. umanoidi/antropomorfe.
Film: Blade Runner, Ex-Machina, Her.
Post-preambolo a “the Windup Girl”. Ma crude(l)mente senza speranza.
4. (32) “That Game We Played During the War” [***½] di Carrie Vaughn.
S-T e Genere: Pianeti colonizzati da razze umane / Pianeta Terra distopico. Futuro / Presente distopico. Due razze umane, una telepatica e l'altra no.
Film: Enemy Mine, WarGames, Pawn Sacrifice.
Dopo le infinite battaglie di una ennesima guerra si ritorna a ricreare
5. (33) “Because Change Was the Ocean and We Lived by Her Mercy” [***½] di Charlie Jane Anders.
S-T e Genere: San Francisco, CA. Futuro Prossimo. Umani post-catastrofe.
Film: TeenAge..., Zardoz, Oblivion, Silent Running, After Earth, WaterWorld, ...CaveMan.
Qualcosa di verde si libra sopra al grande deserto che sovrasta l'inondazione. (In indiretto dialogo col racconto precedente di Ken Liu.)
6. (34) “The One Who Isn't” [****¼] di Ted Kosmatka.
S-T e Genere: Terra. Futuro Prossimo. I.A. (copie di esseri umani).
Film: 2001: a Space Odyssey, A.I., Chappie.
Splendido, terribile racconto: immagini vivide al di qua di una finestra aperta spalancata sul mondo.
7. (35) “Those Brighter Stars” [****½] di Mercurio D. Rivera.
S-T e Genere: Terra. Futuro Prossimo (imminente). Umani e alieni.
Film: the Day the Earth Stood Still, Contact, Arrival.
Piccolo, magnifico racconto ch'esprime e contiene innumerevoli livelli di lettura intrecciati e conseguenti: empatia e indifferenza, genitori e figli, regno vegetale, animale e minerale. E 'Oumuamua.
8. (36) “A Tower for the Coming World” [****¾] di Maggie Clark.
S-T e Genere: Terra. 2076 (poco prima e poco dopo). Umani.
Film: Interstellar, Silent Running, The Expanse.
Riassunto densissimo di un'intera epopea potenziale. Da disciogliere nella mente, per poterne creare le possibilità.
9. (37) “Firstborn, Lastborn” [***¼] di Melissa Scott.
S-T e Genere: Pianeta extra-solare. Futuro lontano. Umani e I.A.
Film: Metropolis, Cloud Atlas, Her.
10. (38) “Woman's Christmas” [***¼] di Ian McDonald.
S-T e Genere: Terra (e Luna). Futuro Prossimo.
Film: First.
11. (39) “the Iron Tactician” [****] di Alastair Reynolds.
S-T e Genere: Via Lattea (e oltre). Futuro Remoto. Umani (varie razze) e I.A.
Film: the Twilight Zone (“It's a Good Life”), Dune, the Expanse, Sfera, Twin Peaks 3 – the Return.
Un racconto lungo - che da solo occupa quasi un terzo di questo terzo volume - contenente molte anime della fantascienza: dall'Età dell'Oro all'Hard SF passando per il Ciclo della Cultura di Iain Banks (ma penso, ovviamente e soprattutto, ad un romanzo non appartenente a quella specifica saga, e cioè a “l'Arma Finale”, ovvero “Against a Dark Background”).
Refusi. Una bella manciata, tra cui il più evidente a pag. 124: “A quel punto lasciatoò la storia”: lasciò e/o ebbe/aveva lasciato. In più, una cronica (ma minore rispetto ai volumi precedenti) mancanza delle virgolette a cingere i dialoghi in apertura e/o chiusura, e/o, al contrario, un eccesso delle stesse (virgolette di apertura e/o chiusura di troppo inframmezzanti un dialogo).
Errori. “School of fish” è stato tradotto per due volte in “Scuola di pesci” al posto di “Banco di pesci”. No comment. La traduzione presa nel suo complesso, invece, generale, come sempre con Guarnieri, è discreta e a tratti buona. Posso pensare sia un problema di (non) revisione del testo dovuto a fretta e/o disattenzione. Però almeno grazie a questa “svista” reiterata (o, meglio, malinterpretazione conclamata) ho potuto aggiungere quel capolavoro di “Finding Nemo” alla lista.
I - [ * * * * ¾ ] 01. Maggie Clark - “A Tower for the Coming World”
II. [ * * * * ½ ] 02. Eleanor Arnason - “CheckerBoard Planet” 03. Mercurio D. Rivera - “Those Brighter Stars”
III. [ * * * * ¼ ] 04. Ted Kosmatka - “The One Who Isn't” 05. Ken Liu - “Dispatches from the Cradle: the Hermit - Forty-Eight Hours in the Sea of Massachusetts”
IV - [ * * * * ] 06. Paolo Bacigalupi - “Mika Model” 07. Alastair Reynolds - “the Iron Tactician”
V. [ * * * ½ ] 08. Carrie Vaughn - “That Game We Played During the War” 09. Charlie Jane Anders - “Because Change Was the Ocean and We Lived by Her Mercy”
VI. [ * * * ¼ ] 10. Melissa Scott - “Firstborn, Lastborn” 11. Ian McDonald - “Woman's Christmas”
05. Ted Kosmatka - “The One Who Isn't” 06. Derek Kunsken - “Flight from the Ages” 07. Ken Liu - “Dispatches from the Cradle: the Hermit - Forty-Eight Hours in the Sea of Massachusetts” 08. Samantha Henderson. - “My Generations Shall Praise” 09. Sam J. Miller - “Things with Beards” 10. Shariann Lewitt - “FieldWork”
IV. [ * * * * ]
11. Geoff Ryman - “Those Shadows Laugh” 12. Carolyn Ives Gilman - “Touring with the Alien” 13. Karl Bunker - “They Have All On Breath” 14. Paolo Bacigalupi - “Mika Model” 15. Alastair Reynolds - “the Iron Tactician” 16. David Gerrold - “the Further Adventures of Mr Costello”
YBSF 31 (2013) - Playlist dedicate al volume precedente (rispetto alle uscite delle edizioni italiane, quindi ante-ante-cedente) : Gardner Dozois (a cura di) - “the Year's Best Science Fiction : Thirty-First Annual Collection” - 2014 (i migliori racconti del 2013) : Tutti i Mondi Possibili : Vol. 1 – Vol. 2 – Vol. 3
“La nostalgia è una ferita che ci rifiutiamo di lasciar sanare dal tempo.” - Ken Liu
1. (29) “Dispatches from the Cradle: the Hermit - Forty-Eight Hours in the Sea of Massachusetts” [****¼] di Ken Liu.
