Pur se alcuni sono comunque qualitativamente fatti bene, estraggo da ognuno la loro parte negativa secondo il mio giudizio, inserendo come votazione la mia empatia con i personaggi. Possibili SPOILER! SPOILER! SPOILER! SPOILER! SPOILER! SPOILER!
tralasciando la cosa più importante, di cui nessuno ne parla forse per una forma di autocensura, che il protagonista abbia la capacità e il potere di farsi un auto fellatio senza “togliersi una costola” , oltre a slegarsi le mani per poi ristringerle persino con il nodo, passiamo alla vera domanda di questo film che non ha niente da spartire né con l’horror né con il thriller né con la fantascienza, al limite può essere una puntata lunga di Black Mirror. Perché un bianco potenzialmente razzista dovrebbe entrare nel corpo di un nero , per poi fare la servitù di fatica? Per non parlare di come possa realmente spiegare alla poliazia lo sviluppo di quello che è avvenuto all'interno e fuori della villa.... Empatia *
Reynolds Woodcock come Mr Grey, Jack Torrance, Alex DeLarge, Raymond Babbitt e Melvin Udall e poi ti chiedi dopo 10 minuti quello che nel film arriva quasi dopo 75 “ma che @#zz% ci faccia lei ancora lì”. Di sicuro Alma non è originaria della Mongolia!
E’ come essere in compagnia di Jason Woorhees e domandarsi se scappare o no!.......................Ma che ci pensate pure?
Quando mi trovo di fronte a una visione di questo tipo cerco sempre qualcosa che mi desti dal torpore, per esempio le stupende "pere" di Kirsten Dunst in Melancholia, ma qui manco quelle. Empatia *
Del Toro non riesce a bissare quel capolavoro, per me, che è "Il labirinto del fauno", provandoci scopiazzando se stesso pure nel finale ma senza successo alcuno di trasporto emozionale verso la protagonista e il mostro. Allora con repetita iuvant Guillermo ci mostra varie volte le pere e la patata della protagonista, così che l'occhio non sia lacrimevole ma perlomeno stiamo accorti. Non come l'egoismo di Paul Thomas che non fa intravedere nulla. Empatia ** naturale che per le pere e la patata.
tutto già visto, niente di cui avere paura molto meglio gli episodi di Ai confini della realtà del 1959 che la serie ha pretesa di assomigliare. La tristezza che mi lascia la visione dei singoli episodi non è tanto la "tecnologia" immaginata in se stessa ma la pochezza “intellettuale” di chi viene mostrato nelle trame dei quali per mia fortuna non mi riconosco in nessuno di essi. In un contesto dove “l’analfabetismo funzionale” fa passi da gigante, l’unica cosa che gli va riconosciuta alla serie è l’imbarazzante previsione di un aumento ormai senza controllo di tale forma nella nostra società. Ne prendo solo uno in riferimento il 02x01Be Right Back - Torna da me , che partendo da Re-Animator 1985 di S. Gordon, a Dovevi essere morta 1986 di W. Craven, a cimitero vivente 1989 di M. Lambert tutti sappiamo che nel bene o nel male non si deve resuscitare nessuno comprese clonazioni Jurassic Park 1993 di S. Spielberg e neppure ci si fa impiantare nell’utero come Womb 2010 di B. Fliegauf. Che tristezza. Attualmente sono fermo al 3x04 ma non mi sembra che ci siano aspettative di migliorie, visto che molti dei fans declamano la caduta di tono della serie. Empatia *
La storia di Fulvio Pintapiano, liberamente ispirata alla vita reale di Amilcare Cannavaccio noto pilota e campione condominiale di carretti in salita. Viene rappresentata la fine di carriera distrutta dall’uso incondizionato di succhi al mirtillo sparati nel naso, denominato flambè nel mondo sportivo per la caratteristica di bruciarsi i cacioli dei piedi con l’accendisigari dell’auto ed era solito esclamare “scorreggia burrosa” ogni 3x2 . Vinse il mondiale carretti condominiale contro Tavaccononen con un’ardita corsa in salita durata 3 giorni per percorrere 150mt a spinta con i piedi. Questa era la sceneggiatura originale di un film che sarebbe stato sicuramente migliore di questo che racconta la “storia” di un tossico, che continua a essere tossico per 2 ore di film. Le auto sono solo un apostrofo messo dove non deve stare avvincente come una gara di bocce alla parrocchia di paese. Empatia *
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