I quattrocento colpi
- Drammatico
- Francia
- durata 93'
Titolo originale Les 400 coups
Regia di François Truffaut
Con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier
Molte scuole di cinema insegnano che i due momenti chiave nella realizzazione di un film sono l’inizio e la fine. Mentre il primo serve a creare il climax e a invogliare (o meno) lo spettatore ad entrare in un mondo alternativo, il secondo è quello che più agisce sulla memoria e che in molti casi può fare la differenza sul giudizio finale.
Trovare un buon modo per concludere non è affatto facile (annoso problema ad esempio di un bel po’ di romanzi di Stephen King), ma esistono delle scappatoie, dei meccanismi preimpostati tali da dare quasi sempre risultati positivi: uno dei più felici è quello della “fuga impossibile”.
La fuga impossibile presuppone la presenza di un protagonista disgraziato o comunque a cui pian piano la situazione tende a precipitare verso un punto di non ritorno. Quasi sempre questa fuga ha un significato simbolico, quando non strettamente onirico ed offre allo spettatore una sensazione consolatoria e liberatoria (termine scelto non ha caso, trattandosi di fughe la libertà ne rappresenta sempre la meta) pur nella sua illusione. Questa strategia d’uscita piace, fa parlare di se’ e funziona quasi sempre: in quel regno delle illusioni che è il cinema niente di meglio che concludere con un’altra illusione.
Titolo originale Les 400 coups
Regia di François Truffaut
Con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier
Titolo originale Brazil
Regia di Terry Gilliam
Con Jonathan Pryce, Kim Greist, Robert De Niro, Bob Hoskins, Michael Palin
Titolo originale El laberinto del fauno
Regia di Guillermo Del Toro
Con Ivana Baquero, Doug Jones, Sergi López, Ariadna Gil, Maribel Verdú, Alex Angulo
Titolo originale Underground
Regia di Emir Kusturica
Con Miki Manojlovic, Lazar Ristovski, Mirjana Jokovic
Anche qui la morte equivale a una fuga mistica al di là di ogni divisione e contrapposizione verso un mondo dove l’umanità ritrova la sua purezza perduta.
Titolo originale My Childhood
Regia di Bill Douglas
Con Stephen Archibald, Hughie Restorick, Jean Taylor Smith, Karl Fieseler, Bernard McKenna
In una delle più nere (e belle) descrizioni dell’infanzia la fuga rappresenta un miraggio effimero (il successivo film della trilogia, My ain folk, riprende le vicende dallo stesso livello di disperazione, caso mai ci fosse bisogno di togliere dubbi sulla realtà di tale fuga) al quale aggrapparsi disperatamente per non annegare nel naufragio della propria vita.
Titolo originale The Escapist
Regia di Rupert Wyatt
Con Brian Cox, Damian Lewis, Joseph Fiennes, Seu Jorge, Liam Cunningham, Dominic Cooper
Una fuga sognata all’interno di una vera evasione. Nei film del genere prison-escape bisogna sempre far respirare, magari solo per un attimo, aria di libertà, ma al contempo nei noir bisogna quasi sempre pagare le proprie colpe a caro prezzo. In questo film grazie a questo escamotage, si salvano capra e cavoli.
Titolo originale 25th Hour
Regia di Spike Lee
Con Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Rosario Dawson, Anna Paquin
Titolo originale Carlito's Way
Regia di Brian De Palma
Con Al Pacino, Sean Penn, Penelope Ann Miller, John Leguizamo
Titolo originale Thelma & Louise
Regia di Ridley Scott
Con Susan Sarandon, Geena Davis, Harvey Keitel, Michael Madsen, Brad Pitt
Titolo originale Mommy
Regia di Xavier Dolan
Con Anne Dorval, Antoine Olivier Pilon, Suzanne Clément, Patrick Huard, Alexandre Goyette
Titolo originale Vanishing Point
Regia di Richard C. Sarafian
Con Barry Newman, Cleavon Little, Victoria Medlin, Timothy Scott
Titolo originale The Florida Project
Regia di Sean Baker
Con Willem Dafoe, Brooklynn Prince, Bria Vinaite, Caleb Landry Jones, Valeria Cotto
L’esempio più recente, la fuga degli ultimi verso un altrove (consumistico) sognato quale fanciullesco luogo fatato in grado di esaudire i sogni (che, si sa, son desideri di felicità).
Titolo originale La jetée
Regia di Chris Marker
Con Hélène Chatelain, Davos Hanich, Jacques Ledoux
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