La presente playlist è una lista delle migliori pellicole uscite nelle sale italiane nell'arco di tempo che va dal primo gennaio al trentuno dicembre del 2017. A eccezione dei primi tre, per i quali specificherò il grado di piacimento, non vi è una gerarchia tra i film ma semplicemente un ordine casuale.
Malgrado molte di queste pellicole siano ancora inedite nel nostro paese (una di esse addirittura è uscita solo su Netflix), mi sono permesso di inserirle in ogni caso visto l'anno di produzione. Non si tratta di un elenco che deve seguire delle regole ferree e precise ma più che altro una serie di consigli utili riguardo delle buone visioni che mi preme condividere. Spero appreziate e condividiate in molti. A presto!
Il regista de 'Il Sesto Senso' torna in stato di grazia con un film a cavallo tra horror e thriller da camera. James McAvoy interpreta un personaggio inquietante e misterioso in possesso di 23 personalità differenti tra loro. 'Split' parla di rapimenti, disturbi compulsivi della personalità e una parte horror incentrata su una misteriosa creatura demoniaca. Shyamalan dirige impeccabilmente un'opera sorprendente fino all'inaspettato e coinvolgente finale
Dopo anni di silenzio, Paul Verhoeven torna sulla cresta dell'onda con un thriller molto particolare a tratti disturbante. La storia ruota attorno al personaggio di Michèle e della sua bizzarra vita intima. Usando (forse) l'espediente del MacGuffin hitchcockiano, il regista olandese imposta il film come un normale thriller per parlare in realtà della perversione, della brutalità e dei disturbi dell'animo umano. 'Elle' segue uno schema classico e un epilogo che ai più risulterebbe scontato ma ciò che si distingue è l'evolversi di situazioni inverosimili oltre che la regia dell'ispirato Verhoeven.
Un film travagliato, straordinario e fuori dagli schemi. Angosciante (come tutti i deliri aronofskyani) e maledettamente irritante, 'madre!' è un'opera d'arte unica e ineguagliabile, un viaggio tormentato nei meandri della vita stessa. Una giovane coppia viene disturbata dalla presenza di alcune persone che prepotentemente si insediano nella loro casa e nella loro vita, scardinando tutti i loro equilibri. La situazione si fa sempre più drastica fino a che tutto esploderà. Pellicola mistica, allegorica, divina e inebriante. Forse non per tutti ma sicuramente imperdibile.
Robert Zemeckies non ha bisogno di presentazioni. Film di spionaggio ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e interpretato splendidamente da Brad Pitt e Marion Cotillard. Un viaggio attraverso la storia, il Marocco e Londra. Una storia d'amore forte e convincente che cattura dall'inizio fino allo struggente finale. Zemeckies si riconferma uno dei migliori registi viventi.
Malgrado non abbia superato le enormi aspettative e nel complesso risulti un film con notevoli pecche, è impossibile non inserire 'Blade Runner 2049' nella lista dei migliori film dell'anno. Visivamente maestoso, Denis Villeneuve catapulta lo spettatore indietro di 35 anni riuscendo magicamente a proseguire una continuità stilistica ed estetica quasi irrealizzabile. Evidenti i problemi di scrittura che inficiano l'economia del film tanto da deludere molti fan di vecchia data. Detto questo, resta un'esperienza da sperimentare nonostante l'incompiutezza generale.
Come non citare il meraviglioso 'La La Land'. Uno dei film più rappresentativi dell'anno, il musical moderno per eccellenza che è diventato in tempi brevissimi un cult e un fenomeno mediatico senza precedenti. La storia è conosciuta anche su Marte e non averlo visto significa essersi persi un pezzo di storia del cinema dei giorni nostri. Splendido, struggente e coinvolgente. Consigliato anche a chi mal digerisce i musical.
Film spagnolo che racconta in maniera asciutta e quasi neorealistica le drammatiche vicende di un sobborgo cittadino incentrate su una inaspettata vendetta. José e Curro sono i protagonisti di questa tragica storia che affonda i suoi antefatti in un episodio del passato che contribuì quasi involontariamente a cambiare la vita di entrambi. Film crudo ed essenziale, uno spietato spaccato di vita reale davvero imperdibile.
Presentato al Torino Film Festival 2017, 'A Taxi Driver' è uno splendido film coreano che parla di un episodio storico avvenuto nel 1980 in una cittadina della Corea del Sud. Protagonisti della vicenda sono un bizzarro taxista di Seoul e un reporter tedesco incaricato segretamente di documentare quanto stava succedendo nella città di Gwangju. Tra rivolte armate, rocambolesche avventure e un primo momento di astio reciproco, i due personaggi si ritroveranno, per motivi diversi, a combattere insieme per la stessa causa; il primo contro i soprusi e la violenza che alberga nel suo paese mentre il secondo per far conoscere a tutto il mondo una terribile verità nascosta. Jang Hoon dirige in stato di grazia una pellicola che alterna bizzarri momenti comici a scene drammatiche e violente fino a toccare corde, in prossimità del finale, molto vicine all'action-movie. Uno contesto storico che fa da scenario a una storia d'amicizia, di sacrifici e di amore fraterno. Divertente, commovente e riflessivo. Un film bellissimo.
