“Qui ogni minuto cambia tutto.” Stalker – Andrej Tarkovskij – 1979 ( PicNic sul Ciglio della Strada – Arkadij e Boris Strugatzkij – 1971 )
Jeff VanderMeer - “Annihilation - Southern Reach Trilogy / 1” - 2014 ( “Annientamento - Trilogia dell'Area X / 1”, Einaudi, 2015 - traduzione di Cristiana Mennella)
Prendi il mondo. Fatto? Bene. Ora traccia una linea sezionando un continente (ancora tutto da scoprire), più o meno spannometricamente a metà (370 leghe a Ovest di Capo Verde). Si può, col senno di poi, riconoscere tutta l'inavvedutezza lungimirante (spagnola, coi suoi eserciti e conquistadores, e portoghese, con le sue flotte e i suoi porti) insita nel Trattato di Tordesillas, senza contare la pirateria inglese e francese che ne derivarono di conseguenza?
Oida: “Guarda!” - “Ho visto, e dunque so”. Eh no, eh no…
Si può conoscere il mondo col solo uso delle mappe? Si può conoscere il mondo senza l'uso delle mappe? Si può parlare di un romanzo solo girandogl'intorno, (ma) ben sapendo dov'è collocato?
(Illustrazioni delle copertine delle edizioni Einaudi : Lorenzo Ceccotti)
I. Le Zone.
Altri confini...
Li ho incontrati al cadere del giorno […], Tutti mutati, interamente mutati. Una bellezza terribile è nata. […] Il cavallo che viene dalla strada, il cavaliere, gli uccelli che spaziano da nube a trascorrente nube, mutano di minuto in minuto; un'ombra di nube sul fiume muta di minuto in minuto; uno zoccolo di cavallo scivola sull'argine, e un cavallo diguazza nell'acqua; le gallinelle dalle lunghe gambe si tuffano, e lanciano richiamo ai galli di brughiera; di minuto in minuto essi vivono, la pietra è in mezzo a ogni cosa. […] Sono mutati, interamente mutati: una bellezza terribile è nata.
Una crepa (“…There is a crack, a crack, in everything / That's how the light gets in…”) nel costrutto della realtà muta il Territorio Geografico --[ un topos della migliore Hard SF contemporanea e recente : “the Chaga Saga" di Ian McDonald (un trittico composto da 2 romanzi, "Chaga/Evolution's Shore" e "Kirinya", e da un racconto lungo, "Tendeleo's Story" ), molte opere di Robert Charles Wilson quali “Mysterium”, “Darwinia”, “Bios” e “Blind Lake” (tra universi paralleli, distopie e xeno-biodiversità), lo steam-punk alieno di China Mieville ( la trilogia new-weird del Bas-Lag composta da “Perdido Street Station”, “the Scar” e “Iron Council”), le Linear City / Linear Jingle di Paul Di Filippo, le dimenticate, superstiti, asettico-polveroso-lusureggianti casematte ballardiane perse tra le atollinee sabbie di corallo, sommerse dalla vegetazione, ultimi avamposti di un'umanità abbandonata (d)a sé stessa (il vento dal nulla, il mondo sommerso / il deserto d'acqua, la terra bruciata, la foresta di cristallo, l'isola di cemento : tutti Regni a Venire…), eccetera eccetera...]--, da qualche parte nel nord della Florida: un'agenzia scientifico-militare governativa viene creata all'uopo per circoscriverla, tenerla sotto controllo, studiarla ed esplorarla: il livello di reciprocità tra la Zona e i suoi ''guardiani-escursionisti-studiosi'' è alto, ambiguo e irrisolto: è un prodotto dell'essere umano (esperimento fallito/fuggito/riuscito), è un risveglio di una primeva forma di vita e di biologia, è l'avanguardia di un'esotica colonizzazione extraterrestre?
