Melancholia
- Drammatico
- Danimarca, Svezia, Francia, Germania, Italia
- durata 136'
Titolo originale Melancholia
Regia di Lars von Trier
Con Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, John Hurt
Dice, tipo, che…
Alta sui naufragi dai belvedere delle torri,
china e distante sugli elementi del disastro,
dalle cose che accadono al disopra delle parole - celebrative del nulla -,
lungo un facile vento di sazietà, di impunità;
sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso,
a guidare la colonna di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera:
la maggioranza sta. La maggioranza: sta:
recitando un rosario di ambizioni meschine,
di millenarie paure, di inesauribili astuzie,
coltivando tranquilla l'orribile varietà
delle proprie superbie: la maggioranza... sta:
come una malattia, come una sfortuna,
come un'anestesia, come un'abitudine.
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità, di verità;
per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango,
in un vasto programma di eternità:
ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco,
non dimenticare il loro volto, ché dopo tanto sbandare...
è appena giusto che la fortuna li aiuti:
come una svista, come un'anomalia,
come una distrazione, come un dovere.
Fabrizio De André, Ivano Fossati, Alvaro Mutis
Un popolo autarchico*.
[©Mauro Biani / il Manifesto (rivisitato), tra Aqaba e Argentina-Cuba-Congo-Bolivia]
Note.
* L'autarchia, che se performata dal singolo provoca evoluzione, affermazione, contestazione e crescita (tutti sostantivi declinati nelle loro accezioni positive), se e quando è estesa al popolo prende il nome di...
** Minniti (a proposito: Mafalda e Charlie Brown ti corcherebbo di legnate, fidati. Anche se sarebbe solo l'inizio di un vasto programma…) e gli accordi col governo di unità [sic.] nazionale di al Serraj.
(Ripassino: InterNazionale - ilManifesto.)
La cosiddetta “sinistra”, nel tentativo - “perfettamente” riuscitole - di anticipare le mosse della destra con l'obbiettivo “collaterale” di rafforzare la propria posizione elettorale (aka: evitare la disfatta completa) - tentativo ignobilmente fallito -, s'è tagliata (tafazianamente: scusate la citazione, i tempi questo impongono) le palle da sola, perdendo ogni possibilità di attaccare, adesso, ora che ce ne sarebbe bisogno anche per altre ragioni meramente egoistiche - oddio: patrie! o matrie! che dir si voglia - la destra su questo terreno. Con che faccia possono attaccare l'esoscheletro di palta Salvini [♠♠] e la sua calpestabile ombra Di Maio? E infatti muti.
È la maggioranza (soverchiante in campo economico e militare da un lato, ma solo ipotetica, 300.000.000 europei contro 1.200.000.000 africani, con un rapporto di 1 a 4, dall'altro) che schiaccia la minoranza (schiacciata tanto dalla maggioranza quanto da una parte della minoranza che la contiene) in difficoltà estrema di una minoranza (economica e militare) in difficoltà resa endemica.
*** Il cavillar sofista de “Il fascismo è morto!” è tanto, se va bene, idiota, stupido e ignorante, quanto, se va male, bugiardo. Il fascismo esisteva prima del ('14)'19-('21)'22{'24[('43)'45]}, si fregiava d'altri nomi piùo meno risonanti e portava avanti sempiterne istanze similari nate da contesti differenti. Il '19-'22 l'ha solo battezzato con un nome/simbolo che ancora è attuale date le dinamiche storiche successive e odierne. E ha continuato a esistere dopo il '45, sin da subito, nell'immediato “dopo”-guerra, e non certo solo con l'MSI e i suoi ridicoli epigoni [††], assumendo altre denominazioni, nascendo da altri contesti, ma esprimendo e perpetuando le stesse, solite, stolide, stolte "ragioni".
