Quando prepariamo questa lista - in genere prima ancora che vengano diramati i dati relativi al numero di schermi per ogni titolo - proviamo sempre a fare un gioco: azzeccare l'ordine - dal più distribuito in giù. E non ci azzecchiamo mai. Per esempio questa settimana non avremmo proprio potuto immaginare che Nico, 1988 il film di Susanna Nicchiarelli che ha vinto il premio miglior film Orizzonti a Venezia, sarebbe uscito in soli 16 schermi in tutta Italia. Né che la commedia 9 lune e mezza, altro titolo italiano, ne avrebbe avuti 340, visti gli insuccessi a raffica delle commedia italiane nell'ultimo anno.
Il titolo meglio distribuito è comunque il thriller L'uomo della neve, di Tomas Alfredson e con Fassbender protagonista: sono 380 circa gli schermi sui quali sarà proiettato. Competerà quindi anche con il nuovo titolo di animazione, Lego Ninjago, che ne avrà 330.
Sono invece intorno ai 200 schermi sia la commedia 40 sono i nuovi 20 e il dramma storico Il palazzo del vicerè.
Ha alle spalle solo due film che sono girati nei circuiti internazionali - Lasciami entrare e La talpa - ma la stima che si è guadagnato è altissima: stiamo parlando di Tomas Alfredson, regista svedese di questo thriller di ambientazione nordica, tratto dal romanzo omonimo (e assai celebre) dello scrittore norvegese Jo Nesbø. Nel cast - nei panni dello stravagante detective Harry Hole - c'è Fassbender, affiancato da un cast di grandi nomi.
L'attualità si riversa nella commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi - al suo esordio dietro la mdp dopo tante prove come attrice - e interpretata dalla stessa Andreozzi con Claudia Gerini, Pasotti, Petrolo e Tiberi tra gli altri. La storia è quella di due sorelle, una delle quali non riesce ad aver figli e riceve aiuto dall'altra, disponibile a prestarle l'utero. Ovviamente con il dovuto contorno di equivoci, situazioni paradossali e altre vicende tragicomiche.
Ancora supereroi, ancora mattoncini. Questa volta si tratta dei sei ninja, capitanati dal prode Lloyd, chiamati a proteggere la loro vittà dal malvagio Garmadon.
Commedia sentimentale americana con Reese Whiterspoon nei panni di una quarantenne neo-divorziata con prole che si innamora di un ragazzo molto più giovane di lei.
La parte finale del percorso che portò, nel 1947, all'indipendenza dell'India e alla separazione del Pakistan rappresenta lo sfondo storico di questo dramma in costume della regista Gurinder Chadha. L'ambientazione è quella del monumentale Rashtrapati Bhavan, oggi palazzo presidenziale a Delhi, ma fino ad allora sede della Corona e dimora del viceré, Lord Mountabatten, oltre che luogo dove avvennero i negoziati tra questi e i leader politici indiani - Gandhi, Nehru e Jinnah - , mentre ai piani inferiori gli oltre 500 tra camerieri e inservienti di vario ordine e ruolo si chiedevano cosa sarebbe stato delle loro vite.
Tratto dal romanzo Il senso di una fine di Julian Barnes, il film di Ritesh Batra, interpretato da Jim Broadbent e Charlotte Rampling nei ruoli principlai, racconta la storia di un uomo in là con gli anni che vede riaffiorare dal suo passato dei segreti ritenuti sepolti e che lo costringeranno a confrontarsi con quanto avvenne nella sua gioventù.
Dramma sentimentale con Emmanuelle Davos nei panni della protagonista - una donna di origini italiane ma da molto tempo trasferitasi in Francia e che torna in Italia per sostituire il padre, architetto, in un lavoro. Si troverà così a fianco dell'assistente del padre, interpretato da Fabrizio Gifuni, e dovrà fare i conti con la sua vita e le scelte compiute.
Il film che ha vinto a Venezia il premio Orizzonti è questo road-movie biografico sulla modella e cantante Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna che fu dalla bellezza leggendaria, qui ritratta nell'ultima parte della sua vita.
Commedia dialettale napoletana diretta da Simone Schettino che gioca sulla sempre più vasta presenza nel territorio partenopeo (e non solo) dell'imprenditoria cinese.
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