Con qualche giorno di ritardo, ripropongo, per chiunque potesse essere interessato, la lista dei dieci film usciti nelle sale italiane tra il 1 gennaio ed il 31 dicembre 2018 che più mi sono piaciuti, per un motivo o per l'altro.
L’autore americano conferma il gesto criptico comune a tutta la sua filmografia. Il cinema, in quanto riproduzione della materialità, ha una reale possibilità di scavare a fondo nell'individuo? Una grandiosa iperbole sulle cause dell'amore, firmata Paul Thomas Anderson.
Uno spettacolo grandioso, magnifico, che poggia sull’interpretazione magistrale di Gary Oldman, su una sceneggiatura solida e sulla perfetta regia metateatrale di Wright, qui nella sua forma migliore.
Tra la ricerca assidua del realismo ed una resa estetica continuamente in tensione verso la perfezione formale, il capolavoro di Cuarón, che conferma la sua capacità di scavare nelle passioni dei corpi attraverso il gesto poetico della macchina da presa.
Il sacrificio del cervo sacro è la perfetta rappresentazione moderna del concetto di tragedia classica. Un intimo ritratto familiare di disgregazione e perdita del senno. Lanthimos, dopo The Lobster, si presenta come uno degli autori europei più interessanti degli ultimi anni.
Chiamami col tuo nome è un'opera che ridurre a storia d'amore sarebbe dannoso e fuorviante, come lo sarebbe semplificarla ad una delicata rappresentazione della scoperta del sentimento. Chiamami col tuo nome è un inno alla vita nella sua totalità, un'opera sull'accettazione della sofferenza.
Pawlikowski rielabora i travagli del suo popolo, allegorizzati nell’odissea di due amanti incapaci di trovare un momento ed un luogo che li possano conciliare. Un film sulla rappresentazione dell'amore e dell'ideologia.
Se l’opera originale ai suoi tempi si pose anzitutto come parodia del successo del genere cavalleresco, Terry Gilliam ne sviluppa l’ormai superata critica per arrivare a realizzare un proprio elogio della follia. L’uomo che uccise Don Chisciotte vive di momenti di puro cinema dell’assurdo. Il film più divertente ed intelligente dell'anno.
È straordinario come Anderson abbia sfruttato la sua incursione nel mondo della plastilina in stop motion per realizzare una riuscita e divertente satira politico-sociale. L'autore tratteggia con disincanto le macerie che lascerà il nuovo clima politico mondiale attraverso la favola di un bambino alla ricerca del suo cane.
The Happy Prince è un’opera prima pienamente riuscita. Il ritratto che Everett dipinge egregiamente si concentra sull’impossibilità dell’uomo (prima che autore) Wilde di sfuggire ai propri vizi e ne cattura efficacemente la sua essenza amletica.
Tanti difetti, tanta ambizione. Un film politico, quindi una piccola rivoluzione per il cinema mainstream: un blockbuster che prende una posizione netta, nel 2018, tra la Brexit, Trump ed il ritorno della Destra in Europa.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta