C'è già aria di Natale al cinema. Non tanto per il primo film della lista, l'omaggio a Freddy Mercury che piacerà tanto ai fan dei Queen e che sarà in ben 670 sale, quanto per la presenza del Grinch in versione animata (615 sale) e del film di Pieraccioni (in 550).
Dal TFF giunge intanto la prima regia di Mastandrea (115 sale per lui), mentre da Cannes, dove ha vinto il priemio per la miglior sceneggiatura, ecco Tre volti, ultima fatica di Jafar Panahi.
A questi si aggiungono tre titoli italiani di qualità, opere di giovani registi, ovviamente distribuiti in numero limitato.
Da giorni si enfatizza sui media la eccezionale mimesi raggiunta dal protagonista di questo biopic - l'attore Rami Malek (Mr. Robot) nel ritrarre Freddy Mercury, l'eccezionale frontman dei Queen, qui ritratto ripercorrendone gli esordi fino a un evento speciale e memorabile: il concerto reunion tenutosi nel 1985 in occasione del Live Aid al Wembley Stadium di Londra davanti a 70 mila spettatori. Una performance considerata eccezionale da critica e pubblico e ora narrata e ricostruita sullo schermo con cura maniacale. Regia di Bryan Singer (I soliti sospetti, X-men).
Torna, 18 anni dopo il primo film di Ron Howard con Jim Carrey, l'essere verdastro brontolone e malvagio, che si contrappone a Babbo Natale per rovinare la festa a tutti. Questa volta però è un film d'animazione prodotto dalla Illumination e in uscita con anticipo sul Natale.
Negli anni '90 espolodeva Pieraccioni che prese a sfornare commedia di successo. Ora che il suo gradimento è sceso i suoi film si sono rarefatti e questo suo nuovo arriva a tre anni di distanza dal precedente, che si era guadagnato un posto al sole delle uscite natalizie e aveva comunque incassato discretamente. Questo invece - che ci ripresenta "il fidanzato d'Italia" nei suoi cliche con le donne - anticipa un po'. Non mangerà il panettone, come si dice.
La prima regia per Valerio Mastandrea è questo film che è stato subito inserito nel concorso del TFF (in corso) e che racconta la faticosa e assai poco spontanea elaborazione del lutto per la perdita del marito (una morte bianca) da parte di una donna ancora giovane e con un figlio. Tra gli interpreti Chiara Martegiani (nel ruolo principale), Renato Carpentieri, Stefano Dionisi e Milena Vukotic.
Il cinema, i social, la situazione iraniania, le nuove generazioni. Tutto si intreccia nel film di Jafar Panahi, che per una volta è anche protagonista di questa opera drammatica premiata per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes di quest'anno.
Bonifacio Angius - classe 1982, sardo - ha esordito nel 2010 con Sa Gràscia e arriva ora nella sale con il suo terzo film, sempre ambientato nella sua Sardegna, ma meno legato alla tradizione locale: racconta invece di un incontro tra anime che sembrano perse, in un reparto di psichiatria. E che hanno la possibilità di (ri)trovarsi.
Con Ariane Ascaride, Samuele Vessio, Robinson Stévenin
Il regista Mirko Locatelli (I corpi estranei, Il primo giorno d'inverno) arriva alla sua terza regia e si avvale dell'aiuto di una grande attrice francese - Ariane Ascaride, da sempre inclusa nel team attoriale di Guédiguian - per portare sullo schermo la storia di una donna - una astronoma francese - che riceve nel suo soggiorno estivo a Trieste una visita del figlio e stablisce al tempo stesso un rapporto con un altro giovane, Davide, in grande difficoltà.
Selezionato per il concorso della sezione Orizzonti a Venezia 75, il film del giovane regista campano Ciro D'Emilio - suo esordio nel lungometraggio - racconta l'adolescenza e il rapporto madre-figlio usando la storia di Antonio, un giovane che sogna di diventare un calciatore professionista e che vive con la madre in una situazione di grande precarietà. Con Anna Foglietta e Giampiero De Concilio.
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