(Illustrazioni delle copertine delle edizioni FSG : Eric Nyquist)
II. Le Mappe.
"In fondo che cos'era una mappa, se non un modo per mettere in luce alcune cose e renderne invisibili altre?" Jeff VanderMeer - “Annihilation” - 2014
Nella vita c'è più di quello che vedi; ci sono mappe dentro le tue mappe. Stephen King - “the Bone Church” - PlayBoy - 2008 ( “la Chiesa d'Ossa”, contenuto in “the Bazaar of Bad Dreams” - 2015 )
“…In quell'Impero, l'Arte della Cartografia giunse a una tal Perfezione che la Mappa di una sola Provincia occupava tutta una Città, e la Mappa dell'Impero tutta una Provincia. Col tempo, queste Mappe smisurate non bastarono più. I Collegi dei Cartografi fecero una Mappa dell'Impero che aveva l'Immensità dell'Impero e coincideva perfettamente con esso. Ma le Generazioni Seguenti, meno portate allo Studio della Cartografia, pensarono che questa Mappa enorme era inutile e non senza Empietà la abbandonarono alle Inclemenze del Sole e degli Inverni. Nei Deserti dell'Ovest sopravvivono lacerate Rovine della Mappa, abitate da Animali e Mendichi; in tutto il Paese non c'è altra Reliquia delle Discipline Geografiche.” Da “Viajes de Varones Prudentes” di Suàrez Miranda, libro IV, cap. XIV, Lérida, 1658. “Citato” (ergo: inventato) da Jorge Luis Borges in “Storia Universale dell'Infamia” (Del Rigore della Scienza), 1935 (1954).
Dell'impossibilità di costruire la carta dell'impero 1 a 1 - Modi di produzione della mappa - Ripiegamento e dispiegamento della mappa. "...i sudditi possono spostarsi in massa verso i confini periferici dell'impero onde evitare che la mappa venga ripiegata con i sudditi dentro.” Umbero Eco - il Secondo Diario Minimo - 1992
“Chi disegna carte geografiche non potrà mai inserire tutto nella sua immagine della realtà, che rimane per forza una semplificazione, a prescindere dalla scala scelta.” “FlugFällan” - Fredrik Sjöberg - 2004 ( “l'Arte di Collezionare Mosche”, IperBorea, 2015 ).
"Noi...siamo...qui..." " Si." " E invece...dovremmo essere...qui..." " Si." CowBoy ed EightBall in “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, Gustav Hasford e Michael Herr (1987)
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III. Annihilation (riconoscere l'impossibile, e specchiarcisi dentro, e attraverso).
"Il dito in movimento scrive, e avendo scritto avanza." Omar Khayyam
Un'antropologa, una biologa, una psicologa e una topografa sono le componenti di una ennesima (12esima) missione inviata dall'agenzia governativa statunitense Southern Reach in esplorazione nell'Area X, un...nuovo territorio (in)sorto da un po' di tempo (30 anni) in una zona imprecisata degli U.S.A. che si potrebbe posizionare, con una certa logica, in base alle descrizioni d'ambiente, nel sud est del continente nord-americano (East Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Florida, Georgia, South e North Carolina) : novelle vie di mezzo tra Mason & Dixon & C. e John Livingstone & C., devono riportare la pelle a casa, ma soprattutto campioni biologici, osservazioni naturalistiche, cartografie accurate e resoconti comportamentali. Le 11 missioni precedenti si sono risolte in un quasi totale fallimento : i loro membri (e spesso le membra d'essi) sono scomparsi, non ritornati, o morti poco dopo il ritorno, senza essere stati in grado di spiegare alcunché di cosa si cela in quel coacervo di biodiversità estranea pullulante di lussureggiante, brulicante ecologia insorgente in continua ridisposizione, riordino, innesto e sboccio famelico e fecondo...
...in cui l'intero costrutto della realtà fisica - e la percezione che un consapevole essere intelligente cosciente di sé ha d'essa - sembra essere stata colonizzata da leggi differenti provenienti da un'altra dimensione spazio-temporale, “aliena” o “terrestre” che sia. Lo Scriba potrebbe ricordare sotto certi aspetti lo Shrike della Tetralogia dei Canti di Hyperion di Dan Simmons.
[Facezia. Dalla scheda-film di FTV.it : “Quattro donne si avventurano in una pericola [sic] e segreta spedizione in una terra rimasta isolata per decenni, dove la natura regna sovrana e non risponde a nessuna regola di umana civilizzazione. Si tratta di un'antropologa, una geometra, una psicologa e una biologa. Il loro compito è quello di mappare il territorio, registrare ciò che osservano e non farsi contaminare. Scopriranno una realtà che cambierà per sempre le loro vite”. Ora, non so chi abbia “scritto” - ovvero maltradotto da chissà dove con google translate e poi copiaincollato senza rileggere, porsi qualche domanda e farsi venire un dubbio - la trama, ma ''geometra'' fa abbastanza ridere: chiamo un geometra se devo rifare la veranda o buttare giù un tramezzo, ma per esplorare un Hic Sunt Leones magari-magari chiamo in causa un topografo-cartografo.]
