Il coltello nell'acqua
- Drammatico
- Polonia
- durata 94'
Titolo originale Nóz w wodzie
Regia di Roman Polanski
Con Leon Niemczyk, Jolanta Umecka, Zygmunt Malanowicz
NÓŻ W WODZIE
Esordio di Polanski al Lungometraggio.
Già dall'inizio è possibile notare, seppure in modo più acerbo e abbozzato, gli Stilemi e le Tematiche che caratterizzeranno la Poetica del Regista 'maledetto': inquadrature lunghe con stacchi di montaggio ridotti all'essenziale, uso interessante della profondità di campo con ottime probabilità derivata anche dalla predilezione per ambienti circoscritti seppure all'aria aperta (ma vedere la Vastità del lago privo di agganci immediati col mondo per certi versi amplifica il senso di claustrofobia), analisi 'fredda' e spietata dei rapporti umani, soprattutto all'interno di una cornice borghese ecc.
In particolare sembra di vedere una 'prova' di quel che sarà "Cul-de-Sac" e molti dei Titoli migliori dell'Autore polacco: l'ipocrisia e la falsità della coppia borghese vengono infatti messe in luce dall'intrusione di un personaggio esterno e per certi versi estraneo alla civiltà "perbene". I rapporti tra i tre Personaggi subiranno svariate mutazioni, con momenti di massima concordia alternati a momenti di Tensione palpabile, attimi di cooperazione e complicità reciproca intervallati da provocazioni e 'complotti'. L'evento culminante, dove le varie emozioni contrastanti esploderanno portando la vicenda ad una non definitiva conclusione, si ha con la degenerazione di uno scontro tra Andrzej (il borghese) e l'Autostoppista (il giovane, di cui ignoriamo il nome): creduto annegato il secondo, il primo si getta dopo varie frecciatine della moglie Krystyna, e a questo punto il ragazzo salirà a bordo, dove avverrà (non mostrato) il rapporto extraconiugale.
L'Epilogo a terra, mentre sulla barca i corpi e le psicologie venivano denudate, vede un ritorno alla compostezza finta tipica della borghesia: la confessione del tradimento della moglie viene comodamente minimizzata dal marito, ma dagli sguardi e dai toni si intuisce che entrambi conoscono i fatti: la bugia dell'omicidio colposo per assurdo sembra risultare più sopportabile se non addirittura piacevole rispetto al tradimento.
Ancora una volta i maschi fanno la figura dei bambini, tanto il giovane autostoppista quanto il maturo Andrzej, intenti a giocare tra di loro per sfoggiare la propria virilità ed esperienza, mentre la Donna, Krystina, è il vero Personaggio forte, il Motore della Vicenda, ed è nel contempo attratta e annoiata dal machismo infantile dei due uomini. Lei dichiara al marito il Tradimento e la fine dell'Amore (sembra dirlo anche la 'sua' canzone), così come rivela esplicitamente al giovane di non essere colpita dalla sua ipotetica biografia: si lascia però sedurre dal secondo e accetta di rimanere ufficialmente fedele al primo, e non si sa se condannarla o comprenderla per questo.
Le Musiche jazz di Komeda rafforzano la Tensione, e il cast si cala anima e corpo nei rispettivi ruoli. Già qui ci troviamo di fronte ad un Filmone dall'alto valore artistico, un 'proto-Cult' che gli appassionati e le appassionate di questo Regista non possono non apprezzare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta