Come le pillole per un malato cronico, la prescrizione settimanale del giovedì per le sale italiane si compone con una varietà ricorrente e rituale: c'è il pillolone candidato block-buster, la commedia italiana "vediamo se questa va", il film d'animazione, quello più impegnato... Dicendo questo ovviamente non si intende pregiudicare la qualità delle opere proposte, ma la precisa e scandita varietà della distribuzione sembra quasi alludere a una segmentazione del pubblico, vissuto come "customer" per strategie di marketing poco innovative e che guardano più al risultato che al prodotto stesso.
Ed ecco quindi la scansione settimanale: il posto più alto, nella classifica stilata esclusivamente sul numero di schermi, è questa settimana per Logan, ultimo capitolo della serie dedicata agli X-men in cui vedremo Hugh Jackman e Patrick Stewart. A questo addio sono dedicati 500 schermi (e un quasi certo primo posto al botteghino di lunedì, vedremo con quale slancio). Nelle sale già da ieri, Logan è partito bene.
In seconda posizione c'è invece la commedia italiana nella versione offerta da Maccio Capatonda, che questa volta si fa anche regista (350 schermi), mentre il film d'animazione Ozzy ne avrà 270. 200 invece sono quelli destinati a Ozpetek con il suo film che ci porta (e lo riporta) a Istanbul. Più o meno tutti intorno ai 100 schermi viaggiano invece il documentario su Lucio Dalla (uscita evento, non durerà), il film di Ben Affleck e il poliziesco Falchi. Al di sotto di questa cifra, i rimanenti.
Da considerare però anche i prevedibili aumenti di schermi dedicati ai film che hanno vinto premi Oscar di rilievo: La La Land raddoppia le sue sale e si riporta intorno a 250 e lo stesso accade a Moonlight, che avrà così circa 140 schermi. Torna poi in programmazione, su una ventina di schermi, il fklm vincitore dell'Oscar per il miglior film straniero: Il cliente, di Asgar Farhadi.
Torna Logan-Wolverine in quella che - programmaticamente - dovrebbe essere la sua uscita di scena, o quanto meno l'ultima volta in cui l'interpretazione del celebre personaggio dei fumetti è affidata a Hugh Jackman. Un'opera senza compromessi che chiude il percorso degli X-Men iniziato nel 2000 ma che apre - ovviamente - a un futuro da esplorare.
Maccio Capatonda prende la situazione in mano e si fa ora anche regista oltre che interprete del suo secondo film. Dopo Italiano medio - che nel titolo dichiarava già la sua ragion d'essere - ecco ora un'altra storia "italiana": quella di Acitrullo, sperduto paesino abruzzese dove avviene un misterioso omicidio che viene subito sfruttato dallo spregiudicato sindaco in chiave mediatica. Per figurare - come Cogne, Avetrana o Novi ligure - al centro della scena.
La proposta d'animazione della settimana è questo film dello spagnolo Alberto Rodriguez che ha per protagonista un beagle che viene lasciato - causa vacanza della famiglia ospite - in una pensione per cani che si rivela un inferno e dalla quale Ozzy cercherà di fuggire insieme ai suoi nuovi amici a 4 zampe.
L'ultimo film di Ozpetek riporta il regista ormai adottivo italiano nella Turchia delle sue origini, a Istanbul - e non a caso, vien da dire, visto il momento che la Turchia sta passando: un atto significativo e una dichiarazione di vicinanza che conduce il regista a raccontare una storia melodrammatica, piena di rimandi e giocata appunto sul ritorno, sulla memoria e sulla ricerca dell'identità.
Il poliziottesco (ma si può dire ancora?) napoletano porta la film di Toni D'Angelo, apprezzato autore che ha alternato sin qui film di fiction e documentari e che ora racconta la storia di due agenti della sezione speciale della Squadra Mobile partenopea, alle prese con la criminalità che arriva dall'Oriente in una Napoli sempre più crogiuolo di razze.
Con Vincenzo Iannuzzo, Lorenzo Adorni, Selene Demaria, Alberto Petitto, Stefania Medri
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Soni già cinque anni che Lucio non c'è più. Dimenticarlo è impossibie, ma celebrarlo e riscoprirlo si può, ora anche attraverso questo documentario sui generis, che affinché affidare la memoria a chi lo ha conosciuto sceglie di far parlare i personaggi delle sue canzoni, come se potessero rivolgersi a chi li ha creati, cantati e resi celebri..
Il quarto film di Ben Affleck regista attinge di nuovo, come fu per il suo primo, dall'ispirazione fornita da un romanzo di Dennis Lehane, che a questo punto è seriamente in lizza per essere uno degli scrittori americani contemporanei più traposti al cinema (Gone, baby Gone, Mystic River, Shutter Island...). La vicenda ci porta a Boston nel 1926 (non a caso gli anni del Proibizionismo, narrati anche in Boardwalk Empire, dove Lehane era co-sceneggiatore): una storia di traffici e malavita che ha al centro la figura di Joe Coughlin (interpretato dallo stesso Affleck), un poliziotto che ha scelto di abbracciare il lato oscuro della forza.
Era in concorso a Cannes questa commedia tedesca e un premio lo ha portato a casa: il FIPRESCI, offerto dalla critica internazionale: la storia del rapporto tra un padre burlone, provocatore e stravagante e una figlia in carriera e assai lontana dagli ideali paterni.
Con Atli Oskar Fjalarsson, Rade Serbedzija, Ingvar Eggert Sigurðsson
Secondo lungometraggio per il regista islandese Runarsson, che dopo aver narrato in Vulcano, il suo primo, la vicenda di un uomo al crepuscolo della sua esistenza, racconta ora quella di un adolescente impegnato a diventare uomo in un posto affascinanate ma non facile - una speduta regione islandese - e in una situazione familiare e relazionale altrettanto particolare.
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