(Antologia a cura di) Gardner Dozois (nato il 23 Luglio 1947 e deceduto il 24 Maggio 2018, quando un'infezione sistemica fulminante s'è portata via il 15 volte vincitore del Premio Hugo come curatore e due volte vincitore del Premio Nebula come autore) - “The Year's Best Science Fiction : Thirty-Fourth Annual Collection” - 2017 (i migliori racconti del 2016).
Edizione italiana: Mondadori - 2018 (3 voll.) - trad. di AnnaRita Guarnieri. Vol. 2 - “Mondi Senza Fine - parte 2” - MilleMondi n. 81 - Luglio 2018 [ YBSF n. 34 (p. 2 di 3) - 434 pagg., € 7.90 ]
Che il nostro universo sia unico, che (ne) esista o non (ne) esista un “loro”, o che lo ST abitanteci (noi, e loro) sia un multiverso, tanto linearmente ciclico (big bang / big crunch) quanto parallelamente multiplo, sono le storie (vissute e inventate, ma sempre raccontate) a rendere la vita tale. Una raccolta di storie brevi: un romanzo-mondo (Borges, Pynchon, De Lillo, Powers) sotto forma di strali. Piccole difformità ed esattezze nella trama della realtà. Bastevole, pungolo allettante.
• Racconti. Film.
1. (16) - “the Further Adventures of Mr Costello” [ * * * * ] di David Gerrold.
S-T e Genere: Rifugio (Pianeta ExtraSolare). Futuro. Umani e alieni non-senzienti.
Film: “Hatari”, “Avatar”.
Non ho, mai, amato molto - di quel poco che ne ho letto - la narrativa (le storie, più che la prosa) di Gerrold, ma questo racconto “lungo” (in seno all'antologia è uno dei più estesi, con le sue 60 pagine) di autentica avventura (intelligente, ben scritta, tanto coerentemente scientifica – organizza ed impianta un'intera ecologia planetaria e un modello di società autosostentantesi in così poco spazio risultando credibile – quanto dedita all'intrattenimento), sèguito ed epilogo del “Costello” di Theodor Sturgeon del 1953, è, semplicemente, tanto avvincente quanto intelligente. E con un finale mooolto “cariiino”.
S-T e Genere: Pianeta Alieno (Extra-Solare o Galattico). Tempo imprecisato rispetto al nostro. Alieni [polpi/calamari/seppie che comunicano con la bioluinescenza, inchiostro colorato, linguaggio dei segni (tentacoli) e sonar, e hanno raggiunto, senza l'uso del fuoco (così come lo conosciamo, per mezzo dell'ossigeno atmosferico), un livello tecnologico pari a quello della metà del XX secolo terrestre]. “Mio dio... È pieno di stelle!”.
Film: “Europa Report”, “Aliens of the Deep” (+ “2010: Odyssey Two”, per Europa, e “Arrival”, per la morfologia aliena).
Piccolo racconto che rientra nel non folto gruppo di riscrizioni allegoriche o parallele degli eventi dell'evoluzione scientifica, politica, economica, artistica, sociale umana. Penso all'Orthogonal Trilogy ('11-'13) di GregEgan, composta da “the ClockWork Rocket”, “the Eternal Flame” e “the Arrows of Time” (costituente forse il paragone più azzeccato col presente racconto breve), che vede protagonista la scienziata “aliena” Yalda e la sua discendenza nel corso di decenni e secoli, alla Quintaglio Ascension Trilogy ('92-'94) di Robert J. Sawyer, composta da “Far-Seer”, “Fossil Hunter” e “Foreigner”, che vede protagonisti i rispettivi rappresentanti sauriano-dinosauroidi di Galileo Galilei, Charles Darwin e Sigmund Freud, e alle Chronicles of Distant Worlds della Galactic Comedy Trilogy ('89-'93) di Mike Resnick composta da - ehm - “Paradise”, “Purgatory” e “Inferno”, i cui volumi sono rispettivamente incentrati s'una rivisitazione/reinterpretazione aliena della storia coloniale e post-coloniale di Kenya, Zimbabwe e Uganda. Nulla di nuovo, niente, davvero / 1. Solo il bisogno di conoscenza. I battiti del cuore e lo stantuffare dei polmoni sono attività involontarie, automatiche. La fame e la sete invece sono stimoli che intervengono in seguito a una mancanza cui bisogna sopperire attivamente. Il desiderio d'avventura è entrambe queste cose.
3. (18) - “Fifty Shades of Greys” [ * * * ½ ] di Steven Barnes.
S-T e Genere: Terra. Futuro prossimo (dal secondo quarto del XXI secolo al primo quarto del XXII). Umani e alieni.
