È tempo di commedia (italiana). Dopo quella con Albanese e la Cortellesi, dopo quella di Verdone arriva ora quella di Ravazzi, cantante (?) che l'anno scorso ha avuto una vampata e sul cui successo ora "cavalca" il nuovo film di Nunziante, che per i non addetti non è nessuno, ma che in realta è il regista del film italiano di maggior incasso della storia, ovvero Quo vado?. Il merito dell'incasso non è suo, ovviamente, ma di Zalone e in fondo questa uscita è una prova anche per lui, sostenuta comunque da una distribuzione robusta: quasi 500 sale.
Paolo Virzì invece ci offre la sua prova "americana", secondo nella lista dei meglio distribuiti (350 sale), seguito a ruota da L'ora più buia, prova d'attore per Gary Oldman (320 sale) e da Insidious: l'ultima chiave (300). Numeri più bassi per gli altri film, tra i quali si segnala quello del molto amato Alejandro Jodorowsky.
Andiamo a recitare. La nuova commedia di Gennario Nunziante, fin qui regista dei film di Checco Zalone, punta su un nuovo campione, finora premiato dalle hit parade musicali: Rovazzi. Che si fa spalleggiare da Zingaretti e Ninni Bruschetta. Basterà la popolarità del canzonettiere a sorreggere il tentativo?
Parte Virzì, parte e si mette in viaggio, sulle orme degli altri registi italiani che hanno tentato la strada (è il caso di dirlo, visto che il film è on the road) americana. Con tutte le difficoltà - produttive, di direzione del cast - che la cosa comporta. Il suo percorso lo porta a raccontare una storia d'amore: debolezza e tenerezza - e forza e ribellione - di due anziani coniugi acciaccati, chi nel corpo, chi nella mente. Lo accompagnano due grandi attori: Helen Mirren e Donald Sutherland. Film presentato in concorso a Venezia.
Nella vita di un attore arriva prima o poi il momento di essere Churchill. Ci hanno provato Albert Finney, Brendan Gleason, Timothy Spall, Richard Burton (due volte!), Michael Gambon e persino Christian Slater, per non dimenticare John Lithgow in The Crown. Ora è venuto il momento di Gary Oldman ( e forse un giorno sarà anche per noi quello di Brian Cox), protagonista nel film di Joe Wright che racconta di un momento cruciale della carriera dello statista britannico: decidere se negoziare un armistizio con la Germania o affrontare il drammatico rischio della guerra.
È il quarto capitolo della saga Insidious ma dal punto di vista strettamente narrativo può essere considerato il vero inizio della storia, ridisegnando l'ordine con cui i quattro film prodotti andrebbero visti. La storia fa infatti un passo indietro rispetto ai precedenti e riporta la dottoressa Elise Rainier, poi brillante parapsicologa, nella sua casa di infanzia, il luogo in cui ha scoperto i suoi poteri soprannaturali, ha subito la crudeltà del padre e ha scoperto il Male.
In anticipo di una settimana sulla Giornata della Memoria - quando altri titoli legati alla Shoah usciranno nelle nostre sale - il film del franco-canadese Christian Duguay ci racconta la storia di due ragazzini e del loro coraggio nel sottrarsi alla cattura e alla furia nazista.
Titolo originale Marlina si pembunuh dalam empat babak
Regia di Mouly Surya
Con Marsha Timothy, Yoga Pratama, Dea Panendra, Egi Fedly, Rita Matu Mona, Yayu Unru
Affascinante film indonesiano selezionato per la Quinzaine al Festival di Cannes dello scorso anno che affronta - raccontando di una donna che si ribella con forza alla rapina e allo stupro - la condizione femminile. Quasi un western, a modo suo.
Con Brontis Jodorowsky, Pamela Flores, Adan Jodorowsky, Jeremías Herskovits
Il vecchio brujo Alejandro Jodorowsky non smette - alla veneranda età di 89 anni - di giocare con il cinema, dopo aver girato meravigliosi e visionari film come La montagna sacra o Santa sangre, e con la sua autobiografia sterminata, varia e fantastica. Qui torna agli anni '40 e '50 quando, poco più che ventenne, iniziò a frequentare i circoli letterari e bohemien di Santiago del Cile, iniziando a confrontarsi con l'arte e la poesia.
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