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Il 1° distinguo e precisazione da fare è che qui siamo innanzi a e immersi in una mutazione, un intervento “esterno” (le virgolette sono d'obbligo in quanto al termine del 1° romanzo l'origine delle mutazioni non trova una spiegazione certa: intervento di ricognizione-colonizzazione-conquista aliena, ancestrali ecopoietici arcaismi risvegliatisi / ridestatesi dormienze disassopite, antropogenicità fuori controllo / sperimentazioni chimico-biologiche, genetiche, o addirittura fisico-quantistiche: insomma: cosa o chi) in terra straniera (nostra) e non di fronte ad un'esplorazione di un territorio altro-altrui-ulteriore rispetto alla culla dell'Homo s. sapiens, la Terra, il terzo da Sol: la xeno-terraformazione coinvolge una zona, una parte, una fetta, uno spicchio della biosfera (sottosuolo, suolo, atmosfera) terrestre, non si tratta di umani che vanno a colonizzare un pianeta extra-solare ospitante vita superiore sviluppata (flora, fauna, intelligenza-consapevolezza-coscienza).
Quando tratterò di "Autorita" (Authority) e di "Accettazione" (Acceptance), allora, e forse, racconterò meglio anche di “Annientamento” (Annihilation). L'iperprogetto della “Trilogia dell'Area X” - com'è stata tradotta da noi per i tipi di Einaudi nel 2015 con 3 o 4 mesi di distanza e scarto tra un volume e l'altro la “Southern Reach Trilogy” (in originale l'accento cade sull'agenzia governativa, e l'impressione è caratteristica, rurale, primitiva, mentre in italiano viene posto sulla regione interessata dal mutamento, e l'effetto è sia più evocativo quanto più retorico-usurato) - andrebbe letto tutto di seguito, fruito senza interruzioni, con un binge-reading immersivo, percorrendolo a suon fruscianti di colpi di dita che sfogliano pagine, rese un po' umidicce dal clima sub-tropicale.
Ovviamente immancabili sono le fascette e le twitterate di Stephen King : "ho amato/adorato questi libri" : ma si sa, lui non le risparmia ad alcuno… Per ora dovete semplicemente attraversare la soglia, oltrepassare il confine e addentrarvi nella Zona d'interpolazione. Buona fortuna, e buona avventura, tra il Faro e la Torre (sotterranea), le spiagge disabitate dalla risacca e le paludi salmastre, le foreste di pini e mangrovie e i compagni di viaggio... Apprendere dalla natura…
Nel frattempo, qui, un'ottima intervista (domande e risposte) de "il Tascabile". Tranne quando l'intervistatore dice, conversando con l'autore : «Mi sembra che da un paio di anni ci sia stato uno spostamento, nel mondo della fantascienza, verso, diciamo…la biologia, la virologia, l’ecologia, anziché la “classica” fantascienza che spesso tratta di fisica e astrofisica e ingegneria e quel tipo di scienze, diciamo, “hard-tech”». Ma come “un paio d'anni”? Un paio di decenni, semmai… E soprattutto non si può utilizzare il New Weird di VanderMeer come esempio di biologico Hard SF attendibile e coerente dal PdV scientifico... E qui, invece, un come al solito sorprendente, bellissimo articolo di "the Atlantic".
Le darà un nome, come Tarantino alla Sposa? E adesso: Press Play (n. 23). Ma prima, un po' di mappe, mappe, mappe! E ancora mappe.
"In fondo che cos'era una mappa, se non un modo per mettere in luce alcune cose e renderne invisibili altre?"
EightBall – Here... See what you think. I think we're here and we should be here. CowBoy – We're here? EightBall – Yeah. CowBoy – We should be here? EightBall – Yeah... Yeah... That's right.
"Noi...siamo...qui..." " Si." " E invece...dovremmo essere...qui..." " Si."
"Divertirsi per me era uscire di nascosto a osservare una pozza di marea, cogliere la complessità delle creature che l'abitavano. Vivere per me era legato all'ecosistema e all'habitat, piacere per me era prendere coscienza dell'interconnessione fra esseri viventi. Avevo sempre privilegiato l'osservazione all'interazione. […] Io non ero altro che espressione."
"Non ci avevano detto che cosa rilevasse quell’aggeggio, né perché ci fosse da aver paura se si fosse illuminato di rosso. Passate le prime ore, mi ci ero talmente abituata che non lo avevo più guardato. Orologi e bussole ci erano stati vietati."
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