Caro LoLori, leggendo la tua bella recensione mi sembra che il tuo giudizio sul film sia in effetti superiore alla sufficienza: io non me lo ricordo bene ma rammento che mi piacque e non poco. Temo, avendo letto anche le altre recensioni, che molti siano stati condizionati da pareri di critici "di professione" secondo me ingiustamente severi, come , per restare nel nostro ambito, pure il commento da scheda! Osservo poi che un utente di cui non ricordo per intero il nome (Fran .....: è la sua UNICA recensione) trova il film aderente al romanzo e addirittura più soddisfacente..: parere interessante.
Io sono fra quelli che ha mal digerito questa sontuosa trasposizione sostanzialmente solo illustrativa del libro di Marquez. Cosa gli rimprovero? Soprattutto l'assenza di quella "passione" che trasmette invece il romanzo e quell'andamento "piano"(e anche un po' ridicolo nell'utilizzo esasperato del trucco che denota il passare inesorabile del tempo) che avvicina l'intera messa in scena, così come concepita dal regista, a una specie di patinata telenovella. Ovviamente è solo il mio (modesto) parere, ma è purtroppo così che la penso (credo anche di averlo già espresso nel parlare del film proprio qui sul sito alo momento in cui fu distribuito in sala.)
dai Spopola! ad una Telenovelas proprio no!! :D)))) Non da te!! :D Io le conosco benissimo le "Telenovellassss" - alla fine ti assuefanno! Mia nonna mi ha costretto :D Veronica Castro! che fine avrà fatto?! sara ancora viva?! :D Ora invece delle "Telenovelas" arrivano direttamente le soubrette! MA vuoi mettere Belen... con Grecia Colmenares... in arte "Topazio" :D)))))) o con Sonia Braga? (ai suoi tempi ovviamente)
Il tuo parere è sempre un vivido faro! Se la tua modestia te lo fa definire "modesto", carissimo Valerio, allora che infimo aggettivo dovrei trovare per definire la mia impressione (sfocata, sì, ma positiva) che trassi dalla sua visione? Visione senza confronti con un romanzo non letto, certo, ma questo non lo considero un difetto... Tornerò sull'argomento, pronto a modificarla, quando lo rivedrò, cercando di farlo senza tener conto di nulla se non della visione del film: naturalmente neanche della stroncatura da scheda, che comunque mi sembra difficile ritenere che non abbia toni eccessivi e atti a condizionare troppo negativamente chi si accinga a vederlo... Grazie come sempre. Ciao Franco
Grazie a te Franco. Mi raccomando però. se e quando lo rivedrai, mantieniti fedele al tuo giudizio, qualunque esso sia e non tenere assolutamente conto dei miei dubbi (che sono personali riflessioni - e come tali confutabilissime - e non certo il vangelo).
Da parte di cherubino, grazie del complimento. Ma non pormi a livelli che non mi competono... Il mio professore di italiano ci consigliava di "non tentare l'impossibile": "il massimo per voi è scrivere correttamente".
Ah, nel caso si volesse curiosare il post era " La memoria e il lato oscuro della forza" di Rototom . E' sufficiente cliccare sull'ultimo commento di Lori del primo febbraio del 2016!
Da quel che scrivete, sembrate davvero legati a questo LoLori... Io non so nulla e la cosa non può riguardarmi...sono nuovo.. ma anche io ne ho sentite di belle qui nel sito. Comunque non ho visto la dizione, l'avviso tra parentesi "Utente rimosso" accanto al suo nick, come invece ne ho visti diversi nel mio addentrarmi per il sito: dunque?! Che significa? io gli ho anche scritto! Gli arriveranno ancora le segnalazioni riguardo i commenti via mail? Comunque, si da il caso che Excalibur piaccia tantissimo anche al sottoscritto, ed ho letto molte delle recensioni in merito, e questa è davvero la più appassionata! così tanto che ha bloccato la mia sul nascere: dopo averla letta no sapevo più che dire! ci credete?! E non aveva che un voto!!! ne ho lette - e criticate aspramente - diverse... e premiate altre cosi misere e scarne, giusto perchè votavano il film come merita, premiandolo. Sapete, nemmeno io son uno che le manda a dire... specie a chi le spara grosse! e ieri ne ho sentite... su Elizhabethtown ad esempio, altro film che adoro! Ps ho scoperto per caso che i commenti vengono segnalati via mail, nessuno me ne aveva messo a parte. Quanto al popolo Israeliano... ho notato anche io molti riferimenti, troppi forse, qua e la nel sito, e l'ho fatto presente a coloro che bocciavano certi film comici davvero spassosi e divertenti, sottolineando il fatto che forse qui c'è bisogno anche di ridere.... Il cinema è anche questo! O no?! Mi piacerebbe saperne di più sull'accaduto, come posso rintracciare il post in questione segnalato da Pippus (tu sei quello che ha conosciti il mi omonimo campione olimpico vero? mi hai scritto, giusto?)
Ma forse è meglio non cascarci... meglio tenersi alla larga da certe dispute ideologico politiche... ovunque mi aggiri in rete, pare che io ci finisca invischiato... Buona notte e complimenti per l'affetto virtuale che avete dimostrato per questo Lori, è rarissimo una moralità, una lealtà tanto elevata in rete, mai capitato; un peccato non possa che il diretto interessato forse non potrà mai venirne a conoscenza. Saluti Livio
Ciao, vedo ora che ti hanno informato sul destino di questo utente (sulla tua recensione, circa un'ora fa, avevo accennato a questa vicenda ma non sapevo se era il caso, o mio dovere, dire altro). Credo che Lolori non risulti "rimosso" in quanto, a tutti gli effetti, egli non si è volontariamente cancellato. Penso sia nelle possibilità dei gestori del sito "bloccare" l'utente qualora si macchi di colpe pesanti. Lolori, con cui ho avuto anche io il piacere di scambiare qualche parola, si è infilato in una discussione, penso, più grande di lui ed oggettivamente ha speso parole molto, molto gravi. Non verso il "popolo israeliano" bensì verso gli ebrei (non è proprio la stessa cosa!). Mi è dispiaciuto per lui, sono sincera. A volte ci si lascia trasportare dalle situazioni, ci si infiamma oltre il dovuto, ma d'altro canto siamo una community di scrittura. E ciò che pubblichiamo pesa come macigni. Se mai dovesse leggerci: ciao Lolori!
Hai ragione, purtroppo a volte ci si infiamma e solo dopo, col famoso senno di poi, ci si rende conto che sarebbe stato meglio mantenere un profilo meno invadente. Non so se Lori sia stato bloccato dallo staff oppure sia lui a non voler più interagire con il sito, comunque all'epoca sia io che Valerio tentammo di scrivergli ma i messaggi risultano tuttora non letti. Si Livio (sono io quello che ha conosciuto il tuo omonimo olimpionico, eravamo nella stessa società di atletica di Torino, lui a fine carriera ed io all'inizio :-), ti confermo che per ogni ulteriore commento in una discussione dove sei intervenuto anche tu, ti arriva una mail di notifica e qualora tu voglia leggere qualcosa di pregresso ( come il summenzionato post) ne hai il pieno diritto ovviamente e non devi far altro che cliccare su "vai al suo profilo" di questo o quell'altro utente per poter visionare recensioni, commenti, consigli (utilità) di chiunque in ordine cronologico (per cui, cliccando sul profilo di Lori, potenzialmente gli ultimi suoi commenti ti permetteranno di accedere al post di Rototom:-) Un caro saluto a tutti, Paolo.
visto che Cherubino non vuol sentire... mi spiegate questo?? cercate "Lehava" in rete... vengono fuori siti del genere?!! https://www.trackingterrorism.org/group/lehava-organization-prevention-assimilation-holy-land qualcuno potrebbe spiegarmi?! A me non frega un caxxo di sto lori di che ha fatto non fatto di ebrei di Israele etc... so solo che sta parola, nome, lehava mi era sospetta e controllando in rete, la maggior parte dei siti la presenta come organizzazione terroristica di stampo razziale, xenofoba anti-palestinese e anti araba (che comunque non mi stanno simpatici, no di certo) affiliata alla dx israeliana - in un paio dei quali , mi si è attivato l'allarme antivirus e ho dovuto chiudere alla svelta. 2°, da quando vi leggo, il pc è rallentato e il vs sito è indicato dal mio antivirus come sospetto - mi segnala che il router è stato reindirizzato (e questo non era mai capitato su nessun sito, nemmeno quelli PORNO quali "porhub"... voglio dire... la cosa comincia a farsi inquietante... e ora scopro sta cosa! E poi, che motivo avevate voi, a me sconosciuti, di raccontare le vicissitudini tra voi e questo lori? utente che io ho trovato per caso!... Qualcuno potrebbe spiegarmi!! com mai Lehava ha scelto proprio questo nick? e perche nel sito si fa un gran parlare di EbreI e Israele? DOVE SONO FINITO, CADUTO?!!
In ordine: 1) nessun motivo particolare se non la "gentilezza" di informarti in merito alla causa delle mancate risposte da parte del Lolori. 2) alle tue successive domande nn ho risposte. Se ti tranquillizza saperlo nn ho problemi nel confidarti di simpatizzare per la sx moderata o comunque x una visione progressista in genere. 3) Sono da oltre tre anni sul sito e nn ho mai avuto problemi informatici di virus ecc. Le uniche problematiche di funzionamento sono quelle che saltuariamente affliggono il sito stesso ma assolutamente non legate alla velocità di connessione!