Film: “Earth Girls Are Easy” [+ “Mad Men”, “They Live”, “Futurama”, “Arrival”, “V” (Visitors), “the Astronaut's Wife”].
Conquistare ottundendo a colpi di sesso. Nulla di più facile, davvero, niente.
4. (19) - “SixTeen Questions for Kamala Chatterjee” [ * * * ½ ] di Alastair Reynolds.
S-T e Genere: Terra e Sole. Dall'oggi a un paio di secoli nel futuro. Umani e post-umani.
Film: “Arrival”, “2001: a Space Odyssey”.
Nulla di nuovo, davvero, niente / 2. E persino il finale, un (ri)ciclo a spirale, lo s'intravede da lontano. Ma come sempre Reynolds - autore di ampi cicli di space opera, tipo David Brin, Peter F. Hamilton, Ian McDonald - è un bravo narratore che, con una forte dose di coerente hard sf che mai viene brutalmente piegata al mainstream commerciale, accompagna il lettore da A a B (cioè A2: una “luce eccentrica” entra dalle finestre, e fuori è ancora hanami, mentre una Sentinella è in silente attesa nel cuore del Sole...) con esperienza e scafatezza. Certo, da un...certo PdV, Kamala Chatterjee potrebbe chiamarsi Louise Banks, MoonWatch, StarChild...
5. (20) - “Cold Comfort” [ * * * ½ ] di Pat Murphy e Paul Doherty.
S-T e Genere: Terra. Futuro: da un oggi imminente sin'oltre la metà del XXI secolo. Umani.
Film: “the Day After Tomorrow”.
È tanto una parallela variazione sul tema quanto un compagno di viaggio dicotomicamente antipodico (si passa dall'Antartide all'Artide) rispetto al racconto di McAuley presente sul primo volume dell'edizione italiana. Farla in barba ai baroni e alla burocrazia, all'establishment e al senso comune, e salvare il mondo. O meglio: l'umanità (ché il mondo si salva da sé). O, meglio ancora: una parte di umanità (ché si fa quel che si può). Il mondo è cambiato, e sta benone. L'umanità è cambiata, stravolta, decimata, e sta benino.
6. (21) - “the Art of Space Travel” [ * * * ¾ ] di Nina Allan.
ST e Genere: Terra (e Marte). Futuro Prossimo (2a ½ del XXI sec.). Umani.
Film: “Gravity”, “il Castello” (+ “Out of the Present”, “Story”, “Cosmonaut Polyakov”, “I Am in Space”).
Emily ha gli occhi lucidi, guarda verso il cielo: per lei figlia di astronauti, penso che sia normale.
7. (22) - “Flight from the Ages” [ * * * * ] di Derek Kunsken.
ST e Genere: Via Lattea, Nube di Magellano, Gruppo Galattico Locale (70 galassie, 1000 miliardi di stelle). Dal XXXII secolo alla fine (e re-inizio, 13 miliardi e 300 milioni di anni fa) dello Spazio-Tempo. I.A., post-umani, dèi.
Film: “2001: a Space Odyssey” (“E poiché, in tutta la galassia, non erano riusciti a trovare nulla di più prezioso della Mente, ne avevano incoraggiato il sorgere dovunque. Erano divenuti coltivatori nei campi delle stelle; avevano seminato e talora mietuto. E a volte, spassionatamente, dovevano estirpare.”), “Voyage of Time”, “Futurama” (la Macchina Ciuf-Ciuf).
Ulixes e Poluphemos, beyond the infinity, trovano altre cose da fare, e da essere. Il nostro uni-verso sottoposto ad apoptosi tendente all'omeostasi per salvare il multi-verso dalla fase inflazionistica, risalendo sino all'evento di ri-creazione della consapevolezza di sé dell'Universo stesso, attraverso un processo di partenogenesi cosmica sotto forma di bottiglia di Klein.
S-T e Genere: Futuro prossimo. Terra. Trasferimento di coscienza ("«}])...([{»").
Film: “Self/Less”, “Never Let Me Go”.
Il finale (mano a mano che ci si avvicina al termine del racconto e le alternative possibili - figlicidio artatamente compassionevole o impossibile speranza di scardinare/disinnescare il destino inchiavardandolo ai propri desideri facendolo deflagrare con la forza della necessità di sopravvivenza - vengono meno una ad una) è scontato, ma vale il prezzo del biglietto intero.
9. (24) - “Mars Abides” [ * * * ¾ ] di Stephen Baxter.
S-T e Genere: Terra e Marte. Passato recente, presente e futuro imminente alternativi. Umani, xeno-vita marziana.
Film: “the Martian Chronicles”, “the Martian”.
La vita sussiste, prona alla resilienza obbligata. L'umanità muore, a casa e lontano da casa. Il senso non consiste. Una bella avventura rimane tale anche se resta nessuno a leggerla.
