Nel cinema degli ultimi trent'anni, ha rivoluzionato il concetto stesso di "versatilità" recitativa. Come ci è riuscito? Letteralmente, "rivoluzionando" i propri connotati da un film all'altro, sovente in maniera profonda e perciò spiazzante: dal criminale (Nemico pubblico – Public Enemies) al pirata (La maledizione della prima luna), dal poeta (Dead Man) al mercante d'arte (Mortdecai), dal vampiro (Dark Shadows) al personaggio da fiaba (Alice in Wonderland), dal regista (Ed Wood) al poliziotto sotto copertura (Donnie Brasco e 21 Jump Street), sempre indossando maschere di elevata eccentricità. Ovviamente – per chi ancora non lo avesse afferrato – si sta parlando di Johnny Depp, il cui nome viene ormai abitualmente utilizzato, nell'olimpo di Hollywood, come sinonimo di "trasformismo". È piuttosto evidente, comunque, che nell'ultimo periodo della sua carriera quest'impeto irrefrenabile al cambiamento si sia trasformato in una smania dai contorni patologici. O in un vezzo di cui si vede a fatica l'utilità. O forse in una sorta di automatismo al quale nemmeno lo stesso Depp riesce più ad abdicare, magari per paura che le major non gli rinnovino più i contratti (si veda il ritorno di Jack Sparrow dopo sei anni ne La vendetta di Salazar). Dipende dai pareri, anche perché l'attore del Kentucky è ancora oggi sostenuto da un folto gruppo di accaniti ammiratori pronti a negarlo, e ad affermare con veemenza che questo singolare way of acting è solo positivo in un'attualità schiava del conformismo. In proposito, lui, alla Mostra del Cinema di Venezia del 2015 (cui ha preso parte per Black Mass – L'ultimo gangster), ha dichiarato: "Per me cambiare significa dare al pubblico qualcosa di nuovo ogni volta, è un atto d'amore verso chi paga il biglietto".

Tenuto conto di tali valide considerazioni, la domanda di questo sondaggio è pertanto la seguente: che cosa pensate del trasformismo di Johnny Depp allo stato attuale delle cose?

Se siete convinti che tale tendenza sia sempre stata "cosa buona e giusta" e che continui ancora oggi ad esserlo, votate con un SÍ Dark Shadows.

Se invece credete che questo trasformismo interpretativo sia stato positivo in passato ma che oggi si sia – inevitabilmente – ridotto a qualcosa di monocorde, sistematico e ripetitivo (anche se comunque apprezzabile), votate con un SÍ Black Mass – L'ultimo gangster.

Se vi sembra che Depp attraversi (come qualunque altro attore) alti e bassi a seconda del tipo di progetto intrapreso, e che ciò avvenga nell'ultimo tempo nello stesso modo in cui è avvenuto già in passato, votate con un SÍ La fabbrica di cioccolato.

Se siete del parere che Depp e le sue "metamorfosi" abbiano dato i suoi frutti migliori nel passato remoto e che ormai, nell'ultimo decennio, esse non abbiano più alcuna utilità e spesso scadano nel kitsch (a diretta testimonianza di un declino che ha colpito il suo carisma), votate con un SÍ Alice attraverso lo specchio.

Se pensate che siffatti "travestimenti" di sorta non abbiano in realtà portato a niente (o quasi) di buono per Depp e per il cinema, votate con un SÍ Don Juan DeMarco maestro d'amore.

Invece, se avete l'assoluta convinzione che, indipendentemente dalle sue velleità di trasformista, Depp sia un attore la cui bravura non è mai tramontata e che sia pronto a stupire il pubblico ieri come oggi, allora votate con un SÍ Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar.

Si sottintende che un voto esclude l'altro: una volta scelto il proprio personale orientamento sulla questione, non è permesso votare più di un punto di vista dei cinque proposti. Perciò: prima di esprimervi, meditate con attenzione!

Inoltre, se vi va, siete liberi di farmi sapere la vostra opinione in maniera più completa tramite un commento.

Spero che questa playlist vi possa piacere! Buon voto a tutti! :-)

Appendice (by supadany)

Chiunque di voi può formulare nuovi quesiti senza alcuna limitazione (es. è meglio Steven Spielberg o Stanley Kubrick, preferite Alfred Hitchcock o John Ford, recita meglio Michael Fassbender o Leonardo DiCaprio, è più gnocca Natalie Portman o Alicia Vikander, adorate di più Marcello Mastroianni o Vittorio Gassman). Vi chiedo, gentilmente, di rispettare solo poche semplici regole. Indicare nell'oggetto della playlist "I sondaggi di FilmTv.it", il numero consecutivo, il tag "I sondaggi di FilmTv.it" (si mette in fondo, al secondo passaggio, al massimo chiedete se avete dei dubbi), dal quale sarà notte tempo possibile recuperare ogni scritto (e anche capire il numero da inserire nell'ordinamento) e di riportare in fondo questa appendice in modo tale che chiunque legga possa a sua volta formulare nuovi sondaggi (è questa la volontà), rispettando le regole (è questa la necessità) che servono semplicemente per rendere ogni pezzo facilmente rintracciabile, consecutivo e mai terminale. Se avete dubbi su quanto scritto pocanzi, potete sempre scrivermi direttamente nel mio box prima di pubblicare un pezzo, vi risponderò volentieri, appena possibile.