IL COBRAC ERA BRUUTTTTO!!! I miei genitori mi portano a vedere nel piccolo cinema del piccolo paese questo film con il titolo originale onomatopeico (Sssssss), naturalmente non ne sapevano niente era semplicemente il film che veniva proiettato quel fine settimana. Naturalmente del "rating" figurarsi se si conosceva, ci sarebbero voluti ancora anni perché venisse preso in considerazione in Italia, tanto che per i gestori della sala non facevano neppure caso all’età degli spettatori, se poi oltretutto ad accompagnarmi c’erano i genitori quale miglior occasione di lavarsene le mani. Mi dico sempre però che quella visione potrebbe avere aperto nel mio subconscio, molto tempo dopo, la passione al cinema horror scoprendo uno tra i generi da me più amati. Cosa curiosa i mie genitori che possedevano uno dei primi registratori, una volta a casa mi posero alcune domande sul film se mi era piaciuto. Io dissi "il cobrac era brutto e io non ci volevo venire". La cassetta esiste ancora. Il film allo stato attuale avrebbe un rating 18.
sono in vena di ricordi, se volete potete partecipare :-)
Playlist film (aperta ai contributi)
Con i miei genitori vado a vedere Rocky IV, e assisto a un evento unico per me, fino a quel momento, qualcosa che successivamente non ho più sopportato per avanzamento dell'età e la perdita del "senso di meraviglia". Una sala completamente piena di spettatori invasati a incitare sui colpi di Rocky su Drago, momento veramente unico emozionante non più ripetuto. Non so se un bene!
Pure senza internet le bufale esistevano già, sotto altra forma. Ancora nel mio piccolo paese corre la voce che tutti i miei amici avessero già visto "La Venexiana" con la bellissima Laura Antonelli (con cui condivido solamente il cognome), riesco a convincere il mio babbo a portarmici dato che era VM14. Acconsente, così lo vedo aspettandomi chissà che cosa, rimango deluso, mi faccio grande sul fatto di avere visto solo qualche tetta, che non è di certo un male, ma in quel "periodo storico" eravamo ancora piccoli per capire tale potere, e pensavamo ad altro. Alla fine scopro che nessuno lo aveva visto e io ero stato l'unico, che imbarazzo. Ma ora non me ne pento!
il film che mi porto nel cuore con il ricordo di mio babbo, è lui che me lo ha fatto conoscere, me ne sono innamorato da subito venendo contagiato pure dalle sue risate. Quando lo riguarderò non sarà più come prima, senz’altro qualcosa di completamente diverso ma sicuramente emozionante. Sono sicuro che quando lo rivedrò lui sarà lì con me a ridere dei cattivi, degli indiani, del cavallo che si sposta. Chissà se pure io riuscirò a fare conoscere un film a mio figlio che si porterà con se legato a me, magari potrebbe essere proprio questo.
lo andai a vedere con una mia amica carissima che tuttora lo è, ci trovammo in galleria noi due insieme solo e solamente ad altre coppie che non conoscevamo, ricordo ancora l’imbarazzo iniziale di lei. Uscivamo spesso insieme diverse volte in verità, ammetto di avere avuto una cotta pazzesca per lei, quindi il "paese è piccolo e la gente mormora" si creavano sempre più delle storie grandi quanto il gol di testa di Dino Zoff su calcio d'angolo, con noi nudi arditi a rotolarci e copulare, dalla scesa dell’auto fin dentro la platea del cinema senza sosta. Ma ammetto che se avessi oltrepassato il platonico mi sarebbe bastato pure un bacetto casto delicato sensibile. Con lei in una sala completamente deserta vidi pure Eyes wide shut figuriamoci….
il periodo fiorentino dove mi presentavo alle anteprime dell’atelier, elemosinando un posto gratis a chi possedeva l’invito per 2, quindi era tutto un controllare da me tra il criminale e il pervertito per vedere chi era da solo/a per sfruttare l'occasione ed entrare. La gente giustamente stava un po sul chi va la! Successe però la volta che sbagliai giorno e i cassieri lo dissero la sera successiva della proiezione, al curatore che esordì ““ricordo la proiezione anteprima della prossima settimana visto che qualcuno si è presentato alla cassa del cinema ieri sera sbagliando giorno!” e scesi nascosto nella poltrona, che bischero tanto non mi conoscevano ma dentro di me aspettavo quasi l’occhio di bue.
film tremendo devastante, visto nell’arena estiva di Campo di Marte a Firenze. Ritorno in notturna attraversando quasi l’intera città dovendo arrivare al quartiere di Novoli tra i pochi autobus viaggianti e molto percorso a piedi, oltretutto fatto da solo guardandomi continuamente le spalle. Cuore in gola palpitazioni a mille, un ritorno all’appartamento micidiale ci sono voluti un paio di giorni per riprendermi, esperienza allucinante, mi sono odiato, ho tirato un sospiro solo nel momento in cui mi sono chiuso l’uscio alle spalle e ho inserito il paletto il chiavistello, dato due giri di chiave, messo un mobile di fronte alla porta…..
