Dopo un paio di settimane di uscite di non grande rilievo, la distribuzione alza il tiro in vista del lungo ponte e propone alcuni titoli che potrebbero richiamare il pubblico italiano nelle sale, considerato anche il cattivo (cattivissimo) tempo che si prevede imperverserà sulla penisola.
Il più distribuito sarà il film Disney Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, che avrebbe potuto anche essere una uscita natalizia: tante le sale a lui destinate, quasi 600. Si scende di 200 sale invece per la commedia italiana Ti presento Sofia, che scavalca di non molto altri due titoli "importanti": First Man di Chazelle (340) e Il mistero della casa del tempo (330). Dopo il nuovo film della saga Millennium (280) e l'horror Hell Fest (155) arrivano film dei circuiti festivalieri: Museo, premiato per la miglior sceneggiatura a Berlino 2018 e il vincitore nella sezione US Dramatic al Sundance, La diseducazione di Cameron Post: molto poche però le sale per loro, rispettivamente 25 e 15 in tutta Italia. Meno di dieci invece gli schermi per gli ultimi due film in lista.
Mackenzie Fox, Keira Knightley, Morgan Freeman e Helen Mirren sono gli attori protagonisti impegnati nel film Disney diretto da Lasse Hallström e ispirtao al celebre racconto di Hoffman (lo stesso che anima il balletto di Tchaikovsky).
Guido Chiesa, da qualche tempo devoto a commedie in qualche modo legate all'adolescenza o all'infanzia, dirige questo film con Fabio de Luigi, Micaela Ramazzotti e la piccola Caterina Sbaraglia: la storia di un padre divorziato con una figlia che adore e che incontra la possibilità di avere una nuova compagna. Peccato che lei, di bambini, non ne voglia proprio sapere. Sarà l'inizio di una serie di bugie difficili da sostenere.
Damien Chazelle (Whiplash, La La Land) si allontana dall'ambito che sinora gli ha dato le maggiori soddisfazioni e viaggia nello spazio, portandosi però dietro Ryan Gosling, che veste qui i panni di Neil Armostrong, il primo uomo (vedi titolo) che mise piede sulla Luna. Il film - che ha aperto lo scorso festival di Venezia - racconta infatti il viaggio sul satellite terrestre partendo dalla prospettiva molto umana della vita dell'astronauta. Nel cast con lui Claire Foy, che ha dismesso i panni della Regina Elisabetta nella fortunata serie The Crown.
Eli Roth si stacca dal suo immaginario più tipico (e adulto) e firma un film per ragazzi che racconta la storia di una casa magica, di un zio stregone (interpretato da Jack Black) e di un nipote apprendista (il giovane Owen Vaccaro) che maneggiando la magia combina un pasticcio molto importante cui dovrà rimediare. Nel cast anche Cate Blanchett, tra gli altri.
Un nuovo capitolo della saga Millennium, fortunata tanto nei libri pubblicati da Stieg Larsson quanto nelle versioni cinematrografiche: prima quella svedese, poi il remake made in USA. Ora l'iconico personaggio di Lisbeth Salander viene affidato all'interpretazione di Claire Foy, che conferma la propria meritata popolarità e qualità attoriale (è appunto in sala proprio in questi giorni anche con First Man). Alla regia l'uruguaiano Fede Alvarez, al suo terzo film dopo La casa e Man in the Dark.
Con Gael García Bernal, Leonardo Ortizgris, Simon Russell Beale, Lynn Gilmartin
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Premiato a Berlino 2018 per la miglior sceneggiatura il film del messicano Alonso Ruizpalacios, regista e sceneggiatore insieme a Manuel Alcalá, è un giallo con toni da commedia che ha per protagonista Gael Garcia Bernal: isiprato a un storia vera racconta del clamoroso furto messo a segno al Museo nazionale di Antropologia di Città del Messico da parte di due giovani, ladri improvvisati.
Il premio della giuria nella sezione "U.S: Dramatic" al Sundance Film Festival del 2018 è questo film della regista americana Desiree Akhavan (il suo secondo) che porta sullo schermo il romanzo omonimo di Emily M. Danforth e racconta di Cameron, impersonata da Chloë Grace Mortez, una adolescente cui piacciono le ragazze e che viene mandata in una scuola speciale cattolica dove si immaginano di "guarire" gli omosessuali.
Visto al Certain Regard di Cannes 2017 e al TFF dello stesso anno, il film dell'argentino Santiago Mitre recluta il più noto attore della sa nazione, Riccardo Darin, per dargli la parte di un fittizio presidente argentino che partecipa a un importante summit tra i leader dei Paesi sudamericani mentre deve prendersi anche cura di eventi che riguardano la sua vita personale.
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