Ci siamo. Un altro anno è passato con le sue gioie e i suoi dolori, con le sue esperienze e tanto altro, ma soprattutto, per noi frequentatori di FilmTV sono trascorsi altri 365 giorni di uscite al cinema, home video e streaming con i suoi bei risultati e anche con le sue cocenti delusioni.
Anno particolare, nei quali protagonisti sono stati il deciso cambio di forma nella fruizione audiovisiva e gli scandali hollywoodiani:
Da una parte Netflix ormai è sempre più presente nelle case degli italiani, ed insieme a lui sono nati come funghi tanti altri siti di intrattenimento streaming, decisi a prendere il posto di DVD, blu ray e quant'altro, rivoluzionando il modo con cui ci approcciamo (e ci approcceremo) al cinema.
Qualcosa è cambiato? Presto per dirlo, ma sicuramente tra i ragazzi vi è stato un grande flusso, uno spostamento (non proprio innocente) che si è riversato dallo streaming illegale, ma fortunatamente anche dalla completa apatia verso il cinema, alla conosciutissima piattaforma, amata dai voraci consumatori di serie TV.
Il dibattito è tutt'altro che chiuso e ancora oggi se ne parla un po' ovunque: tra Nolan che ritiene impossibile trasmettere la sua epicità e la grandezza del cinema su un computer, Tarantino che lo tratta come un fenomeno di deumanizzazione e perdita della possibilità di scoprire film misconosciuti chiedendo a qualcuno di più preparato, Almodovar che lo ripudia apertamente a Cannes non considerandolo neppure cinema, mentre altri, come Scorsese, aperti al dialogo, verso un (quasi) nuovo futuro.
Dall'altra abbiamo uno scandalo di carattere internazionale, una denuncia degli oppressi, le fasce deboli del cinema che si ribellano alle lunghe ombre dei loro passati e presenti aguzzini, i quali approfittarono e approfittano della loro posizione.
Da sotto il tappeto esce un vero e proprio polverone intasando il sistema e indignando le masse, Harvey Weinstein e Kevin Spacey sono soltanto alcuni dei tanti, ma ancora una volta (proprio come mostrava intelligentemente quel meraviglioso film che è "Il Cittadino Illustre") rimane impossibile per la società separare uomo e artista, mostro e attore non vanno di pari passo, non si legano bene assieme e per le grandi case di distribuzione e compagnie è più facile cancellare che accettare questa difficile dicotomia; addio ad "House of Cards" e rifacciamo da capo "Tutti i soldi del mondo".
Cosa ci dobbiamo aspettare? Ovviamente la giusta punizione per degli atti ignominiosi, verso cui giustamente donne e non solo hanno avuto il coraggio di ribellarsi, ma diciamocelo, dobbiamo rassegnarci che a volte l'artista può essere al tempo stesso un criminale, un bruto, un mostro (ricordiamoci che Lewis Carroll era probabilmente un pedofilo) senza che questo tolga nulla alla sua arte, o davvero vogliamo il marchio Miramax all'indice?
Tolto il mero gossip, il quale scopo non era altri che discutere i due argomenti più scottanti del 2017 possiamo passare al fulcro della playlist: cioè quello di farmi scrivere (al posto dei buoni propositi per l'anno nuovo) i film che più mi hanno emozionato dell'anno che sta ormai per diventar vecchio, con la vergogna di cadere nell'abisso delle noiose e logorroiche top di fine anno.
Questa non sarà una classifica, quanto il raccogliere quei film che (personalmente) con il maggior spirito critico possibile sono state le sorprese di quest'anno al cinema, ciò significa che tralascerò quei film per piattaforme streaming e usciti direttamente in home video altrettanto validi (che non sono pochi).
Per farvi intendere vi saranno quei 24 film che a mio dire hanno e/o superano la votazione delle 4 stelle qui su FilmTV, niente di più niente di meno, anche perchè mettervi i peggiori e i migliori richiedono un'impegno ben maggiore che hanno adottato riviste e siti molto più specializzati del sottoscritto.
Il prologo iniziale è soltanto un arricchimento, una veloce discussione prima del brindisi nel ricordo di due tematiche che tanto ci hanno fatto discutere e a volte anche litigare (tralasciando quello del cinema seriale per cui ci vorrebbe probabilmente un intero saggio), ma bando alle ciance dunque e gettiamoci tutto alle spalle! È l'anno nuovo! Salutiamolo degnamente tutti assieme con i vostri e con qui di seguito i miei 24 film che voglio ricordarmi negli anni a venire!