Livio, ti ho già risposto privatamente ma a questo punto lo faccio anche pubblicamente perché mi pare tu sia un po' fuori di testa, ma io il beneficio del dubbio lo do' a chiunque :-) Questo non toglie che mi senta personalmente un po' offesa e mi sia fatta un'idea di te come di una persona un tantino superficiale: se leggessi quello che scrivo (e guardassi il mio avatar) probabilmente non mi piglieresti per una pazza. Lehava è il mio nickname e continuerà ad esserlo perché rappresenta me e parte quello in cui credo. Purtroppo, è anche il nome di un partito di estrema destra israeliano (che comunque, al momento, non ha sparpagliato kamikaze per il mondo. E che, siccome Israele è un paese democratico e laico, lo stesso governo tiene d'occhio, giustamente. Speriamo non combiti più guai di quelli che già panifica) che ci posso fare? La libertà di parola è comunque sancita dal vivere civile e se questi vogliono chiamarsi fiamma, io non posso più usare tale sostantivo? Dai! Per quanto riguarda poi le mie posizioni politiche, più di una volta mi sono intrufolata in discussioni e sono abbastanza chiare a tutti (oddio, a volte non sono chiare neppure a
me! A tutti gli effetti odio gli schieramenti in genere): non mi dilungherei oltre, non faccio proseliti o peggio reclutamento in rete ahhhh....Il fatto che sul film.tv. si faccia un "gran parlare di Ebrei ed Israele": chi lo ha detto? Sei capitato del tutto casualmente su Lolori, e la questione è virata naturalmente su quel soggetto che è stato il motivo del suo allontanamento. Ecco tutto....è dispiaciuto a tutti perdere un utente comunque originale e sanguigno (per altro, di orientamento diametralmente opposto al mio, come vedi, difendo la pluralità! Solo che lui si è spinto oltre e la scelta dei gestori del sito è stata obbligata). Che il tuo computer non funzioni bene mi dispiace, ma che colpa abbiamo noi? Pensa che pure io sono andata a guardare il sito da te segnalato privatamente (TRAC) con una certa diffidenza pensando: "mo' domani mattina mi trovo la polizia postale sotto casa". Mahhh....Vorrei solo aggiungere una postilla: questo tuo commento fuori luogo io non l'avevo neppure visto. Sono stata indirizzata qui da un amico (grazie!!!!!) che, conoscendomi, ha voluto allertarmi: dietro quegli avatar ci sono persone. Per altro, validissime intellettualmente (leggiti qualche recensione in più, magari delle Firme) e di gran cuore. Stai pertanto tranquillo, film.tv. è sicuro (mi posso sbilanciare ragazzi? :-)
Paolo: perdonami: non volevo offendere il valore del tuo operato quotidiano qui solo perché non sei una Firma (io lo diventai, credo, solo in virtù delle "quote rosa" essendo noi ragazze pochine...Non ho mai capito bene il meccanismo. Ed io ti leggo e ti apprezzo lo stesso. Ahhhhh Come altri, d'altronde). Mi sono permessa di suggerire a questo nuovo utente di "incominciare" dalle Firme solo per una facilità di ricerca in rete. Ognuno di noi ha un percorso persona qui, interessi e gusti diversi. Lungi da me asfaltare il sentiero dichiarandolo giusto. Un saluto!
Ma nn ti devi giustificare Paola, ho intuito benissimo il tuo pensiero e nn per nulla la mia battuta terminava con un triplo sorriso:-). Sono consapevole di quanto i parametri siano i più svariati (e talvolta misteriosi ) per la visibilità di questo o quel l'utente indipendentemente dalla qualifica formale decisa dallo staff ( e questo è un aspetto palesemente visibile da chiunque:-). Nel frattempo...un abbraccio.
Io credo tu ti possa supersbilanciare Paola e ti ringrazio per questo chiarimento opportuno ( ma non dovuto ci mancherebbe) che per ovvie ragioni solo tu eri in diritto di postare e che mi auguro abbia sortito nei confronti del nuovo utente gli auspicati effetti tranquillizzanti :-). Paolo ( non figuro tra le "firme" ma me ne farò una ragione:-)))
Perchè mai quella foto in copertina, che non c'entra affatto con questo film e spero comunque non sia considerata blasfema dato che esso tratta di una donna che ora è Santa?
Perchè mi sono accinto a vedere "La settima stanza" - ieri mattina su TV 2000 - senza saperne nulla e solo perchè attratto dalla presenza di Adriana Asti, nostra ottima attrice sia sullo schermo sia in teatro, dove la ammirai un paio di volte quando abitavo a Torino a metà degli anni sessanta. Mi ci affezionai allora e quando la vidi poi al cinema - quasi sempre camei, talora anche pruriginosi (all'inizio con mio stupore) - mi piacque sempre, devo dire anche fisicamente se non altro perchè secondo me ha sempre dimostrato molto meno della sua età.
Per la verità, speravo per una volta di vederla protagonista; ed invece no, la sua "partecipazione straordinaria" si estrinseca in un ruolo importante, direi fondamentale ma pur sempre da comprimaria, sia pure di lusso: quello della madre di Edith Stein sulla cui figura - non di fantasia bensì reale, una delle tante vittime della follia nazista - in
Film che mette in luce le straordinarie doti del comico italiano a mio parere più ingiustamente dimenticato e/o sottovalutato. Grande "quasi quanto TOTÒ" con la differenza che preferì il teatro al cinema per quasi tutta la sua lunga carriera. Questo film "evoca", non "imita" IL MONELLO di Chaplin ma mette in luce la personalissima vena surreale del nostro "comico lunare". Inoltre in un ruolo indimenticabile e fondamentale della storia c'è una giovane grande attrice che avevo conosciuto solo un paio d'anni fa, LUISA ROSSI, al centro del drammatico "IL LUPO DELLA SILA", bellissimo.
Come questo film di Macario: per me sono entrambi vicini al voto massimo e comunque "imperdibili".
Film "italiano" di Tyrone Power. Opportuna una seconda visione, se vorrò parlarne. Qualche aspetto interessante c'è e non mi riferisco prevalentemente alla partecipazione di ORSON WELLES.
Nel 1950 Sullivan interpretò uno dei suoi ruoli più riusciti, quello del perfido Phil Nosseross nel noirI trafficanti della notte(1950), diretto in Inghilterra da Jules Dassin, e considerato il capolavoro del regista[3]. Sullo sfondo di una Londra notturna, tenebrosa e grottesca, l'attore ritrae lo spregiudicato gestore di un nightclub di Soho, alle prese con affari loschi, con una moglie (Googie Withers) che lo detesta, e con un ambizioso dipendente del locale (Richard Widmark) che aspira a gestire in proprio un giro di incontri di lotta e pugilato, e che, sfidando il sistema, finisce per essere tradito dal suo stesso ingombrante "boss", il quale gli tende una trappola e lo fa uccidere[4].