RICORDO EXTRA Serata al cinema Europa di Grosseto. Fine film titoli di coda lo schermo si divide a mezzo, una parte dedicata alle immagini del film che continuano su come si sono evoluti i rapporti dei protagonisti, l'altro lato i credits. Dopo poco si spenge la proiezione come da tradizione di cinema locale di provincia, ma non solo. Discussione animata da parte mia con il gestore che mi dice "ma era solo un sogno dei protagonisti ed erano solo immagini ripetute", ma se lo erano dovevo valutarlo io. Finisce che mi avrebbe fatto partecipare alla proiezione sella sera successiva gratis, io rinuncio. PACE! lo rivedo anni dopo mi guardo i titoli di coda dove c'è il matrimonio che mi ero perso, oltre ad una seconda parte di scene effettivamente ripetute, aveva ragione a metà. Pensiamo oggi con un titolo Marvel, diventerei subito malinconico e ci scapperebbe la rissa, per questo se conosco il gestore gli lancio un occhio cattivo. Per fortuna la pratica di tagliare i credits finali sembrerebbe interrotta rispetto a una ventina di anni fa, dove non si faceva pari..
RICORDO EXTRA n°2.
Novembre 1996, Anteprima Teatro Verdi Atelier Firenze, è quasi impossibile descrivere il momento dell'evento accaduto prima della proiezione, ma ci proverò. La stessa persona responsabile delle anteprime Atelier che alla proiezione di Romeo+Giulietta aveva ricordato l'evento della settimana successiva facendomi sprofondare nella poltrona, esordi rivolgendosi a una sala compresi gli spalti completamente piena, più o meno così con voce rotta dal dolore e dal rammarico "siamo rammaricati con voi, perchè abbiamo fatto di tutto, ma la copia che andremo a fare vedere stasera in anteprima di Verso il Sole di Michael Cimino, non è in lingua originale ma doppiato in italiano" . Con Starbook ancora ridiamo, perchè si alzò dal teatro intero un subbuglio di ovazione di Fantozziana memoria con battiti di piedi e grida di entusiasmo, tanto che se "Barba" cercava conforto non lo trovò certo quella sera. Difficile da capire il momento se non si era lì, uno di quei momenti che rimpiangi di non avere un mezzo come oggi per riprendere la serata.
NdA "Barba" è stato il nomignolo affettuoso, dato da me e starbook al curatore, che era sempre lui, che si presentava ogni volta a introdurre le Anteprime Atelier.
Contributi di altri utenti
Come l'autore della playlist sa bene si tratta di una visione 'fiorentina' in compagnia di una cara amica (simile a ciò che capita a Mike con Carlit's Way ma nel mio caso non c'era attrazione alcuna). Alla fine del film, siamo stati colpiti dal colpo di scena finale:'attore mostra la propria 'dimensione artistica'. Da quel momento fino al nostro ritorno a casa siamo decisamente 'confusi' e 'spaesati'. Un colpo di scena veramente 'ENORME'!
Ero bambinetto quando vidi per la prima volta il capolavoro del grande Portillo; mi spaventai a morte, ma rimasi affascinato dalle gesta del famoso bandito detto "Il pipistrello", dall'esperimento di regressione che porta la protagonista Rosita Arenas ai tempi degli aztechi e al balletto di Stella Inda, la musica terrificante delle note basse ripetute che accompagnano l'esperimento. A 17 anni pensavo di aver terminato la mia carriera di spettatore, e di incominciare quella di ricostruzione del tempo perduto, cercando di rivedere i film che mi avevano segnato. Questo è uno dei film che appartengono a quel tempo.
Sempre cercando il tempo perduto, rimasi per anni sulle tracce di un film di cui ricordavo bene il finale, quello in cui "il messicano chiede il suo nome", in fondo ad una scalinata. Rivisto verso i 18-19 anni, credo, mi chiarì il perchè lo amavo tanto, e capii che da questa pellicola era uscita gran parte della mia visione della vita.
quella sera ero l'unico spettatore e quando uscì dalla sala nevicava
La bellezza struggente della Connelly: una Signora delle Mosche che mi toglie il sonno per una settimana!
"Bonheur fané, cheveux au vent, baisers volés, rêves mouvants. Que reste-t-il de tout cela ? Dites-le-moi."