10. (25) - “the Visitor from Taured” [ * * * ¾ ] di Ian R. Macleod.
S-T e Genere: Terra. Futuro recente (alternativo?). Umani, avatar.
Film: “Lost Highway”, “Donnie Darko”, “Source Code”, “Twin Peaks 3 - the Return”.
Un bel racconto. Che ci abbandona con un dubbio vivo, se quello sia il nostro mondo o il nostro sia un altro...
11. (26) - “When the Stone Eagle Flies” [ * * * ¼ ] di Bill Johnson.
S-T e Genere: Terra (Ninive, Mesopotamia (Iraq del Nord)]. 612 a.C. (estate). Umani.
Film: "Quantum Leap", "TimeLine".
Volontari volenterosamente dispersi a risalire lungo il tempo gestendo le ere in modo che si succedano così come sono accadute, devono e dovranno accadere. If... Then...
12. (27) - “the Vanishing Kind” [ * * * ¾ ] di Lavie Tidhar.
S-T e Genere: Londra, anni '50 di un XX secolo alternativo. Umani.
Film: “Fatherland”, “the Man in the High Castle”.
Mother Night of History... Il primo racconto di questo autore che mi convince pienamente e veramente.
13. (28) - “One Sister, Two Sisters, Three” [ * * * ¾ ] di James Patrick Kelly.
S-T e Genere: Pianeta extra-solare. Futuro remoto. Umani e post-umani. Trasferimento di coscienza ("«}])...([{»").
Film: “i Giorni dell'Eclisse”, “È Difficile Essere un Dio”, “What Happened to Monday”.
Un racconto che, da un certo PdV, fa il paio col primo di questo volume, quello di Gerrold con co-protagonista lo sturgeonesco Mr. Costello. Dèi e turisti, nativi e superuomini. Legàmi di sangue, oltrenatura: l'amore, l'odio, il necessitante bisogno della voglia di sopravvivere.
01.“Innumerable Glimmering Lights” di Rich Larson.
II - [ * * * * ]
02. “Flight from the Ages” di Derek Kunsken. 03. “My Generations Shall Praise” di Samantha Henderson.
III - [ * * * ¾ - * * * *]
04. “the Further Adventures of Mr Costello” di David Gerrold.
IV - [ * * * ¾ ]
05. “the Art of Space Travel” di Nina Allan. 06. “the Visitor from Taured” di Ian R. Macleod.
V - [ * * * ½ - * * * ¾ ]
07.“SixTeen Questions for Kamala Chatterjee” di Alastair Reynolds. 08.“the Vanishing Kind” di Lavie Tidhar.
VI - [ * * * ½ ] 09. “One Sister, Two Sisters, Three” di James Patrick Kelly. 10. “Mars Abides” di Stephen Baxter.
VII - [ * * * ¼ - * * * ½ ]
11.“Fifty Shades of Greys” di Steven Barnes. 12.“Cold Comfort” di Pat Murphy e Paul Doherty.
VIII - [ * * * ¼ ]
13.“When the Stone Eagle Flies” di Bill Johnson.
• Refusi. Pag. 127: “Il volto le ci contorse”: le si. Pag. 153: “Nei tubi della stuoia, consumavano abbastanza metano da creare...”: una virgola di troppo. Pag. 178: “...che non ricordoå perché è morta...”: una virgola al posto della “å ”. Pag. 237: “...la gigantesca intelligenza che avevano aveva riattivato”: un verbo di troppo.
