Vol. 1 - “Tutti i Mondi Possibili” - MilleMondi n. 75 - Luglio 2016 [ YBSF n. 31 (p. 1 di 3) - 378 pagg., € 7.90 ]
L'enorme, mastodontico tomo (l'edizione originale hardcover statunitense consta di 700 pagine) di eterogenea SF (dall'Hard allo SlipStream) arriva in Italia suddiviso in tre volumi (formato tascabile) - tradotto però senza l'introduzione e la postfazione del curatore - dopo che le antologie annuali [che comprendevano anche racconti di autori emergenti e stranieri (out of north america), oltre ad essere maggiormente omogenee dal PdV dell'Hard SF] stilate e compilate da David G. Hartwell (morto quest'anno) e Kathryn Kramer [ Year's Best SF, 18 voll. dal '96 (1995) al '13 (2012) ] - tutte quante edite nella collana mondadoriana Urania - hanno cessato di essere pubblicate (la terza più famosa antologia annuale è quella di Jonathan Strahan, che raccoglie anche fantasy).
( Cover : Jim Burns )
Racconti. Film.
1. “the Discovered Country” [ * * * ¼ ]
Terra - Futuro - Realtà Virtuale (Up-Load Mentale)
Ian R. MacLeod affronta un topos della SF (l'UpLoad Mentale) e lo innesta di tropi e cliché per parlare, ovviamente, dell'oggi, del sempre, del vicino futuro.
Lavie Tidhar ci porta nel retro di un'antica bottega di Tel Aviv (un po' un bazar, un po' libreria), in un quartiere dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, all'ombra di Central Station, l'immenso spazioporto puntato verso il sistema solare in via di colonizzazione, non-luogo di continue partenze e sbarchi. C'è una nuova ragazza in città...
Only Lovers Left Alive - eXistenZ
3. “PathWays” [ * * * * ¼ ]
Terra - Presente Prossimo
Nancy Kress, con la solita, instancabile capacità empatica [ i suoi migliori racconti, come ad esempio quelli della sua collega Connie Willis - penso in particolare a “the Last of Winnebago” (e questa è un'annata antologica con una forte ed ottima presenza femminile) - a mio avviso hanno poco da invidiare ad Alice Munro, Elizabeth Strout e Jennifer Egan, o, nel caso specifico, Daniel Woodrell ], ci racconta di una delle tante Ree che nelle badlands dello sprofondo white trash tirano la cinghia nelle dust/rust belt. Tra democratici liberisti ma inadeguati e repubblicani conservatori e proibizionisti più chierici del clero, Ivanka Trump o qualcuno di peggio sta per vincere le prossime elezioni, e Ludie, con una malattia genetica degenerativa che ha già sterminato mezzo parentado e che ora inizia a dare i primi segnali anche nel suo corpo e nella sua mente, lotta per rimanere viva e dare una speranza di futuro ai componenti più piccoli della sua famiglia : cavia da laboratorio volontaria, on the road, libera e selvaggia.
Pianeta extra-solare - Alieni e Umani - Futuro - Genocidio (post-guerra di colonizzazione e conquista)
Sunny Moraine ci trasporta là dove ha sede il dolore, e le sue conseguenze.
the Act of Killing - the Look of Silence (Hotel Rwanda, Mekong Hotel, the Last Face)
5. “Rock of Ages” [ * * * ½ ]
Pianeta Terra - Orbita terrestre - Futuro - Post-Umani
Jay Lake è la versione comprensibile di Charless Stross (il fatto che scrivano di cose completamente diverse...non importa). Un racconto lungo, folle, denso, e scorrevolissimo (da confrontare col meno riuscito del quasi sempre perfetto Rober Reed, al punto 10).
Pianeta Terra - Passato (Rinascimento, in Albione)
Geoff Ryman ci propone un piccolo scherzo, poetico, di storia...alternativa (?).
Rosencrantz e Guildenstern
7. “Grey Wings” [ * * * ¾ ]
Pianeta Terra - Futuro Prossimo
Karl Bunker ci racconta ch'è sempre, sempre, sempre la stessa stramaledetta storia. E lo fa con semplicità e grazia potenti, e un tocco (o un senso?) - una parvenza - d'ingenuità.
WalkAbout (Nicolas Roeg)
8. “the Best We Can” [ * * * ¾ ]
Pianeta Terra (Fascia Asteroidi) - Futuro Recente.
Carrie Vaughn ci racconta che possiamo anche/ancora farcela.
Paul J. McAuley ci trasporta sul confine (e i confini sono fatti per essere attraversati, infranti, rimodellati).
Monsters - Annihilation (Jeff VanderMeer - Alex Garland)
10. “Precious Mental” [ * * * ¼ ]
Galassia (e Out of Galaxy) - Futuro Remoto - TransUmani - Alieni
Robert Reed ci ricorda che…it's hard to be a god.