Era il tempo dei sogni e delle grandi avventure, da vedere per lo più in TV o da leggere su qualche fumetto...il film di George Sidney era un concentrato di tutto questo, intrighi, duelli, coreografie stupende, Gene Kelly perfetto guascone, dinamico e spavaldo il suo D’Artagnan resterà per sempre impresso nella mia mente, non quanto però la bellezza oltre confine di Lana Turner, ero poco più di un bambino ma quella sera davanti alla TV mi innamorai di una donna bellissima e perfida. Il film lo rividi decine di volte nei mesi successivi (siano sempre benedette le VHS), non per l’avventura, non per le splendide coreografie e le battaglie...lo rividi solo per lei, per Milady, bella e cattiva da togliere il fiato.
Tra i mie amichetti del tempo si faceva un gran parlare di un film “fichissimo” che avrebbero trasmesso in serata, eravamo poco più che ragazzini, al tempo nel cortile sotto casa si chiacchierava di cinema solo in casi particolari, quando in TV davano dei film “speciali”, I guerrieri della notte, Lo squalo, Il buono, il brutto, il cattivo...ci davamo appuntamento per il giorno dopo e se ne parlava, ci raccontavamo le parti migliori, le scene più belle. Stavolta il film che aveva attratto la nostra attenzione era meno conosciuto e raccontava di una pazzesca corsa di automobili, si intitolava appunto La corsa più pazza d’America, a me non convinceva molto ma siccome tutti lo avrebbero visto io non potevo esimermi dal farlo. Arrivato a casa la doccia fu fredda, di TV al tempo ne avevamo una sola e mio padre aveva già deciso che film vedere, mi disse e ancora lo ricordo come fosse ieri “ Ma che sei matto? Stasera c’è 007!”, io mi arrabbiai, gli risposi che tutti vedevano l’altro film (per tutti intendevo ovviamente la mia combriccola di amici), perché noi dovevamo vedere sto 007...naturalmente mio padre non sentì ragioni. Io mi incazzai come solo i ragazzini sanno fare, però restai lì e con il broncio stampato in faccia vidi 007 Licenza d’uccidere in prima visione Rai, quando il film finì mio padre mi chiese se mi era piaciuto, io con la faccia schifata gli risposi di no...ma non era vero, mi era piaciuto molto ma dovevo tenere il punto. Il giorno dopo scoprii che in quasi tutte le case dei miei amici era andato in onda 007, erano tutti arrabbiati a parte quei due-tre che si vantavano di aver visto il film con Burt Reynolds e Farrah Fawcett, io me la ridevo sotto i baffi che non avevo.
A Grosseto ho fatto il militare, 3° Reggimento Savoia Cavalleria, l’unico Reggimento italiano che nella divisa sfoggia una cravatta rosso sangue (c’è una storia anche per questo, ma ora non è importante), inizialmente l’obbligo del servizio di leva mi rimase per così dire un po' indigesto, anzi, ad Arezzo feci il CAR e pensai più di una volta di scappare...per fortuna non lo feci :) A Grosseto le cose andarono meglio, mi abituai alla “vita militare” e presi l’esperienza con filosofia, oggi la rimpiango anche perché sono certo di non essermi goduto alcuni momenti come avrei potuto, sta di fatto che tra un’esercitazione tra i boschi, una trasferta con i blindati a sparare in notturna dalla spiaggia e le guardie ad una polveriera sperduta in una specie di foresta vicino Pisa (stavamo sopra una garitta alta almeno 40 metri), c’era spazio anche per un po' di svago. Svago per me e per il mio piccolo gruppo di nuovi amici era sinonimo di Cinema, a Grosseto vidi Alien – La clonazione, eravamo in tre, accompagnati da 3 ragazze conosciute in città, il film di Juanet è meno brutto di quello che si dice ma al tempo non me ne curai molto, ero preso da una delle ragazze del gruppo, si chiamava Francesca, scattò subito un feeling naturale e con lei vidi (stavolta da soli) anche Il collezionista e Will Hunting. Chissà, forse poteva nascere qualcosa di più, oltre alla passione per il cinema avevamo altri interessi in comune...ma il mio tempo al servizio dello Stato era giunto al termine, forse per questo non feci il passo decisivo, sta di fatto che pochi mesi dopo tornai a Roma e la cosa (qualsiasi cosa fosse) morì lì.
