(dal quale tra l'altro puoi accedere direttamente a qualsiasi capitolo nonchè lasciare, se vuoi, un tuo gradito commento)
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PRIMA UN BRINDISI CON TOTO', CHE CI LASCIÒ IL 15 APRILE 1967:
"Ricordo bene il 15 aprile del '67, anche allora come quest'anno era un sabato, il primo giorno di un week-end trascorso a Venezia partecipando ad una sfida aziendale di ping pong tra i locali e noi bolognesi, anch'io che ero tornato nella mia città da qualche mese.
Appresi nella sala della gara della morte di Totò e ne rimasi molto amareggiato. E' vero, da tempo non stava bene ma mi sembrava impossibile che ci avesse lasciato. E poi, non era vecchio.
Dopo aver fatto ridere per quarant'anni (prima a teatro e poi al cinema) diverse generazioni di italiani, era un uomo deluso che nonostante problemi fisici avrebbe continuato a recitare nella speranza di essere finalmente riconosciuto quel grande artista che era. Non gli sarebbe bastato divertire ancora il pubblico che lo amava ♥.
Nè il contesto l'avrebbe aiutato a ritrovarne l'animo, perchè nel '68 e nel '69 (e negli anni successivi) fatti di cui sorridere ce ne furono ben pochi".
♥ "Al mio funerale sarà bello assai perchè ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perchè questo è un bellissimo Paese, in cui però, per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire."
E POI ... è difficile scegliere poche foto per ricordare G L I A N N I 1 9 6 5 / 1 9 6 9
(mi limito al 1966, anno in cui competono due grandi registi)
(1) SERGIO LEONE
(IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO, 1966)
(2) INGMAR BERGMAN
(PERSONA, 1966)
♦♦♦♦♦♦ Capo OTTO di CINÉMATOGRAPHE ♦♦♦♦♦♦
"ANNI SESSANTA, quelli dell'ottimismo. Veloci, intensi, forse troppo".
"Gli anni sessanta, quelli dell'ottimismo, non stavano affatto finendo nel migliore dei modi. Distratto dalle mie cose, ne ebbi sentore solo quando, ripresi gli studi universitari, naturalmente senza frequentare, mi presentai ben preparato a sostenere l'esame di Politica Economica.
Il ′professore′ (con codino) invitava quelli che mi precedevano a parlare di ciò che preferissero (blateravano di Mao o facevano scena muta) e chiedeva loro quale voto volessero: tutti ebbero un trenta, salvo uno che, bontà sua, si diede solo ventotto. A Bologna, facoltà di Economia e Commercio, dove all'inizio degli anni '60 avevo dato i primi esami e compreso che anche strappare un diciotto in qualsiasi materia era difficile.
Cosa sta succedendo? Boh, non pensiamoci, è ora di tornare in ufficio.
Con la mia unica lode."
cherubino, 14.4.17
Un dato sul DECENNIO 1960/1969:
La "Media Podio" generale (media dei voti assegnati per ogni
anno da Film Tv ai 3 titoli in testa nella nostra selezione) è:
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