"È Difficile Essere un Dio" (Peter Fleischmann / Aleksej German) e "i Giorni dell'Eclisse" (Alexander Sokurov) by Arkady e Boris Strugatsky
11. “Martian Blood” [ * * * ¼ ]
Marte - Presente/Futuro Prossimo Alternativo
Allen M. Steel ci ricorda che, tra panspermia ed evoluzione parallela, il sangue è randagio...ma si lascia dietro una traccia, incancellabile.
the Martian Chronicles -(John Carter)- Ghosts of Mars
Note.
Refusi : pag 109 : "in quanto" → "di quanto".
Classifica : I. Nancy Kress - “PathWays” II. Sunny Moraine - “a Heap of Broken Images” III. Karl Bunker - “Grey Wings” e Carrie Vaughn - “the Best We Can” IV. Lavie Tidhar - “the Book Seller” e Jay Lake - “Rock of Ages” V. Ian R. MacLeod - “the Discovered Country”, etc…
Le puntate precedenti di questa serie di playlist sono consultabili da qui : “Libri A(ni)mati”.
Voto complessivo a questa prima parte (11 racconti su 32) : * * * ¾ - 7 ½
«...non può impedirsi di provare pena per quelle creature, che chiaramente sembrano possedere quantomeno l'illusione di una coscienza. Intrappolate per sempre in un ruolo di comparse, ai margini dell'esistenza dei morti autentici...»
«Il mondo dell'intrattenimento stava lanciandosi con vocazione suicida da lemming verso i baratri della virtualità pura, con appena qualche stella più scintillante, come Thea, per dare al tutto un'illusione di umanità. Merdosi drammi fantasy o docu-musical spazzatura in cui lei riusciva a veleggiare in puro stile Thea, avvolgendoli in un'aura di classe immeritata.»
« -“[…] Tu non sei altro che un qualcosa messo assieme dai ricordi che mi hanno sottratto. Tu sei troppo, troppo perfetto.” - “ Dici così, ma in verità non lo sai.” - “Si, che lo so. È qui che sta la differenza tra noi. Forse, un giorno, le chimere come te avranno gli stessi diritti dei morti, per non parlare dei vivi. Ma questa è una campagna troppo avanzata perfino per Thea Lorentz, almeno finché ha ancora un qualche controllo sulla propria coscienza. Però, penso che tu sappia, o almeno creda di sapere, come si accorda un piano. Tu sai che cos'è l'inarmonicità?” - “Certo che lo so, Thea. Sono stato io a parlartene. Se un pianoforte deve avere l'intonazione giusta, non puoi accordare tutte le singole corde sull'altezza perfetta. Devi sbilanciarle leggerissimamente verso il diesis o il bemolle. In sostanza, devi accordare un piano in maniera impercettibilmente stonata, considerando il modo in cui vibrano e reagiscono le corde. Che è imperfetto… Che è… Voglio dire… Che è...” »
Amore feticista per gli oggetti (musicali, letterari) del tempo passato (per gl'immortali un eterno presente), una dichiarazione d'intenti, ma soprattutto d'identità, e un non volere consumare/sprecare il tempo, inestimabile bene reso ancora più prezioso proprio perché disponibile con dispensata diseguaglianza. Gli oggetti, fissi, immobili, immutabili, e sopravvissuti, misurano il tempo, ne constatano la supremazia, ancorandosi al fondo dell'inarrestabile flusso a senso unico, ininvertibile, irrecuperabile, sfidandone la corrente.
Regia di Joshua Oppenheimer, Christine Cynn, Anonimo
In streaming su iWonder Full Amazon channel
4. Sunny Moraine - a Heap of Broken Images
“Alla mia procreatrice manca il braccio destro. La schiena è un ammasso di cicatrici intrecciate. Ci è stato detto – non da lei, perché lei non parla mai di quei mesi – che è scampata al massacro nel suo distretto nascondendosi sotto i corpi che aveva attorno. Tanti sono sopravvissuti così, ma noi non parliamo molto di quelli che portano cicatrici visibili. L'accusa flagrante dei segni che si portano addosso è una forma di indecenza che non si può cancellare né revocare. La mia procreatrice protegge il suo spazio attraverso la negazione.”
« “Gershwin”, dice lui. Resto interdetta, ma lui non sembra offeso dalla mia confusione. […] “Siamo passati per quattordici miliardi di particelle in collisione, esplosioni di stelle, compressioni di nebulose, formazioni di pianeti, in cicli che continuavano a ripetersi, e poi la giusta combinazione di amminoacidi, le prime forme di vita, e dopo un paio di miliardi di anni di evoluzione...siamo arrivati a Gene Kelly e Leslie Caron che ballano in una fontana sulla musica di Gershwin, ed è stupendo. Senza alcuna ragione ai fini evolutivi, è stupendo. Mi chiedo: quante probabilità ci sono? Che stiano ballando, che sia in un film, e che io sia qui a guardarli e pensi: “Che meraviglia”. Se l'intero universo esistesse soltanto perché possa accadere questo momento, non me ne stupirei affatto. »
E ancora (in senso inverso/ribaltato) “WestWorld” : la coda del pavone in “the Mating Mind : How Sexual Choice Shaped Human Nature” di Geoffrey Miller (per bocca del Dottor Robert Ford).
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