Accusato della morte di un agente di polizia, gangster italo-americano è lasciato in custodia a un tenente, in gioventù suo amico. Evade per raggiungere la fidanzata, ma il poliziotto non gli concede tregua e quando lo raggiunge all'interno di una chiesa, lo uccide. Dal romanzo 'The Chair for Martin Rome' (1947), di Henry Edward Helseth, crime-noir di efficace valenza, sopratutto nelle atmosfere, nel taglio psicologico dei personaggi e nella ricostruzione ambientale di sapore realista. Scritto in gran parte dall'illustre penna di Ben Hecht, coadiuvato da Richard Murphy, diretto dallo specialista Robert Siodmak, è un lavoro che vale soprattutto per i toni austeri d'impronta disfattista, determinati dalla inconciliabilità di un'amicizia perduta e sull'analisi strutturale degli emigrati in terra straniera, in questo caso italiani, che spesso la scelta sociale li colloca, quindi li contrappone, in ambienti diametralmente opposti. Cast di nomi noti, con Victor Mature tenente di polizia e Richard Conte che fa il gangster. Debra Paget è all'esordio nel cinema. Remake italo-francese, nettamente inferiore a questo, nel 1971 con Solo andata, di José Giovanni, presenti tra gli interpreti, Giancarlo Giannini, Ottavia Piccolo e Paola Pitagor
Con Folco Lulli, Rosi Mirafiore, Mario Vercellone, Enrico Olivieri, Pietro Germi
In streaming su Rai Play
97
Non trovato il film completo in rete, però alcuni brani sì.
Da P.S. a mia recensione del film:
Post scriptum del 1° dicembre 2016:
Oggi mckha pubblicato una recensione vera e propria, approfondita, sentita, proprio valida. Condivide il mio giudizio, ampiamente positivo. Ne consiglio la lettura.
Considerato che sostiene pure che questo film sia difficilmente reperibile, memorizzo qui di seguito i link (da youtube) che ne consentono la visione (pur limitata ad alcuni brani):
La prima cosa da tenere a mente è che si tratta di una collaborazione Wilder/Esway. Esway era un regista francese minore il cui miglior film è forse il suo antiquato ma affascinante "Education de Prince" con Louis Jouvet.
Ovviamente Billy Wilder è diventato uno dei più grandi registi della storia, ma molti dei suoi fan potrebbero rimanere delusi. I semi dei lavori a venire sono qui, ma sono pochi e lontani tra loro. Naturalmente le "statistiche" e la voce fuori campo preannunciano il prologo de "La prurito dei sette anni" Questi gangster da quattro soldi sono i precursori di quelli che ritroveremmo in "A qualcuno piace caldo".
La barba grigia che cerca di sedurre Jeanette e si fa rubare la macchina mostra già la tendenza di Wilder a trasformare in "morale" qualcosa che non è ("Baciami stupido" "Avanti") Ma la gag migliore rimane il moccioso che si mette una targa rubata auto .
Il finale non convince perché alla fine è molto drammatico, ma tutto sommato era il classico finale del film francese dell'epoca: andare da un'altra parte.
NB: Quando Wilder lavorava a Parigi, Richard Pottier stava girando più o meno nello stesso periodo la sua "Fanfare d'Amour" che avrebbe ispirato (controllate le sceneggiature) "A qualcuno piace caldo" di BW.
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Negli anni '30, a Parigi, il playboy Henri Pasquier (Pierre Mingand) è sostenuto dal padre, il dottor Pasquier (Paul Escoffier) con soldi e un'auto nuova di zecca. Quando il dottor Pasquier decide di sospendere l'indennità e vendere l'auto per costringere Henri a trovarsi un lavoro, lascia la casa e si associa a una banda di ladri d'auto. Henri si innamora della ladra Jeannette (Danielle Darrieux), e quando vengono traditi dal loro capo, decidono di trasferirsi a Casablanca e rimettere a posto le loro vite.
"Mauvaise Graine" è il magnifico debutto di Billy Wilder come regista. La storia attraente ha azione, romanticismo, dramma, commedia nelle giuste dosi, e nel 2006 c'è un'altra grande attrazione: le meravigliose auto d'epoca. I piani di tiro sono sorprendenti anche per i giorni nostri. La diciassettenne Danielle Darrieux, all'inizio della carriera e bellissima, è un'altra attrazione. Questo film sconosciuto è un gioiello da scoprire. Il mio voto è otto.
Titolo (Brasile): "Semente do Mal" ("Bad Seed")
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Vorrei iniziare dicendo, se non hai mai visto un film di Billy Wilder, guarda almeno da 5 a 10 prima di vederlo. Non lo apprezzerai molto a meno che tu non voglia vedere le radici di Wilder. Questo è il debutto alla regia di Wilder, e si vede. Questo non vuol dire che sia una brutta foto (Wilder non ha fatto molte brutte foto), semplicemente non è eccezionale.
