L'infornata abbondante di titoli che arriva questa settimana nelle sale italiane è l'ultima prima dell'arrivo dei titoli che rappresenteranno l'offerta natalizia: si tratta per tanto di film tra i quali non vi sono ancora futuri campioni di incassi ma che annoverano anche titoli di autori che ora trovano spazio e che tra un po' non ne troveranno più.
I due meglio distributi sono il nuovo film di Clooney regista, Suburbicon, che grazie ai toni da commedia nera (la sceneggiatura è dei Coen), potrebbe anche tenere duro e arrivare sino alle prossime festività, insieme a un'altra commedia, questa volta italiana: Il premio, di e con Gassman (oltre che con molti altri nostri attori celebri). Per loro le sale previste sono circa 400, mentre ne avrà un centinaio in meno il film per bambini (piccoli) My Little Pony, seguito da un'altra commedia, Bad Mom's 2, con 200 sale circa. Sono invece tutti intorno o al di sotto delle 100 sale gli altri titoli, che comprendono anche opere di autori interessanti e di valore, tra le quali spiccano senz'altro il libanese L'insulto e il russo Loveless, film premiati a Venezia e a Cannes.
Con precisa cadenza triennale, George Clooney rilascia i suoi lavori da regista, alternando opere drammatiche e commedie. Questo appartiene al secondo genere ed è passato in concorso a Venezia, pochi mesi fa. Ambientato negli anni Cinquanta nella fittizia città-modello che dà il nome al film, prende le mosse da una vecchia sceneggiatura dei Coen che poi i due non girarono: la storia di un signor nessuno (interpretato da un Matt Damon mai così trasformato) che finisce coinvolto in una spirale di violenza, mentre intorno infuria l'intolleranza razzista verso la prima famiglia di neri della "idilliaca" comunità.
Tutti insieme - da Roma a Stoccoloma . per accompagnare papà (Proietti) alla consegna dei premi Nobel, dove lui - emerito scrittore - dovrà ritirare il prestigioso premio. È ovviamente una commedia on the road quella diretta e Interpretata da Alessandro Gassman. Insieme a lui viaggiano Papaleo e Anna Foglietta e ovviamente non mancheranno incontri bizzarri e situazioni sorprendenti.
Dalla giocattolosissima serie che ha per protagonisti dei cavaillini (cavalline), ecco ora il lungometraggio, ovviamente adatto ai piccoli e piccolissimi fan.
Il film che ha garantito la Coppa Volpi per il miglior attore a Kamel El Basha è questa opera del libanese Ziad Doueri, un interessante racconto dai risvolti grottescamente reali che ci mostra il degenerare di una lite per futili motivi condominiali tra un cristiano libanese e un profugo palestinese, a Beirut. Una lite che diviene un viaggio all'interno delle genesi dei conflitti, dell'incapacità di riconoscere l'altro e di tollerare le differenze.
Tornano la mamme molto cattive - che cattive non sono poi tanto - e tornano perciò Mila Kunis, Kiristen Bell e Kathryn Hahn nei luori che sono già stati loro nel precedente film, un buon successo nel 2016. Cambiano i fatti e le circostanze, non le dinamiche, e le mamme spregiudicate dovranno vedersela con i figli, con le rispettive madri e con l'incombente Natale.
In Francia hanno ancora voglia di scherzare ( e meno male) con l'integralismo islamico. È il caso del film di Sou Abadi, regista iraniana naturalizzata francese, che gioca con la storia di un ragazzo francese, innamorato di una ragazza di famiglia islamica, il cui fratello si è radicalizzato e cerca di imporre alla sorella la sua volontà e le restrizioni della tradizione. Pur di vederla allora il ragazzo decide di nascondersi sotto un burqa, ma la cosa genererà equivoci e imprevisti esilaranti.
Ritmo molto alto, azione, toni che sfiorano il grottesco: il regista Ben Whitley sin qui è stato seguito e apprezzato in cerchie più ristrette, ora trova maggior attenzione anche presso il grande pubblico con il suo film ambientato alla fine degli anni '70, che arruola Cillian Murphy, Brie Larson (premio Oscar 2016 per Room) e MIcheal Simley (tra gli altri) per una storia che mette in scena uno scontro tra bande all'interno di un deposito.
Arriva nelle sale il film che ha vinto il Premio della giuria a Cannes 2017. È l'opera drammatica del regista russo Andrey Zvyagintsev, sempre molto apprezzato e premiato nei circuiti festivalieri e dalla critica in genere (e già vincitore nel 2003 del Leone d'oro con Il ritorno). Questo suo quinto lavoro si concentra sulla vicenda di una coppia alle prese con un divorzio reso già faticoso dai forti contrasti, che diventa però drammatico quando il figlio dei due, un ragazzino di dodici anni, scompare nel nulla.
Geremy Jasper esordisce con un lungometraggio che è stato notato (e premiato) nel circuito del cinema indipendente americano: la storia di Patty, ragazzona della provincia americana con un talento nascosto e un'ambizione evidente: diventare una rapper, contro ogni pregiudizio.
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