Spesso il cinema si trasforma in qualcosa di profondo, una forma d'arte straordinariamente introspettiva capace di avventurarsi nella mente umana e mostrarne le sembianze labirintiche: quando l'indagine psicologica incontra un genere ben preciso - quello del thriller - nasce uno sposalizio che ha dato vita ad opere di grande elevatura. Ecco la lista dei più compiuti viaggi cinematografici nel mondo della psyche.
Al primo posto si colloca uno dei più intensi e destabilizzanti film americani mai apparsi sullo schermo. Caposaldo irrinunciabile del genere, Vertigo (titolo originale) è un apologo sulla natura dei sentimenti e la loro pericolosità, sui risvolti oscuri dei legami più intimi: Hitchcock si interroga sul rapporto tra amore e morte, eternando su pellicola una verità scioccante. Attraverso immagini oniriche e sensuali, il film serpeggia - sulle note ipnotiche di Bernard Hermann - nell'anima dello spettatore inoculando il suo irresistibile veleno.
Robert Altman firma un'opera ambigua e ossessionata unica nella sua intera produzione: la lotta coi fantasmi interiori è descritta come un'esperienza allucinata e disturbante, increspata da affilate scabrosità e avvolta nella nebbia di una costante inquietudine. La colonna sonora di John Williams caratterizza suggestivamente il film rispecchiandone l'essenza.
Nessuna pellicola ha saputo meglio descrivere il percorso mentale che conduce - passo dopo passo - al delirio ansiogeno più irrazionale. Questo magnifico film in costume si avvale di meticolose scenografie, dialoghi trascinanti e grandi interpreti tra i quali primeggia una totalizzante Ingrid Bergman. George Cukor si rende autore di un giallo non convenzionale, raccontando le apprensioni della borghesia vittoriana congelandole in un cristallino bianco e nero.
Con Catherine Deneuve, John Fraser, Patrick Wymark, Yvonne Furneaux
In streaming su Plex
Claustrofobico, geniale e conturbante: Polanski realizza uno dei migliori horror degli Anni Sessanta e la sintesi più fuglida del suo cinema. Uno squallido appartamento diventa teatro delle angoscie di una giovane donna, che gradualmente scivolerà nella follia. Catherine Deneuve si immerge in un ruolo tagliente e provocatorio - eppure ingenuo e fanciullesco - che incarna la complessità della mente femminile.
Uno sconvolgente adattamento di Dieci piccoli indiani: le stanze di un lugubre Motel disperso nel nulla si rivelano scenario di morte e isterismo. James Mangold dirige con sapienza un gioco macabro ed elettrizzante, che vive della suspence più adrenalinica per confondere lo spettatore e spiazzarlo sull'impressionante finale.
Magistrale ed inquietante vicenda connotata dalla viscerale performance di Christian Bale ed un'estetica ingrigita. In linea con Hitchcock e Polanski, Anderson calibra perfettamente la gestione dei tempi narrativi e crea una dimensione cinematografica ricca di tensione.
Scorsese realizza un thriller eccellente e imprevedibile, perfetto sul piano registico e denso di atmosfera. Leonardo Di Caprio plasma una recitazione sofferta, favorendo la totale immedesimazione da parte dello spettatore; le scenografie di Dante Ferretti incupiscono l'umore della pellicola rendendola artisticamente unica.
L'assoluta decostruzione del genere noir firmata David Lynch. Mantenedo gli archetipi di molteplici generi, l'autore abbozza un plot iniziale che lungo la durata del film si ridurrà in pezzi arrivando a rendere tangibile il disagio psicologico dei personaggi. Lynch condensa - in questa storia intrisa di lesbismo - tutta la sua arte cinematografica, impiegando una magniloquenza visiva spiazzante e un linguaggio simbolico ricco di significati.
La partitura più sensibile e poetica messa in scena dal maestro del body horror David Cronenberg. Il regista Canadese dilata i tempi cinematografici scardinando la tradizionale circoscrizione narrativa di ogni scena, al fine di estendere il racconto su diversi piani temporali. Oltre alla stupefacente interpretazione di Ralph Fiennes, il film si distingue per una sceneggiatura densa di carica drammatica ed un lirismo struggente.
Con Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Stephen Tobolowsky
Cult nel suo genere e ottimo esempio di originilità di scrittura. Christopher Nolan, prima di imbattersi nelle grandi produzioni hollywoodiane che lo hanno reso noto, adotta espedienti narrativi inconsueti (loop e flashback) per immortalare il racconto in una forma accattivante e frammentaria. Guy Pearce si cala in una prova attoriale intensa e convincente, ricca di sfumature esistenziali: il caratterista stilizza la moderna verisone di un protagonista da storia hard-boiled.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commento (opzionale)