Quando i nazisti conquistarono l'Austria, Wilder fuggì a Berlino e successivamente a Parigi. Mentre era lì, ha scritto e diretto un film. Questo è. Sebbene il film sia piuttosto grezzo e non così serrato come i suoi film successivi, mostra sicuramente i primi aspetti dei suoi film successivi. Vedrai molte gag simili a quelle che avrebbe poi scritto con IAL Diamond. In particolare la scena al parco acquatico. Guarda attentamente per uno scatto allo specchio per il trucco, che ha poi duplicato in The Apartment.
Tra una scena e l'altra ci sono montaggi di musica e inquadrature da uno a tre minuti che non fanno molto per la storia e tendono a far divagare un po' la tua mente. Tuttavia, uno dei fattori più salvifici del film è la colonna sonora di Franz Waxman. Questo film non è solo un must per i fan di Wilder, ma anche per gli appassionati di colonne sonore, poiché la musica di Waxman può essere ascoltata in quasi 300 film, tra cui The Philadelphia Story, Via col vento, classici di Hitchcock come La finestra sul cortile e Rebecca , e alcuni dei film americani di Wilder come Sunset Blvd. e Stalag 17. La musica di Waxman aiuta a fornire quasi tutte le battute e fa scorrere bene il film.
La scena che spicca di più nel film è probabilmente l'inseguimento in macchina (meravigliosamente segnato da Waxman, tra l'altro), che non è poi così squallido considerando che è stato il primo film diretto da Wilder e con un budget così basso.
Questo film è importante per le carriere di Billy Wilder e Franz Waxman ed è assolutamente da vedere se sei un fan di entrambi. È stato anche uno dei primi film di Danielle Darrieux, che recita in film da oltre 70 anni e continua ancora.
Quando guardi questo film ("Bad Seed"), devi dargli un po' di respiro. Dopotutto, il film manca della rifinitura che vedresti nei film di Hollywood dello stesso periodo, soprattutto perché i film francesi non erano poi così raffinati! Il sonoro non era poi così sofisticato e il lavoro di ripresa lasciava un po' a desiderare, ma le sceneggiature erano spesso abbastanza intelligenti. In effetti, i francesi hanno realizzato alcuni film meravigliosi negli anni '30, come "Le Million", "Le Femme du Boulanger" e "Drôle de Drame ou L'étrange Aventure du Docteur Molyneux", alcuni dei migliori film di sempre, Infatti. Quindi non lasciare che l'aspetto di "Mauvaise Graine" ti scoraggi: nonostante sia un po' rozzo, è un film incredibilmente intelligente.
Il film inizia con un giovane incredibilmente inutile (Henri) che guida per la città, godendosi i frutti del lavoro di suo padre. È ovviamente molto viziato ed è difficile da amare. Quando il padre ne ha finalmente avuto abbastanza, vende l'amata macchina di suo figlio e gli dice di trovarsi un lavoro! Bravo papà! Ma Henri è un idiota, quindi segue gli uomini che hanno comprato l'auto e, d'impulso, gliela ruba! Questo porta Henri in una direzione che certamente non avrebbe mai voluto, poiché una vera e propria banda di ladri d'auto lo individua e decide di offrirgli un lavoro! Dove va tutto questo dopo, guarda tu stesso.
Il film ha alcuni aspetti decisamente comici, come l'unico ragazzo della banda che porta sempre le macchine (e gli autobus) più bizzarri. Ma il film non è necessariamente una commedia. Ha anche elementi romantici e persino drammatici, che funzionano tutti bene insieme per creare un film come probabilmente non l'avete mai visto prima! Questa originalità della sceneggiatura è ciò che ho davvero ammirato, anche se il film sembra incantare il male... un po'!
Qualche nota finale. Innanzitutto, questo è il primo film diretto da Billy Wilder (che in realtà ha co-diretto) e subito dopo è venuto in America ed è diventato uno dei migliori registi della storia. Nonostante non sia tra i nomi molto, molto famosi oggi, la sua serie di crediti cinematografici è difficile da battere e l'unico regista a cui riesco a pensare che ha avuto ancora più successi durante il suo tempo è stato William Wyler. Anche il famosissimo Hitchcock avrebbe probabilmente ucciso per raggiungere il successo ottenuto da Wilder durante la sua lunghissima e illustre carriera. Non vedi la direzione migliore in "Mauvaise Graine", ma devi pur cominciare da qualche parte! In secondo luogo, forse sono solo io, ma di sicuro ho sentito forti vibrazioni gay dall'amante della cravatta nei confronti di Henri - forse non era previsto. Terzo, il modo in cui il film è finito è stato sicuramente diverso e non posso
Dopo che suo padre ha venduto la sua auto, Henri "prende in prestito" l'auto di uno sconosciuto per fissare un appuntamento con una giovane donna. Questo atto lo vede cadere in fallo di una banda di ladri d'auto, ma dopo qualche discussione si unisce alla loro banda. Le cose sembrano andare bene ma lui e il capo non vanno d'accordo.
Dramma poliziesco francese abbastanza interessante. La trama è piuttosto semplice ma è abbastanza coinvolgente mentre seguiamo le avventure di Henri e passiamo da cittadino rispettoso della legge a criminale. Anche uno o due bei momenti comici.
L'aspetto più interessante di questo film è che è stato il debutto alla regia di Billy Wilder, avendo ricevuto un credito di scrittura per 22 film precedenti. Avrebbe dovuto aspettare altri otto anni per il suo secondo e primo film hollywoodiano, Il maggiore e il minore. Anche questo è stato un affare abbastanza poco spettacolare. Il suo terzo film, Five Graves to Cairo, era migliore ma non dava ancora un'idea dei capolavori che sarebbero arrivati. Tuttavia, il suo quarto, Double Indemnity (1944) è stato brillante e da quel momento in poi non ha mai guardato indietro.
Questo film è stato in realtà co-diretto da Wilder e da un ungherese di nome Alexander Esway, che non conosco. Avendo visto solo cinque film di Wilder a questo punto, non posso offrire molti input su come questo film si relaziona al resto del suo lavoro, ma ci sono alcune cose che vale la pena menzionare qui.
Prima di tutto, è risaputo che Wilder era un grande ammiratore di Ernst Lubitsch, il grande regista tedesco che arrivò in America nel 1923 e trasformò per sempre il cinema di Hollywood, apportandovi la sua sensibilità europea, raffinatezza e allusioni sessuali. Anche Wilder, austriaco di nascita, avrebbe lasciato la Germania e sarebbe venuto in America, sebbene sia il suo viaggio che le ragioni fossero molto diversi da quello di Lubitsch, che lasciò la Germania per scelta, non per necessità.
Wilder era stato uno sceneggiatore di successo in Germania dal 1929 al 1933, quando, consapevole delle sue origini ebraiche, fuggì dal paese dopo l'ascesa al potere di Hitler. Andò in Francia, e poco dopo arrivò in America, dove fece irruzione a Hollywood, prima come sceneggiatore, poi come regista di grande successo.
Mentre era in Francia, prima di arrivare in America, ha co-diretto questo film, "Mauvaise graine" ("Bad Seed"), nel 1934. La prima cosa che mi ha colpito è che il film era molto sulla vena di altri Le commedie drammatiche francesi dell'epoca (per esempio, mi è subito venuto in mente "Under the Roofs of Paris" di René Clair, e, in misura minore, "Boudu Saved From Drowning" di Renoir e "L'atalante" di Vigo ). Nonostante il fatto che le due parti significative della carriera di Wilder siano state in Germania e in America, questo film non sembra né tedesco né americano. Sembra che Wilder sia stato in Francia solo per circa un anno, forse meno, eppure è riuscito a imitare perfettamente lo stile, l'estetica e l'atmosfera generale di altri film francesi simili dell'epoca. Ho considerato la possibilità che questo fosse più il risultato dell'influenza di Esway che di Wilder, ma anche Esway, credo, aveva fatto solo un film francese prima di questo. Quindi, o lo stile generale e l'atmosfera del cinema francese hanno permeato il suo film in gran parte a sua insaputa o intenzione, o Wilder è semplicemente nato dotato nell'assorbire e rigurgitare l'ambiente e l'estetica del suo ambiente. Mi propongo per quest'ultimo, anche se sono sicuro che entrambi siano veri, in una certa misura.
La seconda cosa che mi ha colpito è che, già all'inizio della carriera cinematografica di Wilder, l'influenza di Lubitsch era evidente. Peter Bogdanovich, discutendo di "Trouble in Paradise" di Lubitsch, ha osservato che, mentre i protagonisti del film erano ovviamente ladri, Lubitsch ha tenuto a non mostrarli mai nell'atto di furto. Come disse Bogdanovich, "Lubitsch era troppo sofisticato per quello". Essendo Lubitsch il maestro dell'insinuazione e dell'implicazione quale era, tutto nei suoi film era, a rigor di termini, implicito, anche quando spesso non lasciava dubbi su ciò che intendeva trasmettere. Certo, la censura gioca il suo ruolo in queste cose, ma non c'è dubbio che questo metodo riflettesse perfettamente la sensibilità unica di Lubitsch come regista, e Wilder aveva chiaramente preso appunti. All'inizio del film, quando il nostro protagonista ruba per la prima volta un'auto, viene mostrato in piedi accanto ad essa, guardandola, e poi dopo uno spaccato di alcuni gangster che lo osservano, la cosa successiva che vediamo è lui che si allontana con l'auto presumibilmente rubata. Non è stato eseguito in modo fluido e mancava di quella famigerata raffinatezza a cui Bogdanovich si riferiva nei film di Lubitsch, ma la cosa importante, in un'opera giovanile come questa, è prendere nota dell'influenza. E Wilder è stato chiaramente fortemente influenzato da Lubitsch, anche nel '34. (Nota, inoltre, il modo in cui il personaggio principale modella gran parte del suo comportamento su Maurice Chevalier, una star frequente dei film di Lubitsch nei primi anni '30, e fa anche un'impressione di lui all'inizio del film.) e poi, dopo uno spaccato di alcuni gangster che lo osservano, la prossima cosa che vediamo è lui che si allontana con l'auto presumibilmente rubata. Non è stato eseguito in modo fluido e mancava di quella famigerata raffinatezza a cui Bogdanovich si riferiva nei film di Lubitsch, ma la cosa importante, in un'opera giovanile come questa, è prendere nota dell'influenza. E Wilder è stato chiaramente fortemente influenzato da Lubitsch, anche nel '34. (Nota, inoltre, il modo in cui il personaggio principale modella gran parte del suo comportamento su Maurice Chevalier, una star frequente dei film di Lubitsch nei primi anni '30, e fa anche un'impressione di lui all'inizio del film.) e poi, dopo uno spaccato di alcuni gangster che lo osservano, la prossima cosa che vediamo è lui che si allontana con l'auto presumibilmente rubata. Non è stato eseguito in modo fluido e mancava di quella famigerata raffinatezza a cui Bogdanovich si riferiva nei film di Lubitsch, ma la cosa importante, in un'opera giovanile come questa, è prendere nota dell'influenza. E Wilder è stato chiaramente fortemente influenzato da Lubitsch, anche nel '34. (Nota, inoltre, il modo in cui il personaggio principale modella gran parte del suo comportamento su Maurice Chevalier, una star frequente dei film di Lubitsch nei primi anni '30, e fa anche un'impressione di lui all'inizio del film.) e mancava quella notoria raffinatezza a cui Bogdanovich si riferiva nei film di Lubitsch, ma l'importante, in un'opera giovanile come questa, è prenderne atto. E Wilder è stato chiaramente fortemente influenzato da Lubitsch, anche nel '34. (Nota, inoltre, il modo in cui il personaggio principale modella gran parte del suo comportamento su Maurice Chevalier, una star frequente dei film di Lubitsch nei primi anni '30, e fa anche un'impressione di lui all'inizio del film.) e mancava quella notoria raffinatezza a cui Bogdanovich si riferiva nei film di Lubitsch, ma l'importante, in un'opera giovanile come questa, è prenderne atto. E Wilder è stato chiaramente fortemente influenzato da Lubitsch, anche nel '34. (Nota, inoltre, il modo in cui il personaggio principale modella gran parte del suo comportamento su Maurice Chevalier, una star frequente dei film di Lubitsch nei primi anni '30, e fa anche un'impressione di lui all'inizio del film.)
Un'altra cosa che ho trovato interessante guardando questo film è stato il tema ricorrente della riluttanza dei giovani a lavorare, a vivere di orario dalle 9 alle 5 e sostenere qualsiasi tipo di lavoro "rispettabile". Il film sembrava persino simpatizzare con questo atteggiamento, anche se sono ambivalente sul fatto che gli sceneggiatori (Wilder e altri tre) sostenessero davvero questa mentalità o semplicemente la riconoscessero come una realtà per molti giovani dell'epoca. In entrambi i casi, non c'era certamente nulla di condanna nella loro rappresentazione di questi ragazzi. Questi sono circa i ladri d'auto più innocui che potresti mai concepire.
"Mauvaise graine" ha come protagonista femminile Danielle Darrieux, che ho visto di recente nel film "Mayerling" di Anatole Litvak del 1936. È un'attrice di qualità. Il film si distingue anche per avere Franz Waxman come uno dei due musicisti che lavorano alla colonna sonora del film. Waxman in seguito ha continuato a segnare film per registi come, per citarne alcuni, Alfred Hitchcock, Sam Fuller, Lewis Milestone, Victor Fleming, George Cukor e molti dei film successivi di Wilder.
Questo non è affatto un grande film. Non posso nemmeno dire che sia davvero un buon film. Ma è molto decente e vale la pena guardarlo per chiunque sia interessato allo stesso Wilder o al cinema francese di questo periodo. Il film è generalmente spensierato, leggermente toccante e nel complesso ben eseguito. Manca di sostanza tematica e impatto narrativo, ma dato che il suo interesse principale è come curiosità per i fan di Wilder (o come necessità per i completisti di Wilder), ha finito per essere in qualche modo superiore alle mie aspettative. Non sospetto che qualcuno scriverà a casa su questo, eppure, non riesco nemmeno a immaginare che molti lo considereranno una perdita di tempo. Per essere un film d'esordio, sono piuttosto impressionato. Soprattutto considerando i primissimi lavori di altri grandi cineasti di Hollywood come Kubrick o Coppola, "Mauvaise graine"
VALUTAZIONE: 5,33 su 10 stelle
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Those who love Wilder can and will find something to love in even his most blah projects - The Emperor Waltz for example - and this is no exception. It's fascinating to notice little 'touches' not necessarily commonplace in 1934 like the early scene when the protagonist, recently stripped of his car by a tough-love father 'sees' another car reflected in a shop window and we can almost pinpoint the moment when he decides to steal it yet Wilder refuses to follow this shot with the next logical one, i.e. the car being actually stolen; instead we cut to another car containing two men which effectively 'masks' the theft and THIS shot is followed by our protagonist now at the wheel and blithely speeding away. This is a film full of wheels and circles or, to put it another way, motion. This is not to say the trademark Wilder wit is not evident as there are gags a plenty. At seventeen years old and already a veteran actress Danielle Darrieux is virtually unrecognizable physically but the talent was there right from the beginning. No Wilder collection is complete without this and once again I'm indebted to an ultra kind Frenchman who taped it for me.
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I must say having seen most of his other films and starting with his first work I was not sure what to expect. Most directors take a few films to really get going but "Mauvaise Graine" was enthralling from the start.
The main idea is a spoiled son gets taken off his father's community service bill paying and has to find his own way. A chance car job gets him involved with an entire committee of professional car thieves with a operation that engulfs all of Paris. His best friend on the job puts him up at his place for the time being and it's here where he meets his friend's sister and the love interest for the film.
Senza dire troppo altro, questa è l'idea principale del film. I primi 60 minuti ho pensato che Wilder avrebbe potuto iniziare con un film eccellente, la storia era interessante, non generica come molti altri film nello stesso periodo. I personaggi erano molti, molte risate secondarie e la storia d'amore ha continuato la storia senza sminuire il flusso del film. Triste a dirsi, gli ultimi 20 minuti rallentano sostanzialmente e fanno una svolta per il tipico sentimentalismo cliché.
Un film che i fan di Wilder apprezzeranno e che include l'inizio delle sue lunghe riprese e personaggi seri ma con i piedi per terra. Lo consiglierei a chiunque voglia vedere il suo primo film ea coloro a cui piace un buon dramma poliziesco con romanticismo e risate coinvolte.
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This French film about a gang of car thieves was Director Billy Wilder's first directorial effort. He also co-wrote the film. Wilder spent a brief period in France before emigrating to the United States. During that time, he collaborated on this film. As with some later Wilder films, Mauvaise Graine (Bad Seed) is marked by a mixture of deliberate pacing and jump cuts quickening the pacing. Early examples of Wilder's acerbic view of humanity are evident in the gangland leader and within the subject matter of being amongst car thieves. There are also some great moments of romanticism also a Wilder signature in his films. The plot involves a ne'er-do-well son, the bad seed, cut off from his father's money who must make it on his own. The cast consists of French actors, among them a young Danielle Darrieux who eventually becomes the love interest. Interesting of note too is Wilder's concept of complex characters with both good and bad traits evident here and a few risqué bits, another of his later hallmarks. **1/2 of 4 stars.
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Directors: BILLY WILDER, Alexander ESWAY. Screenplay: Billy Wilder, Hans G. Lustig, Max Kolpé. Dialogue: Claude-André Puget. Photography: Paul Cotteret, Maurice Delattre. Film editor: Therese Sautereau. Camera operator: Robert Guilbert. Music composed by Allan Gray and Franz Waxman. Continuity girl: Jacqueline Gys. Sound recording: Jean Bertrand and Behrens. Producer: Georges Bernier. A Compagnie Nouvelle Commerciale Production. Released in France in 1933. 86 minutes.
SYNOPSIS: A playboy's father tries to take his son in hand, but the youth refuses to settle down. He leaves home and joins a gang of professional car thieves.
NOTES: Gainsborough bought the rights to this film and brought out an English version, "First Offence", in April, 1936. Produced by Michael Balcon and directed by Herbert Mason, this version starred Lilli Palmer as Jeanette, John Mills as the playboy, Bernard Nedell as the boss, Michael André as the heroine's brother, and H.G. Stoker as the hero's doctor father. Jean Wall, Paul Velsa and Marcel Maupi repeated their roles in order to tie in considerable footage from the original movie. Although the story was credited to Stafford Dickens and the screenplay to Austin Melford, the setting remained in Paris. It's quite obvious from the synopsis that this version should also be credited to Wilder and his collaborators, but I've never seen it listed in any Wilder filmography. Wilder does, however, receive credit in the Michael Balcon book published by The Museum of Modern Art, New York, in 1984.
COMMENT: A most interesting and fascinating movie, filmed on a fairly extensive budget on real locations in Paris and Marseille. Not the least of its startling achievements is its amazing use of process screen effects. In fact it soon becomes just about impossible to tell where on-the-spot filming stops and process screening begins. The realistic techniques employed here make similar Hollywood productions look positively amateurish. The bitter-sweet script mixing comedy, romance and drama rates as typical Billy Wilder.
However, one mustn't under-rate Esway's contribution to the direction. As we saw in Barnabé (1938), Esway figures most definitely as a very skillful and stylish metteur en scene. Perhaps he contributed such wonderful Lubitsch-style touches as the sequence in which our heroine refuses several invitations to step into monsieur's automobile. A large wagon passes in front of the camera and when our heroine comes back into sight, there she is seated in the car!
No doubt Esway helped considerably with the actors too. Danielle Darrieux comes across most charmingly as the heroine of the piece, while Raymond Galle shines as the prankish kleptomaniac. Gaby Héritier as a joyful thief, and Michel Duran as the unscrupulous "boss", hand in equally fine performances. Pierre Mingand has a tough time maintaining audience sympathy for the playboy hero who refuses to accept responsibility and willfully embarks on a crime spree. He manages well enough, but seems outclassed by the other players.
Fotografia e altri crediti sono di prima classe. Scene di spicco sono il furto dell'RG5, compiuto mentre il finto tassista e il suo finto cliente creano un abile diversivo; la vista idilliaca di Marsiglia vista dal cassone di un camion mentre un treno merci attraversa lentamente un imponente ponte tipo acquedotto; e il raid culminante nel garage. E sospetto che Wilder ed Esway siano due dei giovani che si inchinano sul sedile rumoroso dell'auto dell'eroe proprio all'inizio del film. Sarebbe davvero un tocco Wilder!
L'avevo visto nell'estate 2017 e ricordo che mi era piaciuto. John Payne e Dan Duryea i protagonisti. Un recensore evidenzia punti in comune con "Mezzogiorno di fuoco".
visto 6.11.18 e scritto commento a recensione di hupp2000:
Ore 2 del 6 novembre, ho finito ora di vederlo e l'ho apprezzato. La tua opinione non mi appare condizionata dallo struggente ricordo personale che ci riveli dopo, nel senso che non traspare l'emozione che indubbiamente devi aver provato. Per quanto riguarda la storia d'amore, io penso che in momenti così terribili non sia improbabile. Il finale è molto bello. Grazie di avermi dato l'opportunità di vederlo. F.
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