Sono rimasta rattristata da quello che ho visto. Così tante persone che si aggrappano con tenacia alla vita su quella sottile interfaccia fra acqua e aria. Anche in un posto come questo, inadatto all’abitazione umana, la gente tiene duro, cocciuta come cirripedi attaccati a piloni lasciati esposti da ogni bassa marea. E che dire dei profughi dell’interno dell’Asia, che vivono come talpe in tane sotterranee? O degli altri collettivi galleggianti di profughi al largo delle coste africane e dell’America centrale? Sono sopravvissuti per pura forza di volontà, un miracolo. L’umanità può anche essersi espansa fra le stelle, ma ha distrutto il suo pianeta natale. Questo è ciò di cui si sono lamentati per eoni i naturalisti. “Ma perché pensi che siamo un problema che deve essere risolto?” mi ha chiesto un bambino con cui ho fatto un baratto (gli ho dato una scatola di antibiotici in cambio di una porzione di pollo e riso). “Un tempo la Sprofondata Singapore era parte del Mondo Progredito, noi non lo siamo. Non siamo noi a definirci profughi, sei tu a farlo. Questa è la nostra casa, noi viviamo qui.” Quella notte non sono riuscita a dormire. Questa è la nostra casa, noi viviamo qui.
Molti l’hanno accusata di incoraggiare un “turismo dei profughi” invece di cercare vere soluzioni, e alcuni sostengono che stia solo indulgendo nella pratica intramontabile propria degli intellettuali...
...appartenenti a società privilegiate, che visitano i meno fortunati e pretendono di parlare per loro, “scoprendo” una romanticizzata pseudosaggezza che viene loro attribuita.
Il mare si alza e si abbassa, e la superficie del pianeta è incostante quanto il nostro volto: le terre erompono dalle acque e ritornano sotto di esse; aragoste ben corazzate si aggirano su fondali marini sui quali, appena un batter d’occhio geologico fa, combattevano eserciti di pelosi mammut. Il Doggerland del passato può essere il mare del Massachusetts del futuro. Le uniche testimoni del cambiamento costante sono le stelle eterne, ciascuna delle quali è una corrente separata dell’oceano del tempo. Un’immagine della volta celeste è un album fatto di tempo, contorto e intricato quanto il guscio del nautilo o le braccia della Via Lattea.
2. (30) “CheckerBoard Planet” [****½] di Eleaonor Arnason.
Per quel che ne sappiamo, eravamo stati progettati per evolverci se una qualche forma di vita intelligente fosse mai giunta sul nostro pianeta. Non sappiamo chi ci abbia progettati, ma la nostra improvvisa evoluzione in risposta alla vostra presenza non può essere un caso.
A quanto pare, qui la vita non può essere abbandonata a sé stessa, se si vuole che si evolva. […] Se ha bisogno di modelli, ci accerteremo che li abbia.
5. (33) “Because Change Was the Ocean and We Lived by Her Mercy” [***½] di Charlie Jane Anders.
Innamorarsi di una comunità sarà sempre più reale di quanto potrà mai esserlo l'amore per un singolo essere umano. Le persone ti deludono, infrangono l'immagine che hai di loro, oppure cercano di sciogliere il muro fra l'immagine che tu hai di te stesso e quella che loro hanno di te. Prese una alla volta, le persone sono troppo incasinate.
6. (34) “The One Who Isn't” [****¼] di Ted Kosmatka.
La donna gli sedette accanto sul letto. Dopo un po', chiese: “Sai cos'è morire?” “Sì.” “Sai cosa significherà per te?” “Significherà che non esisterò più.” “Esatto.” “Le storie che mi hai raccontato non sono vere, non è così?” “La verità è come una parola che non ha traduzione. Il blu può essere verde, se non c'è una parola per indicarlo? Il verde può essere blu? I colori sono menzogne?” “Raccontami una nuova storia.” “Una nuova menzogna?”
11. (39) “the Iron Tactician” [****] di Alastair Reynolds.
Merlin toccò il rivestimento di metallo del Tattico di Ferro, avvertendo il calore e le pulsazioni dei meccanismi interni. Ronzava e ribolliva alla sua presenza, ed emetteva sommessi suoni liquidi, come un bollitore o una lavatrice. Merlin fece scorrere la mano lungo la curva ammaccata di una spessa piastra corazzata, sul solco fra quella e la successiva. In alcuni punti le piastre erano state svitate o sollevate a rivelare collegamenti rivestiti in oro, prese chimiche e di energia, e perfino banchi di manopole e di comandi. C'erano aghi che sussultavano e luci che lampeggiavano a indicare i processi misteriosi in corso in profondità sotto quella corazza. Qua e là un bagliore verde filtrava attraverso piccole finestre di vetro scuro.
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