Cupe atmosfere e nichilismo a palla, proprio come in "Mientras Duermes" il nostro personaggio precipita in un baratro di rabbia, vendetta e dipendenza dal male. Una perversa ragion d'essere.
Con Veerle Baetens, Eric Godon, Jeroen Perceval, Jan Bijvoet, Sam Louwyck
In streaming su Timvision
Noir livido e grottesco, sembra di essere tornati in quel di "Fargo" per fotografia e ritmo, con l'eccezione che qui non vi è lo spirito nero e ironico dei Coen, quindi picchia veramente duro. Soprattutto il finale.
Cosa si prova a trovarsi a tu per tu con un mostro? La risposta di Farhadi non è per nulla semplice.
Riflessivo, impegnato e con uno stile minimalista. Ritrae le contraddizioni dell'Iran e allo stesso tempo un argomento etico avvincente. Uno dei film dell'anno (finale magnifico).
Non ce l'ho fatta. Per chi è appassionato del cinema musical vecchio stampo capirà il perchè rivedere ai giorni nostri degli "eredi" di Fred Astaire e Ginger Rogers, il tutto condito con un ritmo e una narrazione alla golden age di Hollywood, cancelli qualsivoglia spirito critico a favore di un sorriso nostalgico.
Austera e affascinante questa tragedia shakesperiana (non a caso il titolo) che fa della rivalsa femminile, degli intrighi e delle location il suo punto di forza.
Precipitare in un baratro di violenza insieme alla bravissima Florence Pugh non sarà mai stato così piacevole.
Uno dei film più pungenti dell'anno: un quadro agghiacciante che non risparmia nessuna istituzione e prosegue nella sua lucida critica alla Russia contemporanea.
Criticabile, furbo ma geniale, isterico come la macchina da presa che segue morbosamente Jennifer Lawrence, ricolmo di simbolismi e metafore, anche un semplice commento si trasforma in una fiera dell'aggettivo più incisivo.
Uno dei film dell'anno da guardare e da confrontare.
Con Hiroki Hasegawa, Yutaka Takenouchi, Satomi Ishihara, Ren Ohsugi, Akira Emoto, Kengo Kora
In streaming su Google Play Movies
Un monster movie eccelso, da cui oltre alla spettacolarità della messa in scena ed una creatura piena di inventiva, traspare una critica mirata e stimolante.
3 ore di parlato in un appartamento le quali non perdono mai interesse e coinvolgimento. Basta questo per farvi capire quanto il film di Puiu sia pieno di idee e riflessioni che tengono incollati allo schermo e ripagano ogni minuto dell'attenzione ripostagli.
Storia e teologia si incontrano nel profondo silenzio di Dio e nelle simboliche inquadrature di Scorsese.
Notevole e complesso, forse il film più impegnato dell'anno, inoltre va ricordato il grande carisma degli interpreti quali Andrew Garfield e un Liam Neeson novello Kurtz.
Il quesito è semplice: cos'è l'arte ai giorni nostri? Ostlund esplora le contraddizioni della modernità e dell'intellighenzia svedese.
Sferzante, ironico, pone le giuste riflessioni con gli occhi dell'uomo incapace di riconoscere sé stesso, e, di conseguenza, come può riuscirvi con un'opera d'arte?
Tesissimo e sostenuto, la Spagna ci regala l'ennesimo noir d'autore.
Un bravissimo Antonio de la Torre, una colonna sonora trascinante e la fredda vendetta ci accompagnano in una storia non nuova, ma confezionata benissimo.
Tecnicamente superbo nel suo unico piano sequenza, il film ha dalla sua una carica di pathos come pochi altri ed un intreccio splendido.
Una corsa mozzafiato tra le vie di Berlino senza esclusione di colpi e di sentimenti unite al concetto di criminalità giovanile. Uno dei film dell'anno.
Fùsi è la rappresentazione migliore dell'emarginato di quest'anno. Un racconto toccante e poetico che si stringe sempre più su questo omone adorabile e unico alla ricerca di una speranza, merito anche della superlativa macchina da presa.
Raramente si vedono su grande schermo opere così ben fatte basate sulla summa letteraria di Lovecraft.
Niente di nuovo sul fronte narrativo e neppure sul fronte dell'effettistica che riprende a piene mani i mostri degli anni '80 (soprattutto quelli carpenteriani), ma le atmosfere uniche unite al saper inscenare così bene una storia dell'orrore ne fanno un prodotto prezioso.
Empatico e sensibile a tal punto dal far dimenticare i suoi difetti, è impossibile evitare che questo film ci tocchi le corde del cuore con questa storia d'amore allo stesso tempo convenzionale ed eccentrica.
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