Una commedia italiana alla settimana è la cura per il cinema italiano? Sembrerebbe di sì, a giudicare le prescrizioni della distribuzione italiana (medico e melato allo stesso tempo però: e raramente l'auto-prescrizione funziona...). Questa settimana è infatti la volta della coppia Giallini-Gassmann, che ritorna in sala con Beata ignoranza, cui vanno 370 schermi.
Ma c'è molto altro, e con distribuzione abbastanza capillare. Per chi ama il cinema epico ecco il curioso The Great Wall, dove il cinema "eroico" di Zang Yimou incontra Tolkien: 340 schermi per lui. E per i nostalgici - ma non solo! - T2: Trainspoitting celebra i vent'anni dal film di Danny Boyle con un sequel che avrà circa 300 schermi. È un sequel anche La marci dei pinguini: il richiamo, questo volta a dodici anni dal primo episodio (250 schermi circa).
Poi è la volta dei due film in odore di Oscar (da non dimenticare che il "grande evento" sarà domenica): il biopic Jackie di Pablo Larrain (200 schermi), con l'intensa prova di recitazione di Natalie Portman, e Barriere, diretto e interpretato da Denzel Washington, che ha una nomination in più del precedente (e corre anche per il miglior film) ma assai meno schermi: una sessantina.
Dopo Se Dio vuole, del 2015, ecco Gallini e Gassmann di nuovo insieme. I personaggi sono diversi e diversa è la storia - qui si tratta di due insegnanti con punti di vista radicalmente diversi sulle nuove tecnologie - ma uguale è la contrapposizione di ruoli e lo scontro di opinioni su cui si basa il plot della commedia, questa volta diretta da Massimiliano Bruno.
I risultati della globalizzazione - che Trump lo voglia o no - sono anche questi. Perché The Great Wall - coproduzione internazionale sino-americana - è a tutti gli effetti un prodotto globale, oltre ad essere il primo film in lingua inglese di Zhang Yimou. Il film, che mescola epica e fantasy ed è ambientato nella Cina del XII secolo, ha come interprete principale Matt Damon e vede nel cast sia grandi attori occidentali - Dafoe, Pascal - sia cinesi - Jing Tian, Andy Lau ed Eddie Peng su tutti.
Vent'anni dopo si rigira quello che è stato definito "il miglior film scozzese di tutti i tempi" (non senza patriottismo). L'opera che lanciò molti volti noti del cinema britannico - EwanMcGregor e Robert Carlyle su tutti - e che soprattutto fece balzare sulla secna internazionale Danny Boyle e il suo cinema frenetico ma di successo, torna in un capitolo secondo. La squadra è quella: Boyle è al comando e gli altri ai loro posti. È cambiato il contesto però e sono cambiate le dipendenze di questo grande freddo in salsa scozzese.
Il sequel del documentario ci mancava... ma con i pinguini tutto è possibile, anche considerato il grande successo che il primo capitolo del lavoro del regista-biologo Luc Jacquet seppe conquistare. Eccoli quindi di nuovo, gli amati pennuti - vagamente antropomorfizzati come da grande tradzione dei documentari sulla natura Disney - qui con un nuovo protagonista: un giovane pinguino (un pinguinino?) chiamato ad affrontare la sua grande avventura vitale. La voce narrante nella versione italiana è di Pif.
Tra gli ultimi film candidati all'Oscar ad arrivare in Italia ecco il ritratto firmato dal cileno Pablo Larrain (il suo secondo film biografico dopo il recente Neruda e il suo primo girato negli USA). In realtà il film, che ritrae Jacqueline Kennedy nelle ore e nei giorni successivi all'attento al marito e Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, è già stato visto a Venezia, dove ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura. Natalie Portman, nei panni appunto di Jackie, è una delle più forti candidate all'Oscar per la miglior attrice.
La terza regia di Danzel Washington, qui anche interprete principale, adatta una piece teatrale di grande successo a Broadway e scritta da August Wilson: la storia di un uomo di colore negli anni Cinquanta americani, un padre di famiglia di mezz'età con molte ombre nella vita e una storia di mancato successo come giocatore di football che ora si ripercuote sulle ambizioni del figlio.
Anche questo è uno dei film in lizza per gli Oscar, con 4 nominations: miglior film, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura non originale e miglior attrice non protagonista (Viola Davis).
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