• Bonus “Track”. Uno dei più famosi, importanti e bei racconti brevi di sempre della SF (vincitore del triplete Hugo-Nebula-Locus), “Bears Discover Fire” (1990) di Terry Bisson (1942), nel 2015 ha subìto una trasposizione cinematografica: un cortometraggio (e-semplificatorio ma gradevole) diretto da Ben Leonberg e interpretato da Daniel Butler (Uncle Bobby), Andrew M. Chamberlain (Junior) e Edith Ivey (Grandmother), di cui nulla sapevo. Oggi, grazie a Dust e all'utente S* di ftv.it (fantascienza.com e delosbooks.it), eccolo qua:
• Playlist precedente (prima parte del 34° vol. con i primi 15 racconti) : QUI. • Playlist dedicate al volume (31°) precedente (rispetto alle uscite delle edizioni italiane, quindi ante-ante-cedente) : Gardner Dozois (a cura di) - “the Year's Best Science Fiction : Thirty-First Annual Collection” - 2014 (i migliori racconti del 2013) : Tutti i Mondi Possibili : Vol. 1 – Vol. 2 – Vol. 3
• Una mini bibliografia colaterale sul VMAT2, il “gene di dio”, e dintorni: - Richard Dawkins - “the God Delusion” - V.Girotto, T.Pievani, G.Vallortigara - “Nati per Credere” - R.J. Sawyer - “Calculating God” - Greg Egan - “Oceanic” - Daryl Gregory - “Damascus”
«Un tempo la gente cercava un punto del nostro cervello da cui provenivano le esperienze mistiche. Alcuni hanno scelto il lobo parietale destro, altri la corteccia dorsolaterale prefrontale. C'erano prove che i livelli di dimetiltriptammina nella ghiandola pineale svolgevano un ruolo nel fenomeno, ma con il tempo si son resi conto che era tutto sbagliato e quindi hanno sviluppato un modello diverso. Nel cervello non c'è un pulsante che puoi premere per ottenere la spiritualità istantanea. I correlati neurali sono sparsi per tutto il cervello, sistemi che danno origine alla consapevolezza di sé, all'emozione, alla percezione che hai del tuo corpo. E la cosa interessante è che per avere un'esperienza religiosa non stimoli questi sistemi cerebrali. Invece, li reprimi. Inibisci quelle aree che creano l'illusione dell'io e aprirai le porte alla trascendenza.» James Patrick Kelly
Con Geena Davis, Julie Brown, Jeff Goldblum, Damon Wayans, Jim Carrey
3. “Fifty Shades of Greys” [ * * * ½ ] di Steven Barnes.
“Sulla Terra il sesso è importante soprattutto per la...riproduzione. Non starete dicendo che vi volete incrociare con noi, vero?”
La voce piatta e fredda di Elvis replicò: “Questo non sarebbe possibile. Il sesso però non è soltanto riproduzione. È piacere. E un vincolo. E risanamento. E un'espressione d'amore. Queste cose esistono presso tutti i popoli che cerchiamo di conoscere. Desideriamo condividere questo dono del...del cuore. E abbiamo doni da offrire in cambio.”
Con un angolo della bocca sussurrai: “ Nella maggior parte dei casi sono sufficienti un po' di fiori.”
Certo, il miglior esempio però è “Futurama: the Beast with a Billion Backs” del 2008, scritto da David X. Cohen ed Eric Kaplan e diretto da Peter Avanzino.
5. “Cold Comfort” [ * * * ½ ] di Pat Murphy e Paul Doherty.
Sono morti tutti. Miliardi di persone. Non milioni, miliardi. Ci sono volute tutte quelle morti per ridurre la popolazione mondiale a un livello più sostenibile e permetterci di arrivare a questo lieto fine.
Questo non è il modo in cui pensavo che le cose avrebbero funzionato quando mi sono messa in moto per salvare il mondo. Tutti quegli eroi dalla mascella squadrata dei vecchi film di fantascienza sbagliavano. Non si può salvare il mondo così come lo conosciamo. Ho fatto quello che potevo e ho fatto un po' di bene al mondo. Ma non puoi salvarlo senza cambiarlo.
6. “the Art of Space Travel” [ * * * ¾ ] di Nina Allan.
A volte penso che si tratti dell'aeroporto in sé stesso e di Sipson [quartiere di Londra situato al confine nord di Heathrow], entrambi una sorta di non-posti [Sic! “Non-Luoghi”, meglio (?)] che sviluppano in te una dipendenza dalla transitorietà, dall'inquieta semivita di un viaggiatore perpetuo che non va mai da nessuna parte.
6. “the Art of Space Travel” [ * * * ¾ ] di Nina Allan.
Oltre alle mappe stellari, quel libro era pieno di splendidi e intricati diagrammi, complicati disegni di orbite planetarie e traiettorie di astronavi immaginarie, razzi che non erano mai esistiti ma che un giorno avrebbero potuto essere costruiti. Amavo quel pensiero, che un giorno sarebbero potuti esistere.
12. (27) - “the Vanishing Kind” [ * * * ¾ ] di Lavie Tidhar.
“Ce l'ho con gli ebrei, ma non ci sono più ebrei con cui prendersela. A chi possiamo dare la colpa adesso?”
Nei tempi prima della guerra, intorno al 1932, quando era giovane e spensierato, e nei giorni buoni il nazionalsocialismo sembrava la brutta battuta conclusiva di una barzelletta spinta, Gunther aveva lavorato a un film chiamato Der Traumdetectiv per il regista ebreo Max Ophüls. Il suo incarico era quello di produrre un film noir surreale, una sorta di storia immaginaria in cui la Germania, posta di fronte ai suoi numerosi nemici, vinceva comunque la Grande guerra.
Il Tamigi scorreva lento, con il fango che ne inghiottiva il suono. In alto, le nuvole modellavano presagi di pioggia.
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