Presentato al Torino Film Festival 2017. 'The Cured' è uno stupendo film horror che mescola il miglior Romero all'idea di base di '28 Giorni Dopo2 di Danny Boyle, introducendo però un'idea originale che rende l'opera unica e sensazionale. Una parte degli infetti viene curata ma conserva nella memoria i ricordi di quanto accaduto durante la loro "malattia". Il mondo si trova così a essere diviso in uomini sani, gli infetti e coloro che sono stati curati e di conseguenza emarginati dalla società. Un film politico fino al midollo, una storia sensazionale di amore che si conclude con uno degli epiloghi più belli e struggenti del 2017. Da non perdere quando - e se - uscirà nelle sale.
Film spagnolo uscito in Italia sulla piattaforma Netflix. Pelle è un intreccio di storie contorte al centro delle quali vi sono delle persone affette da deformazioni fisiche che sono costrette a isolarsi dalla società in cui vivono. Prodotto da Álex de la Iglesia, Pelle è una critica al perbenismo, alle convenzioni imposte dalla società e alla difficoltà di molte persone di poter condurre una vita serena e felice a causa di un male di cui non sono mai stati responsabili. Grottesco, forte e a tratti disturbante, il primo lungometraggio del talentuoso Eduardo Casanova è un'attenta riflessione sull'animo umano, sulle debolezze e paure, sugli aspetti malefici e contorti oltre che una condanna indiretta alla discriminazione.
Con Mario Casas, Blanca Suárez, Carmen Machi, José Sacristan, Terele Pavéz
Piccola eccezione che mi sono permesso di introdurre dato che, a quanto ne so, il film in questione non è ancora uscito in Italia. Mettendo da parte questo dettaglio, non ho potuto non inserire il magnifico 'El Bar' nella lista dei migliori film dell'anno. De la Iglesia è un genio e dirige un film che mescola Carpenter, Agatha Christie, Tarantino e le sue più lucide follie. Ennesimo film corale per il regista spagnolo ed ennesimo colpo da maestro. 'El Bar' è un thriller, una commedia nera a tratti grottesca, un action o forse un giallo. È molto di più. Questi sono i registi che mancano in Italia, personalità che osano e vanno oltre il limite del pensabile. Tutta la filmografia di Álex de la Iglesia è degna di menzione e questo film è uno dei più belli dell'anno.
Si è finalmente giunti al podio, il terreno è caldo. A vincere la medaglia di bronzo questo anno ci pensa il sequel di 'Prometheus', che continua in modo decoroso i temi riguardanti l'origine dell'universo di 'Alien' del 1979. 'Alien: Covenant' è stato massacrato da critica e pubblico per incongruenza della storia e fiacchezza dell'ormai "vecchio e stanco" Ridley Scott. Mai affermazione è risultata più sbagliata. Quando si parla di spazio e fantascienza il buon vecchio Scott ha sempre un altro approccio. Covenant è sensazionale in ogni inquadratura, la storia è avvincente e i risvolti di trama mai scontati. Inoltre Scott dirige in stato di grazia e regala due ore di meraviglia. Non produrre il sequel di questo film sarebbe un sacrilegio ai danni del cinema.
Il secondo posto è vinto da un altro film spagnolo firmato dal talentuoso e poco conosciuto Rodrigo Sorogoyen. Thriller poliziesco che ripropone uno schema narrativo molto affine al magnifico 'Seven' di David Fincher ma che si distacca per ambientazioni e sviluppo dei personaggi. Perfetti i due protagonisti, l'iracondo Alfaro e il balbuziente ma riflessivo Velarde, coppia di poliziotti agli antipodi, spesso in contrasto ma profondamente uniti l'uno con l'altro. Afflitti inoltre da drammi personali, dovranno indagare sugli omicidi compiuti da uno strano serial killer durante la torrida estate madrilena del 2011 fino all'inaspettato finale. La storia è magnifica, la regia stratosferica e i colpi di scena sono ben assestati. La Spagna si dimostra ancora una volta un paese in grado di stupire regalando autentiche opere d'arte. Uno dei più bei thriller degli ultimi anni.
La vetta della classifica è occupata da un film di un regista che, volente o nolente, è quasi sempre una garanzia. Atteso con abissale trepidazione, il film in questione è in assoluto il più bello e sensazionale di quest'annata cinematografica 2017. SI tratta di 'Dunkirk' di Christopher Nolan, primo episodio a carattere storico nella filmografia del regista di 'Memento'. Già ancora prima che uscisse circolavano numerose dicerie riguardo questo film, cosa e come sarebbe stato, l'approccio di Nolan alla materia e come avrebbe trattato la sua consueta vena autoriale all'interno di una storia vera. 'Dunkirk' non è un semplice film di guerra ma qualcosa di più. Un'esperienza visiva e auditiva a cui poche volte si ha la fortuna di assistere. Magniloquente, esagerato, assordante e struggente, l'ultima fatica del regista britannico è un viaggio sensazionale nell'orrore della guerra scandito dal ticchettio infernale della colonna sonora di Hans Zimmer. Registicamente perfetto e narrativamente ben calibrato anche da un pizzico di patriottismo che dimostra il valore della solidarietà e del bene fraterno. Christopher Nolan non sbaglia un colpo e si piazza in prima posizione. Da brividi.
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