C'è un pericolo fascista in Italia? No, alla “stessa” maniera - ché la storia si ripete, ma MAI allo stesso modo: veniamo da un'escalation d'esportazione di democrazia (Iraq, Afghanistan, etc...), da scaramucce di terrorismo religioso e da una “piccola” crisi economica - in cui non c'era nel '19, un secolo fa. L'asteroide che ci colpirà in tempi storici non è ancora stato individuato, o la sua rotta non è ancor stata modificata da uno scontro casuale diretto o da una concomitanza di interazioni gravitazionali.
La Lega è un partito pre-fascista in nuce, ma per ora governa con le macchie sulle mutande lunghe di D'Annunzio (M5*).ciato...
[♠♠] La scimmia della Terza Repubblica (che mette pancia verso Sud) e le troie a regime.
[††] Come si riconosce un fascista: appendilo a testa in giù, e se si trova a suo agio, lascialo lì.
[©Quino (Joaquín Salvador Lavado Saco Tejón)]
E un ultimo pensiero.
La maggioranza, “a volte”, sono gli altri.
Titolo originale Melancholia
Regia di Lars von Trier
Con Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, John Hurt
Titolo originale 4:44 Last Day on Earth
Regia di Abel Ferrara
Con Willem Dafoe, Shanyn Leigh, Paz de la Huerta
Titolo originale Lettere dal Sahara
Regia di Vittorio De Seta
Con Marco Balliani, Claudia Muzzi, Djbril Kebe
Titolo originale Mediterranea
Regia di Jonas Carpignano
Con Koudous Seihon, Alassane Sy, Francesco Papasergio, Pio Amato, Fallou Fall
Titolo originale Le Louvre sous l'Occupation
Regia di Aleksandr Sokurov
Con Louis-Do de Lencquesaing, Benjamin Utzerath, Vincent Nemeth, Johanna Korthals Altes
Regia di Nanni Moretti
Regia di Giuseppe De Santis
Con Tatyana Samoylova, Raffaele Pisu, Arthur Kennedy, Zhanna Prokhorenko, Peter Falk
Regia di Ettore Scola
Con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Stefano Satta Flores, Aldo Fabrizi
Titolo originale Lion of the Desert
Regia di Moustapha Akkad
Con Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger, John Gielgud, Irene Papas
Titolo originale Pays barbare
Regia di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi
Titolo originale Vénus noire
Regia di Abdellatif Kechiche
Con Yahima Torrès, Olivier Gourmet, Jonathan Pienaar, Jean-Christophe Bouvet, Andre Jacobs
Titolo originale La Graine e le mulet
Regia di Abdellatif Kechiche
Con Habib Boufares, Hafsia Herzi, Marzouk Bouraouïa, Farida Benkhetache, Sabrina Ouazani
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Regia di Hubert Sauper
Titolo originale Entente Cordiale
Regia di Hubert Sauper
Titolo originale Epicentro
Regia di Hubert Sauper
Titolo originale Echos aus einem düsteren Reich
Regia di Werner Herzog
Con Michael Goldsmith, François Gibault, Augustine Assemat
Titolo originale Fata Morgana
Regia di Werner Herzog
Regia di Pier Paolo Pasolini
Con Attori non professionisti
Regia di Marco Ferreri
Con Maruschka Detmers, Michele Placido, Juan Diego, Michel Piccoli, Nicoletta Braschi
Titolo originale The Limits of Control
Regia di Jim Jarmusch
Con Tilda Swinton, Bill Murray, Gael García Bernal, John Hurt, Paz de la Huerta
Titolo originale Mirt sost shi amit
Regia di Hailé Gerima
Con Kasu Asfaw, Worke Kasa, Melaku Makonen, Adane Melaku, Harege-Weyn Tafere
Titolo originale Sankofa
Regia di Haile Gerima
Con Kofi Ghanaba, Oyafunmike Ogunlano, Alexandra Duah, Nick Medley
Titolo originale Adwa
Regia di Hailé Gerima
Titolo originale Teza
Regia di Hailé Gerima
Con Aron Arefe, Abiye Tedla, Takelech Beyene
Titolo originale Roma wa la n'touma
Regia di Tariq Teguia
Con Samira Kaddour, Rachid Amrani, Ahmed Benaissa, Kader Affak, Lali Maloufi
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