Mi viene da ridere solo a scriverlo, ma si può andare al cinema a vedere Bingo Bongo? La risposta è si se a trascinarti è uno zio acquisito che amava questo genere di film, una persona che sprizzava allegria e voglia di cazzeggiare da ogni poro, io lo chiamavo zio Enrico ma non era mio zio, lui e sua moglie erano amici intimi dei miei genitori, si conoscevano da ragazzi, mia madre e la moglie di Enrico partorirono il primo figlio nello stesso ospedale e nello stesso mese, Andrea nacque il 3 Agosto e io il 5 dell’anno 1975. Bingo Bingo mi ricorda la simpatia di uno zio che non era uno zio ma verso il quale nutrivo un grande affetto, l’ho frequentato per anni, non eravamo parenti ma era come se lo fossimo, un legame speciale. Enrico se n’è andato da qualche anno ormai, io ogni volta che vedo qualche commedia un pò trash o che rifanno in tv Bingo Bongo ripenso a lui, e a tutte le risate che mi ha fatto fare.
Devo ringraziare la scuola se oggi seguo con ammirazione il cinema di Terry Gilliam, fu una di quelle visioni organizzate non so in quale contesto, ricordo solo che ci portarono al cinema a vedere questo film e che la maggior parte dei miei compagni era scontenta, quando il film cominciò molti si fecero proprio insofferenti, forse non capivano il film o proprio non gli interessava, a me invece prese subito, una storia che mischiava realtà e fantasia, la magia del cinema che prendeva forma e colori. Il film l'ho poi rivisto altre volte, trovandoci sempre nuovi spunti di interesse e di Gilliam sono rimasto un fedele seguace.
Lo vidi al cinema con mia sorella che al tempo aveva 15 anni e io 21, dire che si era presa una cotta per Leonardo di Caprio non rende l’idea della vera e propria ossessione che provava per questo attore, aveva la camera tappezzata di poster e conoscendo la mia passione per il cinema mi aveva fatto registrare in tv o recuperare in cassette originali tutti i film in cui compariva il giovane Leo. Titanic era l’apocalisse, praticamente mi obbligò ad andare con lei al cinema, che a me Cameron già piaceva però di Di Caprio non ne potevo veramente più, alla fine vinse lei e andai. A distanza di anni ne conservo un bellissimo ricordo, la sala era strapiena di ragazzine urlanti, un paio di queste le avrei uccise con le mie mani se solo avessi potuto, ma a parte questo il film era molto bello (o almeno così mi sembrò al tempo), vederlo con mia sorella fu una bella esperienza, nel finale lei pianse e io cercai di confortarla...cavolo era solo un film, ma vallo a spigare ad una sedicenne innamorata persa di un attore!
Da bambino spesso passavo intere giornate a casa di mia nonna materna, i miei genitori lavoravano tutti e due così io stavo da lei e ci stavo alla grande, con mia nonna giocavo a carte e sopratutto ascoltavo le sue storie di guerra, era come vedere un film, solo che era tutto vero. Fu da mia nonna che vidi il mio primo film western (anche se forse non era proprio il primo), era pomeriggio e in TV davano Ombre Rosse, di quella visione ho ricordi nitidissimi, ero solo nella stanza e praticamente stavo attaccato allo schermo, più di ogni altra cosa rammento gli indiani, la scena dell’attacco alla diligenza, la forza di quelle immagini era impressionante tanto che sembrava di essere lì, cowboy e indiani, una diligenza in fuga nel nulla della Monument Valley, forse non fu il primo western che vidi, di certo fu quello che cambiò il mio approccio alla visione dei film.
Forse ero troppo giovane, mi ero fidato del "provino" (tanti anni fa si chiamava così, oggi è il trailer). Fu talmente noioso, che mi addormentai. Mi risvegliò lo sparo di pistola che chiudeva la tragedia. Una vera tragedia. Ovviamente, ho girato al largo dal remake del 1968.
Nella mia città, tre film hanno fatto "botteghino" memorabile: "Dracula il vampiro", "L'esorcista" e "La chiave".Quest'ultimo ha battuto ogni record. Ma "L'esorcista"è quello che ha impressionato di più il pubblico. Personalmente, per molte notti ho dormito coprendomi la testa col cuscino, e ogni volta che rientravo a casa da solo provavo timore, e ogni rumore mi faceva sobbalzare.Oggi come oggi, non lo rivedrei volentieri.Eppure è un film fatto bene, forse il migliore nel suo genere.
Il ginecologo di mia mamma era stato alla proiezione del film prima di farmi nascere
Un professore alle medie ci insegnò con questo film a "vedere" il cinema. Imparai a fissare nella memoria fino a 7 scene e a distanza di 50 anni ricordo ancora perfettamente la scena della preparazione della colazione per i 2 fratelli cattivi
Non sono più riuscita a rivederlo ma non dimenticherò mai l'angoscia che ho provato durante la proiezione
Commento (opzionale)