Saranno circa 700 le sale in cui si presenta il nuovo capitolo dedicato all'eroe Marvel Deadpool (il primo, uscito nel 2016, ebbe un noteveole successo in tutto il mondo e guadagnò oltre 7 milioni di euro, pur uscendo in molte meno sale): le aspettative della distribuzione sono evidentemente parecchio alte. Come ben sapete, se qualcuno cala l'asso, gli altri hanno meno opportunità: in più non va dimenctiato che il numero di sale occupate dai film già usciti è ancora alto: vale per Loro 2, che sta andando forte nelle giornate infrasettimanali e vale anche parzialente per Avengers: Infinity War, che ovviamente soffrirà di più il nuovo concorrente.
Ecco pertanto che elencando le nuove uscite in ordine di schermi, subito dopo il film della Fox arriva il nuovo lavoro di Garrone, Dogman, che esce in Italia mentre a Cannes, dove corre per la Palma d'Oro, le urne sono ancora aperte. Le sale per lui sono già la metà di quelle di Deadpool 2, e scendono ancora per il terzo titolo - il documentario marino firmato Cousteau - che avrà circa 250 sale. 200 sono invece quelle per la commedia francese Famiglia allargata, e 100 per la commedia, questa volta americana, Giù le mani dallle nostre figlie. Da lì in giù come al solito i numeri si fanno piccoli.
Era andato dignitosamente bene il primo Deadpool, dedicato all'irrispettoso, sfigurato e ironico supereroe "minore" Marvel e uscito in italia nel febbraio 2016. Impossibile non aspettarsi un sequel che arriva ora - e quindi decisamente in fretta - riportando sul grande schermo l'atipico supereroe impersonato da Ryan Reynolds. Di nuovo i toni sono da action comedy, mentre la regia è ora affidata a David Leitch (John Wick, Atomica bionda).
L'ultimo film di Garrone è stato appena presentato in concorso a Cannes, dove le opere del regista romano sono state quasi sempre presenti e premiate, e arriva ora nelle sale. Il soggetto - e si direbbe in genere anche il tono generale - ci riporta a un film come L'imbalsamatore: ora come allora il protagonista è una figura marginale e sinistra che si muove in un contesto periferico e degradato. Liberamente rispirato a un fatto di cronaca di trent'anni fa, la vicenda del canaro della Magliana.
Documentario dell'azienda oceanografica a conduzione familare Cousteau (oltre a Jean-Michel, figlio del grande Jacques-Yves, sono coinvolti qui anche i suoi figli Céline e Fabien). I tempi della prima Calypso sono finiti ma non è passata la voglia di raccontare il mare, mettendo in primo piano i pericoli che vive e che sono anche i nostri.
Commedia francese con Arnaud Ducret e Louise Bourgoin dal soggetto non del tutto nuovo: lo scapolone incallito che si ritrova costretto alla convivenza con due mocciosi che gli renderanno la vita difficile. Dirige Emmanuel Gilbert, ex pubblicitario.
La spinosa questione "prima volta" in un film che è un po' la versione al femminile di commedie adolescenziali come Porky's - Questi pazzi pazzi porcelloni o American Pie, con la complicazione rappresentata da tre genitori che hanno deciso di mettersi di mezzo per impedire che le loro figlie mettano in opera il loro piano.
Del regista spagnolo Pablo Berger qualcuno forse ricorderà il film Blancanieves, girato in uno stiloso bianco e nero e muto. Questo invece è un oggetto del tutto differente: una commedia nera grottesca e "ipnotica" (così lui la definisce, associandola all'effetto ipnotico del cinema tutto), che racconta di una coppia che gioca con il fuoco della magia, scottando - o forse solo riscaldando - la propria relazione.
Con Denis Malagnino, Tiberio Suma, Stefano Miconi Proietti, Marco Pocetta
Sempre segnalati nei principali festival, Davide Alfonsi e Denis Malagnino, emersi con il lavoro del collettivo Amanda Flor, tornano nelle periferie romane a raccontare rabbia e intolleranza.
Dominique Abel e Fiona Gordon, coppia nella vita e sul set, dirigono e interpretano questa loro ariosa commedia parigina giocando sui loro tipi e sulla loro comicità squisitamente fisica, ispirata ai grandi comici di una volta.
Con Rhys Fehrenbacher, Koohyar Hosseini, Nicole Coffineau, Norma Moruzzi, Diana Torres
Evento speciale a Cannes 2017 e in concorso al TFF, il primo film di Anahita Ghazvinizadeh, giovane regista iraniana, racconta con intenista di J., giovane ragazzino prepubere che vive in una sorta di sospensione dalla sessualità e dal genere, sentendosi ugualmente vicino (o forse ugualmente distante) tanto alla sessualità maschile quanto a quella femminile.
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